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Una semplice storia
D di Darrosquall
creato il 15 dicembre 2006

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andromeda skywalker
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andromeda skywalker
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Inviato il 18 dicembre 2006 12:23

è storia di questa mattina :stralol:

 

Dici sul serio fratello....???? è successo davvero....????

 

allora abbiamo ancora qualcosa per cui combattere.......

....questa si che è una buona notizia.....il mondo ha bisogno d cose di questo genere.......

 

Qhorin

 

quoto in pieno!!! :blink: MI SONO commossa... :huh:


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Drogon
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Drogon
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Inviato il 18 dicembre 2006 14:32

bella davvero....

purtroppo questa cosa non la sentiremo ai telegiornali perchè non fa notizia, ma lo spirito del Natale,

quello del Natale vero, è anche questo.

ciao


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Benny
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Benny
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Inviato il 18 dicembre 2006 15:42

anche se chiedere (anche se x telethon) ad un bimbetto con chiaramente pochi soldi (anche lui bisognoso anche se non malato) non mi sembrava proprio un'idea felice...

 

Quoto, in effetti, non per cosa, ma non è che questa storia mi abbia convinto tanto :stralol:


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Ser Oswell Whent
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Ser Oswell Whent
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Inviato il 18 dicembre 2006 15:53

Questo è ciò che purtroppo in questi tempi deve essere chiamato utopia. E' una bella storia, ma è un caso. Ti assicuro, prima di qualche anno fa ero addirittura a favore dell'immigrazione..ma dopo QUATTRO ANNI che prendo l'autobus, che ogni mattina è pieno di zingari e rumeni che puzzano di birra e di non so cos'altro e che a ogni minima occasione tentano di allungare le mani e fregare soldi a gente che se li guadagna onestamente (ne sono personalmente testimone), ho sviluppato un'idiosincrasia incredibile verso di loro. Non so perchè, ma ti giuro che non posso più vederli! Sono sicuro che non tutti sono così, che ce ne sono sicuramente alcuni onesti e civili, ma quelli con i quali sono costretto a confrontarmi ogni mattina sono esseri quasi animali. Mi dispiace dire questo, ma purtroppo la penso così..


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Darrosquall
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Darrosquall
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Inviato il 18 dicembre 2006 16:11 Autore

ho voluto raccontare questa storia proprio per evitare generalizzazioni di sorta, può essere considerato un caso questo, come può essere considerato un caso il tuo esempio. Oggi per esempio a napoli 5 ragazzini hanno stuprato in un parco una quindicenne, con un sesto che filmava la scena. Italiani eh, ma in questi casi(giustamente dico) non si generalizza, se fosse successo con "stranieri" invece la reazione sarebbe stata diversa secondo me.

La questione per chiarire i 50 cent: chiaramente simbolica, il signore che conosco personalmente ha voluto toccare probabilmente la sensibilità di questo ragazzino. Stiamo parlando sempre di 50 cent. E come ho detto in qualche post dopo, lui oggi ha lavorato per il villaggio telethon(vista la natura della sua storia è diventato anche mascotte ufficiale), loro adesso vogliono lavorare per mano. Il bambino verrà iscritto in una scuola di ballo, il responsabile lo ha fatto venire a casa sua a pranzare con sua madre e via discorrendo.

Non c'è stata assolutamente malizia in quella richiesta, mi sembrava lampante, ma a questo punto meglio chiarire.

 

Contento che questa storia abbia colpito il cuore di chi l'ha letta, anche perchè sentivo troppo il bisogno di raccontarla e condividerla :stralol:


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xaytar
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xaytar
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Inviato il 18 dicembre 2006 16:15

E' normalissimo provare idiosincrasia per chi tenta di allungare le mani e di rubare a chi vive onestamente ;) Ma è una questione è disprezzare chi lo fa, un'altra è generalizzare ad un intero popolo... Rubano in quanto rumeni (o zingari) o rubano in quanto poveri? Penso che anche Valentino, piccolo ed ignorante, capirebbe la differenza :stralol: E' una questione di ignoranza (nel senso buono, non offensivo, ovvero di mancanza di conoscenze e informazioni - se non addirittura mutuate, ma questo è un altro discorso): tu hai una tua esperienza - localizzata ed inquadrata - di 4 anni e consideri il racconto di Darro un caso. Ma un caso è qualcosa di isolato e anomalo, contro la probabilità normale... come fai a definirlo un caso se non conosci tali popoli? :D Consiglio ad esempio la lettura di Piasere, antropologo che ha studiato il caso zingaro (una breve intervista la potete trovare qui http://www.albertomelis.it/fondazione%20piasere.htm e probabilmente vi dirà cose inaspettate ;))

 

Per la storia, un grazie a Darro ;) Magari un caso raro e difficile, ma che può dare il coraggio per andare avanti :) ^_^


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Benny
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Benny
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Inviato il 18 dicembre 2006 16:22

ho sviluppato un'idiosincrasia incredibile verso di loro.

