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Una chicca per i Tolkieniani
G di GIL GALAD
creato il 02 maggio 2005

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GIL GALAD
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Inviato il 02 maggio 2005 18:29 Autore

Le gesta di Beren e Luthien

 

 

 

I (di Thingol)

 

 

 

C’era un re in giorni antichi

Prima che gli Uomini apparissero sulla terra

il suo potere fu innalzato nell’ombra della caverna,

la sua mano era sopra forra e radura.

I suoi scudi erano splendenti come la luna,

le sue lance pungenti, d’acciaio erano le punte,

di grigio argento la sua corona lavorata,

la luce delle stelle nelle sue bandiere catturata;

e argentee trillavano le sue lunghe trombe

al di sotto le stelle in ardue tenzoni;

Un incantesimo avvolgeva il suo regno,

dove potenza e Gloria, ricchezza mai raccontata,

maneggiava dal suo trono d’avorio

in aule di pietra dalle molte colonne.

 

 

Là il berillo, perla e pallido opale,

e cotte di maglia lavorate a lisca di pesce,

scudo e corazza leggera, ascia e spada,

e lance lucenti giacevano ammassate,

tutto questo lui ebbe, ed amò loro meno

che una fanciulla unica in Elfinesse;

poiché la più bella fra i nati dagli Uomini

una figlia egli aveva, Luthien.

 

 

membra così flessuose più non si muoveranno

Sulla terra verde sotto il sole;

così incantevole una fanciulla mai più sarà

dall’alba al crepuscolo, dal sole al mare.

Il suo abito era blu come i cieli d’estate,

ma grigi come la sera erano i suoi occhi,

trapunto di chiari gigli dorati,

ma scuri come ombra erano i suoi capelli.

I suoi piedi erano leggeri come uccello alato,

il suo sorriso più luminoso della primavera;

il salice snello, la canna archeggiante,

la fragranza di prati in fiore,

la luce sulle foglie degli alberi,

la voce dell’acqua, molto più che tutto questo

la era sua bellezza e la sua beatitudine,

la sua gloria e la sua avvenenza;

ed ella il re più preziosa stimò

che mano o cuore o luce degli occhi.

 

 

Essi vissero nel mezzo del Beleriand,

quando ancora il potere degli Elfi dominava la terra,

nelle intricate foreste del Doriath:

pochi laggiù hanno mai trovato il sentiero;

pochi hanno mai osato il limite della foresta

oltrepassare, o agitare le foglie ascoltanti

con lingue di cani in una muta da caccia

Con cavallo, o corno, o piede mortale.

A nord è situata la terra della Terrore,

dove soltanto diaboliche vie hanno condotto

sopra colline d’ombra, brulle e fredde,

o alla tana infestata di Taur-Na-Fuin’s,

dove La Funesta Ombra della Notte si poneva in agguato

e mai giungevano o luna o giorno;

a Sud la vasta terra inesplorata;

 

 

Ad Ovest l’antico Oceano mugghiava

mai navigato privo di costa,vasto e agitato

all’Est in picchi d’azzurro si ergevano

avvolte nel silenzio, circondate da foschia,

le montagne del Mondo Esterno,

oltre l’ombra della foresta intricata

rovo e macchia, boschetto e radura,

i cui rami torreggianti sospesi per magia

erano antichi già quando il mondo era giovane.

 

 

Là Thingol nelle Mille Caverne

I cui pallidi portali, che il fiume bagnava,

Esgalduin le fate lo chiamano,

in numerose aule imponenti e illuminate da torce

come re oscuro e nascosto ha dimorato

il signore della foresta della cima rocciosa;

affilata la sua spada, e alto il suo elmo,

il re di faggio e quercia ed olmo.

 

 

Là Luthien l’agile fanciulla

Amava danzare in vallette ed in radure erbose,

e musica dolce, leggera e pura,

scorreva lontano, la più piacevole che mai orecchio

di Uomini mortali abbia udito nei giorni di festa,

e più amabile del canto di un uccello.

