Barrieristi (ci sono scienziati qui? lo spero!), al di là di film parascientifici e scoop allarmistici, cosa ne pensate?
L'articolo è tratto da Nexus, ve lo linko ma lo quoto qui se no quasi nessuno si andrà a leggere il link: http://www.nexusitalia.com/ghiacciosecco.html
A prescindere dal dato emotivo, vorrei che commentaste i dati smentendoli o avvalorandoli.
La Rivista DISCOVERY
Uno dei primi dubbi sulla veridicità di quello che ci veniva detto (specialmente qui negli USA) fu sollevato dalla rivista Discovery nel Settembre 2002, il cui titolo di copertina annunciava: "La sorpresa del riscaldamento globale, una nuova era glaciale", mentre il sottotitolo aggiungeva che "Gli oceanografi hanno scoperto un grande fiume d'acqua dolce nell'Atlantico, formato dallo scioglimento dei ghiacci polari. Avvertono che questo potrebbe presto seppellire la Corrente del Golfo, facendo sprofondare il Nord America e l'Europa in inverni polari".
Questo quasi due anni fa, e nessuno ha prestato ascolto. La vita continua, incurante del terribile pericolo incombente.
L'INGHILTERRA & SIR DAVID KING
Poi, nel Gennaio 2004, è arrivato Sir David King, capo dei consulenti scientifici del primo ministro inglese. Sir King è andato da Blair e gli ha parlato del disastro che incombe su tutto il mondo, dicendogli che era loro dovere dire a tutti cosa stava per accadere.
Tony Blair disse a Sir King di stare tranquillo e di non parlare. Ma Sir King sentiva che tutto questo era semplicemente troppo importante per non parlarne, e così nello stesso mese aggirò deliberatamente Blair e pubblicò un articolo sulla rivista americana Science in cui comunicava tutte le sue informazioni e preoccupazioni.
Nel suo articolo Sir King afferma: "Dal mio punto di vista, i cambiamenti climatici sono il problema più grave che dobbiamo affrontare oggi, più grave della stessa minaccia del terrorismo".
L'Inghilterra ha emesso una diffida nei confronti di Sir David King, ed ora egli non può nemmeno parlare in pubblico dell'argomento senza il rischio di essere arrestato.
AMERICA & PENTAGONO
Il mese successivo, Febbraio 2004, vede l'ingresso in scena del Pentagono, il che ha indotto il mondo ad entrare in azione.
Il Pentagono studia il Riscaldamento Globale da molti anni, per via dei possibili problemi di sicurezza nazionale associati al tipo di cambiamenti che potrebbero prodursi nel mondo in seguito al Riscaldamento Globale.
Uno studio speciale fu condotto da uno dei dipartimenti del Pentagono, l' Office of Net Assessment (Ufficio Valutazioni Nette), diretto da Andrew W. Marshall, 83 anni, che ha la responsabilità di identificare i rischi a lungo termine degli USA.
Marshall, in collaborazione con l'organizzazione statunistense Global Business Network, compilò le possibilità del Riscaldamento Globale ed i loro effetti sulla sicurezza nazionale degli USA. Lo studio fu completato nell'ottobre 2003 e consegnato al Pentagono, che considerava la questione dal punto d vista del peggiore scenario possibile. Il titolo è "Lo scenario di un improvviso cambiamento climatico e le sue implicazioni per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti". Il testo andava ben al di là di quanto si aspettava la maggior parte degli esperti del Pentagono.
Rendendosi conto delle incredibili possibilità delineate da questo studio, Marshall prese la decisione di rendere pubblica la sua ricerca e altre informazioni a tutti gli americani. E, probabilmente a causa della posizione del presidente Bush sul Riscaldamento Globale - piuttosto negativa - decise di aggirare il presidente, e pubblicò le sue informazioni e preoccupazioni sulla rivista Fortune, il 9 febbraio 2004.
Nel suo articolo, Marshall spiega come le calotte polari che si stanno sciogliendo a nord e a sud, nonché i ghiacciai di tutto il mondo, sono composti di acqua dolce, e questa è la causa dell'imminente disastro climatico globale.
La Corrente del Golfo, che gli scienziati chiamano 'convettore termoalino nord atlantico', è una corrente d'acqua calda proveniente da Sud dell'Equatore, che scorre sulla superficie dell'oceano verso nord; quest'acqua calda evita che il Nord America e l'Europa Occidentale e Settentrionale si ghiaccino. Essa è anche responsabile dei modelli climatici mondiali che conosciamo.
Quando la Corrente del Golfo si raffredda, scende al fondo dell'oceano e va verso sud, dove si riscalda nuovamente e torna in superficie muovendosi ancora verso nord, in una corrente convettiva continua. Così facendo, disegna un gigantesco '8' tridimensionale.
