Ed ecco il topic che alcuni mi hanno consigliato di aprire.
N:B non annoiatevi troppo
PRIMA PARTE [ PER EVITARE DI ANNOIARVI TROPPO, ANCHE SE TEMO CHE LO FARETE LO STESSO( E SPERO CHE MI PERDONIATE PER QUESTO )]
Chi erano le Amazzoni ? Sono realmente esistite ? E se sono realmente esistite, dove e quando ? O sono solo un mito, che gli antichi usavano per spaventare i bambini ???? Queste solo le domande che gli storici si pongono e attorno alle quali si accendono aspri dibattiti, tanto che ancora oggi non si è giunti ad una ipotesi definitiva, anzi ce ne sono molte contrastanti. Ma prima di cercare di rispondere a queste domande mi piacerebbe introdurre, o approfondire, per chi ha già una minima conoscenza sull’argomento, il concetto di Matriarcato, con particolare riferimento al culto, anche se è meglio parlare di culti, della Grande Dea. La sua collocazione storica non è facile e alquanto indicativa, ma più o meno lo si fa risalire a circa 20 mila anni fa. In questo periodo, contemporaneamente al primo manifestarsi della coscienza del rapporto tra l'individuo e gli altri esseri umani, deve essere sorta anche la consapevolezza del mistero, e dell'importanza pratica del fatto che la vita abbia origine da un corpo femminile. Il che è anche confermato dal rinvenimento delle cosìdette Veneri trovate un po' ovunque nell'Europa preistorica, dai Balcani al lago Baikal in Siberia, e in occidente da Willendorf, vicino a Vienna, alle Grotte du Pape in Francia. La più antica rappresentazione delle parti del corpo femminile - seni, glutei, ventre, vulva - risale al tempo in cui i popoli, non avendo ancora capito il processo biologico della riproduzione (l'accopiamento come causa di gravidanza), dovettero darsi una divinità che fosse l'estensione del corpo femminile. Insomma il fulcro era l’associazione della donna con il potere di donare e di sostenere la vita, il potere della procreazione, quello di governare la vita e quello di governare la morte. Compare nel Paleolitico Superiore la rappresentazione della Dea Dispensatrice di Vita, nella posizione di partoriente; tali simboli continuarono ad essere presenti nel Neolitico e anche in epoche successive. La Dea è collegata alle madri molto giovani nelle forme di animali quali l'orso, la cerva, il daino, e, nel Paleolitico Superiore, come bisonte femmina o giumenta. Simbolismi, questi, che compaiono anche nella mitologia per così dire più recente, come quella Greca e quella Romana. Artemide non a caso viene spesso identificata come una cerva o un orsa, animali a lei sacri. Come ho già avuto modo di dire, Artemide, Afrodite, Danu, Iside, Cibale, Cerere, Era ec…… , altro non sono che trasfigurazioni della Grande Dea, ma questo è un altro discorso. Con il passaggio all'economia neolitica si produssero notevoli innovazioni.La nostra conoscenza della preistoria progredì moltissimo grazie alla scoperta delle città Neolitiche di Çatal Huyuk e Hacilar, nella Turchia centrale. Secondo James Mellaart, che diresse gli scavi per conto del British Institute of Archeology di Ankara, "il fatto più interessante è che gli scavi in questi due siti rivelano una stabilità e una continuità dello sviluppo, durato forse diverse migliaia di anni, delle culture sempre più avanzate che adoravano la dea"..." Si può dimostrare una continuità religiosa da Çatal Huyuk e Hacilar fino alle grandi "Dee Madri" di epoca arcaica e classica" e che "l'interpretazione dell'arte del Paleolitico Superiore incentrata sul tema di un complesso simbolismo femminile (sotto forma di animali e simboli), mostra forti somiglianze con le immagini religiose di Çatal Huyuk e Hacilar". E questo mi pare molto significativo. . Nella nuova economia agricola, la Dea Gravida del Paleolitico fu trasformata in una divinità della Fertilità della Terra diventando simbolo del ciclo vitale della vegetazione (nascita, fioritura, morte). Anche in questo caso la mitologia ci aiuta, poiché le varie Flora, Cibale, Selene ecc….., come già sopra detto, non sono che trasfigurazioni della Dea. La rappresentazione del mutamento delle stagioni si intensificò, manifestandosi nei rituali estivi/invernali o primaverili/autunnali e nella comparsa dell'immagine di una “madre-sorella” e di un Dio maschile, spirito della vegetazione che nasce e muore. Ma ovviamente la componente maschile era ancora molto debole e fragile, quindi subordinata alla figura femminile. E’ tuttavia destinata a riprendersi il posto che le spetterà e, anzi, a schiacciare e cancellare per sempre il matriarcato, in quella che la mitologia Greca, ma non solo quella, definisce come la lotta fra Patriarcato e Matriarcato, dove quest’ultimo ne uscirà definitivamente sconfitto. La consapevolezza, acquisita con lo scorrere dei secoli, per non dire dei millenni, che la vita non era nulla senza l’intervento dell’uomo fece sgretolare, ma non lo cancello completamente, il matriarcato e le società matriarcali, erigendo come nuovo ideale il Patriarcato, dominato dalla figura maschile. Ma il matriarcato non scompare, come nemmeno scompare la figura della Grande Dea, ma viene solamente trasfigurata in più divinità che ne rappresentano le sfaccettare e le varianti.