 

IDIOSICHE'??? ;) :D :)

 

/me corre a sfogliare il vocabolario :stralol:


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Lord Lupo
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Lord Lupo
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Inviato il 19 dicembre 2006 11:05

E' normalissimo provare idiosincrasia per chi tenta di allungare le mani e di rubare a chi vive onestamente ;) Ma è una questione è disprezzare chi lo fa, un'altra è generalizzare ad un intero popolo... Rubano in quanto rumeni (o zingari) o rubano in quanto poveri? Penso che anche Valentino, piccolo ed ignorante, capirebbe la differenza :stralol: E' una questione di ignoranza (nel senso buono, non offensivo, ovvero di mancanza di conoscenze e informazioni - se non addirittura mutuate, ma questo è un altro discorso): tu hai una tua esperienza - localizzata ed inquadrata - di 4 anni e consideri il racconto di Darro un caso. Ma un caso è qualcosa di isolato e anomalo, contro la probabilità normale... come fai a definirlo un caso se non conosci tali popoli? :D Consiglio ad esempio la lettura di Piasere, antropologo che ha studiato il caso zingaro (una breve intervista la potete trovare qui http://www.albertomelis.it/fondazione%20piasere.htm e probabilmente vi dirà cose inaspettate ;))

Per la storia, un grazie a Darro ;) Magari un caso raro e difficile, ma che può dare il coraggio per andare avanti :) ^_^

 

Per carità, non generalizziamo però neanche bisogna illudersi...ho letto l'intervista e la risposta finale mi sembra abbastanza eloquente: praticamente, l'antropologo usa la classica arma del relativismo per non compromettersi (e, imho, fa bene). Non si può pretendere però comprensione da persone che vivono a contatto con gruppi nomadi dediti sistematicamente a pratiche illegali (e, spesso, inumane per i nostri parametri). Magari nelle grandi città è più facile apprezzare le differenze tra i vari gruppi; neanche si può negare che in alcune città operino gruppi sostanzialmente innocui; ma non è sempre così ed è normale che esperienze personali possano toccarti profondamente. Del resto vivere l'intera vita a contatto con gruppi criminali ti obbliga quasi (purtroppo) a certi atteggiamenti.


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Navarre
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Navarre
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Inviato il 19 dicembre 2006 11:53

E' normalissimo provare idiosincrasia per chi tenta di allungare le mani e di rubare a chi vive onestamente ;) Ma è una questione è disprezzare chi lo fa, un'altra è generalizzare ad un intero popolo... Rubano in quanto rumeni (o zingari) o rubano in quanto poveri? Penso che anche Valentino, piccolo ed ignorante, capirebbe la differenza :stralol:

 

Quoto.

E' la poverta' il vero problema, non l'appartenenza ad un popolo piuttosto che ad un altro. Sicuramente non va sottovalutato il fattore culturale, valori - usi - costumi che possono essere diversi, e molto, dai nostri. Concordo con chi ritiene che persone che lasciano il loro paese per emigrare in un altro debbano essere disposte a rispettare le leggi ed i principi del paese che le ospita: chi commette reati va punito, di qualsiasi nazionalita' sia.

Ma invito anche a riflettere: spesso queste persone si trovano a vivere in condizioni ai limiti dell'umano. Quanti di noi in quelle stesse condizioni saprebbero e vorrebbero mantenersi sulla "retta via", riuscendo perfino a prendersi cura della propria igiene personale e a non cadere vittima dell'alcool?

Ci siamo dimenticati l'accoglienza riservata ai nostri connazionali che ai primi del secolo scorso emigravano negli Stati Uniti? Eppure oggi la comunita' italiana laggiu' e' integrata e rispettata. Allo stesso modo, i nipoti di coloro che oggi vorremmo buttare fuori, un giorno potrebbero esserlo qui da noi.

Diamogli una possibilita', senza pregiudizi. Punendoli quando sbagliano, come viene punito qualunque cittadino italiano, nel pieno rispetto della loro dignita' di esseri umani.


