solo molto brevemente.
in genere non sarei favorevole all'indulto e men che mai lo sarei per i reati per cui la pena detentiva si ridece ad un apio di mesi o un annetto, come i reati contro il patrimonio.
ma è vero che le careceri italiane sono un insulto alla decenza e alla dignità umana, parlerò solo del carcere di como di cui so qualcosa: i fondi sono pari a zero per le attività riabilitative che sono lasciate, in massima parte alla buona volontà di un paio di associazioni di volontariato, in partica il bassone è un luogo dove i delinquenti si parcheggiano a guardare le pecore far la lana in attesa che la pena finisca.
il carcere è stato costruito per ospitare 300 detenuti circa, ora ce ne sono più del doppio. non sono più adeguate le misure sanitarie, gli allestimeni, gli spazi. i detenuti sono sovraffllati e le malattie si moltiplicano: ci sono stati casi di febbre q, febbre del legionario e altre favolose amenità. (per non parlare di sei suicidi dal primo gennaio ad ogi che gli stessi psicologi che seguono i detenuti imputano all'incuria).
sembra chiaro un riordino della faccenda, un adeguamento delle srutture e una loro correzione a tutela della dignità personale.
per questo non sono sfavorevole, ma mi piacerebbe che a queste cose si fosse pensato prima che la situazione degenerasse così. speriamo in un futuro migliore, magari
io personalmente sono contrario all'indulto, non vedo perchè (come ormai è successo),
un omicida debba uscire dalle carceri solo pechè c'è troppa gente......
sono d'accordo con Jhon petrucci, l'idea di romandare a casa gli extracomunitari non è male,
cmq in qualche modo bisogna provvedere costruendo nuove carceri.
ciao ^_^
Completamente contrario. Inoltre la cosa più deludente è il fatto che si prende come scusa che ci sia il sovraffollamento delle carceri. Una volta lessi che la capacità carceraria italiana è di 52.000 detenuti ed attualmente sono circa 60.000. Ebbene, 1/3 ovvero 20.000 di questi "ospiti" sono extracomunitari. Quindi perchè non svuotare i posti in più rimandando questi signori nelle carceri di casa loro invece di liberare per strada dei delinquenti?
Mi associo completamente ricordando anche le tante strutture carcerarie vuote mostrate da "Striscia la notizia" e aggiungendo che sono rimasta sconvolta dal fatto che abbiano potuto beneficiare dell'indulto anche persone ree di omicidio.
Penso di poter ringraziare per questo bel gesto gli scheletri nell'armadio della nostra irreprensibile classe politica, che ammanta dietro nobili pretesti di umanità nei confronti della popolazione carceraria la volontà di dare un colpo di spugna a certi propri peccatucci.
Avendo una memoria da elefante dubito assai che in futuro potrò prendere in considerazione l'ipotesi di votare per alcuno dei partiti che, con trasversalità degna di cause molto migliori, si sono fatti e ci hanno fatto questo bel regalino.
a Udine un uomo è uscito di prigione per l'indulto ed ha provato a strangolare la moglie,
molti altri sono già tornati dentro (due dopo appena 5 ore!!!!!!!!!!!!!!!). no comment
Contrario all'indulto.
Penso che sia ridicola anche la giustificazione che sia stata data: il sovraffollamento delle carceri.
Mi spiego: se ogni anno, in Italia, un numero X di persone commette reato, e dopo un tot di anni (mi pare ne siano passati 15 dall'ultimo provvedimento di clemenza) ciò porta ad avere prigioni sovraffollate, mettere in libertà un tot di detenuti non risolve nulla, perchè tra un pò di anni si tornerà nella stessa identica situazione.
In più il concetto stesso di "certezza della pena" va a farsi benedire: se il codice penale stabilisce che per l'omicidio la pena è di almeno 21 anni di reclusione, un assassino non può esser liberato dopo soli 6 anni, come accadrebbe con l'indulto.
Comunque l'indulto offre pure i suoi lati comici. Leggete questo:
INDULTO: FESTEGGIANO INSULTANDO POLIZIA. TORNANO DENTRO
Usciti ieri dal carcere, fra i primi a beneficiare dell'indulto, sono tornati in cella poche ore piu' tardi per resistenza a pubblico ufficiale, violenze e danneggiamenti seguiti ai festeggiamenti per la riconquistata liberta'. Protagonisti della singolare vicenda Raimondo Muntoni, 28 anni, di Tula (Sassari) che stava scontando una condanna per rapina e Massimiliano Formula, 32 anni, sassarese. Muntoni e' stato notato da una pattuglia in via Gramsci, a Macomer, mentre festeggiava assieme all'amico: i due avevano ecceduto con i brindisi e sembra che abbiano iniziato a insultare i poliziotti, che hanno cercato, invano, di identificarli. Ne e' scaturito un parapiglia, con Muntoni che scalciava e spintonava gli agenti, per evitare di essere portato in commissariato. Per arrestare Formula erano arrivati, nel frattempo, i carabinieri, che l'accusano di resistenza a pubblico ufficiale. Entrambi sono stati condotti nel carcere di Oristano.
Una coppia di geni! ^_^
Penso che il problema delle carceri esista, ma che non vada risolto mandando a casa chi ha una condanna, piuttosto evitando l'affollamento in carcere di persone in attesa di giudizio che vi stanno per mesi e mesi.
In poche parole, snellire la giustizia.
