per prima cosa ti dico che non devi aver paura di farti paranoie. solo gli stupidi non si fanno paranoie.
allora non ti immagini quanto vorrei essere il re degli stupidi ale sarei un defciente ma almeno sarei un deficiente felice!!!
è da tre mesi che mi sento come kit,nn simile uguale,ma di anni ne sei più di lei,e ora mi rendo conto xhe o stò impazzendo o stò entrando in depressione!sono mesi che nn combino assolutamente nulla all'università,nn riesco a dare esami e nn riesco nemmeno a studiare!!stò lì a interrogarmi se domani sarò ancora vivo e questo perchè una volta mi hanno operato e lasciato nel terrore che mi possa succedere qualcosa di brutto,cosa che si è sempre rivelata infondata,ma che a me ha devastato l'esistenza!!!!!
scusate il delirio notturno post incubo ma a qualcuno dovevo pur dirle quste cose!
beata ignoranza, si dice sempre...meglio vivere felici nell'ignoranza o disperarsi per i propri problemi? Penso che ci sia una falla nella "beata ignoranza". ovvero che sia una distrazione, non una serenità. c'è sempre il rischio che prima o poi partano le paranoie, i dubbi e le preoccupazioni, soprattutto quando le distrazioni si fanno meno frequenti (leggasi: quando si invecchia, di solito). quindi, meglio affrontarle subito e cercare di vivere bene, no?
sulla seconda cosa è difficile, non vorrei che tu etichettassi con cinismo la mia risposta, ma devi prenderla con "filosofia": sii stoico ed epicureo, tanto per dirla nei temi più ellenici che ti piacciono. insomma, a parte credenze su destino e religioni varie, essenzialmente nessuno di noi sa se domani sarà vivo. forse sarebbe meglio sapere "morirò all'ora x del giorno x", così uno si organizza, invece cosi un momento ci siamo e magari il momento dopo nn ci siamo piu.
ma è il destino di tutti, è il destino comune. se hai un dio è il momento di farlo agire, se hai degli ideali o dei sogni è il momento di lottare per essi.
cerca di capire se non riesci a combinare nulla all'uni per questa tua paura o per altri motivi: magari questa paura viene usata dal tuo incoscio (o dalla tua coscienza) per mascherare le vere preoccupazioni...insomma, magari non ti senti a tuo agio negli studi che fai, non ti piacciono quegli esami, preferiresti fare altro... è bello divertirsi, è bello vivere sereni, ma finché non si sta un giorno con gli occhi chiusi al buio sul letto, ad affrontare se stessi, sarà come scappare dall'inevitabile
Finchè non è depressione patologica, è normale deprimersi qualche volta, soprattutto quando si ha 15 anni. Io ne ho quasi 17, e quando arriva giugno ho puntualmente una settimana di black-out, in cui mi faccio tutte le pare che ti fai tu e anche di più. E' una brutta sensazione, sembra di avere un peso sullo stomaco, ma so che prima o poi passerà. E' uno di quei momenti in cui capisco che la felicità è una condizione che devo trovare dentro di me, e non dipende da niente/nessun altro.
Non sai chi sei, non riesci ad essere quella che vorresti essere, pensi al futuro e ti fai domande a cui non sai dare risposta. E' difficile essere se stessi e trovare la propria strada quando tutto intorno a te spinge all'omologazione. Cammini per strada e vedi le persone vestite tutte allo stesso modo. Quasi tutti abbiamo bisogno di essere accettati, ma non bisogna avere paura di essere quello che si è, e quello che si è veramente di rado corrisponde di preciso ad un "tipo". Chi se ne frega di cosa pensano gli altri di te? Chi sono gli altri per decidere se sei una perdente o no? Vedrai che prima o poi capirai da sola chi sei e cosa vuoi fare della tua vita. Poi se riuscirai o no nei tuoi intenti, chi lo può dire? Intanto mettici tutto l'impegno che puoi. Io me lo ripeto ogni giorno, e ho bisogno di crederci per andare avanti.
Quando sei depressa non ascoltare gli Smiths.
beata ignoranza, si dice sempre...meglio vivere felici nell'ignoranza o disperarsi per i propri problemi? Penso che ci sia una falla nella "beata ignoranza". ovvero che sia una distrazione, non una serenità. c'è sempre il rischio che prima o poi partano le paranoie, i dubbi e le preoccupazioni, soprattutto quando le distrazioni si fanno meno frequenti (leggasi: quando si invecchia, di solito). quindi, meglio affrontarle subito e cercare di vivere bene, no?
sulla seconda cosa è difficile, non vorrei che tu etichettassi con cinismo la mia risposta, ma devi prenderla con "filosofia": sii stoico ed epicureo, tanto per dirla nei temi più ellenici che ti piacciono. insomma, a parte credenze su destino e religioni varie, essenzialmente nessuno di noi sa se domani sarà vivo. forse sarebbe meglio sapere "morirò all'ora x del giorno x", così uno si organizza, invece cosi un momento ci siamo e magari il momento dopo nn ci siamo piu.
ma è il destino di tutti, è il destino comune. se hai un dio è il momento di farlo agire, se hai degli ideali o dei sogni è il momento di lottare per essi.
cerca di capire se non riesci a combinare nulla all'uni per questa tua paura o per altri motivi: magari questa paura viene usata dal tuo incoscio (o dalla tua coscienza) per mascherare le vere preoccupazioni...insomma, magari non ti senti a tuo agio negli studi che fai, non ti piacciono quegli esami, preferiresti fare altro... è bello divertirsi, è bello vivere sereni, ma finché non si sta un giorno con gli occhi chiusi al buio sul letto, ad affrontare se stessi, sarà come scappare dall'inevitabile
già!
ma diciamo che la fase acuta è passata!oraci dò dentro fino a luglio!!!
pi al diavolo andrà come deve andare!!!
