voglio postare una piccola pagina di storia che per chi non è sardo può apparire insignificante,e anche per alcuni sardi è senza importanza,ma che a noi dell'interno riempie il cuore di orgoglio perchè per una volta nn abbiamo abbassato la testa e detto obbedisco ma siamo insorti per ciò in cui credevamo,contro l'italia ma anche contro la NATO e abbiamo vinto!!!
la rivolta di pratobello
Come si è visto, l'occupazione militare è in continua espansione. Il suo unico limite è la resistenza delle popolazioni. In Sardegna, accanto all'ingombrante presenza dei militari, si è sviluppata un'importante tradizione di lotta e resistenza. Ci sono stati clamorosi episodi, nella storia recente, in cui si è ottenuta, non solo la limitazione, ma addirittura l'annullamento dei progetti di occupazione e uso militare del territorio.
Nel giugno del 1969, il ministro della difesa, decide di espropriare i pascoli di Pratobello, nel Comune di Orgosolo, per insediarvi un poligono di tiro permanente per artiglieria e una base di acquartieramento di contingenti dell'esercito.
E'una località in cui sono situati i migliori pascoli di Orgosolo, in maggior parte di proprietà comunale. Gli orgosolesi insorgono in massa. L'intera popolazione abbandona il paese e occupa il territorio, invaso dai militari. I 4 mila abitanti fronteggiano i contingenti dell'esercito, le centinaia di carabinieri, poliziotti e caschi blu, inviati per reprimere l'iniziativa popolare. Le esercitazioni non verranno mai fatte. Con la loro presenza fisica, gli abitanti di Orgosolo, hanno nei fatti impedito lo svolgersi delle esercitazioni. I generali sono costretti ad abbandonare il campo.
Nel 1992, il ministero della difesa decide che la militarizzazione delle coste non è sufficiente: occorre occupare militarmente anche le zone interne dell'Isola. E, per la prima volta, si afferma chiaramente che l'esercito svolgerà funzioni di controllo dei territori e delle popolazioni. Ha così inizio l'operazione Forza Paris con l'invio di 12 mila militari, scaglionati in contingenti da sbarcare nell'arco di alcuni mesi. La gran parte dei 12 mila è costituita da militari di leva. Forse si crede che, nei loro confronti, la reazione popolare potrebbe essere meno accesa. Così non accade e, nell'arco di tre mesi, una miriade di sabotaggi e azioni, tra cui il clamoroso attentato contro il comando militare della Sardegna, a Cagliari, costringe il ministero della difesa a dichiarare conclusa l'operazione "Forza Paris".
Torniamo al paradosso iniziale, in cui la propaganda militarista propone, ai giovani sardi disoccupati, la ferma prolungata nell'esercito professionale italiano. La storia dell'occupazione militare in Sardegna e delle lotte popolari contro di essa, che qui abbiamo rapidamente riassunto, dimostra chiaramente come sia proprio la distruzione del territorio, operata dai militari, una delle principali cause della povertà e mancanza di prospettive, che porta i giovani sardi all'arruolamento, come ultima alternativa all'emigrazione. Eppure la scelta di arruolarsi rischia di avere delle conseguenze pesanti. Le forme tumorali e le nascite deformi, che affliggono le popolazioni residenti nelle vicinanze dei poligoni, colpiscono, a maggior ragione, gli stessi militari. La stampa , negli ultimi tempi, ha pubblicato un'ampia rassegna di questi episodi, specificando che, in nessun caso, è stata riconosciuta la causa di servizio. La cosa non ci stupisce. Pensiamo, infatti, che dal punto di vista dello Stato, la truppa è sempre e comunque solo carne da cannone (nel caso specifico da sperimentazioni).
L'aspetto peggiore è l'utilizzo delle forze militari per il controllo delle popolazioni, in funzione di ordine pubblico, come si usa dire. Il militare si trova a reprimere le lotte, che la popolazione intraprende, contro l'occupazione militare e l'impoverimento da essa provocato. In definitiva si trova a difendere, contro la sua gente, la causa stessa della sua miseria.
Per noi il discorso non cambia, se le operazioni si svolgono contro popolazioni lontane, quando la repressione prende il nome di polizia internazionale. Chi si presta a questo ruolo, per quanto provenga dalla popolazione oppressa, passa così dalla parte degli oppressori.
L'unica scelta sensata è quella della resistenza contro l'oppressione militare. La storia recente della Sardegna dimostra che queste lotte non sono senza speranza, ma che i militari possono anche essere cacciati via, insieme alle loro pretese di occupazione dei territori e di controllo delle persone.
Non conosco bene la storia ma devo dire che sono contrario all'occupazione militare in questo senso di territori neutrali...
