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Sphinx e Pate
E di eddard
creato il 28 dicembre 2006

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eddard
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Inviato il 28 dicembre 2006 21:31 Autore

La differenza è fondamentale. Nel caso di cui parliamo, viene tirato in ballo un essere mitologico - la sfinge - ma viene anche tirata in ballo abbastanza esplicitamente (IMHO) una precisa leggenda che coinvolge la sfinge di Edipo. La leggenda fa parte di un bagaglio culturale europeo, la sfinge non necessariamente.

Nel caso dell'arpia di Ghis si parla solo di un essere mitologico chiamato arpia. Suppongo che si tratti di una schifosa bestiaccia a metà tra donna e uccello, come era raffigurata nelle leggende greche e come è sempre stata raffigurata un'arpia. Ma fin qua NON c'è nulla a che vedere con le arpie classiche. In due possibili modi: o che Martin ha preso il termine "arpia" e lo ha applicato a un mostro del tutto nuovo - e in tal caso sbaglio io a raffigurarmelo come ho detto - o che Martin ha deciso di impiegare un mostro fatto in tal modo. E non avendo motivo di fare altrimenti, gli ha dato il nome di arpia. Poteva anche chiamarle skriffendopper, ma sarebbe stato ridicolo.

Allo stesso modo Martin ha messo nel suo mondo dei mostri giganteschi, rettiloidi, volanti e capaci di sputar fuoco. Li ha chiamati draghi. I suoi draghi condividono l'aspetto generico con i draghi cinesi, di Beowulf, di San giorgio, di Tolkien, di Paolini e della Troisi, di conseguenza condividono anche il nome. Ma non condividono null'altro.

A differenza della sfinge riddler, che richiama direttamente un mito greco.

 

E se qualcuno vuole lamentarsi del fatto che Martin non è stato originale inserendo le stesse arpie che in altri miti, gli stessi draghi... rispondo che se è per questo ci ha messo gli stessi cavalli, gli stessi cani, gli stessi umani =P

 

 

sempre più d'accordo con khal rakharo


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khal Rakharo
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Inviato il 28 dicembre 2006 22:25
Quanto a Pate, a me pare che nel Prologo proprio Pate si lamentasse del fatto di essere sempre associato, a causa del suo nome, al pig boy di qualche storiella westerosiana. Se fosse così, sarebbe un altro sottile indizio della non identità tra il Pate del Prologo e quello dell'Epilogo.

Posso dare io la conferma che le cose stanno così. Però, più che un sottile indizio, io interpreterei le parole finali del libro ("Like the pig boy") come la conferma che non si tratti del Pate del prologo. Altrimenti Martin avrebbe potuto concludere con "I'm Pate" o qualcosa di simile. Pate detestava che gli si ricordasse il Pate pig boy, quindi non avrebbe nessun senso presentarsi con un chiaro richiamo a lui. Inoltre, dato che non stiamo parlando di un autore come Martin e di una frase che lui usa per chiudere un romanzo, mi aspetto che non sia messa "a caso".

Se ho capito bene, tu dici che la conferma sta non nel "like" ma nel pig boy... Ossia: da quel che avevo capito dai primi post, si pensava che il fatto di dire "like the pig boy" invece di "I'm the pig boy" fosse segno che quel Pate è falso; questa ipotesi la rifiuto, perché a parer mio anche il vero Pate ha lo stesso nome del pig boy senza esserlo. Mentre tu ora suggerisci che il vero Pate non ama essere paragonato al pig boy, dunque non avrebbe tirato in ballo quel paragone.

E in tal caso mi sembra giusto così :(

 

mammamia che caos... spero si capisca :(


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Ilyn Payne
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Inviato il 29 dicembre 2006 0:34

Per quanto riguarda Pate, se n'era parlato già ad Agosto, nel topic "l'Alchimista e i senza volto" :-)

È come se io mi chiamassi Pierino e dicessi: sono Pierino, come quello dei film.

