finalmente ho trovato il testo dell'intervista fatta a bob lazar
poi
Questo è il Link del sito sul Reattore nel caso non si vedessero le immagini
L'INTERVISTA A BOB LAZAR
Il 25 luglio 1990 il giornalista George Knapp dell'emittente Klas di Las Vegas, Nevada, durante la trasmissione UFO: the best evidence, intervistava uno schivo Bob Lazar. Il pezzo che segue è la traduzione di quella mitica intervista.
K.: Prego, ci descriva la sua esperienza.
L.:Ho lavorato a Los Alamos, nei laboratori federali, come fisico, ed ero stato assunto come esperto di laboratorio per la base S-4, che è una base dell'US Navy.
K.: Dov'è ubicata questa base?
L.: Si trova a circa 10/15 miglia a sud di Groom Lake e a circa
125 miglia a nord di Las Vegas.
K.: Come ha avuto il lavoro?
L.:Non voglio menzionare la persona attraverso la quale l'ho ottenuto, ma fui mandato da una persona, ad EG&E, a cui dare il mio curriculum; e là fui intervistato e mi fu detto che il mio lavoro era completamente slegato dalle attività di EG&E.
K.: Le hanno detto quale lavoro avrebbe fatto?
L.: In effetti, non mi è mai stato detto, se non alla fine. Si trattava di un lavoro ad alto contenuto tecnico, qualcosa che mi avrebbe interessato molto.
K.: Così è stato assunto. E poi, cosa successe?
L.:Il primo giorno che sono arrivato alla base ho avuto dei colloqui orientativi e mi è parso evidente che la tecnologia con cui avremmo lavorato (propulsione gravitazionale, ecc...) era qualcosa che la scienza convenzionale aveva appena iniziato a sfiorare.
K.: Parleremo tra breve di tutto ciò. Vorrei scoprire un altro aspetto: è da poco piu' di tre settimane che la sua identità e' stata resa pubblica; qualche mese fa lei fu ripreso in televisione in controluce e sotto uno pseudonimo; dopo aver resa nota la sua identità che cosa e' cambiato, per esempio, nel rapporto col pubblico?
L.: In effetti, le persone che incontro hanno avuto reazioni di consenso, di supporto, e si sono interessate molto di questi fatti. Ho ricevuto anche delle lettere di dissenso, ma e' normale che non tutti mi credano.
K.:Ci sono state anche richieste da parte dei media? Volevano interviste?
L.:Si', in effetti volevano interviste alla radio, alla televisione, molte persone volevano scavare nel mio passato e conoscere tutto di me.
K.: Molte persone che ci hanno chiamato hanno avuto l'impressione che cio' che dice e' forzato o modificato in seguito a minacce ricevute, e che noi, come emittente, siamo stati censurati da forze molto potenti. Le e' mai capitato qualcosa del genere?
L.: Tutto cio' e' ridicolo. Come si sa, la gente e' sempre sulla difensiva. Nessuno mi ha mai detto niente eccetto quando ero alla base, ove mi avevano esortato a non dire niente.
K.:E come facevano ad essere sicuri che lei non avrebbe detto niente?
L.: Possono arrivare a tutto, fino alle minacce di morte.
K.: Da quando ha cominciato a fare rivelazioni pensa che il suo
telefono sia sotto controllo?
L.: Sì. Ho un rilevatore che si attiva molte volte.
K.: Qual è stata la ragione che l'ha spinta a divulgare
queste informazioni? E' stato perche' la importunavano?
L.:Sì. Essenzialmente era per fermare tutto questo. Quando tentai di avere copia del mio certificato di nascita, venni a sapere che non esisteva piu' e che io non ero mai nato all'ospedale in cui nacqui. Questo mi fece riflettere seriamente su quello che stava succedendo. Cosi' ho richiesto il curriculum dei lavori precedenti che avevo svolto e ho scoperto che anche tutto quello era sparito. Cosi' presi la decisione di fare qualcosa prima che sparissi anch'io, come il mio passato.
K.:Cosi' anche a Los Alamos risultava che non l'avevano mai assunta?
L.: Esatto.
K.: Dopo che il suo resoconto è apparso in televisione cosa è
successo?
L.: Mi hanno fatto sapere che mi sono vicini.
K.: Era preoccupato per la sua vita?
L.: E' questo il motivo per cui ho detto tutto ai microfoni. E' un modo per cautelarsi da eventuali sparizioni.
K.: E' ancora preoccupato?
L.: Si'.
K.: Ha constatato che le persone le credono, o vogliono solo più informazioni?