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xaytar
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xaytar
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Inviato il 19 dicembre 2006 12:51
Per carità, non generalizziamo però neanche bisogna illudersi...ho letto l'intervista e la risposta finale mi sembra abbastanza eloquente: praticamente, l'antropologo usa la classica arma del relativismo per non compromettersi (e, imho, fa bene). Non si può pretendere però comprensione da persone che vivono a contatto con gruppi nomadi dediti sistematicamente a pratiche illegali (e, spesso, inumane per i nostri parametri). Magari nelle grandi città è più facile apprezzare le differenze tra i vari gruppi; neanche si può negare che in alcune città operino gruppi sostanzialmente innocui; ma non è sempre così ed è normale che esperienze personali possano toccarti profondamente. Del resto vivere l'intera vita a contatto con gruppi criminali ti obbliga quasi (purtroppo) a certi atteggiamenti.

 

Scusami ma non è questo il punto... chi si sta illudendo? Se leggi la seconda parte del mio post, ho criticato il considerarlo un caso, ma io stesso così l'ho considerato... non mi pare di aver mai scritto "difese dell'altra sponda" (ovvero: sono tutti santi). Io stesso comprendo l'atteggiamento di Oswell, ma ho semplicemente cercato di spiegare che non era giustificato. Non portando nella sponda opposta ma nella via di mezzo, che è quella del realismo.

Ma lasciamo perdere, mi sembra un'offesa alla storia di Valentino... certo che, anche quando c'è un semplice racconto natalizio di speranze e buone volontà c'è da ribattere il muso sulle polemiche, che è solo un caso perchè gli zingari son tutti puzzoni e ladri... che stress :stralol: se si continua così scoprirò che babbo natale non esiste ;)


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Lord Lupo
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Lord Lupo
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Inviato il 19 dicembre 2006 16:23

Si, ma è stato lo stesso Ser Oswell Whent ad ammettere di essere dispiaciuto di pensarla così, ammettendo in tal modo l'approccio condizionato verso tali persone. Ovviamente, ciò che dici sul non generalizzare è vero e concordo anch'io. Poi, però, sostieni che bisogna conoscere la situazione di questi individui ed, a proposito, citi l'intervista di un antropologo. Io l'ho letta e, francamente, trovo che anch'essa sia molto relativa (cosa che ammette alla fini lo stesso antropologo). Quindi, in definitiva, è vero che è risaputo che non bisogna generalizzare però chi vive a contatto con certe realtà tutto il giorno, tutti i giorni è normale che ne venga condizionato. Ma questo lo dico senza fare alcuna polemica sugli zingari e quant'altro. Se nel mio paese tutti i gruppi di zingari sono criminali o, comunque, collegati alla criminalità organizzata permetti ch avrò un giudizio differente dal tuo, pur nella consapevolezza che in altri posti la situazione possa essere diversa?

Non vedo alcuna offesa (in quello che ho scritto) al racconto di Valentino, ce ne sarebbero tante di storie di Natale da raccontare, sopratutto se riguardano i bambini. Ed è proprio qui il problema, la rabbia che io provo non è rivolta verso i bambini che chiedono l'elemosina, nè verso le bambine costrette a prostituirsi, ecc.; bensì verso i genitori, i capi della comunità che li costringono a fare tutte quelle, rubandogli l'infanzia.

Babbo Natale esisterà sempre perchè ognuno di noi, nel bene e nel male, lo è :stralol:


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Ser Loras Tyrell
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Ser Loras Tyrell
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Inviato il 20 dicembre 2006 19:39

Premetto:proprio ieri son passati a far visita alla villa della mia vicina anziana...due ragazzi rom,poi fermati anche se della refurtiva nemmeno l'ombra.Non è la prima volta che la nostra zona bresciano/bergamasca ha a che fare con storie simili.Anzi,ormai ci si stupisce se non avvengon con cadenza almeno settimanale.

 

Detto ciò,son abbastanza duro verso il pregiudizio,e favole come questa non posson che farmi immensamente piacere.Sia per la provenienza di Valentino,che soprattutto per l'età.C'è ancora speranza,bello che succeda a Natale.Complimenti a Darro per aver documentato quella che sembra esser una favola,ma è una dolce verità da scartare sotto l'albero.


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Ser Oswell Whent
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Ser Oswell Whent
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Inviato il 23 dicembre 2006 21:37

Il mio era un giudizio relativo al contesto in cui ogni mattina mi trovo ad agire ..ripeto, relativo eh >_>


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