Entra Registrati
Un caso come molti
B di Brandon
creato il 09 agosto 2005

Questa discussione è stata archiviata, non è più possibile rispondere.
B
Brandon
Confratello
Utente
550 messaggi
Brandon
Confratello

B

Utente
550 messaggi
Inviato il 09 agosto 2005 15:17 Autore

Ciao a tutti,

vi propongo questo articolo perchè mentre lo leggevo ed ora mentre ci penso non riesco a definire le mie emozioni.

Riguarda la solita vecchia pena di morte, ma non solo.

Ci sono altri elementi che lo complicano e non mi permettono di stare tranquillo.

Voi che ne pensate?

 

 

09 agosto 2005

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/...09/farina.shtml

 

Usa, un detenuto nero aveva ottenuto la sospensione della pena per «ritardo mentale». In prigione ha superato nuovi test

In carcere è diventato intelligente «Adesso lo potete giustiziare»

Daryl Atkins riconosciuto da una giuria «adatto a morire»

Il caso

 

L’OMICIDIO Daryl Atkins, 27 anni, ne aveva 18 quando rapinò e uccise l’aviere Nesbitt

 

LA VICENDA Condannato a morte nel ’98, nel 2002 la Corte Suprema ha sospeso la pena perché «minorato mentale»

 

LA GIURIA Ora una giuria ha decretato che Daryl Atkins può essere giustiziato perché in prigione ha superato nuovi test sul quoziente intellettivo: «Non è più ritardato». La condanna sarà eseguita a dicembre

 

 

NEW YORK — Stare nel braccio della morte gli ha fatto bene. Troppo. Passare da un processo all'altro, ascoltare giudici e avvocati, leggere verbali, tutto questo gli ha aguzzato la mente. Purtroppo. Adesso che non è più un «minorato», il 27enne Daryl Atkins è finalmente pronto per l'iniezione letale. Il giudice che venerdì scorso lo ha riconosciuto «fit to die» ha già stabilito quando sarà l'esecuzione: dicembre. «Abile a morire ». Sette anni gli son voluti, commenta amaro l'avvocato Burr, per crescere e avvicinarsi al boia.

 

Dopo la condanna per omicidio, nel '98, le perizie psichiatriche stabilirono che Daryl Atkins era «mentally retarded »: nel primo test sul quoziente intellettivo (Q.I.) non superò quota 59. Sotto la media, che è 100. Sotto la soglia dei 70 punti, considerata il confine tra «normalità» e ritardo psichico. Un tribunale in Virginia gli diede comunque la pena di morte. Era la legge.

 

Gli avvocati fecero ricorso. Il caso finì alla Corte Suprema. Che a sorpresa, nel 2002, fermò il boia: stabilì che i «ritardati mentali» non potevano più essere giustiziati in nessun angolo degli Stati Uniti d'America. Una sentenza decisiva (sei voti contro tre), elogiata anche dal presidente Bush: per la prima volta in 16 anni si poneva un limite alla pena di morte. Dozzine di condannati furono liberati. E questo grazie al nero Daryl Atkins, il «picchiatello della Virginia» che a scuola era così «indietro» che non lo facevano giocare a football perché non capiva le regole. Una piccola rivincita. Una mezza vittoria. Daryl rimase in galera. La palla tornò a un tribunale della Virginia. La Corte Suprema non era entrata nel merito. Restava da stabilire se Atkins appartenesse davvero alla categoria dei «mentally retarded ». Nuovi test. Perizie. Testimonianze.

 

Fino al mese scorso, quando accusa e difesa hanno duellato davanti a una giuria non togata di Yorktown, la città della famosa battaglia del 1781, quando l'esercito di George Washington sconfisse definitivamente gli inglesi. Dopo 13 ore di camera di consiglio, la giuria ha deciso: «Adatto a morire». Quando hanno letto la sentenza, Atkins si è girato e ha «soffiato» un bacio alla sua famiglia. La madre della vittima, un giovane di 21 anni ucciso per 200 dollari, se n'è andata in silenzio. Non fa simpatia, Daryl Arkins.

