Come preannunciato ecco qua una discussione sulla fantascienza. Cosa ne pensa il popolo della Barriera? Estimatori fatevi avanti e fateci conoscere gli autori che più amate, detrattori dite la vostra e siate spietati.
Per chi vuole documentarsi ecco un link alla cara wiki.
E per mostrarvi qual è a mio parere il vero significato della fantascienza, vi rimando a Fredric Brown, citazione dalla raccolta “Tutti i racconti” edita Mondatori (io intanto lo metto, poi se qualche mod pensa che non si possa fare lo tolga :wacko: )
“Immaginatevi fantasmi, dèi, diavoli.
Immaginatevi inferni e paradisi, città galleggianti nell'aria o sommerse nel fondo dei mari.
Unicorni e centauri. Streghe, gnomi e lupi mannari.
Angeli e arpie, fatture e incantesimi, spiriti dell'aria e della terra, spiriti del fuoco.
Facile da immaginare, tutta questa roba. L'umanità è venuta immaginandola da migliaia d'anni.
Immaginatevi astronavi e tempi futuri.
Facile da immaginare: il futuro è già cominciato, e dentro ci sono le astronavi.
Non c'è niente, dunque, che sia difficile immaginare?
Certo che c'è.
Immaginatevi cento o duecento libbre di materia, con voi stessi dentro che pensate, e sapete che ci siete, e sapete far muovere la materia in cui siete: farla star sveglia o dormire, farle fare all'amore, portarla a passeggio in collina.
Immaginatevi un universo - infinito o no, a piacere vostro - con dentro milioni di bilioni di trilioni di Soli.
Immaginatevi un grumo di fango che gira e gira turbinoso intorno a uno di questi Soli.
E immaginate voi stessi su questo grumo, a girare anche voi, a girare turbinosamente nel tempo e nello spazio, verso una meta ignota.
Immaginatevi.”
A voi! :D
a me la fantascienza alla "lucky Star di Asimov" non piace, come non mi piacciono i fantsy alla terry brooks, preferisco il filone alla Bradbury, Dick, o L'Asimov dei racconti... Alla fantascienza d'azione e viaggi intergalattici preferisco quella "umana", non per forza con astronavi&simili...
I racconti che leggo con maggior piacere sono proprio quelli di Bradbury, mentre i romanzi dello stesso non mi piacciono granchè, è nei racconti che da il meglio a mio parere.
Nelcampo dei fumetti di fantascienza, consiglio a tutti "2001 nights", veramente splendido(link alla recensione) , ed eden (se si preferisce il fumetto con un po' più d'azione)..
Insomma non amo l'azione, ma la vena malinconica di questo genere di fantascienza
sinceramente le mie letture di fantascienza si posso contare sulle dita di una mano e questo perché il genere non mi ha mai attirato, non per limiti o difetti della sf, ma non è mai scattata la scintilla!
le letture sono state
norby il robot stravagante (asimov x ragazzi)
il neuromente (non c'ho capito un cable, non l'ho neppure finito ma è scritto in modo così semanticamente elitario da toglierti la voglia)
il gioco di ender (lettura attualmente in corso e con ottimi risultati)
La fantascienza degli inizi non mi piace, ma esistono alcuni scrittori tra fine '80 e inizio '90 che per me hanno rappresentato tantissimo, sia da un punto di vista narrativo (abilità nel congegnare una trama e nello svilupparla fino al suo estremo) sia da un punto di vista emotivo.
Se un libro di fantascienza mi prende, quasi sempre mi prende a un punto tale che prima o poi comincerò a entrare visceralmente nel mood e, inevitabilmente a versare fiumi di lacrime, non per i singoli personaggi, ma per il clima, quel qualcosa di malato, decadente e senza speranza che nessun altro "filone" letterario ha saputo rappresentare tanto bene in prosa.
Simmons - Hyperion e The fall of Hyperion.
Gibson - Neuromancer, Count Zero e Mona Lisa Overdrive
Jeter - Dr. Adder, Farewell Horizontal
Libri immensi, sinistramente profetici di molto di quello che allora cominciava a strisciare nella società reale e che oggi è davanti ai nostri occhi (almeno se li teniamo aperti ^_^ ). Per chi negli anni '80 c'è nato e quel filone non se l'è ovviamente potuto seguire in presa diretta, mi limito a dire che se il primo Matrix vi è sembrato - allora, nel '99 - visionario, questi libri vi faranno l'effetto di mescalina mista a dinamite nascosta sotto una scrittura raffinata e, a tratti, ostica.
Bui, cattivi, negazionisti, sprovvisti di ogni redenzione.
Simmons, fra questi, è decisamente il più accessibile - limitarsi strettamente ai primi due libri indicati, i due del seguito non valgono quasi niente.
:singing:
Allora, come dicevo nella discussione sui Vor io non ho mai letto fantascienza. Certo, un po' questo è legato ad una diffidenza del tutto pregiudiziale (cosa che peraltro valeva anche per il fantasy, fino a pochi anni fa, ed ora leggo fantasy comunemente). Un po' però anche all'idea che una lettura con forti caratteristiche "scientifiche" potesse essere ostica ed un po' fredda - e questo limite del fascino della fantascienza nei miei confronti temo sia destinato a restare.
