Visto che se ne parlava in giro...
Apriamo una bella discussione su Philip K Dick, uno dei miei autori preferiti!
Grazie alla Fanucci che sta "riportando in vita" un sacco di romanzi di Dick, "grazie" al cinema che sta prendendo sempre piu spunto dai suoi romanzi... (e stranamente i titoli dei romanzi diventano il titolo dei film... personalmente vedere un libro con scritto Minority report ed il nome di spielberg mi fa passare la voglia di leggerlo...):
1982 :"Blade Runner" de Ridley SCOTT [d'après "Do Androids Dream Of Electric Sheep?
1990 : "Total Recall" de Paul VERHOEVEN [d'après "We Can Remember It For You"]
1992 : "Confessions d'un barjo" de Jérôme BOIVIN
1995 : "Screamers" de Christian DUGAY [d'après "Second Variety"
2002 : "Impostor" de Gary FLEDER [d'après la nouvelle "Impostor"]
2002 : "Minority Report" de Steven SPIELBERG [d'après "The Minority Report",
2003 : "Paychek" de John WOO [d'après "Paychek"]
2006: "Substance mort" [d'après "A Scanner Darkly"]
... per non parlare dei film in cui le idee sono state rubate, tipo existenz, the truman show(tempo fuor di sesto), matrix e altri
Insomma, avete visto questi film, cosa ne pensate, che libri avete letto, quale preferite... e tutto quello che vi passa per la testa!
Per il momento mi limito a scrivere la top 3:
1. Le stimmate di Palmer Eldrich... semplicemente fantastico
2. Ubik... stupendo gioco tra immaginazione e realta
3. Un oscuro scrutare... direi abbastanza fulminato
E qui elenco quelli che ho gia letto... spero di ricordarmeli tutti
Gli androidi sognano di pecore meccaniche? (non so se e esatto)
In senso inverso... di LSD ne ha presa parecchia prima di scriverlo
Confessioni di un artista di me**a
ed ho pronti da leggere
L'uomo nell'alto castello (la svastica sul sole)
I simulacri
Noi marziani
Radio libera albermuth
Ho letto un solo libro di Dick, La Svastica sul Sole, e l'ho trovato molto bello.
La vicenda è ambientata negli Stati Uniti dopo una Seconda Guerra Mondiale vinta da Tedeschi, Italiani e Giapponesi, dove la California è una colonia nipponica e uffici del Reich sono sparsi un pò dovunque. I pochi ebrei rimasti si nascondono sotto falso nome e la schiavitù è di nuovo legale.
Tutto nel nome della razza perfetta.
Per il momento ho letto solo "Cacciatore di replicanti" (Do androids dream of electric sheep") e "La svastica sul sole" (The man in the high castle).
Sono racconti molto particolari, originali ed inquietanti.
"La svastica sul sole" però secondo me aveva un finale un po' affrettato e deludente rispetto al resto del libro, ammetto che in me ha spento l'entusiasmo suscitato dal "Cacciatore di replicanti")
per adesso ho letto solamente "le presenze invisibilI"
collezione di racconti in 4 volumi... della mondadori mi pare...
sto aspettando di vedere se e quali libri pubblicheranno di dick in urania collezione, poi cercherò di leggermi gli altri, soprattutto quello di blade runner già dai racconti e dai film ispirati ai suoi libri penso che possa essere considerato a buon nome uno dei grandi della fantascienza
Che dire di Dick?
Adoro il suo modo di scrivere e le tematiche e le intuizioni presenti nei suoi romanzi. L’ho scoperto una quindicina di anni fa grazie al film Blade Runner, ispirato al romanzo “Cacciatore di androidi”, e da allora ho approfondito maggiormente la sua opera anche se da un pò di tempo ho trascurato i suoi romanzi. Il tema dei replicanti è senz’altro uno dei più ricorrenti ed approfonditi da Dick. Ho già espresso sul 3d dedicato al film di Scott (su Myr) il mio pensiero; aggiungo solo una dichiarazione, fatta da Dick durante un’intervista, che mi colpì molto: “Ci sono persone attorno a noi che sono biologicamente umane ma che sono androidi in senso metaforico. I computer stanno diventando sempre più creature sensibili e cogitative, mentre nello stesso tempo gli esseri umani si stanno disumanizzando”.
Un altro tema molto amato da Dick è senz’altro la percezione della realtà attraverso le alterazione psichiche della mente; la contrapposizione della realtà (vera) con quella virtuale e tutti i paradossi che – inevitabilmente – ne conseguono. Ad esempio, nel racconto da cui è stato tratto il film “Atto di forza” (sorry non ricordo il titolo) Dick introduce i famosi impianti di memoria, ricordi impiantati nel cervello umano che si sovrappongono ai ricordi reali confondendo così la (le) realtà. E fanno riflettere i progressi enormi fatti dall’uomo nel campo della simulazione, attraverso il computer, della realtà e della manipolazione delle immagini...a quali conseguenze porterà l’utilizzo massificato di tali tecnologie
Con la “Svastica sul sole”, Dick approfondisce il cosidetto tema dell’universo alternativo: “se esistesse una pluralità di universi disposti lungo una sorta di asse laterale, cioè ad angolo retto rispetto allo scorrere del tempo lineare?”
