In generale non credo che si possa definire un genere, fantasy compreso, come orientato da una parte o dall'altra.
Ma in questo non c'è nulla di strano, i libri sono scritti dagli autori e gli autori hanno posizioni politiche, perlopiù. Il fatto che anche nello stesso autore convivano posizioni di destra e di sinistra è fisiologico, non credo che le persone si possano identificare totalmente in un'ideologia.
Di qui però si finisce al fatto che ogni genere è composto dalle opere di diversi autori, che tendenzialmente avranno posizioni differenti l'uno dall'altro.
Vogliamo chiederci se gli autori fantasy sono in media più di destra, o di sinistra, degli autori di un altro genere? Si può fare, ma un libro non credo serva a diffondere un pensiero ormai concluso, quantopiù a stimolare in chi legge un pensiero ancora non nato.
Mi trovo in accordo con quanto detto da Damien Amfar. :D
Ogni libro è la risultante delle letture, nonchè del background culturale di ogni autore: dei propri ideali politici, religiosi, etici, morali, sentimentali. A questo punto mi sembra doveroso incollarvi una citazione di Ungaretti durante le sue lezioni di letteratura all'università "La Sapienza": “fonti, influenze, imitazione sono parole prive di significato, salvo i casi nei quali si voglia stabilire l’inesistenza di uno scrittore. " :D
il set valoriale di una persona (x)il motivo per cui legge questo genere (y)
l'appartenza poltica (Z)
Per quanto riguarda il nocciolo della discussione rispondo direttamente.
Il set valoriale di una persona: penso che ogni persona che legga fantasy abbia una propria gamma di valori inculcategli dall'educazione, dalla morale e dalla cultura. :wub:
Il motivo per cui legge questo genere: a mio personale parere leggo fantasy perchè mi piace estraniarmi in un modo utopistico, mi piace la diversità e adoro l'avventura. :(
L'appartenenza politica: non credo che per leggere fantasy si debba essere per forza schierati politicamente, faccio un esempio, un bambino di 9-10 anni che legge fantasy deve essere già politicamente schierato? :wub:
Infine... W il fantasy!
signori, una volta per tutte, io sono una sociologa. vale a dire che sono una curiosa rompiballe sui temi come questi. non è un discorso di giusto/sbagliato, ma una sorta di indagine le cui variabili sono:
il set valoriale di una persona (x)
il motivo per cui legge questo genere (y)
l'appartenza poltica (Z)
dove x ha una connessione causale sia con y che con z, il mio bieco intento è quello di capire se esiste una correlazione diqualche genere tra y e z e se si, quali sono i casi che può assumere sulle modalità
Se il legame tra X e Z mi pare abbastanza evidente, dal momento che c'è una sorta di implicazione tra la prima e la seconda, non mi pare altrettanto evidente il legame tra X e Y. Secondo me c'è, ma non è molto facile da definire e formalizzare... Non è detto che sia una semplice implicazione, dal momento che la lettura di un libro (in questo caso fantasy) può anche aiutare a formare il set valoriale di una persona, soprattutto nel caso che diceva Tati, di bambini di 9 - 10 anni.
Sulla base di queste premesse, formalizzare un legame tra Y e Z mi pare impresa ardua...
Credo che però il quesito originale di Ninaeve sia stato travisato o abbandonato.
Il processo di immedesimazione nei personaggi è una caratteristica comune di qualsiasi libro, ma diventa particolarmente significativo nel caso di un fantasy perché abbiamo una varietà di razze e di mentalità molto più ampia rispetto ad altre forme di romanzo.
Presupponendo che si riesce ad apprezzare meglio un romanzo se ci si riesce ad immedesimare meglio nei personaggi che lo popolano, si può dedurre che l'apprezzamento verso il genere fantasy possa derivare proprio da questo livello di tolleranza, immedesimazione e sapersi porre in (ed accettare) mentalità estranee alla propria. Attenzione: questo indipendentemente dal fatto che i personaggi in cui ci si immedesima siano portatori di valori di "sinistra" o di "destra". Qui si parla dell'atto dell'immedesimazione in sé stesso.
Infine, volendo considerare questa forma di tolleranza, di sapersi porre nella mentalità altrui, di accettazione e comprensione del "diverso" come un valore di cui al giorno d'oggi si fa portavoce una certa sinistra, ecco che si arriva alle conseguenze proposte da Ninaeve.
Credo fosse questo, tra le altre cose, il ragionamento su cui voleva un giudizio...