Il motore che tiene in funzione questo flusso d'acqua calda si trova a nord, dove la Corrente del Golfo scende al fondo dell'oceano. E' la densità salina dell'oceano che causa l'inabissamento di questo fiume, e che "tira su" l'acqua calda dal sud.
Ora che le calotte polari si stanno sciogliendo, l'acqua dolce si sta riversando nell'Oceano Atlantico, la densità salina sta diminuendo, e la Corrente del Golfo non va più molto a fondo - il che risulta in un rallentamento di questa corrente. La Corrente del Golfo ha rallentato notevolmente il suo corso negli ultimi dieci anni.
Con il rallentamento della Corrente del Golfo, il calore non raggiunge più la regione nord atlantica, e i modelli climatici incominceranno a mutare, poiché la loro stabilità dipende da quel calore.
I POLI SI SCIOLGONO
L'Amministrazione Bush
Nel corso dell'amministrazione Bush, quando vi sono stati dibattiti sullo scioglimento dei ghiacci ai poli nord e sud, questo governo e le grandi corporazioni hanno sostenuto concordemente che gli scienziati di tutto il mondo sono in errore quando concludono che vi è un gran pericolo, e hanno indotto il pubblico americano a credere che non esista alcun problema.
Tuttavia, è stato su George W. Bush che si sono concentrati gli attacchi di Sir David King nel suo articolo su Science; i migliori scienziati del mondo - almeno 1.700, raccolti nella Union of Concerned Scientists (Unione degli Scienziati Preoccupati) - sostengono che, nel migliore dei casi, Bush è male informato.
Poiché il governo USA è responsabile del 25% dell'inquinamento da anidride carbonica nel mondo (che crea il Riscaldamento Globale), è assolutamente necessario discutere la politica di Bush sul Riscaldamento Globale. Forse uno dei migliori articoli che riassumono le posizioni di Bush è quello pubblicato dalla rivista Rolling Stone il 19 Maggio 2004, a firma di Tim Dickinson. Riportiamo qui di seguito, in corsivo, un brano tratto dal suo articolo.
Considerando l'imminenza della minaccia costituita dal Riscaldamento Globale, ci si potrebbe aspettare che perfino l'amministrazione Bush dichiari Guerra al Calore. Dopotutto, una delle promesse di Bush nella campagna elettorale del 2000 fu quella di "stabilire obiettivi di riduzione tassativi" per le emissioni di CO2, dichiarando che la questione avrebbe avuto priorità assoluta. Tuttavia, una volta diventato presidente, quella della riduzione delle emissioni di anidride carbonica è stata la prima promessa non mantenuta da Bush - e da allora ce ne sono state molte altre. Solo due mesi dopo essere entrata in carica, l'amministrazione si è ritirata dal Protocollo di Kyoto, il trattato globale che gli USA firmarono nel 1997 per stabilire rigidi limiti alle emissioni dei gas responsabili dell'effetto serra. Al suo posto, Bush istituì un piano di 'emissioni volontarie' che si è rivelato un fallimento totale: finora, soltanto 14 compagnie hanno dichiarato di voler ridurre le loro emissioni di CO2.
Il presidente trasformò inoltre il gruppo inter-agenzie che effettua il monitoraggio dei cambiamenti climatici in un Dipartimento del Commercio - affidandone la guida a Don Evans, ex amministratore di società petrolifere e del gas. Predispose inoltre ulteriori ricerche climatiche, che rimanderanno qualunque regolazione significativa per almeno altri dieci anni. In un discorso nel Rose Garden, Bush ha dichiarato: "Non sappiamo quanto potrà cambiare o cambierà il clima nel futuro". Affermazioni del genere hanno provocato la reazione di 20 premi Nobel, che in una lettera aperta hanno accusato senza mezzi termini l'amministrazione di aver "deliberatamente e cospicuamente inficiato" la comprensione pubblica del ruolo umano nel riscaldamento globale. (Il consigliere scientifico di Bush ha rifiutato di rilasciare un'intervista per quest'articolo)
Poi è arrivata la censura. Nel settembre 2002, la EPA, Environmental Protection Agency (Agenzia di Protezione Ambientale) ha reso pubblico un rapporto sulla qualità dell'aria che - per la prima volta dal 1996 - non comprendeva alcuna menzione del riscaldamento globale. Sette mesi dopo, la Casa Bianca effettuò una completa revisione del capitolo sui cambiamenti climatici del "Rapporto sull'Ambiente" dell'EPA, minimizzando l'influenza umana, cancellando i riferimenti all'impatto del riscaldamento globale sulla salute ed inserendo dati sul clima desunti da studi finanziati in parte dall' American Petroleum Institute. L'EPA rimosse poi il capitolo alterato, riconoscendo in un memorandum interno che "non rappresenta più in modo accurato il pensiero scientifico accettato sui cambiamenti climatici".