L.:Penso che molte persone mi credano, ma penso che la maggior parte vogliano solo piu' informazioni.
K.: Parliamo ora della tecnologia che ha visto, della prima volta che ha visto qualcosa che a suo parere non era terreno...
L.: La prima esperienza fu con il reattore antimateria.
K.: Ci spieghi che cos'è, come funziona e cosa fa.
L.: E' un piatto di 18 pollici di diametro con una sfera sopra. All'interno della torre c'è una scaglia dell'elemento 115, che è un elemento molto pesante. Per il resto la macchina mi e' sconosciuta. Il 115 nell'interno crea un campo gravitazionale ed espelle delle onde gravitazionali, che sono poi amplificate nella parte bassa dell'apparecchiatura. In generale, questa tecnologia ci e' virtualmente sconosciuta.
K.: Abbiamo visto il modello e le foto. Ci sembra troppo semplice per farne qualcosa.
L.: É vero.
K.: Parti in movimento?
L.:Non individuabili. Essenzialmente il lavoro era di progettazione inversa. Avere cioè un prodotto finito da analizzare a rovescio per capire come fosse fatto. E se si poteva riprodurre con materiali terrestri.
K.: Da quando studia questa tecnologia?
L.: Mi sembra da tanto, ma non so esattamente da quanto.
K.: Cosa si puo' fare con un generatore di antimateria?
L.: Trasformare la materia al 100% in energia, mentre la fissione nucleare ha come rendimento solo 8 decimi dell'uno per cento della trasformazione della materia in energia.
K.: Come funziona?
L.: Quello che so è che quando il 115 è all'interno la reazione comincia. Non ci sono automatismi o altro. Apparentemente il 115 bombardato con protoni rilascia particelle di antimateria che reagiscono con qualsiasi materia posta all'interno del reattore. Questo genera all'interno del calore. E all'interno del sistema c'è un generatore termoionico a rendimento 100% che trasforma il calore in energia elettrica.
K:Questo reattore antimateria come e' collegato al campo gravitazionale?
L.: Il reattore ha due funzioni: produce una fonte di energia elettrica molto grande e, sulla sfera, produce le onde gravitazionali grazie all'impiego del 115 il cui funzionamento è oggi sconosciuto. Le onde vengono poi incanalate verso la parte bassa del generatore, dove ci sono tre amplificatori di gravità che le aumentano.
K.: Così crea un campo gravitazionale tutto suo?
L.: Esatto.
K.: Crede che oggi gli scienziati non abbiano questa tecnologia? C'è alla base S-4, ma noi non l'abbiamo creata. Com'è possibile?
Perchè non possiamo? Che cosa ha imparato circa la gravità?
L.: La gravità è un'onda. Ci sono molte teorie sul fenomeno. É stato ipotizzato che la gravità sia una particella chiamata gravitone, ma questo non è esatto. É in definitiva un'onda che può essere ottenuta da un elemento. Di come questo sia possibile, non ne sono certo.
K.: Così si può generare il campo gravitazionale. A cosa serve?
L.: Si ha la possibilità di fare qualsiasi cosa. La gravità distorce il tempo e lo spazio. Così facendo si può avere un diverso modo di viaggiare. Così, invece di viaggiare in maniera lineare da A a B, si distorce tempo e spazio e si porta a sè la destinazione senza muoversi. Questo accade distorcendo il tempo. Si tratta di una cosa lontanissima dai nostri concetti.
K.:Molti scettici dicono che gli alieni sono troppo distanti nello spazio-tempo per arrivare sino a noi. Ma questa tecnologia che ci illustra rende irrilevante questa considerazione. Giusto?
L.:Esattamente. Quando distorci il tempo non c'è più un riferimento normale del tempo, e questo è tutto ciò che fa la gravità che tu produci.
K.: Cioè si può viaggiare avanti o indietro nel tempo?
L.:Non necessariamente. Alla base del disco ci sono i tre generatori di gravità. Quando si vuole viaggiare verso un punto, il disco si mette di fianco ed i generatori producono un raggio gravitazionale che viene puntato sulla destinazione . Aumentando la potenza dei generatori, questi tirano lo spazio verso quel punto. Nel momento stesso in cui si rilascia lo spazio verso quel punto. E tutto questo avviene con la distorsione del tempo. Cosi' il tempo non aumenta e la velocità è teoricamente infinita.
K.: La prima volta che ha usato il reattore antimateria che esperimenti ha eseguito?