Quando lunghe erano le foglie e verde era l'erba

allora Dairon con le sue dita agili,

quando la luce del giorno si mescolava alle ombre ,

una musica errante dolcemente componeva,

flauto incantato, trillo impetuoso

per amore della fanciulla elfica di Thingol.

 

 

Là l'arco veniva piegato e la lancia veniva scagliata,

il daino come fantasma fuggiva,

e cavalli fieri con criniere intrecciate,

con morso brillante e redini d’argento,

fuggivano nella notte al chiaro di luna

come rondini sfreccianti in volo;

un soffio di corno e un suono di campane,

una segreta caccia in valli infossate.

Là canti furono composti ed oggetti d’oro,

e tazze d’argento e gioielli mai raccontati,

e gli anni infiniti della terra fatata

 

trascorsero sul Beleriand,

fino ad un giorno sotto il sole,

in cui molte meraviglie ebbero inizio.

 

 

 

Note

 

L’apertura della poesia in B è complicata dal fatto che mio padre ha riscritto parzialmente,

e ristampato, il primo Canto – un’intera ribattitura distinta dal fondamentale rimaneggio successivo che la parte precedente della poesia ha subito. Questa prima ribattitura del canto di apertura è stata fatta mentre la composizione originale della poesia ancora stava procedendo, ma era discretamente progredita

La seconda versione è stata scritta esattamente nella stessa forma di quella che ha sostituito, mentre l'ultima parte del testo-B non è stata scritta; ma il nome Beleriand compare in esso, come scritto e non come emendazione, mentre altrove in B la forma è Broseliand, emendato sempre in inchiostro a

Beleriand. * Inoltre era la prima versione di canto I nel B-testo che C. S. Lewis ha letto nella notte del 6 dicembre 1929, e penso che è molto probabile che fu la critica del Lewis quello che abbia condotto mio padre a riscrivere l'apertura (veda i pp 315 - 16). Nelle seguenti note la prima versione della B è denominata B(1), il testo riscritto dato sopra diventa B(2).

 

 

A: Un re era nell'alba dei giorni:

la sua corona dorata splendeva brillante

con rosso rubino e cristallo luminoso

i suoi cibi erano deliziosi, le sue amate pietanze;

abiti di seta rossi, un trono d'avorio, 5

e antiche aule della pietra incurvata,

e vino e musica generosamente profusi,

e trenta vittorie e tre,

tutto questo egli ebbe e non se ne curò.

la sua figlia adorata era Melilot (meliloto): 10

dall'alba al crepuscolo, dal sole al mare,

non se ne potrebbe trovare di più bella.

Il suo abito era blu come cieli di estate,

ma non così blu come erano i suoi occhi;

erano trapunti con chiari gigli dorati 15

ma nessuno così dorato come i suoi capelli.

 

 

Una prima brutta copia, che può essera trovata dopo la linea 12 , ha il distico:

 

 

dall'Inghilterra sino all’Eglamar

sopra popoli e terre e paesi lontani.

 

 

(*una volta giunti alla fine(linea 3957), nella conclusione del manoscritto del testo-B, la forma scritta è Beleriand, non Broseliand.)

 

B(1): Un re là era nell’alba dei giorni:

&c. come A alla linea 6

 

ed oro accumulato nella grotta splendente,

tutto questo egli ebbe e non ne ha avuto cura.

più bella fra i nati dagli Uomini

una figlia egli ebbe, Luthien.

&c. come B (2)

 

 

14-18. Queste linee sono state usate in seguito nella canzone del Gimli in Moria

(La compagnia dell'anello II. 4); vedasi il commento di C. S. Lewis, p. 3I6.

 

 

41-4. A: Hanno vissuto nello scuro Broceliand

mentre la solitudine ancora dominava la terra.