Perfino alcuni repubblicani sono rimasti sbalorditi dal pasticcio di Bush sulla faccenda dell'EPA. Russell Train, capo della stessa agenzia nelle Amministrazioni Nixon e Ford, ha dichiarato: "Sembra costantemente evidente che, con George W. Bush, l'EPA dovrebbe prendere ordini tassativi dalla Casa Bianca in materia di regolazioni. Ai miei tempi, non è mai successo." Train, che ricevette da Bush padre una Medaglia Presidenziale alla Libertà, definisce l'atteggiamento dell'attuale amministrazione nei confronti del riscaldamento globale "totalmente sbagliato" ed "irresponsabile".
Bush può contare su alcuni repubblicani di spicco che, nel Congresso, s'incaricano di bloccare ogni tentativo di ridurre le emissioni inquinanti ed evitare il disastro. Il senatore James Inhofe, consigliere del Environment and Public Works Committee (Commissione per l'Ambiente ed i Lavori Pubblici), liquida il riscaldamento globale come una 'bufala'. In un discorso tenuto nel luglio scorso, Inhofe ha paragonato l'IPCC ai Sovietici, tessendo le lodi di quello che ha definito 'un mondo rafforzato dall'anidride carbonica', ed ha concluso così: " Ho la fervida speranza che il Congresso respingerà i profeti di sventura che spacciano propaganda mascherata da scienza, in nome della salvazione del pianeta da un disastro catastrofico".
Da un altro punto di vista, nello stesso articolo si legge un'affermazione di Michael Oppenheimer, climatologo della Princeton University: "L'amministrazione Bush non ha un piano credibile, nazionale né internazionale, in merito al problema del riscaldamento globale. Dicono di non voler prendere una posizione sul riscaldamento globale perché - dicono - 'la scienza è incerta'. E' una posizione indifendibile, perché la scienza non è incerta."
Lo Scioglimento del Polo Nord
Guardiamo i fatti. Due anni fa, per la prima volta nella storia a noi nota, il Polo Nord si è completamente disciolto. Per la prima volta navi militari e private hanno potuto navigare direttamente sul polo, poiché c'era solo acqua. Di solito, in quell'area c'erano sempre stati almeno tre metri di solido ghiaccio.
Alcuni anni fa Greenpeace annunciò che la calotta polare perenne del Polo Nord era arretrata di circa 450 km, ma nessuno ha ascoltato.
Oggi, mentre scrivo quest'articolo, siamo testimoni degli incendi in Alaska, che hanno consumato più di un milione di acri di foresta. Fino ad oggi, quell'area era sempre stata coperta dalle piogge o dalla neve. Anche questi incendi sono legati direttamente allo scioglimento dei poli e alla Corrente del Golfo.
Ma alla fine il Pentagono ha dovuto - grazie ad Andrew Marshall - ammettere la verità: hanno reso pubbliche foto satellitari che ritraggono il Polo Nord nel 1970 e nel 2003, e che dimostrano come il 40% del Polo Nord si è disciolto in soli 33 anni - ed ora lo scioglimento procede ad un ritmo ancor più rapido. Il Pentagono ha provato che tutte quelle dichiarazioni del governo sui poli che non si stavano sciogliendo erano pure menzogne - più dannose di qualunque cosa la guerra di Bush all'Iraq possa provocare agli Stati Uniti.
Lo Scioglimento del Polo Sud
Un paio d'anni fa la placca denominata 'Larsen A' si è staccata dalla calotta del Polo Sud, con grande stupore di molti scienziati. All'epoca il personale scientifico che conduceva gli studi su quest'evento affermò che non si trattava di qualcosa di veramente rilevante, poiché questo lembo di ghiaccio era stato parte del Polo Sud soltanto negli ultimi 10.000 anni.
Quegli stessi scienziati aggiunsero che invece la placca 'Larsen B', che si trovava dietro 'Larsen A', non si sarebbe mai sciolta, in quanto era rimasta lì per molte ere glaciali. E tuttavia l'anno scorso 'Larsen B' si è staccata e ha preso il largo. Sempre loro affermarono che ci sarebbero voluti sei mesi per sciogliere quell'immensa massa di ghiaccio, ma ancora una volta erano in errore: sono bastati 35 giorni, e - cosa più importante - il livello degli oceani in tutto il mondo è aumentato di circa 3 cm.
Ora che la placca 'Larsen B' non c'è più, resta esposta un'enorme massa di ghiaccio detta 'Placca di Ross', e l'unica cosa che la tratteneva dallo scivolare nell'oceano era proprio 'Larsen B'. Secondo le mie fonti, nella Placca di Ross si stanno producendo varie crepe.
Se anche lei scivolerà nell'oceano, si prevede che il livello degli oceani di tutto il mondo crescerà dai 5 ai 7 metri. Questo, amici miei, cambierebbe il mondo: quasi tutte le città costiere del mondo, molte isole e tutta l'Olanda sarebbero sommerse. Forse ci vuole un evento di questo tipo per risvegliare il mondo e prendere sul serio il Riscaldamento Globale.