Spero di essere stato abbastanza chiaro, in questo mio primo concetto, e di non avervi tediato troppo. Ma credo che fosse necessario, prima di affrontare un discorso sull’esistenza o meno delle amazzoni, fare questa precisazione, nella speranza di non avervi incasinato o confuso le idee.
Bhe rifletteteci un po’ su !!!
Ottimo Michele, ora il discorso del predominio iniziale del matriarcato mi è molto più chiaro.
Tuttavia mi rimane un dubbio: tu dici che all'inizio tale venerazione per la Dea è stata originata dallo "sbalordimento" esercitato sull'uomo primitivo dal potere vitale femminile... mi sembra strano però, come ti ho già detto ieri, che gli uomini non abbiano capito fin da subito la loro importanza nella procreazione...
Tutto questo, ovviamente, se già l'umanità era a uno stato sufficientamente avanzato da poter comprendere concetti del genere e aveva limitato il suo affidamento all'istinto ed acuito la sua intelligenza...
In caso contrario, infatti, il maschio non avrebbe forse compreso la sua importanza, agendo istintivamente, ma non avrebbe nemmeno avuto luogo una venerazione, essendo l'uomo troppo rozzo per comprendere un tale concetto.
Per essere chiari, a meno che l'uomo non fosse ottuso come uno scimmione, avrebbe capito da subito che senza accoppiamento (e quindi senza intervento attivo da parte maschile) il potere vitale della donna non esiste.
Ti rispondo subito facendoti un esempio. Fin dalla preistoria l'uomo ha attribuito a cose che oggi ci sembrano naturali come un fulmine, il fuoco, l'acqua, un temporale ecc..... aspetti divini. E da quì sono nate le divinità. Sbaglio forse ??
E con questo non dico che l'uomo di allora fosse ritardato o che mancasse di qualcosa, non aveva semplicemente le conoscenze che noi abbiamo oggi. E come ti ho detto ieri è molto facile parlare con il senno di poi. Quindi non c'è da stupirsi se l'uomo di quel periodo non fosse consapevole del fatto che anch'egli fosse una componente fondamentale per il concepimento della vita. La consapevolezza è venuta dopo, con l'evoluzione della società e di tutto quanto ne deriva. Capisci ?
Mi sono spiegato con sufficiente chiarezza ?? Mi auguro di si
mi piace davvero tantissimo questo argomento ... mi affascina un sacco
sono curiosa di leggere il seguito
anche da noi in sardegna si venerava la dea madre!
Tuttavia mi rimane un dubbio: tu dici che all'inizio tale venerazione per la Dea è stata originata dallo "sbalordimento" esercitato sull'uomo primitivo dal potere vitale femminile... mi sembra strano però, come ti ho già detto ieri, che gli uomini non abbiano capito fin da subito la loro importanza nella procreazione...
L'associazione tra l'atto sessuale e la gravidanza non è stata immediata, come mi pare abbia scritto anche Michele...
Pertanto l'uomo del Paleolitico non poteva cogliele l'importanza che hanno entrambi i genitori nel concepimento, ma solo quella della madre, che affrontava la gravidanza...