Quindi massimo rispetto per i Sardi coinvolti in questa forma di resistenza
in pratica volevano togliere la parte di pascolo migliore intorno ad Orgosolo,chiamato Pratobello,tutto mentre la popolazione era allo stremo per epidemie che distruggevano i greggi e le carestie che da sempre si abbattono sulla mia terra!quella di pratobello è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso!!
detto in parole mooolto povere!!
Allora avevo capito bene ed approvo l'insurrezione
ecco alcune immagini di come è stata vissuta dal paese l'ocupazione militare e la resistenza che ha fatto diventare caratteristico il paese grazie a questi "murales"
ecco alcune immagini di come è stata vissuta dal paese l'ocupazione militare e la resistenza che ha fatto diventare caratteristico il paese grazie a questi "murales"
davvero belli, non li conoscevo, nè sapevo dell'episodo...grandi!!
curiosità: ma il mitico lussu era della zona di orgosolo?
ero a cagliari lo scorso dicembre (ma quanto bella è la sardegna in inverno?!) e mi raccontava un amico cagliaritano che buona parte del successo elettorale di soru fosse stato giocato proprio su tematiche simili, cioè di salvaguardia del territorio regionale dagli abusi, militari in primis.
a che punto sta la questione della maddalena, a proposito? è un po'che non ne sento parlare...
ecco alcune immagini di come è stata vissuta dal paese l'ocupazione militare e la resistenza che ha fatto diventare caratteristico il paese grazie a questi "murales"
davvero belli, non li conoscevo, nè sapevo dell'episodo...grandi!!
curiosità: ma il mitico lussu era della zona di orgosolo?
ero a cagliari lo scorso dicembre (ma quanto bella è la sardegna in inverno?!) e mi raccontava un amico cagliaritano che buona parte del successo elettorale di soru fosse stato giocato proprio su tematiche simili, cioè di salvaguardia del territorio regionale dagli abusi, militari in primis.
a che punto sta la questione della maddalena, a proposito? è un po'che non ne sento parlare...
allora sulla servitù militare maddalenina ti posso dire che da dicembre a oggi si è fatto ben poco,solo inutili e sterili dibattiti!!!
riguardo a Soru posso dire che è uno bravo solo a parole come per la legge contro l'abusivismo che impediva di costruire prima di 3km dalla spiaggia pena la demolizione dei fabbricati...peccato che la sua villa a 1,5 dal mare sia ancora là!!!
quindi sei stata in sardegna?
ecco questo risolverà tutti i tuoi dubbi su Emilio Lussu!
EMILIO LUSSU
Emilio Lussu nacque ad Armungia, un villaggio nella provincia di Cagliari, nel 1890.
Dopo i primi studi, si iscrive alla facoltà di giurisprudenza a Cagliari. Allo scoppio della Grande guerra, appena laureato, Lussu si propone come interventista democratico: è favorevole all’entrata in guerra contro l’Austria con l’obiettivo sia di acquisire le terre irredente, sia di favorire la disgregazione dell’Impero austriaco, e di conseguenza , il raggiungimento dell’indipendenza e della sovranità da parte delle nazionalità non tedesche ancora sottoposte al governo di Vienna.
Partecipa alla Prima Guerra mondiale come uno fra gli ufficiali di complemento della Brigata Sassari. A seguito della drammatica esperienza, si ha il superamento progressivo della prima posizione ideologica e l’approdo a un pensiero più maturo. Rientrato in Sardegna nel ’19, partecipa alla fondazione del Partito sardo d’Azione, la cui nascita, secondo lo stesso Lussu, è da porre in stretta relazione con l’esperienza della guerra, con il senso di solidarietà creatosi fra i soldati sardi dal fronte, con la presa di coscienza politica che era avvenuta non solo in lui, ma anche in gran parte dei sui compagni. Successivamente il Partito sardo d’azione si configurerà come un generale movimento popolare, sociale e politico dei contadini e dei pastori sardi.
Lussu viene eletto deputato nel ’21 e nel ’24. Dopo il delitto Matteotti, partecipa alla cosiddetta "secessione aventiniana". Il 31 ottobre del ’26, quando ormai il fascismo sta imponendo la sua dittatura con le "leggi fascistissime", lo scioglimento dei partiti e dei sindacati di ispirazione socialista e cattolica, l’abolizione della libertà di stampa, Lussu viene assalito nella sua casa a Cagliari da un gruppo di fascisti. Quello stesso giorno a Bologna, c’era stato un attentato fallito contro Mussolini e i fascisti non perdono l’occasione per scatenarsi ovunque alla caccia degli oppositori. Per difendersi, Lussu spara un colpo di pistola contro il primo squadrista che gli si presenta davanti e lo uccide. Arrestato, assolto dai giudici in istruttoria per legittima difesa, viene però condannato in via amministrativa da una commissione fascista, in base alle leggi eccezionali per la difesa dello Stato volute da Mussolini, a 5 anni di deportazione a Lipari.