W L'ELLENISMO!!!!!!e W LE ELLENICHE!!!!
E' uno di quei momenti in cui capisco che la felicità è una condizione che devo trovare dentro di me, e non dipende da niente/nessun altro.
io ho la tua età, percui credo di essere in grado di capirti
però non riesco proprio a trovare la felicità, anche perchè non riesco a vedere el cause della mia infelicità. la attribuisco ad ogni cosa, e contemporaneamente non la attribuisco a nulla perchè penso che sia una cosa che non posso cancella re, una mia prerogativa.
spesso mi sento come kit, oggettivamente non me la passo male, ma semplicemente non riesco ad essere felice. punto. è una cosa che non riesco nè a spiegarmi nè a superare.
La felicità si trova col tempo e con la pazienza
La "felicità" non esiste, imho.
Non fatevi pippe mentali sul fatto che "dovrei essere felice, ma non lo sono". Esistono le cose che vi piace fare e che vi fanno stare bene e quelle che non vi piacciono, tutto lì. Dovete scegliere in modo da fare quante più cose piacevoli possibile. Se ci saranno dei compromessi dovrete farvi due conti in tasca e vedere se è meglio soffrire un po' adesso per poi star bene. Tutto gira intorno alla scelta.
Non c'è nulla di più scientifico di un problema di massima utilità
Ah, se proprio volete un consiglio, personale come tutto il resto, RISCHIATE, rischiate ogni volta che potete rischiare del vostro, perchè chi non rischia finisce a piangere nella propria invidia.
Ciauz
E' uno di quei momenti in cui capisco che la felicità è una condizione che devo trovare dentro di me, e non dipende da niente/nessun altro.
La felicità si trova col tempo e con la pazienza
sante parole
Non fatevi pippe mentali sul fatto che "dovrei essere felice, ma non lo sono". Esistono le cose che vi piace fare e che vi fanno stare bene
e il sentimento provocato da queste cose si chiama, generalmente, felicità
la felicità non è una cosa, è uno stato d'animo.
Proprio perchè è uno stato d'animo Ale, puoi provarla, ma come ogni sentimento non è una cosa che può riempire un periodo della tua vita, ma soltanto qualche attimo (anche molti, ovviamente, non c'è limite).
In questo periodo sono felice è, imho, una delle panzane più grosse che si possan dire. In ogni periodo uno è tutto se stesso, quindi felice, infelice, allegro, triste, innamorato o inc***ato a seconda dei casi. In un momento si può essere una sola cosa, ma se vuoi viverlo, quel momento, bisogna che gli presti attenzione, sennò se n'è già andato.
Ciauz
mik, penso che se uno dice "in questo periodo sono felice" sottointende che nel complesso quello è un periodo felice...E poi non è vero che in uno momento puoi essere una sola cosa. Tu citi innamorato, felice, allegro....non si può essere innamorato felice ed allegro al contempo? sono tre cose diverse, ma si possono provare al contempo..
Ma la felicità è uno stato d'animo complicato,strano.....forse davvero non esiste,anche se non voglio crederci.Però sono d'accordo con Damien quando dice che la felicità è una questione di attimi(anche tu ossessionato fino alla nausea da Leopardi?):può nascere dall'attesa di un piacere o anche dalla fine di un dolore.Ma si parla degli attimi immediatamente prima o dopo.Poi basta.O meglio,nulla.
la felicità è più rara di quanto si creda ma esiste
Ma guardate che non sto condannando il mondo all'infelicità o alla tristezza
Quando dico che la felicità non esiste sottintendo, molto semplicemente credevo, che la felicità è un sentimento surrogato, è un'etichetta più esterna (rivolta agli altri) che reale. Con noi stessi che senso ha parlare di felicità?!
Noi SAPPIAMO che cosa stiamo passando, ogni secondo della nostra vita, e sappiamo che cosa ci passa dentro, momento per momento.
Sul fatto che il cuore batta un'emozione alla volta Aleh, opinioni personali, ma per me è così. Contemporaneamente non puoi amare ed aver paura di perdere il tuo amore. Sono entrambe due sensazioni subitanee effimere, anche se lasciano uno strascico razionale. Io amo in un momento, mentre guardo negli occhi la persona, per esempio, non amo indistintamente per un'ora.
L'amore è un soffio al petto, lo sfarfallio delle luci nell'attimo in cui ti manca il respiro, un battito dimenticato e mai recuperato del tuo cuore.
E come può durare tutto questo più di qualche secondo, qualche minuto?!
Non può, imho.
Può rinnovarsi.
Può vivere di nuovo nel ricordo.
Ma sono già cose diverse, che magari contribuiscono alla "felicità", ma che non ha senso etichettare come tale.
La vita è un fiume, che senso ha dire "da qui a qui è acqua di romagna". Mentre lo dici tutto è già passato.
Spero di essere riuscito a spiegarmi.
Ciauz
Ma guardate che non sto condannando il mondo all'infelicità o alla tristezza
Neanche Leopardi lo fa
Non in maniera assoluta, sarebbe un'idiota a farlo, ma sicuramente non fa neanche il contrario, nè c'azzecca nulla con quello che sto dicendo io. Il pessimismo leopardiano non lascia mica aperta qualsiasi possibile continuità di sentimenti
Oh, sia ben chiaro, non dico di aver ragione su Leopardi, semplicemente io e Giacomo siamo in disaccordo.
Ma i grandi letterati sono sempre in disaccordo XD
Ciauz