NEL PASSATO
Anno 1300
Il Pentagono, nel suo studio su quello che sta accadendo nel nord dell'Oceano Atlantico, ha condotto una ricerca sul passato, per vedere quando si è verificato in precedenza questo rallentamento o arresto della Corrente del Golfo, e cosa è successo nei cambiamenti climatici del mondo a quei tempi.
In realtà un tale rallentamento o arresto della corrente nel Nord Atlantico è già successo centinaia di volte in passato, milioni d'anni fa; ma nel passato recente, gli ultimi 10.000 anni, è successo soltanto due volte.
L'ultima volta è stato nell'anno 1300 d.C, e allora si trattò di un semplice rallentamento - non si fermò. Gli scienziati dibattono sul perché di quel rallentamento - non sanno veramente perché è successo.
I repentini cambiamenti climatici globali che seguirono non tornarono alla normalità prima di 550 anni. Questo periodo di tempo della nostra storia è denominato 'Piccola Era Glaciale' per via dello sconvolgimento che determinò nel nostro clima e per il freddo intenso che ne risultò.
Al Pentagono si sono resi conto che all'epoca della 'Piccola Era Glaciale' la costa est del Nord America divenne estremamente fredda, e le aree centrali ed occidentali degli Stati Uniti divennero talmente secche e aride da trasformare il 'Midwest' americano in un'enorme piana polverosa, mentre le foreste montane bruciavano - esattamente come sta accadendo oggi… Poiché ai nostri giorni il rallentamento della Corrente del Golfo è già in atto da più di 10 anni. Il clima cambiò radicalmente anche in Europa durante questa 'Piccola Era Glaciale'.
Lo studio degli Indiani Anasazi del 14° secolo d.C. è illuminante. A Chaco Canyon, nel Nuovo Messico, gli Indiani Anasazi scomparvero completamente - e nessuno sa con precisione dove andarono. Ma dallo studio sulle cause che indussero gli Anasazi ad abbandonare l'area del Nuovo Messico è emerso qualcosa di interessante: nel corso del 14° sec. d.C. l'area di Chaco Canyon fu colpita da una siccità talmente terribile, da non ricevere una sola goccia d'acqua per ben 47 anni! E una siccità di tale durata indurrebbe certo chiunque ad abbandonare l'area in questione: niente acqua, niente vita.
Gli archeologi che presentarono questo studio non sapevano quale fu la causa della siccità, ma se consideriamo che, nel periodo immediatamente precedente, la Corrente del Golfo subiva un sensibile rallentamento, tutto diventa chiaro. Questo è esattamente ciò che il Pentagono pensa che succederà all'America, al Canada e all'Europa.
Noi oggi crediamo che l'attuale siccità dell'occidente degli USA avrà termine presto, ma la storia della Terra e della Corrente del Golfo suggerisce invece che potrebbe durare altri 40 anni prima che si possa tornare ad un certo equilibrio.
8.200 Anni Fa
In realtà il rapporto del Pentagono induce a credere che la Corrente del Golfo - per quello che ne sanno loro - stavolta non avrà un semplice rallentamento, ma piuttosto si arresterà. L'ultima volta che questo è successo è stato 8.200 anni fa.
Sempre stando ai risultati della ricerca del Pentagono, questo sarebbe uno scenario ben più drammatico. Quando, 8.200 anni fa, la Corrente del Golfo si fermò, in breve tempo l'Europa fu ricoperta da circa 750 m di ghiaccio, mentre l'Inghilterra e New York si ritrovarono con un clima simile a quello della Siberia oggi.
Ne seguì una vera e propria 'Era Glaciale' che durò circa 100 anni - vedete perché il Pentagono è preoccupato… Sia Andrew Marshall che Sir David King sostengono che questo problema della Corrente del Golfo è, per la sicurezza nazionale degli USA (e di altri Paesi), una minaccia più grave di quella rappresentata da tutto il terrorismo mondiale messo insieme. Davvero, se ci pensiamo, il terrorismo non è nulla, in confronto all'arresto della Corrente del Golfo. Non si può neanche pensare di fare un paragone.
E' evidente che, senza condizioni climatiche stabili, agricoltura e allevamento diventano quasi impossibili; secondo il Pentagono, nel prossimo futuro questo problema potrebbe divenire talmente serio che potranno aver luogo guerre non per il petrolio o l'energia, ma per il cibo e l'acqua.
La minaccia maggiore per la sicurezza nazionale sarebbe rappresentata - sempre secondo il rapporto del Pentagono - dall'enorme flusso di immigrazione proveniente da quei Paesi come Finlandia, Svezia, Danimarca, che finirebbero ricoperti dai ghiacci, ed andrebbero evacuati, nonché da altre nazioni, che si spopolerebbero per altre ragioni.
E' per questo che Andrew Marshall e Sir David King volevano che il mondo sapesse la verità su quanto sta per succedere, in modo da potersi preparare per l'inevitabile.
