Domanda da 100 milioni di euro: la precondizione è che non dobbiate lavorare per vivere.
Potete passare le giornate in panciolle o sui libri. Lo so, sceglierete tutti l'opzione "in panciolle" e per correttezza l'ho messa.
In ogni caso, quale curriculum (in base all'attuale sistema, non nominatemi la Moratti ) vi porterebbe fuori con una preparazione super patinata e tirata a lucido?
Se vi sembra un 3d poco sensato:
a) avete ragione
b) la colpa è dei 6 caffè bevuti finora
c) son curiosa lo stesso delle vostre risposte
sicuramente la doppia specialistica in lettere e filosofia, magari con calma, oppure una doppia triennale (sempre lettere e filosofia) e poi una specialistica in ciò che mi interessa maggiormente (credo cmq lettere).
Questo ovviamente nell'ipotetico caso in cui fossi miliardario e nababbo
Ciauz
La formazione ideale è la seguente, ovviamente nell'ottica che dobbiate lavorarci, altrimenti la formazione ideale, scusa Isky, è far quel che ci piace e leggere un botto di libri:
-Laurea triennale;
-Laurea specialistica;
-Master italiano di alto profilo nel proprio campo;
-3 anni di esperienza lavorativa;
-Master business-oriented negli USA;
-Ottimo inglese;
-Un'altra lingua tra il francese ed il tedesco parlata ad un discreto livello;
Some people choose to see the ugliness in this world, the disarray. I choose to see the beauty. To believe there is an order to our days. A purpose.
Eh bella domanda
Triennale+specialistica+anni di pratica sul campo.Se c'è un master o roba simile meglio
Un master, soprattutto se fatto bene, è quasi irrinunciabile, oramai.
Magari non subito, ma dopo qualche anno di lavoro.
Some people choose to see the ugliness in this world, the disarray. I choose to see the beauty. To believe there is an order to our days. A purpose.
Un master, soprattutto se fatto bene, è quasi irrinunciabile, oramai.
Magari non subito, ma dopo qualche anno di lavoro.
Concordo in pieno!
Quoto quanto detto dall'avvocato e da Fra.
Aggiungo che cmq la laurea, a mio avviso, deve essere spendibile. Credo, senza offendere nessuno, che un 3+2 in musicologia o altre lauree umanistiche, sia sempre meno spendibile di un semplice trienno ad ingegneria o statistica o economia....
Dopo alcune chiacchierate con esponenti della Siemens e della Marconi, mi sono sempre più convinto che il mio periodo di studi passato all'estero sia stata una manna dal cielo...
In ogni caso, una triennale, poi la specialistica, un po' di lavoro, poi un master possibilmente all'estero.
Nel caso della ricerca, da qualche parte bisogna farci stare il dottorato...
Le differenze tra Master di I e di II livello sono solamente di complessità degli argomenti? Mi è venuto il dubbio perché non mi ero mai posto il problema di fare il secondo senza aver seguito il primo
Le differenze tra Master di I e di II livello sono solamente di complessità degli argomenti? Mi è venuto il dubbio perché non mi ero mai posto il problema di fare il secondo senza aver seguito il primo
problema che salta su anche a me..........ke cambia?' è + difficile????
e cmq credo che un corso 3+2+ almeno un master magari all estero sarebbe piu ke perfetto............almeno credo visto ke devo ancora cominiciare il primo anno di university.............
Aye, è una questione di complessità degli argomenti ed è anche più mirato.
I primo master penserei di farlo dopo avere già iniziato a lavorare, non molto tempo dopo, ma in modo da avere già un minimo di esperienza....
Matte, tu fai ingegneria al poli, giusto? Hai fatto l'erasmus? lo contano molto?
sono uno dei pochi per i quali il cambiamento dell'ordinamento non ha significato un bel niente (se non un cambiamento nel nome e nell'ordine di alcuni esami).
Voglia Dio che i medici continuino a farsi i loro bei sei anni senza governi ottusi che gli incasinano la vita. E i 6 anni siano seguiti da almeno altri 4 anni di specializzazione.
Riguardo alla selezione, sono un fautore del numero chiuso. Chiuso all'ingresso (con numero di posti compatibile anno per anno con l'offerta lavorativa), e chiuso durante (nel senso che se non mi fai minimo tot esami a biennio ti caccio via).
Sono totalmente d'accordo.
In aggiunta in questo modo sarebbe possibile controllare l'erogazione di borse di studio, che andrebbero ai meno abbienti sì, ma all'interno di un quadro generale di MERITO.
Meno borse ma più cospicue, per gente che le vale davvero. Non un'infinità di soldi buttati in persone che poi magari neanche la finiscono l'uni.
Ciauz
/me ora racconta una simpatica storia, visto che si parla di borse di studio...
Alla mia università viene annualmente messa in palio una borsa di studio finalizzata all'acquisto del materiale didattico.
Tale borsa viene concessa solo a chi è in fasce economiche non elevate e, all'interno di tale insieme, in base al merito.
In particolare, il merito viene determinato sulla base della media pesata, quindi moltiplicando voto per crediti e poi dividendo per il numero di crediti. In seguito viene fatta una divisione per il numero di anni, ovviamente.
Beh, quest'anno si sono dimenticati di dividere per il numero di anni, e c'è gente che è all'università da 15 anni (e non scherzo) che si è vista assegnare la borsa di studio... Alle nutrite proteste degli studenti in regola esclusi, la segreteria ha risposto un simpaticissimo: "Quel che è fatto è fatto"...