Sempre che sia riuscito a ricostruirlo correttamente. Non ho la pretesa di capire a priori i ragionamenti non miei. :(
Il fantasy è un genere talmente di sinistra che le persone che più mi sfottono per la mia passione sono proprio di sinistra...
In linea di massima può esseci la tolleranza come valore, ma nel mondo reale -Italia almeno - cultura fantasy e pensiero di sinistra sono due universi paralleli.
Il perchè l'ho spiegato in altri post...
Ma sai ti dirò, è una questione di punti di vista ed è una cosa che secondo me è molto soggettiva. Certamente concordo sul fatto che possa essere d'aiuto ed aprire in un certo senso la mente, ma credo che innanzitutto la persona debba avere la mentalità aperta. Credo che una persona chiusa e limitata che legge il fantasy non cambi il suo modo di essere leggendo il fantasy. Ci deve essere un apertura mentale già predisposta a mio modo di vedere.
Poi credo che la politica centri molto poco, anzi non ci azzacca nulla nel fantasy, e credo che affermare che i valori del fantasy siano riconducibili alle ideologie di sinistra mi sembra francamente una sciocchezza.
Il fantasy è fantasy e basta, ed è bello proprio per questo !! :unsure: :figo: ;)
Scherzando scherzando ecco un dialogo immaginario tra me e un ipotetico "uomo di sinistra".
Io :La fantasy generalmente si ambienta in un medioevo "fantastico"...
Lui : Medioevo ? ARRGGGHHH ! Barbarie,ignoranza, il popolo sottomesso, e orrore, dominio della Chiesa!
Io : Sì ma vengono espressi valori come lo spirito di patria, la lotta all'invasore...
Lui : Già, il nazionalismo, con guerre, morte e distruzione! W la pace e la libertà
Io : Ma se ti invadono...vabbè lasciamo perdere. C'è il recupero di antiche mitologie, credenze, riti...
Lui : Tutte baggianate... Oppio dei popoli e intanto i contadini facevano la fame, altro che draghi e unicorni...
Come ho detto è uno scherzo, credo che i valori espressi dalla maggior parte dei libri fantasy siano universalmente condivisibili, però vi pongo una piccola riflessione.
Gemmel è molto amato, forse proprio perchè i suoi protagonisti vengono "dal basso" . Quindi lo si potrebbe dire di sinistra... Eppure come terminano tutti i suoi libri?
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Con "il ritorno del Re". Quasi a voler dire che il popolo non è capace di gestirsi da solo. Tolkien è stato bollato reazionario e ultraconservatore per questo motivo da Umberto Eco...
quindi può esistere una correlazione di qualche genere tra appartenenza politica e fantasy e mi piacerebbe capire quale sia
Forse sarà l'ultimo romantico rimasto a questo mondo, ma secondo me la politica c'entra ben poco, se non nulla, con il leggere fantasy o meno...come anche con la cultura media di una persona.
Io sono di destra e leggo fantasy perchè mi piace non perchè ci sono elfi "f***i" che uccidono nani "sfigati". Conosco persone di sinistra (anche MOLTO di sinistra) che leggono fantasy per il mio stesso motivo, perchè a loro piace. Lo dimostra il fatto che in questo forum non c'è una sola linea di pensiero ma rappresentiamo, più o meno, tutto lo spettro politico italiano.
Ora..anche il discorso libri/cultura significa ben poco tolleranza o "elevazione" di ideali. Io penso che leggere sia un'ottima cosa..ma gli ideali derivano più che altro dall'esperienza personale, da come e con chi si è cresciuti e da come si sono vissuti certi eventi... anche perchè, leggendo anche un'ora al giorno, abbiamo almeno altre 10-11 ore di non sonno in cui ci rapportiamo con il mondo..che quindi ci influenza decisamente di più di un libro per quanto bello e interessante questo possa essere.
Ripeto nuovamente: il fantasy è fantasy...la politica è politica. Esistono perfetti idioti che non leggono fantasy, e votano sinistra...ci sono altrettanti perfetti idioti che non leggono fantasy e votano destra...e se facciamo tutte le combinazioni di idiota/non idiota, di sinistra/destra, lettore/non lettore vedremo che avremo un conto pari..
Sinceramente sono perplesso sul tema di questa discussione...se non ritenessi Ninaeve una persona intelligente sarei tentato di pensare che sia un pretesto per fare la solita propaganda...Siccome non credo sia così liquido la questione politica dicendo che ha veramente poco senso ridurre un qualsiasi ideale alla mera appartenenza politica; al limite potremmo ribaltare il discorso (e sarebbe affascinante come discussione, a patto che sia moderata con fermezza :unsure:) indagando su come e quanto gli ideali influenzano la politica...