 

Non è uno dei «picchiatelli» a cui si rivolgeva Jack Nicholson in Qualcuno volò sul nido del cuculo. A 18 anni lui e un certo William Jones sequestrarono l'aviere Eric Nesbitt all'uscita di un bar. Erano rimasti senza soldi, volevano bere. Costrinsero Eric a prelevare soldi al bancomat, lo portarono in un luogo appartato e gli spararono 8 volte. Jones ha testimoniato che fu il compagno, più giovane di 7 anni, a sparare. La collaborazione gli è valsa l'ergastolo.

 

Daryl non ha la psiche di un bambino. «Conosce il significato di parole come "parabola" e "orchestra"—ha detto in aula la procuratrice Aileen Addison —. Sa che nel 1961 il presidente era John Kennedy ». E poi «sa usare una pistola». Secondo l'accusa «Atkins è lento nell'apprendimento ma non è ritardato»: finge di esserlo per evitare l'iniezione letale. Finge? Nei test sul Q.I. ha continuato a migliorare: nel 1998 era a 59, nel 2002 a 67. Poi ha superato la soglia tra vita e morte: 74 (nel 2004) e 76 (nel 2005). Lo psicologo che ha curato gli esami nel '98 e nel 2002, il dottor Evan Nelson, test della difesa, sostiene che gli ultimi risultati non devono essere considerati, perché «frutto di una marcia forzata verso un'accresciuta stimolazione mentale». Una marcia verso il boia.

«Il signor Atkins ha ricevuto più stimoli intellettuali in prigione che negli anni della tarda adolescenza. Il suo caso si colloca in una zona grigia — sostiene il dottor Nelson —. Il suo Q.I. è tra i 60 e i 70». Il margine di errore, in questi test, è di 5 punti. E con l'età si tende a migliorare: tre punti all' anno.

«E' un caso chiarissimo», ha detto il giudice Smiley alla prima udienza. E poi, rivolgendosi alla difesa: «Non sappiamo quale fossero le condizioni psichiche dell'imputato prima dei 18 anni, questo è un problema vostro ».

Davanti ai giurati hanno sfilato insegnanti e compagni di classe di Hampton, Virginia. «Alla fine delle elementari era indietro di 5 anni», ha detto la maestra Sigrid Bomba. «Una volta mi ha chiesto di copiare—ha ricordato un compagno —. Gli ho detto: mi raccomando, cambia qualcosa.

 

Beh, ha copiato anche la mia firma». Ricordi di «Daryl il tonto», prima che diventasse «l' assassino»: quando giocava a Monopoli «non sapeva distinguere Parco della Vittoria da Vicolo Corto». Però a 18 sapeva il significato di bancomat, sapeva premere un grilletto. «Mentally retarded» o «fit to die»? La procuratrice Addison a un certo punto ha detto ai giurati: «Lo sapevate che l'imputato ha pure la fidanzata?». Daryl ha scosso la testa. E ha sorriso.

Michele Farina


D
Dayan
Confratello
Utente
568 messaggi
Dayan
Confratello

D

Utente
568 messaggi
Inviato il 09 agosto 2005 15:32

che è una situazione molto particolare.

 

A mio modo di vedere, se ai tempi dell'omicidio non era "sufficientemente intelligente" per rendersi totalmente conto di ciò che ha fatto, la pena più giusta sarebbe l'ergastolo, anche se ora ha "guadagnato" intelligenza.

 

Va detto che una eventual decisione di questo tipo spalancherebbe le porte a decine, centinaia di delinquenti che diverrebbero magicamente "mentally retarded".

 

No? ^_^


B
Brandon
Confratello
Utente
550 messaggi
Brandon
Confratello

B

Utente
550 messaggi
Inviato il 09 agosto 2005 16:00 Autore

Sai, la sensazione principale è quella dell'inadeguatezza della pena capitale.