PS: scrivo da persona discretamente profana in materia, quindi prego ogni persona che ne sappia più di me a correggermi, se le mie opinioni o conoscenze sono errate...
un esempio per rendere chiaro come in alcune culture non ci sia, anche in tempi recenti, una chiara associazione tra atto sessuale e concepimento: alcune popolazioni della Polinesia le donne credevano che i figli fossero dei fratelli e non dei mariti, con cui avevano rapporti sessuali.
Per quanto riguarda il matriarcato, sembra essere una specie di mito perchè pochissime sono le culture organizzate in base quasto modello, ancora qualcuna in Polinesia, a tal proposito suggerisco un saggio di Margaret Mead sull'argomento "sesso e genere " se non ricordo male...
e' vero, però , che l'eterno femminino è sempre stato connesso con esperienze misteriche (persefone e ade, con i riti ad essi associati...), anche perchè in passato la nascita era un momento misterioso e denso di pericolo, su cui l'uomo non poteva controllare nulla. Così come la natura stava al di fuori del controllo umano.
La terra, in quasi tutte le mitologie è di genere femminile, un po' per la suo legame con la maternità, un po' per la sua estraneità al controllo e all'azione diretta.
Le amazzoni: sono citate da Omero nell'Iliade e più tardi da Erodoto e penso anche da un'altra caterva di scrittori e rappresentavano l'antitesi della donna greca, per questo mi domando se siano esistite davvero o siano una costruzione per differenza.
Alcuni le identificano con i frigi per la loro abitudine di andare a cavallo e di usare gli archi (ragione per cui si dice si amputassero il seno )
a tal proposito suggerisco un saggio di Margaret Mead sull'argomento "sesso e genere " se non ricordo male...
Si, mi pare che fosse una cosa del genere, e oltre al tuo prezioso suggerirei la lettura di qualche opera di J.J. Bachofen, come "Il potere femminile", "Storia e mito del matriarcato", "Oriente e Occidente".
ah, Sloane, finalmente una discussione aperta sulle benedette amazzoni!!!! vorrà dire che risponderò qui alle domande che ho lasciato aperte nella discussione "personaggi dell'iliade"......
però non ora (in apertura hai scritto un papiro, che sinceramente leggerò quando sarò nella disposizione adatta )....
ciao ciao
Bene, ora mi è tutto più chiaro... Grazie a tutti!
Certo che non posso che essere sbalordito... evidentemente davo per scontato un livello di perspicacia e perchè no, di intelligenza, che allora evidentemente non si era ancora sviluppato in seno all'umanità.
Continua così, Michele! Voglio il seguito!
ah, Sloane, finalmente una discussione aperta sulle benedette amazzoni!!!! vorrà dire che risponderò qui alle domande che ho lasciato aperte nella discussione "personaggi dell'iliade"......però non ora (in apertura hai scritto un papiro, che sinceramente leggerò quando sarò nella disposizione adatta )....
ciao ciao
In effetti è un pacco piuttosto pesante da digerire !!!
E pensa che c'è anche un seguito !!!!!
questa settimana sono un po' preso, ma nel fine settimana giuro che qualcosa scrivo.... tu intanto puoi continuare ad attendere!!!!
Ecco la seconda parte del topic !!
N.B Non annoiatevi troppo
PARTE SECONDA
Quello delle Amazzoni è uno dei nostri più antichi e ambigui miti. La persistenza della sua influenza sulla psiche occidentale è tale che, quando gli spagnoli, nel 1542, navigarono un immenso fiume in Sud America riportarono avvistamenti di Amazzoni e il fiume, infine, acquisì il loro nome. Da qui in poi le Amazzoni scivolarono silenziosamente nel regno della mitologia, dove sembrava dovessero rimanere. Tra il 1992 e il 1995, un gruppo archeologico condotto da Jeannine Davis-Kimball, direttrice del Centro di Studi delle Civiltà Nomade Euroasiatiche nel Berkley in California, scavò un sito Neolitico di kurgans (tumuli sepolcrali) nei pressi di Pokrovka, al confine della Russia con il Kazakistan. Nello scorso gennaio, Davis-Kimball pubblicò sulla rivista Archeaology un resoconto degli scavi in quella zona: un saggio documentato da mappe e fotografie descrivendo la sua testimonianza del passaggio nelle steppe di femmine guerriere circa 2500 anni fa. Dentro ai kurgan, gli archeologi trovarono resti di entrambi i sessi, ma fu un gruppo di scheletri femminili che catturò la loro attenzione: donne straordinariamente alte per la loro epoca seppellite con pugnali e spade. Disposto accanto a una giovane femmina c’era una faretra contenente quaranta freccie dal puntale di bronzo; lo stesso scheletro presentava le ossa delle gambe arcuate possibilmente dovuto, congetturò Davis-Kimball, a tutta una vita passata in sella. Alloggiato sotto la gabbia toracica di un’altro c’era una punta di freccia piegata; testimonianza, forse, di una morte violenta in battaglia. Che si trattasse di Amazzoni ?? Possibile, ma non le donne guerriere dell’antica legenda; inoltre, furono scoperte a più di mille miglia a est dal luogo in cui, presumibilmente, i greci hanno combattuto le Amazzoni. Ma allora cosa ci facevano li ??