Una menzione speciale merita il romanzo Ubik, sicuramente il più particolare che abbia mai letto. Già il titolo affascina per il suo richiamo al concetto di ‘ubiquità’ (come è stato scritto da qualcuno); Dick presenta Ubik come una specie di soluzione di tutti i mali, attribuendogli diversi significati simbolici. Leggendo il libro una decina di anni fa lo trovai abbastanza difficile, molto esigente sul piano della riflessione. Alcuni spunti però mi sono sembrati subito affascinanti; uno su tutti quello della ‘monetizzazione’ della società; anche degli oggetti più banali e quotidiani hanno bisogno di denaro per funzionare. Dick non ha mai nascosto la sua avversione per il capitalismo; ne aveva forse intuito in anticipo le conseguenza sul piano economico e sociale
Interessanti sono anche le sue considerazioni sullo stato autoritario (o falsamente democratico) e del suo rapporto con i media (emblematico, in tal senso, è il romanzo “I simulacri”) che ne diventano facilmente uno strumento di manipolazione. In alcune note autobiografiche scrisse: “Ho paura dell'autorità, ma nello stesso tempo sono pieno di risentimento, per l'autorità e per la mia paura ... così mi ribello. Scrivere fantascienza è un modo per ribellarsi. La fantascienza è una forma d'arte ribelle e ha bisogno di scrittori e lettori con cattive inclinazioni, come per esempio quella di chiedere sempre Perché? o Come mai?, o Chi l'ha detto? Questo atteggiamento è sublimato in alcuni temi tipici delle mie storie, come: L'Universo è qualcosa di reale? oppure : Siamo davvero uomini, o solo macchine?”
Mi piace Dick (e lo ammiro) perchè ha sempre scritto fantascienza (letteratura “bassa”, per intenderci ) e non solo non l’ha mai rinnegata ma è riuscito a trasmettere ai suoi romanzi e racconti tutte (o quasi visto che è morto a soli 54 anni!) le conoscenze che aveva in campo filosofico, letterario (sopratutto classici), psichiatrico (e qui doveva saperne di cose visto che egli stesso aveva problemi psichici, accentuati probabilmente dalle droghe e dagli acidi che si pappava!) e teologico (pare fosse un vero fissato di tutte le religioni). Della fantascienza disse: “permette a uno scrittore di trasferire a un ambiente esterno quello che di solito è un problema interno: egli lo proietta in forme di società, di pianeta. Quale prezioso strumento è, per noi, poter afferrare che non tutti vediamo l'universo nello stesso modo, o, in un certo senso, che non tutti vediamo lo stesso universo”.
Consiglio di leggere almeno Ubik, Noi Marziani, la Svastica sul Sole, Cacciatore di Androidi, i Simulacri e le tre stimmate di Palmer Eldtrich; dopodichè, se non foste soddisfatti, avete solo l’imbarazzo della scelta visto che Fanucci gli ha dedicato perfino una collana tutta sua (mi ricordo che io dovevo cercare tra libri usati e/o remainder’s!).
Chiudo e scusate la prolissità :p
... mi hai fatto venire in mente una cosa... anzi due
DIck non scrive fantascienza fine a se stessa, ma fa della fantascienza uno strumento... ed e proprio questo che mi piace di lui
Ubik e forse uno dei racconti piu allucinati... cerchi durante tutto il libro di capire che diavolo sta succedendo a capire dove sta la realta dove sta l'illusione...poi a un certo punto mi e sembrato di aver capito tutto ... e due pagine dopo ritorno in alto mare. In breve, non e un romanzo da capire, ma da gustare, che esprime perfettamente una delle tematiche piu care a DIck, cioe la definizione della realta, o meglio l'impossibilita della realta, i sottili confini tra realta e illusione...
... adesso schiaccio il pulsante "felice come una pasqua" e vado a casetta tutto contento
Ubik e forse uno dei racconti piu allucinati... cerchi durante tutto il libro di capire che diavolo sta succedendo a capire dove sta la realta dove sta l'illusione...poi a un certo punto mi e sembrato di aver capito tutto ... e due pagine dopo ritorno in alto mare. In breve, non e un romanzo da capire, ma da gustare, che esprime perfettamente una delle tematiche piu care a DIck, cioe la definizione della realta, o meglio l'impossibilita della realta, i sottili confini tra realta e illusione...
Hai proprio ragione, anch'io ho un ricordo simile ...cercherò di trovare il tempo di rileggerlo, in dieci anni sono cambiate tante cose
A tale proposito, ti consiglio (non so però se è ancora in vendita) di procurarti la versione che oltre al romanzo comprende la 'sceneggiatura' scritta dallo stesso Dick...strano che mai nessun regista abbia avuto il coraggio di cimentarsi nell'adattamento cinematografico <eg>
Dick è uno degli autori fondamentali del mondo moderno,fra i più grandi del '900,quello che meglio ha interpretato il vero scopo della fantascienza,già definito da Wells,e cioè l'analisi del presente tramite lo spostamento di alcine carrateristiche di esso in situazioni che ne fanno risaltare i difetti e le isterie.
Ho appena finito di leggere "La Svastica sul Sole".........non ho parole per descrivere la genialità di questo libro....è proprio vero quello che ho letto in una recensione:
"Si tende sempre a pensare che tutto sia stato scritto,che trovare spunti originali e alternativi sia oramai impossibile.....poi si leggono i libri di Dick,e tutto cambia......"
Sto seriamente pensando di dedicarmi alla raccolta antologica dello scrittore americano..... >_>
:wub: -_- -_-