L.: Gli scienziati che lo usavano hanno creato un campo gravitazionale molto forte, in cui dei piccoli dischi neri si sono formati come conseguenza della deviazione della luce.
K.: Era come se avessero creato un buco nero?
L.: Si', potrei dire che c'e' un'analogia.
K.: Qualche altro esperimento?
L.:Si'. Hanno acceso una candela e l’hanno messa in un campo gravitazionale che distorceva il tempo. La candela bruciava senza consumarsi.
K.: Era stupito nel vedere queste cose?
L.:Si', certo. Lo ero. Ma adesso ci rido sopra perche' -sembrera' ridicolo a tutti cio' che sto per dire- quella era veramente tecnologia aliena.
K.:Circa il 115, che cos'è e perche' dice che non puo' essere prodotto sulla Terra?
L.:E' un elemento molto pesante. Nella carta degli elementi esistenti sulla Terra, che noi abbiamo sintetizzato, ne abbiamo 106. Dal 103 in avanti (immediatamente dopo il plutonio) questi elementi si disintegrano fino al 106. Gli scienziati ritengono comunque che, fra il 113 ed il 116, gli elementi dovrebbero essere stabili. E questo e' vero perche' il 115 esiste. E' stabile. Ma sarebbe impossibile sintetizzarlo, come sintetizziamo elementi pesanti come il bismuto e il plutonio. Che vengono messi in un acceleratore e vengono bombardati con protoni, immettendo cosi' protoni nei loro atomi per incrementarne il numero atomico. Per creare il 115 ci vorrebbe una quantita' infinita di potenza e tempo.
K.: Che altre proprieta' ha un elemento cosi'?
L.: Ha una grande capacita' di produrre energia. Non so di altre proprieta'. Messo comunque nel generatore antimateria ha una grande capacita' di distruzione. Inimmaginabile, usato come arma.
K.: Come che cosa? Cosa causerebbe mezzo chilo di 115?
L.: Un chilo di quella materia ha il potenziale di 47 testate
all'idrogeno di 10 megatoni. Un chilo corrisponde, come dimensione, a due prugne.
K.: La gente che ci chiama non crede molto a queste affermazioni.
Credono che lei abbia lavorato in S-4, ma credono che il 115, i dischi volanti, i generatori antimateria siano solo progressi nostri di cui lei non era a conoscenza.
L.:Innanzitutto, e' impossibile produrre il 115. E poi tutti quelli che lavorano alla base sono la' per scoprire come siano
fatte queste cose. I materiali ci sono completamente sconosciuti. L'idea del progetto e' di riprodurre tutto cio' con materiali terrestri. Ovviamente, si trattava di cose trovate, o dateci.
K.: Da dove arriva il 115? Che tipo di ambiente puo' produrlo?
L.: Secondo me, il 115 puo' trovarsi alla periferia di una
supernova, o attorno ad un sistema solare binario, dove c'era maggiore massa durante la formazione, dando cosi' la possibilita' di formazione di elementi pesanti.
K.: Cosi' ha visto un generatore antimateria, un sistema di
propulsione gravitazionale, il 115 e ha anche letto dei rapporti con informazioni a dir poco sconvolgenti. Ce ne puo' parlare?
L.: La ragione per cui non l'ho mai fatto prima d'ora è perchè
si trattava solo di rapporti. Erano solo parole scritte sulla carta, e potevano essere una fonte di disinformazione. Certamente, ciò che lessi sul 115 aveva avuto un riscontro pratico nel laboratorio in cui ho lavorato. I rapporti erano sugli alieni e perfino sulla religione.
K.: Precisiamo agli ascoltatori che, prima del servizio, abbiamo visionato il materiale. E abbiamo deciso per il momento di tralasciare la parte sugli alieni. Quindi non e' lei che sta nascondendo qualcosa all'auditorio; e' una nostra decisione. Ha comunque visto anche rapporti del governo che parlavano di alieni. Cosa dicevano?
L.: C'erano fotografie di alieni, rapporti di autopsie, molte
informazioni.
K.: Qual era il loro aspetto?
L.: Erano i tipici Grigi. Una creatura alta dai 3 ai 4 piedi.
una testa larga priva di capelli, occhi neri inclinati, braccia lunghe. Magri.
K.: Cosa diceva l'autopsia?
L.: Ho visto dei corpi in esame. L'interno era scuro come se l'elemento principale che li componeva fosse il ferro e sembrava che vi fosse solo un grande organo che riassumeva in se' le funzioni di cuore, fegato, polmoni, ecc...
Il rapporto, in fin dei conti, riportava solo pesi e misure
senza peraltro tirare alcuna conclusione.