Ci sono sempre così tante sfacettature che mi riesce difficile dire cosa sia giusto in casi come questo.

Cerco nei mettermi nei panni dei giurati americani......avrei difficoltà veramente.

Che dici sto andando furi di testa?

Ciao


J
Jon.Snow
Confratello
Utente
270 messaggi
Jon.Snow
Confratello

J

Utente
270 messaggi
Inviato il 09 agosto 2005 20:44

hm... questo a dimostrare l'ineguatezza di una pena come quella capitale...

soprattutto perchè, in caso di errore, non resta che far le scuse alla famiglia :unsure:


M
Mithrin
Confratello
Utente
947 messaggi
Mithrin
Confratello

M

Utente
947 messaggi
Inviato il 09 agosto 2005 20:55

Come disse Tyrion Lannister "La morte è spaventosamente definitiva,mentre la vita ...... quante strade inesplorate."


B
Brandon
Confratello
Utente
550 messaggi
Brandon
Confratello

B

Utente
550 messaggi
Inviato il 10 agosto 2005 9:41 Autore

Good shot Mithrin


D
Dayan
Confratello
Utente
568 messaggi
Dayan
Confratello

D

Utente
568 messaggi
Inviato il 10 agosto 2005 15:51
hm... questo a dimostrare l'ineguatezza di una pena come quella capitale...

soprattutto perchè, in caso di errore, non resta che far le scuse alla famiglia

 

più o meno come quelli che vengono uccisi da chi si becca la pena in questione, direi...


B
Brandon
Confratello
Utente
550 messaggi
Brandon
Confratello

B

Utente
550 messaggi
Inviato il 10 agosto 2005 16:04 Autore

Dayan capisco il tuo punto di vista.

 

Solo che la vendetta non mi sembra aiuti e nel vendicarsi si possono commettere errori ecc.

 

Forse il problema sta proprio nel fatto di giustiziare una persona.

 

Forse una pena detentiva sarebbe meglio just in case.

 

Credo che si andrebbe a discutere di quanto efficente sia la giustizia e di quanto possa essere comoda la pena detentiva, ma credo in realtà che si andrebbe fuori tema.

 

Quello che mi colpisce e che mi sembrava condividessimo, riguardava il fatto che l'aumento di QI abbia portato come conseguenza una sentenza di morte.

 

Credo anch'io che se al momento dell'omicidio il tipo era ritardato non dovrebbe essere condannato.....

Ma forse sbaglio nel giudicare la situazione, forse il tipo non era ritardato ma ha fatto finta.

 

Capisci il mio dilemma?

 

Credo di non riuscire a spiegarmi scusa.


S
Ser Arstan
Confratello
Utente
672 messaggi
Ser Arstan
Confratello

S

Utente
672 messaggi
Inviato il 10 agosto 2005 16:19

A mio modo di vedere è meglio per lui che sia andata cosi, una pena di morte e meglio di un'intera vita passata in un carcere.


D
Dayan
Confratello
Utente
568 messaggi
Dayan
Confratello

D

Utente
568 messaggi
Inviato il 10 agosto 2005 16:52
Quello che mi colpisce e che mi sembrava condividessimo, riguardava il fatto che l'aumento di QI abbia portato come conseguenza una sentenza di morte.

 

Credo anch'io che se al momento dell'omicidio il tipo era ritardato non dovrebbe essere condannato.....

Ma forse sbaglio nel giudicare la situazione, forse il tipo non era ritardato ma ha fatto finta.

 

Capisci il mio dilemma?

 

ja ja , capisco.

Secondo me non fingeva (anche perchè sennò non si spiegherebbe perchè non continuare a fingere tutt'ora, a meno che voglia farla finita); perciò sarei per la condanna all'ergastolo e stop.