Detto questo, negli ultimi tempi, dopo essermi avvicinato al fantasy, ho letto qualcosina anche di sf. In particolare ho letto:
La svastica sul sole di P.K.Dick,
Ash di Mary Gentle (che però è al limite del genere, credo),
i primi tre libri della saga dei Vor, di Lois McMaster Bujold (come dicevo nell'altra discussione), La luce morente dello zio Martin ( ^_^ ) e soprattutto alcuni libri di Ursula K. LeGuin, che ho trovato a dir poco sensazionali.
Dopo aver letto questi ultimi avrei voglia di leggerne altri sul genere: l'idea di fondo, che avevo letto scritta da qualche appassionato di fantascienza, è che la fs di alto livello sia una sorta di esperimento sociologico - più o meno: cosa accadrebbe in un mondo con date caratteristiche?
Detto questo, e detto che quello che ho trovato nei libri della LeGuin non l'ho trovato nei pochi altri, per quanto apprezzabili da molti punti di vista, ne approfitto per chiedere qualche suggerimento di lettura :singing:
Vediamo di rispondere un po' a tutti.
La fantascienza comprende al suo interno moltissimi sottogeneri. La fantascienza con forti caratteristiche scientifiche fa parte del filone cosiddetto hard o classico, contrapposto al filone soft, più specificatamente umanistico, a cui fa riferimento Seetharaman Toral. Il fatto però di dare un'impostazione scientifica al racconto non è necessaramente legato ad uno stile ostico o freddo: Asimov in questo è un maestro.
L'esperimento sociologico è invece tipico di quella fantascienza che sviluppa in concomitanaza con la guerra fredda e l'esplosione della società di massa.
Raya cita il filone cyberpunk di cui Gibson è il portavoce principale, vi cito direttamente da wikipedia una descrizione che calza a pennello: "Il nuovo spazio da esplorare, dopo quello esterno tra le stelle e quello interiore della psiche, è quello virtuale delle tecnologie informatiche e di telecomunicazione".
Detto questo, gli autori che amo di più e consiglio vivamente di leggere sono tra i classici:
- Asimov, su di lui non mi dilungo, c'è un topic apposito. Dico solo che per me da il meglio nei racconti, "Notturno" è da molti, me compresa, considerato il più bel racconto di sci-fi mai scritto.
- Fredric Brown, meno conosciuto ma fondamentale. Anche lui da il meglio nei racconti, brevissimi ma stupendi.
- Theodore Sturgeon, il pionere della fantascienza umanistica. Da leggere assolutamente Cristalli sognanti e Nascita del superuomo. Nessuno come lui ha esplorato il ruolo del diverso e il problema dell'identità.
Menzione a parte meritano gli Hyperion cantos di Dan Simmons, classificati ingiustamente nella space opera, in realtà credo siano l'espressione della fantascienza e delle sue problematiche al massimo grado, un'opera trasversale che trascende il suo genere. Imperdibile.
@the Haunted of Winterfell:Il gioco di Ender, che ha vinto permio Hugo e Nebula, è molto piacevole e divertente, ma leggermente al di sotto dei grandi romanzi di fantascienza.
:singing:
Direi che da piccolo fui posto a un bivio : da un lato spada e magia, dall'altro astronavi spaziali.
Scelsi il primo, se le conseguenze siano state negative non saprei dirvi.
Nonostante questo di fantascienza ho letto il ciclo della Fondazione di Asimov, adatto a chi preferisce ragionamenti politico-filosofici agli ometti verdi sui dischi volanti.
Il ciclo dell'Invasione di Turtledove mi ha deluso, anche se- come per la Svastica sul Sole parlerei di fantastoria più che di fantascienza.
I miei consigli? Podkayne ragazza di Marte e Fanteria dello Spazio ( non il film!!!!!!!) ambedue di R. Heinlein, e La pista dell'orrore di R. Zelazny.
Diciamo che da piccolo presi il bivio opposto ad Algor...
la cosa assurda è che ora sto parlando in forum fantasy, scrivo io stesso con più attinenze fantasy e continuo a considerare il fantasy inferiore alla Sci-Fi... :mellow: Sicuramente non si può non citare il ciclo delle fondazioni di Asimov (ma non i prequel degli anni '80, non mi sono piaciuti)
Il mitico Sturgeon, i due libri citati da Lyra sono stupendi... così come fanteria dello spazio, la versione cartacea è molto meglio del film :wacko:
Il mio preferito rimane forse il filone Cyberpunk... anche la Macchina della realtà di Gibson-Sterling è degna di nota, riesce a fare genere da sè...
Ma il capolavoro inarrivabile resta a mio avviso Solaris... non solo nel campo della fantascienza... è un libro geniale, è letteratura, è.
(Scusate il piccolo OT, ma non riesco a NON fare pubblicitá a George Martin.)
Insomma non amo l'azione, ma la vena malinconica di questo genere di fantascienza
"La luce morente", primo romanzo di fantascienza di George Martin é in assoluto il libro piu malinconico (e anche uno dei piu belli) che ho letto. Lo consiglio vivamente a tutti. :mellow:
Ma il capolavoro inarrivabile resta a mio avviso Solaris... non solo nel campo della fantascienza... è un libro geniale, è letteratura, è.
Solaris..come ho potuto dimenticarmelo! Il romanzo dell'irrazionale. Nel bene o nel male è un libro che non si dimentica...:D
^_^