Sembra che, secondo una teoria ancora oggi molto discussa, verso l’inizio dell’età del bronzo , circa nel 2000 a . C , un popolo nomade di uomini a cavallo avanzò dalle steppe orientali verso l’Europa. Questo popolo armato di arco e di frecce , portava con se donne e figli , e pochi beni stivati in carri. Era il popolo degli Sciti. . Si diressero verso sud , invasero l’area che dal Caucaso scende verso il Mar Nero e si arrestarono nei pressi dell’Asia Minore. Le donne Scite che non erano soggette all’uomo, ma pari a lui , erano compagne di caccia , di guerra e di percorsi di conquista. Gli Sciti nutrivano un profondo rispetto verso le donne , le consideravano al loro pari, ma non erano certo gli unici a far questo, poiché la donna considerata come la “custode del segreto del concepimento e del diritto materno”. Il faraone Sesostri , detto il “Conquistatore” che, nello stesso periodo, si era spinto dapprima a sud per allargare i confini del regno , ma successivamente rivolse la sua attenzione anche verso est .Ben presto invase le terre comprese tra Egitto e Oriente, sottomettendo tutti i popoli che l’esercito egiziano incontrava sul proprio cammino. Dopo grandiose conquiste , gli eserciti egiziani puntarono con decisione verso l’Asia Minore , e aggredirono i popoli che incontrarono sul loro cammino. Alcuni opposero resistenza , ma vennero annientati , mentre altri si affrettarono a sottomettersi a Sesorti. Egli passò da una vittoria all’altra , e arrivò con i suoi eserciti fino al Mar Nero , ma qui si fermò .Sesostri decise che era meglio fermarsi , poiché la fama lo precedeva , e il suo terribile nome riecheggiava sulle bocche della gente.Questa regione tuttavia era popolata dagli Sciti , popolo fiero e orgoglioso , molto ostile e bellicoso deciso a mantenere la propria indipendenza. Erano inoltre consapevoli di essere arcieri impareggiabili e intrepidi cavalieri , doti che li avrebbero condotti alla vittoria durante il conflitto con Sesostri. Tuttavia Sesostri , accecato dalle continue vittorie , non si preoccupò di valutare a fondo chi avesse davanti stavolta. Entro breve tempo gli ambasciatori Egizi entrarono nei territori Sciti e vennero condotti alla presenza del re degli Sciti Tanai.Non notarono gli allevamenti di cavalli , e neanche l’abilità degli Sciti a maneggiare l’arco. Gli ambasciatori rivolsero a Tanai la richiesta di resa incondizionata e lo sollecitarono a riconoscere Sesostri sovrano e padrone di quei territori. Tanai rifiutò la cortese offerta e rimandò in dietro i due ambasciatori , che rimasero stupiti dal rifiuto. I due ambasciatori tornarono all’accampamento e riferirono il rifiuto , che non fu gradito da Sesostri. Egli infatti si affrettò a radunare i suoi eserciti e a marciare verso i territori degli Sciti al grido di battaglia “O con me o contro di me”. Le schiere egiziane si trovarono di fronte uno sterminato esercito di cavalieri , che si stagliava contro il cielo , invadendo l’orizzonte. Agli Sciti di Tanai infatti si erano aggiunti altri gruppi nomadi ; tutti quanti impugnavano l’arco. Gli Sciti si lanciarono al galoppo contro gli egiziani , sui quali , cominciarono a piovere fecce. Gli uomini di Sesostri cadevano uccisi uno dopo l’altro , senza riuscire a opporre resistenza. Lo stesso Sesostri , dopo aver visto l’esito della battaglia , fuggì lasciando al loro triste destino i suoi soldati. Gli Sciti massacrarono gli egiziani rimasti e cercarono di inseguire Sesostri , ma una volta giunti nei pressi dei confini egiziani arrestarono la loro marcia. Erano diventati i padroni incontrastati dei territori che Sesostri credeva di aver conquistato , ma essi , poiché non davano importanza al denaro , imposero tasse molto basse , quanto bastava per farsi riconoscere sovrani di quelle terre. Alcuni anni dopo gli uomini Sciti lasciarono le città e gli accampamenti per entrare in guerra contro