K.: Diceva almeno da dove arrivavano?
L.: Si', un rapporto diceva che arrivavano dal reticolo 4.
K.: Dove si trova questo reticolo?
L.: Mi è stato detto che venivano dalla costellazione Z, e per
reticolo 4 intendevano il quarto pianeta da quel Sole. Nello stesso rapporto la Terra era indicata come Solar 3, cioe' il terzo pianeta dal nostro Sole.
K.:Lei ha letto molto sugli UFO. E' possibile che abbia mischiato quelle informazioni con queste apprese nei laboratori?
L.: No. Io sto lontano dai ricercatori UFO e non voglio essere
associato a loro. Non faccio ricerche in merito. Mi interessa
leggere, ma niente di più.
K.: Se e' cosi' riluttante ad essere associato al problema UFO,
come si sente adesso che ne è coinvolto suo malgrado? Perche' è così riluttante?
L.: Ci sono molte storie in giro; ogni ricercatore ha il suo
punto di vista, dice di avere la storia giusta. E cosi' io non voglio prendere le parti di nessuno perche' non so da che parte vengano le informazioni. Sebbene tutti concordino sui fatti base, che ci sono astronavi aliene sulla Terra.
K.:Prima di esser messo nel programma S-4 lei si interessava agli UFO. Come e' possibile che qualcuno che ha un interesse venga poi assunto per lavorare in un programma che segue lo stesso filone?
L.:A quel tempo avevo mandato il mio curriculum in diversi posti, perche' volevo rientrare nel campo scientifico. Quasi simultaneamente ho incontrato John Lear e, dopo aver letto qualcosa delle sue ricerche, ho pensato che fosse matto ma che evidentemente aveva buone fonti di informazione. Perche' per parte di cio' che lessi, trovai riscontro nei laboratori durante i miei esperimenti.
K.: Per quanto concerne gli UFO, come scienziato pensa che qualcosa sia stato mistificato?
L.: Assolutamente no. Posso sostenerlo fino alla morte.
K.: Molti ufologi vorrebbero aiutarla, proteggerla, sentire le
sue esperienze. Ma lei ha sempre evitato tutto questo, facendo solo un paio di trasmissioni in tv e le interviste qui alla nostra radio, rifiutando il circuito degli UFO. Perche'?
L.:Per il motivo che ho detto innanzi. Non voglio essere associato a quel problema. E poi a quante persone devi aprire il tuo passato, investigatori, gruppi che studiano gli UFO...E poi il mio scopo era rilasciare qualche informazione per proteggermi.
K.: Qualche ricercatore UFO dice che lei ha fornito informazioni
segrete mentre lavorava nei laboratori di S-4 e collaborava con loro. E' vero?
L.: Non con i gruppi ufologici. Ho detto qualcosa a qualcuno, ma di più non posso dire.
K.: In definitiva, stava rompendo i giuramenti fatti al governo.
Cosa le ha fatto pensare che fosse necessario?
L.:Pensi alla grandezza di cosa sta succedendo...Tutta la tecnologia deve restare segreta, fino a che avremo il controllo della stessa, ma certamente il profilo generale di cio' che accade non puo' essere tenuto segreto ne' agli americani ne' al resto del mondo. Divulghiamo i fatti basilari. Ad esempio, che almeno una volta queste astronavi sono venute sulla Terra e ci hanno lasciato qualcosa da analizzare. Non c'e' bisogno di divulgare dati sul generatore antimateria sul potenziale distruttivo, e così via.
K.: Cosa significherebbe dare questa tecnologia ad un laboratorio che possa svilupparla in massa?
L.:E' difficile dirlo. Si avrebbe un modo di viaggiare completamente diverso. E cosa succederebbe se si potesse modificare il tempo? Questo prima di tutto sfocerebbe in un profondo dilemma filosofico.
K.: Pensa che tutto questo verrà mai divulgato?
L.: Personalmente no.