Sulla tolleranza del fantasy ho delle remore se giudichiamo "a priori" il fantasy come una "palestra di tolleranza". Imho, la presenza di multirazzialità non vuol dire nulla; tant'è vero che molti hanno preso come esempio di tolleranza Martin che usa il genere fantasy solo come pretesto per descrivere i suoi variegati personaggi che però appartengono (a parte i draghi e - forse - gli estranei) alla medesima razza. E se mi permettente, in letteratura, ci sono stati (e ci sono tuttora) scrittori che hanno indagato gli animi umani ben oltre i confini raggiunti da Martin (ma la stessa U. Le Guin, per rimanere in ambito fantastico).
E' certo però, che può aiutare a sviluppare una sensibilità nel nostro animo; ma questo è un requisito di tutta la letteratura di un certo livello.
Per finire direi che, comunque, dobbiamo metterci del nostro...non si diventa tolleranti semplicemente leggendo tutta la serie dei manuali del 'perfetto tollerante'; la tolleranza non deve essere solo percepita, ma deve entrar a far parte integrante del nostro essere e non è - imho - una questione di cultura (nè tantomeno politica :figo:).
Bella discussione, estremamente impegnata.
Trovo difficile associare genericamente il fantasy con l'insieme di valori che differenzia la sinistra dalla destra (tra parentesi: intendo dire che la differenza tra sinistra, centro e destra stia nell'importanza maggiore posta su un insieme di valori piuttosto che un altro; per esempio la tolleranza verso le altre persone è certamente un valore di sinistra, in questo senso.). Anche solo per il fatto che effettivamente i lettori di fantasy non sono assolutamente associabili a nessuna area politica.
La riflessione che mi vien da fare è un'altra: se la letteratura fantasy comprende "roba" eterogenea come Shannara e Martin, Tolkien e Ericsson, Troisi e vari altri... direi che non c'è nessun parallelismo in generale fattibile. Quel che io proporrei è di vedere la fantasy e la fantascienza come una forma di letteratura che propone una realtà alternativa, diversa ma simile, uno specchio del nostro mondo con cui fare di volta in volta dei confronti. E arrivare a capire meglio il nostro mondo. Il biologo che è in me mi suggerisce "anatomia comparata come mezzo per comprendere il soggetto di studio".
Direi quindi che la letteratura fantasy nel suo complesso sta al di sopra delle parti.
(tra parentesi: intendo dire che la differenza tra sinistra, centro e destra stia nell'importanza maggiore posta su un insieme di valori piuttosto che un altro; per esempio la tolleranza verso le altre persone è certamente un valore di sinistra, in questo senso.)
Come mi piacerebbe avere la tua stessa certezza sui valori, la mia vita sarebbe molto meno complicata!
Comunque, non credo affatto che sia come affermi ma preferisco non dilungarmi altrimenti si scadrebbe nel solito tram-tram... :unsure:
forse è un po' troppo superficiale catalogare il fantasy come genere di sinistra o destra... dipende tutto dalle idee dello scrittore: x esempio Tolkien era un simpatico conservatore, mentre Martin mi sembra avere un orientamento + "liberals"...
Se invece vogliamo prendere lo "stereotipo" del genere fantasy (eroi immacolati e guerrafondai che per difendere la loro bella casetta in campagna intraprendono un lungo viaggio, massacrano lungo la via incauti mostricciattoli e malorganizzati ladroni, e infine riescono a sventare i malvagi progetti del cattivone di turno), beh, allora penso che siano i valori della destra (e neanche tanto moderata...) a prevalere.
ha veramente poco senso ridurre un qualsiasi ideale alla mera appartenenza politica; al limite potremmo ribaltare il discorso (e sarebbe affascinante come discussione, a patto che sia moderata con fermezza :mellow:) indagando su come e quanto gli ideali influenzano la politica...
Ecco, ma questo è quello che voglio sapere! non se il fantasy sia di destra o di sinistra (solenne sciocchezza e infatti la discussione si intitola fantasy e valori, non fantasy e politica), bensì se i valori che vediamo evidenziati in un romanzo fantasy sono o no congrueti con i nostri orientamenti politici. e in che modo? leggere un certo tipo di letteratura, il fantasy in questo caso, può influire sulla definizione del set valoriale di una persona?
forse la differenza è sottile e io non sono stata brava a spiegarmi, o più probabilmente, ho sbagliato a mettere la poarola "politica" nel mio primo post.
comunque grazie perchè assecondate le mie follie
questo è quello che voglio sapere! non se il fantasy sia di destra o di sinistra bensì se i valori che vediamo evidenziati in un romanzo fantasy sono o no congrueti con i nostri orientamenti politici. e in che modo? leggere un certo tipo di letteratura, il fantasy in questo caso, può influire sulla definizione del set valoriale di una persona?