gli egiziani. In loro assenza , le donne scite , fiere , coraggiose , abituate a cacciare , a cavalcare e a maneggiare le armi avevano preso il posto degli uomini : dovevano riuscire a sopravvivere e soprattutto a difendere se stesse, la propria gente, i propri figli. Avrebbero dovuto difendersi da orde di popoli sconosciuti, crudeli e spietati , determinati a conquistare nuove terre. Le donne scite tuttavia non si scoraggiarono : narra Diodoro , che si stancarono dell’assenza dei loro uomini e posero un ultimatum , il quale rivolto agli uomini Sciti diceva “O tornate subito , o ci cerchiamo altri uomini , scegliendoli fra i popoli vicini”. Ottennero così il ritorno degli uomini Sciti , che abbandonarono i territori conquistati a Sesostri , territori che rimasero Sciti fino all’ascesa degli Assiri. Quindi circa 3500 anni fa, le amazzoni fecero la loro prima comparsa, durante il periodo di dominazione scita in Asia Minore. Tuttavia alcuni studiosi, fra i quali John Garstang e Arcibald Henry Sayce, sostengono l’ipotesi di una discendenza diretta delle amazzoni dal popolo ittita. Fra le rovine di Huttusas fu rinvenuta una statuetta raffigurante un personaggio , rivestito di una cotta e con il capo coperto da un cimiero. I tratti del volto sono marcatamente femminili e i seni , sotto la corazza , ben disegnati. Su questo reperto si è scatenata un’accanita disputa : uomo o donna ? guerriero o amazzone ? La ragione della discussione non è secondaria : se venisse infatti dimostrato che la statuetta raffigura un amazzone , verrebbe provato in modo indiscutibile la matrice ittita di alcune tribù amazzoniche. Il popolo ittita sviluppò la sua civiltà in un’epoca compresa fra il 2500 e il 1200 a . C , un periodo che potrebbe coincidere con l’esistenza delle amazzoni. Il popolo ittita si distinse subito per la cultura e il sistema sociale assolutamente originale. Gli Ittiti occuparono il centro dell’Asia Minore spingendosi fino ai territori orientali , e costruirono città favolose come Hattusas capitale del loro grande regno. Conobbero , come pochi altri al mondo, l’arte della domesticazione degli animali e in particolare quella del cavallo. Si tratta di un’analogia con la cultura amazzonica , che ci deve far riflettere. Ma, soprattutto, una delle caratteristiche degli Ittiti fu la loro legislazione, assolutamente unica e originale. Tolleranti , libertari , matriarcali parvero ignorare qualsiasi forma di autoritarismo e di prevaricazione. La loro regina era la prima sacerdotessa dei più importanti culti religiosi del pantheon. Nelle loro città anche gli schiavi erano protetti dalla legge e le donne avevano gli stessi diritti degli uomini. In materia sessuale , invece , vigeva la più grande libertà. Nella legislazione ittita , l’incesto non era punito se avveniva in modo consensuale , l’amore libero era consentito anche nelle forme di giochi erotici fra più persone di entrambi i sessi , la fornicazione era ammessa legalmente , come l’omosessualità sia maschile sia femminile e non veniva punita la zoofilia , qualora il rapporto fosse consumato con cavalli o muli. La cultura amazzonica pare avere alcuni punti di contatto con questa civiltà , ma vi sono anche straordinarie analogie con i culti religiosi delle amazzoni e le divinità ittite. Kubaba, la dea delle montagne e delle belve , diventerà presso i Frigi la Grande Madre , che verrà più tardi onorata anche dai popoli greci e romani sotto il nome di Cibele. Tuttavia le amazzoni non avevano ancora fatto la loro vera e propria comparsa , ma qualcosa stava cambiando. Nelle tribù scite , che vivevano lungo il Mar Nero , a sud del Caucaso , le serpi dell’invidia , dell’ambizione e della gelosia strisciavano intorno al trono del sovrano. Fazioni diverse si scontravano nel tentativo di aggiudicarsi il potere , ma i due eredi al trono , Ilino e Scolopito , si resero conto di essere al