 

Su Alleras. Il suo è solo un soprannome datogli da Lazy Leo, non un titolo, e i motivi vengono spiegati nel prologo: è un incrocio di etnie così come la sfige lo è di vari animali. Anche nel prologo si fa riferimento agli indovinelli che le sfingi pongono nelle loro storie. Inoltre se ne parla già nei libri precedenti, dove compaiono sotto forma di statue di marmo nero ai lati dell'ingresso davanti alla sala del concilio. Viene detto anche che sono valyriane. Vorrei far notare inoltre che così come ora ci si stupisce per una sfinge che corrisponde al mito classico, tempo fa ci si era scandalizzati per una manticora che presentava delle differenze ;-)

 

Non mi dà fastidio che si parli di un mito esistente nella realtà, sono d'accordo con Coll su questo. Ci vuole un po' di tolleranza e distinguere ciò che più conta, farina del sacco dell'autore, e ciò su cui invece non valeva proprio la pena perdere anni solo per soddisfare chi cerca in un libro un universo analizzabile fin nei minimi dettagli. Il mondo delle cronache è chiaramente solo abbozzato, e ricalca molto quello reale non solo nei miti, ma anche nei popoli, le usanze e la geografia. Chissene, dico io, in questo caso è la storia che conta.

 

Infine, perché Aemon parla della sfinge? Secondo me per lo stesso motivo per cui la metalupa viene uccisa dal cervo, la vecchia di Cuore Alto sa predirre il futuro e Melisandre legge nel fuoco. Potrebbe essere un vaneggiamento profetico, o la citazione di una qualche leggenda.


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Sir Gerald Hightower
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Inviato il 29 dicembre 2006 1:34

Riguardo a Pate:

testuale dal Dominio

 

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Pate il Macchiato, il ragazzo maiale, era l'eroe di mille storie: lo stolto dal cuore buono e dalla testa vuota che riusciva sempre a battere i pingui signorotti, i cavalieri infidi e i pomposi septon che lo disprezzavano. In un modo o nell'altro, la sua stupidità finiva sempre per rivelarsi una sorta di ruvida scaltrezza: le storie finivano sempre con Pate il Macchiato che si ritrovava seduto sullo scanno di un alto lord o sdraiato nel letto della figlia di un cavaliere. Ma quelle erano leggende.

 

 

Riguardo ad Alleras/Sarella, pùò darsi che sia come pensate, ma in tal caso nasconde molto bene il suo essere una donna fatta.


K
khal Rakharo
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Inviato il 29 dicembre 2006 13:35

Su Alleras. Il suo è solo un soprannome datogli da Lazy Leo, non un titolo, e i motivi vengono spiegati nel prologo: è un incrocio di etnie così come la sfige lo è di vari animali. Anche nel prologo si fa riferimento agli indovinelli che le sfingi pongono nelle loro storie. Inoltre se ne parla già nei libri precedenti, dove compaiono sotto forma di statue di marmo nero ai lati dell'ingresso davanti alla sala del concilio. Viene detto anche che sono valyriane. Vorrei far notare inoltre che così come ora ci si stupisce per una sfinge che corrisponde al mito classico, tempo fa ci si era scandalizzati per una manticora che presentava delle differenze ;-)

Osservazione: nella mitologia classica la sfinge è in parte umano in parte leone, o felino, eventualmente con ali. Non è un incrocio di vari animali. Quella è, per antonomasia, la chimera (con parti di drago, capra e leone). Quindi dopotutto la sfinge valyriana non è poi tanto simile alla sfinge tebana ;)

 

Giustissimo quanto tu dici sulla manticora :(

 

In quanto al mondo ;) probabilmente hai ragione... ma io mi diverto ad analizzare il mondo. Anzi, per me il fascino del fantasy è molte volte nel mondo più che nella storia

:(


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Ilyn Payne
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Inviato il 29 dicembre 2006 14:09
Osservazione: nella mitologia classica la sfinge è in parte umano in parte leone, o felino, eventualmente con ali. Non è un incrocio di vari animali.

Ho detto incrocio, ma non nel senso nel senso di accoppiamento. Comunque questo è quello che viene detto della sfinge nel prologo:

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"It had been Lazy Leo who dubbed Alleras "the Sphinx." A sphinx is a bit of this, a bit of that: a human face, the body of a lion, the wings of a hawk. Alleras was the same: his father was a Dornishman, his mother a black-skinned Summer Islander. His own skin was dark as teak. And like the green marble sphinxes that flanked the Citadel’s main gate, Alleras had eyes of onyx."

 

È la sfinge classica, non ci sono dubbi :-)


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