IL SENATO USA
Nel marzo 2004 il Senato USA, messo al corrente dello studio del Pentagono, ha destinato fondi per 60 milioni di dollari alla ricerca sui CAMBIAMENTI IMPROVVISI DEL CLIMA GLOBALE. Questo ci lascia un po' di speranza - che presto il Senato USA incomincerà a dire a tutto il mondo quali cambiamenti climatici stanno per accadere.
LE NAZIONI UNITE
Il 29 Giugno 2004 si è concluso un incontro dell'ONU per discutere cosa fare a riguardo del Riscaldamento Globale e della Corrente del Golfo, cui hanno partecipato 154 nazioni. Il risultato è stato che l'unica cosa su cui sono riusciti a raggiungere un accordo è che bisogna eliminare l'uso di petrolio e benzina al più presto possibile. C'è gente che crede che, se continuiamo ad abbassare il livello delle emissioni di CO2, i problemi potranno diminuire, ed è certamente importante fare tutto ciò che possiamo. E' altrettanto importante comprendere che vi sono correnti oceaniche - diverse da quella nord atlantica - in ogni oceano; se tutte quante subissero un rallentamento o un arresto, la Terra entrerebbe senza alcun dubbio in una nuova Era Glaciale, e la Storia ci mostra che, se questo accadrà, la nostra civiltà non tornerà ad un clima temperato prima di circa 90.000 anni.
In realtà, indurre dei cambiamenti nelle correnti di tutto l'Oceano Atlantico (cambiarle, o aumentarle) per riportarle alla 'normalità' è al di là delle possibilità della razza umana e delle sue tecnologie. E' troppo tardi - secondo le previsioni della maggioranza degli scienziati mondiali - per cambiare il corso di ciò che ha già incominciato a succedere. Tutto ciò che possiamo fare ora è prepararci allo shock - ed il messaggio principale di Andrew Marshall e Sir David King è che la preparazione è essenziale.
LA NASA SI PREPARA
Il 13 Luglio 2004 la NASA ha lanciato in orbita un satellite - il primo di una serie di tre - il cui unico scopo è lo studio del Riscaldamento Globale. Oltre a studiare lo strato di ozono - altro enorme problema associato al Riscaldamento Globale - questo satellite effettuerà il monitoraggio della temperatura e della densità salina degli oceani. Forse riusciremo almeno a monitorare i rapidi cambiamenti e a predire ciò che potrà succedere a breve termine.
ALCUNI CAMBIAMENTI CLIMATICI INUSUALI VERIFICATISI DA QUANDO LA CORRENTE DEL GOLFO HA INIZIATO A RALLENTARE
Nel Marzo 2004 il mondo ha visto un grande uragano abbattersi sulla costa del Brasile. In tutta la storia, a memoria d'uomo, non era mai accaduto prima che un uragano si abbattesse sul Sud America continentale.
Nel Maggio 2004 gli USA hanno polverizzato ogni record di tornado in un solo mese: se ne contarono 562. Di questi, alcuni a Seattle - dove non se n'erano mai visti prima.
L'inverno 2003/04 è stato uno dei più rigidi della storia nel Canada orientale.
Da parecchi anni gli incendi distruggono le foreste di tutto il mondo - l'elenco sarebbe troppo lungo. L'Australia settentrionale sta bruciando, come l'Alaska - cose senza precedenti!
Tutto l'ovest degli USA è in prede alle fiamme, che si propagano di regione in regione, e il governo ha annunciato che questa è la peggiore siccità degli ultimi 500 anni. In realtà tutto il mondo è in fiamme.
L'Europa - in particolare la Francia - ha avuto nel 2004 un'ondata di caldo che è costata la vita a 15.000 persone nella sola Francia, e 30.000 in tutta Europa; e tutto questo è dovuto semplicemente all'intenso calore generato dal Riscaldamento Globale e dalla Corrente del Golfo.
Nel Luglio 2004 l'Argentina è stata travolta dalla peggiore tempesta della sua storia.
Il clima in Messico è talmente strano che in alcune zone si sono formati funghi e muffe sui raccolti - mentre in altre aree c'è siccità. Nella misura in cui i cambiamenti climatici inizieranno a succedersi rapidamente e radicalmente, la produzione di cibo diventerà il nostro più grande problema.
Le barriere coralline del mondo stanno morendo a causa del Riscaldamento Globale, e questo costituisce una seria minaccia per la maggior parte delle isole negli oceani, tra cui quelle del Pacifico. Probabilmente tutti coloro che vivono su un'isola dovranno presto abbandonarla, a causa dell'acqua marina salata che inquinerà le riserve d'acqua dolce. Di sicuro dovranno abbandonarle se il livello degli oceani salirà sensibilmente.