centro di una congiura e decisero di abbandonare la loro terra per andare in cerca di una nuova patria. Si diressero verso sud, fino in Cappadocia , poco lontano dal fiume Termodonte, dove le pianure erano verdeggianti , i monti folti di foreste ricche di selvaggina, le acque del fiume pescose. Inoltre non lontano si trovava il mare. Le popolazioni che popolavano quella terra cercarono di opporre resistenza , ma vennero annientati dall’invasore.La zona dove posero i loro accampamenti fu denominata Temiscira , nome dato alla gloriosa città delle amazzoni. Anche se avevano abbandonato la patria per salvarsi la vita , conservavano ancora la cultura e la religione Scita. Gli Sciti , avendo animo guerriero e intrepido , cominciarono a invadere le terre dei popoli vicini , i quali stremati dai continui saccheggi decisero di allearsi fra loro per contrastare la minaccia rappresentata dagli Sciti. Finsero di proporre agli Sciti una vera e propria pace , che gli Sciti accettarono di buon grado , poi a tradimento li aggredirono , e fu una strage. Dopo la strage compiuta la coalizione fece ritorno nelle proprie terre. Le donne Scite dapprima sconvolte dalla strage compiuta , si resero conto che potevano contare solo sulle proprie forze. Decisero di non seguire i loro uomini nell’aldilà. Sapevano usare l’arco , andare a cavallo , avevano una loro dea , che le proteggeva e le assisteva e avevano riti che le facevano sciamane. Tutto questo le indusse creare un regno tutto loro , ma le indusse anche ad abbandonare uno stadio di vita precedente legato all’uomo . In realtà avrebbero dovuto rifondare se stesse. Così avrebbe preso il via, dunque, la storia delle Donne Guerriere, delle Amazzoni, ma questa ovviamente è soltanto una delle tante ipotesi fatte sull’argomento, al quale oggi non si è ancora arrivati alla conclusione, anzi che si infittisce ogni qual volta si giunga ad un nuovo ritrovamento. Ma allora le amazzoni sono davvero esistite o sono il frutto della fantasia e delle paure dell’uomo ? Oppure, invece di parlare di Amazzoni, non sarebbe più giusto parlare di società matriarcali ?
A voi l'arduo compito di rispondere
troppo bello davvero......
solo che non so cosa pensare ehehe
sarò forse un po' confusa perchè sto preparando la cena per ospiti che aumentano di minuto in minuto, per ora siamo a quota 7!!!!!
Dunque, come ho detto nel mio intervento precedente non è da escludere che le donne Sciite fossero delle combattenti e delle cacciatrici. Ma io sospetto che le amazzoni, nella forma che ci è stata tradìta dalla mitologia, sia una costruzione e non corrisponda a verità.
secondo me i caratteri che vangono attribuiti alle donne guerriere sono esattamente antitetici a quelli delle donne delle città greche: cfr Pentesilea ed Ecuba nell'iliade.
Sono una sorta di esempio di quello che le donne beneducate non dovrebbero essere( attenzione non voglio dier che siano state pensate al solo scopo educativo) a meno di non desiderare la fine che fanno le amazzoni nella guerra di tr**a e, allo stesso tempo, sono un soggetto estremamente affascinante un sovvertiemnto dell'ordine stabilito, quasi un archetipo del pensiero...
Tagliarsi il seno, dare i figli in adozione, l'omogeneità per genere del gruppo delle amazzoni, mi sembrano aspetti "sospetti": sarebbe stato più plausibile se avessero avuto una società mista, magari con ruoli invertiti rispetto alla norma (agli uomini le fx di cura e alle donne la caccia e la difesa)....
oltretutto, la cultura greca è popolata di donne che, in un modo o nell'altro, hanno assunto caratteri maschili (es. Clitemnestra, Medea...) e che hanno fatto tutte una fine pessima.
tutto sommato le amazzoni, così come ci sono giunte presentano più caratteri mitici che storici.
(il fatto poi che gli spagnoli abbiano dato il nome delle amazzoni ad un fiume sconosciuto, dimostra solo la forza del mito e nient' altro)