The Rules of Attraction è un film che parla d'amore e di sesso. Anzi forse solo di sesso... di pulsione bassa e viscerale verso un'altra persona che a sua volta ce l'ha verso un'altra persona che a sua volta ce l'ha verso un altra persona... L'amore romantico forse c'è ma si perde in acqua calda (i cant liveeeee if livin' is without youuuu) o in una lacrima.
Siamo in un college americano, visto nel suo lato più marcio e caotico: alcool a fiumi, droga a palate , rock&roll e perversione. I personaggi principali sono costruiti in maniera magistrale (forse un po' stereotipata a tratti) e gli attori sono molto bravi nella loro parte (preparatevi ad un "dawson" come non l'avevate mai visto). I temi principali sono appunto quelli del sesso, della degenerazione dei rapporti tra giovani nel puro divertimento senza freni, della droga e del rapporto con gli "adulti".
Sono innumerevoli le scene che colpiscono dritto in faccia, alcune per la loro tragi-comicità ( "io mi chiamo Dick!" ), alcune per la tecnica di ripresa usata ( i rewind e gli split-screen), alcune per i dialoghi e le situazioni esplicite.
Se non si era capito, il film mi è piaciuto, e molto. Certo, la caratterizzazione e le vicende sono probabilmente troppo estremizzate, ma questo film è uno di quelli che ti colpisce e non ti lascia indifferente. Piacerà di certo a chi ha amato trainspotting (non c'entra molto, ma mi da comunque questa idea) e a chi si è rotto le balls dei classici teen-movie americani.
Sarà ancora nelle sale per pochissimo, hurry!!!
Un saluto,
Jaqen
L'ho appena visto. Sinceramente l'impressione che ne ho tratto è stata che... DEVO RIVEDERLO!
Ho trovato estremamente azzeccate molte scelte di regia, montaggio etc etc. Veramente efficaci.
Trama e temi li devo, ancora, centrare. Nel senso che il film è molto più di quanto non sembri ed è questo che mi ha impressionato davvero.
Concordo sui personaggi, difficili, anche se lineari, e di grandissimo impatto (soprattutto Sean, mediato tra l'altro da un Van Der Beek effettivamente sorprendente).
Quello che in questo momento mi ha colpito di più (se escludo le scene di disagio, ed il più "banale" tema del film, alcol e droga) è di certo il tourbillon di dialoghi lampo finale in cui la situazione si distende come a partire da un foglio di carta appallottolato.
Impressionante la potenza dei 3 minuti di dialogo in cui viene ripetuta la frase "Tu non potrai conoscermi. Rassegnati. Non potrai mai conoscermi" (frase tra l'altro spesso gratuita e abusata che assume un significato particolare nel film) verso due soggetti diversi che, la interpretano in maniera opposta, uno non vivendola (Sean) e l'altro soffrendola in modo incredibile (Paul) testimonianza anche dell'immensa differenza d'approccio dei due personaggi archetipo.
Mi ripeto. Devo rivederlo.
Intanto ve lo consiglio anche io, cercate un modo per vederlo
Ciauz
non sono così entusiasta di questo film...
...all'inizio mi piaceva molto, la presentazione iniziale dei personaggi è fantastica e anche lo svolgimento della storia...ma il finale....proprio non mi è piaciuto...davvero...forse sono stupida io...ma che significa?
...e poi James Van der Beek.....troppo Dawson in lui anche se dice di essere un vampiro....davvero poco credibile....
Baciotti