Oggi, 16 Luglio 2004, NPR dichiara che il 50% delle emissioni di CO2 immesse nell'atmosfera dalla nostra società tecnologica finisce negli oceani, e questo determina una diminuzione del PH fino a valori acidi. Ciò a sua volta concorre alla distruzione delle barriere coralline e alla scomparsa di un gran numero di altre forme di vita negli oceani.
E questa è solo la punta dell'iceberg. Se volessimo fare veramente sul serio e metterci a studiare tutte le bizzarrie del clima degli ultimi dieci anni (a partire dal rallentamento della Corrente del Golfo) incominceremmo a renderci conto per davvero dei radicali cambiamenti climatici globali a cui dovremo adattarci - se vogliamo che l'umanità continui a vivere sulla Terra.
IL MURO DI 13 METRI
Nel rapporto del Pentagono si raccomanda che gli Stati Uniti costruiscano un muro dell'altezza di circa 13 metri intorno a tutto il Paese, per tenere fuori coloro che vorrebbero immigrare, nel tentativo di sfuggire ai problemi climatici mondiali. Il Pentagono ritiene che i problemi più grossi saranno il cibo e l'acqua, e poiché gli USA hanno il denaro per acquistare cibo, pensano che riusciremo a far fronte a questo specifico problema più a lungo della maggior parte delle altre nazioni. La gente vorrà venire qui semplicemente per avere qualcosa da mangiare.
Se questo vi sembra qualcosa che andrebbe bene per un film apocalittico, sappiate che, di fatto, il governo degli USA ha già dato inizio alla costruzione di un tale muro al confine con il Messico.
Nota: parlando di film, il recente 'The Day After Tomorrow' è basato sulle informazioni relative all'arresto della Corrente del Golfo. A Hollywood hanno talmente esagerato la portata distruttiva delle tempeste, che la gente ha creduto che si trattasse di pura fantasia. Non è fantasia, sta succedendo realmente, ma… succederà nel modo prefigurato dal film? Nel film si vedono milioni da americani che scappano in Messico per sfuggire al clima troppo freddo.
Due settimane fa ho parlato con un funzionario militare USA coinvolto nella costruzione di questo muro di 13 metri. Durante la nostra discussione sulla Corrente del Golfo, di cui lui non sapeva niente, ad un certo punto ha detto: "Oh, ora capisco. Vedi, il muro è liscio ed invalicabile dal lato messicano, ma dal lato statunitense presenta scale e gradini che consentono di salirci su e passare in Messico. Non riuscivo a capire perché il governo stesse facendo questo."
IL CAMBIAMENTO DI FORMA DELLA CORRENTE DEL GOLFO
Nel suo rapporto, il Pentagono afferma che l'arresto della Corrente del Golfo si verificherà probabilmente nell'arco di 3-5 anni a partire dall'Ottobre 2003. Questa almeno è la loro opinione, ed essi stessi ammettono che è solo una teoria.
Ciò che ancora non sapevano - poiché era qualcosa che stava succedendo all'epoca in cui pubblicavano il rapporto - è che la Corrente del Golfo sta iniziando a cambiare forma. Questo è il segnale dell'inizio del processo di arresto di questa corrente d'acqua calda - e della fine della nostra civiltà, così come la conosciamo.
Queste informazioni provengono da due fonti, due famosi scienziati di fama mondiale, che però in questa fase preferiscono mantenere l'anonimato.
Se questo è vero, allora tutti gli effetti ed i tempi di cui parla il Pentagono nel suo rapporto vanno anticipati nel tempo, diciamo da 3 a 5 anni.
Non so se questo è vero, ma poiché non bisogna nascondere nulla, l'informazione è stata inclusa in questo articolo. Se riceverò le prove, le pubblicherò.
Altre pagine più tecniche (in inglese)
http://www.climateark.org/articles/reader.asp?linkid=35201
http://envisat.esa.int/dataproducts/aatsr/CNTR1-4-6.htm
http://amrc.ssec.wisc.edu/iceberg_ross_recent.html
http://www.ilstu.edu/~jrwager/GEO201/proje...Ice%20Shelf.htm
Questa vale un po' come la mia opinione sul famoso film che rischia di confondere le idee...
http://kiurlodimare.clarence.com/permalink/173233.html
A voi la parola!
troppo lungo....qnd avro tempo lo leggo e poi postero il commento, oki?
Ho letto solo il quote, non gli articoli che hai linkato...
Allora, in primo luogo ti ringrazio... In questo momento sto lavorando con un "minigruppo di ricerca" proprio su questo argomento, e non avevamo tenuto in conto un cambiamento di forma della Corrente del Golfo...
Cmq ero già a conoscenza della maggior parte dei dettagli tecnici, mentre ignoravo del tuto quelli politici.
Mi sembra, però, che la maggior parte degli scienziati si sia concentrata a osservare gli effetti del rallentamento della corrente, senza studiare però l'evoluzione del sistema in momenti successivi: voglio dire, se il clima diventerà più freddo, ci si potrebbe aspettare un aumento delle masse glaciali, in un effetto di controreazione che dovebbe riportare salinità ai mari e dare un colpo di acceleratore alla corrente...