Nel ’29 riesce ad evadere e a giungere a Parigi. Le vicende politiche del decennio 1919-1929 sono oggetto del libro "Marcia su Roma e dintorni", una avvincente testimonianza autobiografica. A Parigi Lussu, insieme ad altri emigrati politici italiani fra cui Gaetano Salvemini e Carlo Rosselli, dà vita a "Giustizia e libertà" , un movimento antifascista che si proponeva di individuare e promuovere metodi di lotta di tipo rivoluzionario per abbattere la dittatura fascista. Nel ’36 viene ricoverato in un sanatorio in Svizzera dove è sottoposto ad un difficile intervento chirurgico ai polmoni in seguito all’aggravarsi di una malattia contratta nelle carceri fasciste. Qui scrive la "Teoria della insurrezione", uno studio - teorizzazione sulle caratteristiche della guerra partigiana. In sanatorio Lussu, fra il ’36 e il ’37 scrive "Un anno sull’altipiano".
Dopo oltre 5 anni trascorsi in vari paesi in una continua attività di organizzazione politica, Lussu rientra in Italia nell’agosto del ’43 e partecipa alla Resistenza. Finita la guerra, Lussu entra a far parte, nel 1945, dal governo Parri e del successivo primo governo De Gasperi. Nel 1946 viene eletto deputato alla Assemblea Costituente. Dopo lo scioglimento del Partito d’Azione (1947), entra nel partito socialista, ma nel 1964, mostrando ancora una volta il suo temperamento rivoluzionario, partecipa alla costituzione del Partito socialista di Unità Proletaria. Muore il 5 marzo del 1975.
[allora sulla servitù militare maddalenina ti posso dire che da dicembre a oggi si è fatto ben poco,solo inutili e sterili dibattiti!!!
riguardo a Soru posso dire che è uno bravo solo a parole come per la legge contro l'abusivismo che impediva di costruire prima di 3km dalla spiaggia pena la demolizione dei fabbricati...peccato che la sua villa a 1,5 dal mare sia ancora là!!!
quindi sei stata in sardegna?
ecco questo risolverà tutti i tuoi dubbi su Emilio Lussu!
ahiahiahi!!! soru sta toppando...speriamo la smetta di parlare e promettere e cominci ad agire!
grazie mille per la bio di lussu!...alcune cose le sapevo, ma erano legate al suo impegno antifascista, mentre ignoravo quasi tutto della sua vita, a parte il matrimonio con joyce...a proposito, ti è capitato di leggere il libro che silvia ballestra ha scritto su di lei circa tre anni fa?
per la sardegna...ammetto l'ignoranza: conosco praticamente solo cagliari, perchè mi è capitato di andarci diverse volte per lavoro, mio o del mio ragazzo, e poi, appunto abbiamo un amico che è di lì.
...l'ultima volta a fine dicembre...mega mangiata di fantastici spaghetti ai ricci di mare al poetto! libidine...
tu di che zona della sardegna sei, morgil?
io sono nato e vivo ad iglesias una città vicino(relativamente)a cagliari ma sono di origine desulese,un piccolo paese arrocatto nelle montagne del nuorese vicino al Gennargentu!!!
quando torni avvisa che ti faccio provare il prosciutto e la salsiccia di desulo che sono tra i più buoni in assoluto!!!
grazie Morgil per aver portato in rlievo la questione della servitù militare in sardegna, alcune cose non le sapevo neanch'io, concordo con te nel dire che gli abitanti di Orgosolo, cosi come i pescatori che hanno fermato le esercitazioni Nato (a Teulada mi pare,) hanno fatto ciò che era giusto
è giusto dire le cose come stanno non accetterò mai tutte le cagate che stanno facendo alla mia terra!!!
quando torni avvisa che ti faccio provare il prosciutto e la salsiccia di desulo che sono tra i più buoni in assoluto!!!
grande!!!
non appena riesco a capire quando avrò l'occasione di tornare, te lo faccio sapere di sicuro...ovviamente, se sei di passaggio in zona milano e nord-milano, dimmelo!
quando torni avvisa che ti faccio provare il prosciutto e la salsiccia di desulo che sono tra i più buoni in assoluto!!!grande!!!
non appena riesco a capire quando avrò l'occasione di tornare, te lo faccio sapere di sicuro...ovviamente, se sei di passaggio in zona milano e nord-milano, dimmelo!
la vedo dura ma se succede non mancherò!!
comunque se ora posto delle foto del costume del mio paese!!!
questo è il costume di desulo!!!