 

Resta però il problema che se si crea questo precedente, mi aspetto che dal giorno successivo più o meno tutti i colpevoli di crimini gravi che possano incorrere nella pena capitale, giochino la carta del "mentally retarded".

 

A mio avviso il vero problema è questo. Dare una sentenza giusta, ma al tempo stesso che non sminuisca l'efficacia di una pena che (a prescindere dall'essere d'accordo o meno, su cui possiamo parlare altrove) è stata reputata appropriata in determinati paesi.

 

Io sono in genere per pene severe che possano intimidire i delinquenti (naturalmente per una pena irreversibile deve esserci l'assoluta certezza che l'incriminato sia colpevole; non se c'è il minimo dubbio).

 

In questo caso però non me la sento di punire in modo definitivo una persona che a quanto pare al momento del fatto non era totalmente cosciente.

:unsure:


Q
Qhorin Halfhand
Confratello
Utente
3691 messaggi
Qhorin Halfhand
Confratello

Q

Utente
3691 messaggi
Inviato il 10 agosto 2005 17:06
A mio modo di vedere è meglio per lui che sia andata cosi, una pena di morte e meglio di un'intera vita passata in un carcere.

Vogliamo andarlo a chiedere a tutti i condannati all'ergastolo in Italia per casi simili?

 

Secondo me molti di loro (per non dire tutti) sono contenti di essere in Italia...


M
Mithrin
Confratello
Utente
947 messaggi
Mithrin
Confratello

M

Utente
947 messaggi
Inviato il 10 agosto 2005 18:45
A mio modo di vedere è meglio per lui che sia andata cosi, una pena di morte e meglio di un'intera vita passata in un carcere.

Beh, allora basterebbe chiederlo allo stesso detenuto "Preferisci fiirla qui o andare all'ergastolo ? "


A
Alyssa Arryn
Confratello
Utente
1605 messaggi
Alyssa Arryn
Confratello

A

Utente
1605 messaggi
Inviato il 11 agosto 2005 1:50
A mio avviso il vero problema è questo. Dare una sentenza giusta, ma al tempo stesso che non sminuisca l'efficacia di una pena che (a prescindere dall'essere d'accordo o meno, su cui possiamo parlare altrove) è stata reputata appropriata in determinati paesi.

Condivido questa posizione.

Per il caso specifico credo che la pena dovrebbe riferisi al momento in cui il reo ha commesso il crimine per cui è stato condannato quindi la retroattività dei risultati di un peraltro discutibile test del Q.I. personalmente mi sembra raccappricciante.


B
Brandon
Confratello
Utente
550 messaggi
Brandon
Confratello

B

Utente
550 messaggi
Inviato il 11 agosto 2005 9:54 Autore

si sono d'accordo con le vostre posizioni.

in particolare condivido la posizione di Alyssa.

ciao


N
Ninaeve
Confratello
Utente
739 messaggi
Ninaeve
Confratello

N

Utente
739 messaggi
Inviato il 11 agosto 2005 10:50

io lo trovo abominevole, non solo per quello che diceva Alyssa, verissimo tra l'altro. ma anche per questo:

il condannato ha vissuto una vita deprivata, culturalmente e socialmente, da cui il suo ritardo mentale (tra parentesi misurato in un modo che non dimostra un bel niente e che è assolutamente distorto all'origine) e, forse, le sue reazioni.

il fatto che il suo qi sia cresciuto in carcere non vuol dire che sia guarito dal ritardo, ma che si stava affrancando dalla sua condizione precedente.

ora, io credo che la funzione della detenzione sia quella di correggere, non solo di punire e basta: quindi il carcere stava avendo una funzione positiva sul tipo.

hanno rinnovato la sentenza di morte e tutto il bene che, per una volta, ha fatto il carcere è finito all'obitorio.

bello schifo


Messaggi
16
Creato
19 anni fa
Ultima Risposta
19 anni fa

MIGLIOR CONTRIBUTO IN QUESTA DISCUSSIONE