Niente fine del mondo, insomma... Dopotutto, è già successo e succederà ancora.
Secondo problema. La vita. Ovvio che in questo caso ci dobbiamo aspettare conseguenze più serie... Se ho letto bene, il clima globale dovrebbe "continentalizzarsi", ovvero diventare più freddo e arido, con scarse precipitazioni. Da questo punto di vista non so di preciso cosa dobbiamo aspettarci... Ci sono moltissime variabili da tenere in gioco!
Pensa solo a questo: le variazioni climatiche hanno mutato anche l'andamento degli alisei, e questo sta gradualmente portando alcune zone del Sahara a tornare fertili dopo circa 8000 anni... E 8000 anni non è un numero casuale, perché l'ultima volta che la Corrente si è fermata è stato proprio in quel periodo. Immagino sia possibile, sebbene sia impossibile accertarlo, che i due fenomeni siano collegati. ma un aumento della vegetazione implica allora un aumento dell'evaporazione, con conseguente aumento di precipitazioni... Questo potrebbe fornire un ulteriore effetto di compensazione!
Quello che è certo è che gli equilibri del pianeta saranno radicalmente mutati... E parlo anche dal punto di vista politico.
Immaginate solo un'Arabia Saudita che, oltre ad avere il petrolio, si svincola dagli Stati Uniti perché il suo territorio diventa fertile, mentre gli USA diventano un deserto...
No problem Rhaegar, c'è tutto il tempo che vuoi!
Beric-chan, io ho intenzione di continuare a cercare info e postarle qui, se ti interessa qualcosa in particolare dimmelo pure.
I link sono in gran parte dati tecnici, solo uno è un articolo.
Sulla compensazione: per quel che ne so io, il clima si assesterà su un nuovo e diverso equilibrio.
Ila, appena avrò qualche attimo di tempo leggerò anche gli articoli... E ovviamente più ne posti più sono contento, perché lo studio del clima è da sempre una delle mie passioni...
In ogni caso, hai parlato di "nuovo equilibrio"... Il fatto è che secondo me non è possibile parlare di equilibrio! A mio avviso il clima non è mai in equilibrio, ma ondeggia in modo complesso (nel senso informatico del termine) intorno ad un baricentro a sua volta in movimento...
(non riesco a spiegarlo in termini più umani senza formalismo matematico)
Un'altra cosa che è interessante osservare... Nel tuo quote, mi sembra che nessuno abbia preso in considerazione la rapidità a cui avviene l'evento, fattore che invece è deterimante se si studia il sistema dal punto di vista biologico!
Una specie potrebbe adattarsi, ed in effetti lo fa, ad un cambiamento di ambiente in tempi lunghi, ma i cambiamenti repentini sono spesso causa di selezioni naturali pazzesche!!
Alla fine del Permiano venne spazzato via più del 90% delle forme di vita esistenti sul pianeta in un colpo solo!! E questo unicamente per variazioni ambientali/comportamentali delle specie!
Wow, il clima è una delle MIE passioni, qua andremo d'accordo
Sull'equilibrio: a me risulta che il sistema climatico sia un sistema chiuso, nel quale alcuni fattori virano lentamente verso determinate soglie superate le quali l'equilibrio energetico si rompe. Segue una turbolenta fase di assestamento, e poi il clima si stabilizza con un equilibrio energetico nuovo e nuovi parametri di normalità.
Sui tempi: sembra ormai accertato che il clima segue mutamenti piuttosto bruschi che avvengono a intervalli piuttosto lunghi. E' stato paragonato a una canoa o un kayak, che oscilla fino al punto in cui il baricentro va fuori dalla base e allora si ribalta di colpo.
Sulle selezioni naturale: lo so perfettamente. Va tenuto in conto. E non ci possiamo fare molto.
Gira il luogo comune per cui l'uomo ce l'ha fatta durante la glaciazione del Wurmiano e dunque ce la farà anche nella prossima. Magari è vero, di sicuro comporterebbe una decimazione della specie.
Posterò tutto quel che trovo!
Dunque... Il sistema non è necessariamente chiuso... Dipende da cosa ci metti dentro!
Queste sono questioni filosofiche e porterebbero ad un dibattito sterile, però...
L'idea della canoa secondo me è perfetta, però, e questo credo tu lo sappia meglio di me, una canoa non è mai perfettamente ferma, neppure in assenza di rapide o di corrente! C'è tutta una serie di effetti di piccola portata che sono intrinsecamente ineliminabili e che mantengono il sistema in stato di oscillazione...
Possiamo parlare di "effetti butterfly in miniatura"... Quando, per caso o meno, c'è un accumulo di fattori che premono nella stessa direzione, allora si ha lo sbalzo climatico (potrebbero essere delle rapide nel tuo esempio), che permette all'energia del sistema di scaricarsi e portarsi ad una nuova fase di calma...
