Allora, era una mattina, di ritorno dalle lezioni dell'università mi aggiravo famelico per bologna, sentendo fame...il bisogno di qualcosa di nuovo.
Sotto casa c'è un piccolo negozietto di libri usati, gestito da una vecchietta modello Agatha Cristhie che adoro , veramente piccino.
In breve, ho visto 'sto libro rilegato in "vetrina", letto il commento di Grisham (non un autore che amo, ma anni e anni di propaganda di mia madre alla fine si sentono ) entrato e acquistato.
Una bella scoperta devo dire. Ho passato diverse fasi, da una prima in cui pensavo che fosse fin troppo lento, ad una seconda in cui stavo veramente per mollarlo vista l'esagerata pressione dell'autore sul tasto della lotta "razziale" in America. Da lì in poi però, verso la fine del primo quarto di libro (che è un mattone di 800 pagine, quindi cmq non dopo poco...), la mia opinione si è sollevata altamente.
Il libro è in teoria un giallo, un thriller politico-complottistico che fa tanto "made-in-USA", ma la grande forza dell'autore (abbastanza sconosciuto, almeno per me) è, imho, nella trattazione dei personaggi, molto umani e davvero ben delineati.
Soprattutto i risvolti di relazione interpersonale e il rapporto con la moglie è trattato in maniera veramente superba, e sinceramente ho trovato paradossalmente semplice immedesimarmi nel protagonista (che per età e contesto sociale è quanto di più lontano possa esistere).
In poche parole, il libro mi è piaciuto, e molto.
Lo consiglio vivamente a chi voglia leggersi un giallo discreto e molto ben articolato (di certo mai scontato, anche se forse complicato dalla mia scarsa conoscenza della società del pianeta America), ma soprattutto a chi ama anche abbinare l'azione alla riflessione.
Così d'amblais vi lancio un paragone: Il Codice da Vinci.
Non perchè si somiglino quanto ad argomenti, nella maniera più assoluta, ma perchè l'Imperatore mi ha ricordato molto il libro di Dan Brown.
In entrambi i casi infatti la tecnica letteraria dei due autori è, imho, piuttosto grezza e, di certo, non particolarmente originale e personale. Però tutti e due riescono a soppiantare a questo con una trama leggera e scorrevole, che in realtà non costituisce la vera forza del libro.
C'è un doppiofondo in pratica.
Qualcuno di voi l'ha letto!?
Ciauz
Cominciato, ma non finito. non è mi piaciuto, la storia quasi non stava nè in cielo nè in terra.
Ho passato diverse fasi, da una prima in cui pensavo che fosse fin troppo lento, ad una seconda in cui stavo veramente per mollarlo vista l'esagerata pressione dell'autore sul tasto della lotta "razziale" in America. Da lì in poi però, verso la fine del primo quarto di libro (che è un mattone di 800 pagine, quindi cmq non dopo poco...), la mia opinione si è sollevata altamente.
io mi sono fermato poco prima di raggiungere pagina 100... troppo lento, non l'ho retto e dubito che lo riprenderò in mano.
riguardo al paragone con il libro di Dan Brown... uhm.. non so che dire, il Codice da Vinci l'ho letto in pochissimi giorni...
Syd