L'indulto non è stata una gran legge, ma la cosa triste è che l'illusione di essere usciti da un groviglio di leggi ad personam è svanita del tutto. ^_^
In più il concetto stesso di "certezza della pena" va a farsi benedire: se il codice penale stabilisce che per l'omicidio la pena è di almeno 21 anni di reclusione, un assassino non può esser liberato dopo soli 6 anni, come accadrebbe con l'indulto.
Concordo in sostanza con il tuo messaggio, tranne che su questo passaggio. L'indulto taglia TRE anni di pena: se uno è stato condannato a 21 anni, gli anni diventano 18, il resto è terrorismo mediatico.
Se invece di anni se ne fa sei, beh, l'indulto non c'entra niente, o meglio, si limita ad aggravare problemi già insiti nel sistema: è che c'è _urgente_ bisogno di una riforma complessiva del sistema penale, processuale e sanzionatorio.
Concordo in sostanza con il tuo messaggio, tranne che su questo passaggio. L'indulto taglia TRE anni di pena: se uno è stato condannato a 21 anni, gli anni diventano 18, il resto è terrorismo mediatico.
Se invece di anni se ne fa sei, beh, l'indulto non c'entra niente, o meglio, si limita ad aggravare problemi già insiti nel sistema: è che c'è _urgente_ bisogno di una riforma complessiva del sistema penale, processuale e sanzionatorio.
Facciamo un esempio: io ammazzo un'altra persona.
La legge mi dice che la pena per l'omicidio volontario è una pena della reclusione non inferiore ad anni 21 (art.575 del Codice Penale).
Chiedo il giudizio abbreviato (art.438 del Codice di Procedura Penale), in modo tale che la pena edittale è ridotta di un terzo (art.442, sempre C.P.P.), automaticamente. Da 21 anni passiamo a 14 anni.
Durante il giudizio mi vengono riconosciute le circostanze attenuanti "generiche" (art.62 e 62 bis del Codice Penale) e la pena è diminuita di un altro terzo (art.65 del suddetto). Si passa da 14 anni a 9 anni e 4 mesi.
L'indulto me ne toglie tre. Diventano 6 anni e 4 mesi.
Inoltre c'è da dire che la legge del 26 luglio 1975 n°354 (sull'ordinamento penitenziario), regolando la disciplina sulla semilibertà (art. 50) dispone che un condannato può essere ammesso alla semilibertà dopo aver scontato almeno metà della pena.
Quindi dopo ben 3 anni e 2 mesi di carcere sono libero di tornare a gironzolare per le strade del mio paese in semilibertà.
Dopo altri 3 anni e 2 mesi sono libero.
Ammetto di aver fatto un'ipotesi limite, non sempre va così. In sostanza tutto dipende dalla bravura rispettivamente dell'avvocato e del P.M., immagino.
Però già il fatto che solo per ipotesi possa accadere una cosa del genere mi fa accapponare la pelle.
Beh, ma a me pare che stiamo dicendo la stessa cosa ^_^
Non volevo mettere in dubbio la possibilità che gli anni potessero diventare sei (non avevo fatto i conti codice alla mano, ma a naso mi sembrava del tutto verosimile). Non credo però che il problema sia l'INDULTO: mi pare anzi che nella tua stessa descrizione vi siano parecchi passaggi, che tutti insieme danno il risultato sconcertante che citi.
Stando così le cose, il punto (secondo me, ovviamente) non è tanto non fare l'indulto, che si può pure fare, a determinate condizioni; semmai, è una riforma complessiva. Perché, riprendendo il tuo esempio, a me francamente pare che la situazione non cambi poi molto se Tizio, anziché andare in semilibertà dopo 3 anni e 2 mesi, ci andasse dopo 4 anni e 7 mesi. Siamo sempre ad un paio di abissi dal minimo edittale, no?
Io ho sentito che con l'indulto le città si sono talmente riempite di criminali che la sera non esce nemmeno più l'uomo ragno... ^_^
Stando così le cose, il punto (secondo me, ovviamente) non è tanto non fare l'indulto, che si può pure fare, a determinate condizioni; semmai, è una riforma complessiva.
Sono completamente d'accordo con Koorlick... strano, no? ^_^
La concessione dell'indulto, così affrettata ed in questo modo, non è piaciuta nemmeno a me (che già sono diffidente verso questi strumenti), ma non certo perché ora tema di non poter più uscire di casa: non credo che, da quel punto di vista, le cose siano adesso poi molto diverse.
In fin dei conti, potrà sembrare un'eresia, ma credo che cancellare "solo" 3 anni di carcere sia alla fine quasi indifferente, proprio perché ci sono già una marea di sistemi per evitare e/o ridurre ai minimi termini le pene (il primo dei quali è sottrarsi del tutto alla pena stessa, sfruttando - per chi se lo può permettere, ovvio - gli infiniti cavilli che consentono di allungare i processi e arrivare, quasi per magia, alla sospirata prescrizione...).
Il guaio è che questo indulto è servito per nascondere ancora una volta la testa sotto la sabbia e non affrontare un problema che ha assunto ormai proporzioni da piaga biblica e coinvolge l'intero sistema penale, a partire dalla certezza del processo e delle pene, fino ad arrivare al fatto che, qualunque cosa uno abbia combinato, in un paese civile deve essere tenuto sotto chiave sì, se lo merita e per tutto il tempo che lo merita, ma in condizioni umane...
Ciao!