Il casino è che non siamo in grado di prevedere e controllare tutti gli effetti farfalla che si verificano nel mondo istante per istante! Non per nulla il problema delle previsioni del tempo è stato quello che ha fatto nascere la teoria del caos...
Quanto alle capacità di adattamento di una specie... Beh, ad una nuova glaciazione l'uomo potrebbe sopravvivere, ma quanto sarebbe lunga? Sai qual'è la causa oggi più accreditata per l'estinzione dei mammuth (a parte gli effetti deleteri della caccia... )? Il fatto che quasti animali non abbiano retto alla fine della glaciazione!
Sono stati in grado di reggere ad un primo cambiamento, ma non erano pronti per afforontarne uno nuovo, anche se questo significava tornare alle condizioni di partenza... Per questo la rapidità di una variazione climatica è così importante...
sembra ormai accertato che il clima segue mutamenti piuttosto bruschi che avvengono a intervalli piuttosto lunghi. E' stato paragonato a una canoa o un kayak, che oscilla fino al punto in cui il baricentro va fuori dalla base e allora si ribalta di colpo
Non per nulla il problema delle previsioni del tempo è stato quello che ha fatto nascere la teoria del caos
Qualche riferimento (testi, ecc.)?
Il tema e' sicuramente interessante, ma al giorno d'oggi puo' essere trattato soltanto con approcci numerici e per controllare accuratamente i risultati, su scala temporale lunga, millenni, non abbiamo dei dati sufficienti.
Un esempio:
Ho un amico che e' stato negli stati uniti, collaborando con un professore che stava facendo uno studio sull'anomalia climatica degli ultimi dieci anni: il risultato era che le serie storiche non ci permettono di rilevare un' anomalia statisticamente rilevante. Siccome la ricerca era commissionata dal governo degli USA, il tutto e' stato un po' taroccato per far sembrare che un po' di anomalia c'era, tanto per metterli un po' di strizza per la loro politica sulle emissioni serra, che magari non alterano il clima su scala globale ma appestano le nostre vite...
comunque il sistema non e' chiuso, c'e' scambio continuo con lo spazio e immissioni di gas attraverso eruzioni, insomma e' un casino pazzesco, le equazioni si conoscono anche, ma il numero di corpi e variabili del sistema e' praticamente infinito.
Discussione e topic interessantissimi, in quanto ci toccano in prima persona.
Grazie Iskall!
Purtroppo non sono informata adeguatamente in materia, quindi mi limiterò a leggere i post di chi ne sa più di me; ciò non significa che l'argomento non mi tocchi, anzi....ma "talvolta, è buona creanza evitar di porferir parola alcuna"... soprattutto quando non se ne sa abbastanza, aggiungerei...
Kisses
Questa è una pagina che spiega molto in sintesi e piuttosto bene la teoria climatica legata alla glaciazione.
http://www.eduspace.esa.int/eduspace/Backg...243&language=it
Ho dell'altro, ma non voglio "ingozzarvi"
Ho un amico che e' stato negli stati uniti, collaborando con un professore che stava facendo uno studio sull'anomalia climatica degli ultimi dieci anni: il risultato era che le serie storiche non ci permettono di rilevare un' anomalia statisticamente rilevante
Qualche informazione in piú? Mi servirebbe anche per una discussione che ebbi tempo fa con un mio amico
Ho dell'altro, ma non voglio "ingozzarvi"
Ingozza, ingozza, leggerò appena avrò tempo
Mornon, se vuoi ti suggerisco il libro Caos di Gleick...
Ovviamente per riferimenti più precisi dovrai aspettare che torni a casa, dove ho il libro...
Lì ci sono molti riferimenti ai lavori originali di Lorenz degli anni '60 proprio su questo argomento...
/me prima o poi si leggerà tutti i link e sarà happy...
/me continua a ringraziare il ghiacciolo per le continue info che linka...
/me icy-link version mode on
http://jekyll.sissa.it/index.php?document=219
http://www.lagazzettaweb.it/Pages/rub_nat/...natl_04-09.html
http://www.nonsoloaria.com/effserccl.htm
http://www.adnkronos.com/SpecialiIGN/Ambie...clima_3001.html
http://www.planetemotions.it/notizie/news....asp?idnews=2326
http://www.newton.rcs.it/Pregresso/2003/01...010100020.shtml
http://www.raitre.rai.it/R3_popup_articolo...%5E2412,00.html
http://www.meteogiornale.it/news/read.php?id=8376
http://www.lagazzettaweb.it/Pages/rub_nat/...natl_04-12.html
/me icy-link version mode off
Direi che per un paio di giorni può bastare...
No... Consierato il tempo che ho a disposizione, direi che può bastare anche per un paio di mesi...
In ogni caso ancora grazie, prima di postare un altro intervento di commento analitico credo che mi dedicherò un po' alla lettura di questi articoli...