 

 

B(1): Hanno vissuto oltre il Broseliand

mentre la solitudine dominava la terra,

nell'oscura foresta del Doriath.

Pochi laggiù hanno trovato mai il sentiero;

 

B(1) in Ossiriande è scritto a matita sopra Broseliand. Come sopra menzionato, la B (2) ha Beleriand come dicitura.

 

48. Dopo questa linea A e B(1) abbiamo:

 

Tuttavia venne un periodo lontano e oscuro

sotto le radici delle montagne tetre

un soffio di corno e un suono di campane,

una caccia nascosta in conche infossate

 

 

Il secondo distico riappare ad un punto successivo nella B(2), alle linee 9 I - 2.

 

49-61 A e B(1):

 

Al nord era situata la terra del terrore,

da dove soltanto diaboliche vie hanno condotto

sopra colline d’ombra brulle e fredde;

all'ovest e sud gli oceani mugghiavano

mai navigati privi di costa, vasti e agitati

all'est ed oriente le colline erano nascoste

sotto l’ombra della foresta intricata ,

 

65-6. A: Là Celegorm i suoi giorni senza tempo

trascorreva fra vie serpeggianti

corridoi scintillanti e navate infinite,

i cui pilastri erano bagnati da quel fiume

 

 

67. Esgalduin A, ma Esgaduin nei lavori approssimativi, che è la forma nei Figli di Hurin (p. 76, linea 2164) prima della correzione.

 

 

73. A: Là Melilot (meliloto) l’abile fanciulla

79-84. Non in A.

85-93. A e B(1) (con una differenza leggera):

 

 

Là l'arco è stato piegato e la freccia scoccata

e cervi come fantasmi sono fuggiti,

ed i cavalli pallidi con luminosi finimenti

andarono tintinnando nella notte al chiaro di luna;

Là canti furono composti ed oggetti d’oro,

 

 

 

Vedasi la nota alla riga 48

 

96. A: Ondeggiò sopra lo scuro Broceliand,

B(1): Ondeggiò sopra il lontano Broseliand,

B(1) in Ossiriande è scritto a matita su Broseliand, come alla linea 41.

 

 

Commento sul Canto I

 

Una caratteristica straordinaria della versione è il nome Celegorm

dato al re degli elfi del terreno boscoso (Thingol); inoltre nel canto

seguente il ruolo di Beren è in A interpretato da Maglor, figlio di Egnor.

L'unica conclusione possibile, per quanto strana, è che mio

padre era pronto ad abbandonare Thingol per Celegorm e (ancor

più sorprendente ) Beren per Maglor. Sia Celegorm che Maglor come figli

di Feanor sono comparsi nel racconto del Nauglafring e nel Lay dei figli di Hurin.

Il nome della figlia del re in A, Melilot (Meliloto) , è anche scorcentante

(ed è il nome inglese di una pianta, come in Melilot (Meliloto) Brandybuck, di un

ospite al party d'addio di Bilbo Baggins). Già nella seconda

versione dei Figli di Hurin Luthien è comparso come nome

'vero'di Tinuviel (veda la p. x ig, nota a 358 - 66). È forse

possibile che mio padre in effetti avesse cominciato il Lay di

Leithian prima di aver terminato il lavoro sui Figli di Hurin, nel

qual caso il Meliloto (Melilot) potrebbe essere il primo nome 'vero' di

Tinuviel, sostituito da Luthien; ma penso che questo sia estremamente

improbabile. * Per quanto riguarda Beren > di Maglor, ritengo Luthien

> il Meliloto (Melilot) molto più probabili. In qualunque caso, Beren e Luthien

presto compariranno nelle brutte copie originali del Lay di

Leithian. È strano inoltre che in A la figlia del re aveva occhi blu

E capelli come oro, dato che questo non si concilierebbe con l'abito

D’oscurità che (* mio padre espressamente ha indicato nel suo diario

che ha cominciato il Lay di Tinuviel nell’ estate del 1925; e deve essere

notato che un riferimento al Lay di Leithian compare nel

frammento iniziale allitterativo ad uno dei dattiloscritti di “Chiaro come le foglie sul

Tiglio” - che realmente è stato pubblicato nel mese di giugno del

1925 (si veda le pp 120-1). Così il riferimento nella seconda versione

dei Figli di Hurin al Lay di Leithian (linea 356 del p.