Ho letto centinaia di romanzi fantasy e non mi sono mai preoccupata del fatto che questi libri potessero o meno influire sui miei valori. Non ho mai pensato che questi romanzi potessero essere "di
destra", come generalmente creduto (e l'articolo dello scorso anno di Baresani-Mannheimer ricalcava in pieno questo luogo comune, dicendo che diamo tutti di destra, giovani, immaturi e di sesso maschile... :mellow: ), e mi sono molto stupita la prima volta che ho sentito dire che "Il signore degli anelli" è un romanzo di destra. Ora non mi stupisco più, sono solo nauseata da questi commenti triti e ritriti.
Ma quando leggo un libro mi chiedo solo se mi piace o no. Non penso ai valori che mi può trasmettere, non se è un romanzo.
Parlando di Martin, alcuni personaggi compiono azioni che reputo immorali, e quindi li detesto. Altri mi piacciono, spesso nonostante i loro difetti. Ma si tratta di un giudizio legato a quello che fa quel personaggio in quel contesto. I valori sono i miei, certo, e li applico a ciò che leggo, ma non è vero il contrario. Nessuno dei personaggi delle "Cronache" ha mai influenzato il mio modo di pensare.
Leggo fantasy da 18 anni, ed è proprio in quest'arco di tempo che la mia coscienza politica si è formata, ma non vedo nessun nesso fra le due cose. In fondo ciascuno di noi può scegliere se identificarsi in Eddard Stark, Jaime, Tywin e Tyrion Lannister, Robert e Stannis Baratheon, Petyr Baelish, Roose Bolton, Jon Snow e via dicendo. Ciascuno di questi personaggi ha i suoi valori, e noi siamo liberi di scegliere a quale affezionarci.
Martin è più complesso e realistico della maggior parte degli altri autori? Vero, ma credo che in ogni romanzo si possano trovare elementi a sostegno dell'una o dell'altra teoria, se si ha voglia di cercarli.
grazie kindra!
Ecco, ma questo è quello che voglio sapere! non se il fantasy sia di destra o di sinistra (solenne sciocchezza e infatti la discussione si intitola fantasy e valori, non fantasy e politica), bensì se i valori che vediamo evidenziati in un romanzo fantasy sono o no congrueti con i nostri orientamenti politici. e in che modo? leggere un certo tipo di letteratura, il fantasy in questo caso, può influire sulla definizione del set valoriale di una persona?
forse la differenza è sottile e io non sono stata brava a spiegarmi, o più probabilmente, ho sbagliato a mettere la poarola "politica" nel mio primo post.
adesso ho capito meglio cosa intendevi, però imho ha poco senso anche parlare di valori congruenti con un orientamento politico perchè non sono i valori a determinare un orientamento politico. L'onestà, ad esempio, è un valore (imho) ma pur connotando l'agire di un uomo non determina il suo orientamento politico. Così come il senso di responsabilità, la sincerità, la tolleranza. L'orientamento politico è dato dalle scelte di ogni politico, le quali possono essere dettate dalle più svariate ragioni e prescindere totalmente o quasi dai valori. La politica è l'arte di governare, non di aver questo o quel valore per farlo quindi il giudizio di una persona (e dei suoi valori) è diverso dal giudizio di un politico.
Non so se sono riuscito a farmi capire :mellow:
In generale, uno scritto in generale non può e non deve essere inculcare dei valori o quant'altro, bensì eventualmente offrire una opportunità di riflettere su quei concetti portando il lettore ad analizzare ed approfondire. Il processo deve essere soggettivo, ovviamente, e consapevole però lo spunto di riflessione, il cui approfondimento dipenderà dal grado di maturità di ognuno di noi, proviene dall'esterno. E' un aspetto esaltante, la cosa che più mi affascina della lettura e proprio per questo credo che non ci sia nulla di male nell'affermare che quanto letto in un romanzo ha influenzato il proprio modo di pensare o di agire, o ha portato a cambiare opinione; non lo giudico un motivo di debolezza se la decisione finale è frutto di riflessione ed approfondimento.
Il Signore degli anelli era definito la Bibbia dei figli dei fiori (che di destra non erano) mentre la destra giovanile (AG per intenderci) ha molto a cuore questo autore.
Secondo me non si può dire che il fantasy appartiene a destra o sinistra, e mi dipsiace che si cerchi di strumentalizzare questo genere.