Recentemente, nel tentativo di conoscere la verità, l'ufologo californiano Jacques Vallée, noto per la sua serieta' e competenza, si e' recato da Lazar e si e' intrattenuto a lungo con lui, cercando inutilmente di coglierlo in fallo, di dimostrare che era un mistificatore. Inutilmente. Vediamo assieme il commento di Vallée:«Francamente, sono rimasto affascinato da Robert Lazar. Non mi aspettavo la sua sincerità, la sua apparente dirittura ed il modo retto di riflettere seriamente sulle domande prima di rispondere. Questa qualità non è tipica della maggior parte degli adepti della New Age. Essi hanno molto spesso tutte le risposte pronte, prima anche che le domande siano poste! Quando parlano di fisica, gli ufologi americani utilizzano sovente dei termini impropri, confondendo massa e peso, velocita' e accelerazione. Molti di loro non distinguono la galassia dal sistema solare, la velocita' della luce da quella del suono. Non era il caso di Lazar. Il suo vocabolario tecnico era preciso e questo dettaglio rendeva la storia ancora piu' strana. Possedeva due diplomi di fisica, mi ha detto, e aveva lavorato a Caltech. Era specializzato nella costruzione di rivelatori di particelle alfa, che vendeva ancora al Laboratorio Nazionale di Los Alamos. L'incontro ebbe luogo nei locali della EG&G, una sezione del Ministero della Difesa. Cosa questa che non implica, sottolineò Lazar, che questa impresa partecipi al progetto...Lazar dava prova di una conoscenza della fisica atomica non facilmente accessibile per un profano...».
Durante l'incontro con Vallée, Lazar ammise di avere dei vuoti di memoria circa la sua permanenza nell'Area 51. «Mi hanno fatto bere un liquido giallo che sapeva di pino. E credo di esser stato ipnotizzato più volte, senza aver mai saputo il perchè...» ha dichiarato il fisico. Che, con lo pseudonimo di Dennis, aveva avvicinato il sopracitato John Lear per cercare di far sapere al mondo, tramite una fonte molto ascoltata, la verità sull'Area 51.
Grande Fede, la quantità di materiale postata è così tanta che mi ci vorrà una vita prima di leggerla tutta!!!
appena trovo altro di "serio" lo posto...
l'unico problema che spesso trovo un sito con molto materiale e scopro che ha una sezione di cartomanzia e di harry potter e capisco che non è attendibile....
Sono riuscito a leggere tutto quanto... Ma che faticaccia!!!!
Allora, ho capito e mi sta bene tutto il discorso sull'elemento 115 con peso atomico 420, ma sinceramente non mi sono chiare due cose:
- in che modo dal decadimento di questo elemento si dovrebbe sprigionare antimateria
- in che modo un motore ad antimateria dovrebbe permettere di viaggiare a velocità superiori a quella della luce. Anzi, mi sono spiegato male. La velocità della luce non è la velocità massima possibile. È solo un limite invalicabile. Ciò che va più veloce non può rallentare al disotto di questo valore, ciò che sta al di sotto non può accelerare al di sopra. In che modo l'altimateria riuscirebbe a portarci al di sopra della costante c? Tradotto in dieci parole: in che modo l'antimateria trasforma bradioni in tachioni?
ehm domandine semplici semplici ne?
sinceramente non ne ho idea
il fatto fondamentale è che l'elemento 115, o meglio che un reattore composto dall'elemento 115, dovrebbe riuscire ad influire o meglio a interagire con i flussi "magnetici" terrestri e non solo, per lo stesso concetto interagisce con l'attrazione di gravità, in parole povere, come se fosse uno dei due fuochi in un'orbita, ma non infliusce il secondo fuoco, si "muove" come vuole, tipo: se deve avvicinarsi alla terra il reattore regola i flussi paralleli a quelli terrestri, se si vuole allontanare si genera opposti....i discorsi sulla velocità della luce credo che entrino in gioco con "elementi" piu grossi della terra...una cosa del tipo: "cavarcare i venti solari" o "cavalcare i campi magnetici cosmici"...sono forze che effettivamente noi non conosciamo...e se ammettiamo l'esistenza di quella navicella spaziale con reattore antimateria, dobbiamo anche ammettere che si capisce il perchè in 20 anni non abbiamo cavato un ragno dal buco...le possibilità di quel reattore sono infinite, e sulla terra non è ipotizzabile scoprirne le vere potenzialià...è come avere la ferrari di schumacher e farla correre su una pista di mini 4wd...
...non conoscendo e non riuscendo ad identificare i flussi (magnetici e non) terrestri, adesso come adesso riuscire a gestire flussi + grandi è un po un'utopia...
...un'eventuale reattore antimateria non avrebbe limiti di velocità, sarebbe il velivolo stesso a porre limiti di resistenza ma per assurdo il reattore non ha limiti...
io studio economia non fisica o ingegneria quindi questi argomenti mi apassionano ma le mie conoscienze si basano sulle lezioni di 4 anni fa al liceo scientifico di fisica e chimica, se qualcuno se ne intende maggiormente potrebbe dare una spiegazione molto piu chiara...
ciauzzzzz