107) non è una prova che in effetti l’aveva cominciato.)

 

ha filato dai suoi capelli: nel racconto di Tinuviel i suoi capelli

erano 'scuri'(II. 20).

Il nome Broceliand che compare in A (Broseliand B)

è attendibile, ma io non posso far

luce sulla scelta che mio padre fece di questo nome (la foresta famosa di

Broceliande in Bretagna delle leggende Arturiane). > Sarebbe

interessante sapere se Broseliand condusse a Beleriand e un indizio

può forse essere trovato ad una pagina di bozza per l'apertura del Lay,

dove ha annotato i vari nomi che dovevano essere possibili e che stava ponderando per il nome

della terra. Il fatto che Ossiriand si presenta fra loro, mentre è

inoltre scritto a matita su Broseliand alle linee 41 e 96 da B(1),

può suggerire che questi nomi abbiano suscitato durante la

ricerca di un rimpiazzo di Broseliand. I nomi sono:

 

Colodhinand, Noldorinan, Geleriand, Bladorinand, Belaurien,

Arsiriand, Lassiriand, Ossiriand.

 

Colodhinand è fra l’altro interessante poichè mostra Colodh,

l'equivalente successivo di Sindarin di Quenya Noldo (nel vecchio

dizionario Gnomico “Golda” era l'equivalente dell’elfico “Noldo”, I 262).

Su Geleriand non posso far luce; ma

Belaurien è collegato ovviamente con Belaurin, la forma Gnomica di

Pahirien (I. 264) e di Bladorinand con Bladorwen nome del Palurien 'la

Grande terra, Madre Terra '(ibid.). Sembra almeno possibile che

Belaurien si trovi dietro Beleriand (che in seguito è stato spiegato

abbastanza diversamente). Un'altra curiosa caratteristica è la parola

Loro abitarono oltre Broseliand, la lettura di B(1) alla linea

41, dove A lo contiene e B(2) ha in mezzo di. Esga(l)duin, Taur-Na-Fuin

(per Taur Fuin dei racconti perduti) e Le Mille Caverne apparirono

nei Figli di Hurin; ma nelle montagne che

 

all’Est in picchi d’azzurro si ergevano

avvolte nel silenzio, circondate da foschia

 

- linee che sono assenti da A e B(1) - abbiamo la primaapparizione delle

montagne blu (Ered Luin) delle leggende successive: recintando

Beleriand, come sembra, dal mondo esterno.

In tutti i testi del primo canto il re degli Elfi del terreno boscoso

è presentato come possessore dei un’immensa ricchezza. Questa concezione

compare già nei Figli di Hurin (veda la p. 26), in profondo contrasto

a tutto ciò che si dice nei racconti perduti: il cfr. il racconto

di Turambar (II. 95) 'la gente di Tinwelint era dei terreni boscosi ed

ha avuto ricchezza limitata ', 'le sue ricchezze erano piccole 'ed il

Racconto del Nauglafring (II. 227) 'una corona dorata

(* sulla prima mappa 'del Silmarillion 'si dice che 'tutte

le terre bagnate da sud del Sirion di Gondolin sono denominate in

inglese " Broseliand '.) Loro, [ i Nani ] diretti per Tinwelint,

i quali nientaltro avevano indossato se non una corona di foglie scarlatte .'


Gil Galad - Stella di radianza





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ALBIONE
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ALBIONE
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A

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Inviato il 05 maggio 2005 16:38

Lo leggo subito. Grazie Gil.


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