Approfittando della recente uscita nei cinema di Oppenheimer e della discussione che si è creata del thread sui film appena visti, apro questa discussione dedicata ad uno dei miei registi preferiti nonché uno degli artisti della settima arte più innovativi degli ultimi due decenni. Riporto la sua cinematografia, composta di finora 12 film, per comodità:
Tolto Insomnia, Nolan è stato sceneggiatore di tutti gli altri film che nel complesso hanno ricevuto 5 candidature agli Oscar, senza mai purtroppo vincerne nessuno.
Finora il mio film preferito è The Prestige, come @Hero of Sky e @Daenys The Dreamer sanno bene. Ho anche molto apprezzato Tenet, la trilogia su Batman e Oppenheimer. Andando invece controcorrente rispetto alla gran parte dei cinefili, non sono rimasto particolarmente colpito da Interestellar, se non per l'aspetto tecnico che è imponente. In quel caso, ho avuto la sensazione che l'ambizione di Nolan di toccare certi temi caratteristici - il tempo e la sua percezione, soprattutto - sia stata limitata dalla necessità di raccontare una storia familiare e di assecondare alcune logiche del cinema hollywoodiano. Di certo non è stata una visione spiacevole, anzi.
Anche verso Inception ho sensazioni contrastanti. La trama è contorta, fin troppa, e alla fine sembra di trovarsi all'interno di un labirinto escheriano di cui non si coglie del tutto la fine - si pensi ai dubbi sul finale - e il fine. Anche qui, l'aspetto tecnico è estremamente curato e non ho potuto fare a meno di apprezzare la pellicola nella sua interezza.
Dunkirk mi ha invece lasciato freddo. Il film sembrava davvero fine a sé stesso, visto che raccontava una storia ampiamento nota. Sembrava che lo scopo principale di Nolan fosse farci ammirare la colonna sonora di Hans Zimmer, che di certo brutta non era e aveva degli aspetti tecnici molto interessanti.
Confesso, ovviamente con grande vergogna, di non aver visto Memento, e neanche Following che comunque credo sia noto a pochi.
Davvero ti è garbato Tenet? Io lo trovo il film meno riuscito di Nolan.
È un film freddo, impersonale, con un tono cerebrale e un protagonista anonimo e privo di pulsioni ed emozioni. L'ho trovato un esperimento molto riuscito, direi estremo a suo modo. Ho apprezzato il montaggio complicato, la colonna sonora di Göransson e il fatto che il film, contrariamente a Interstellar e in parte Inception, non sembrasse "perdere tempo" in determinati momenti. Il tema affrontato è quello forse più rilevante del cinema di Nolan, ossia il fluire del tempo e i paradossi ad esso connessi. In Interstellar lo spunto scientifico usato era il rallentamento dovuto alla gravità e alle velocità elevate nei sistemi di riferimento non inerziali come da teoria della Relatività Generale, mentre qui la base è offerta dal Secondo Principio della Termodinamica. In ogni caso, Nolan usa spunti concettualmente complicati per creare uno spettacolo per un vasto pubblico, ed è stato uno dei pochi registi moderni e recenti ad aver conciliato raffinatezza stilistica ed esigenze del grande pubblico. I suoi film hanno incassato in tutto più di 5 miliardi di dollari: non poco, considerando la concorrenza di cinecomic e blockbuster.
Li ho visti tutti tranne Oppenheimer
Piaciuti (in ordine di gradimento):
Memento
The Dark Knight
Following
The prestige
Inception
------------------
Piaciucchiati:
Dunkirk
Insomnia
Batman begins
--------------------
Non piaciuti:
Interstellar
The Dark Knight rises
Tenet
Il mio film preferito di Nolan è Inception. Quello peggiore, secondo me, è The Dark Knight Rises, ma l'ho visto una sola volta, per cui potrei rivalutarlo in futuro.
The Prestige, sebbene sia un'ottima pellicola, a mio parere ha il grosso difetto che il colpo di scena finale è piuttosto prevedibile, oltre che retto da una notevole forzatura:
nessuno, a parte la moglie, che per convenienza di trama impazzisce e si suicida, nota la somiglianza tra Fallon e Borden, o perlomeno si pone il dubbio su chi diamine sia quel tizio silenzioso che aiuta Borden.
Interstellar, invece, ha il problema di essere un film melenso. Ho trovato il tema dell'amore metafisico alquanto cringe, per usare un termine supergiovane (cit.)
Tenet, a mio giudizio, non è invece così brutto come è stato dipinto. Sebbene il contesto sia ben differente da quello di Interstellar, missioni spionistiche per il primo e viaggi spaziali per il secondo, lo scheletro fantascientifico è simile e, al differenza di Interstellar, la pellicola non è gravata dal sentimentalismo e presenta anche un finale meno scontato di quel che appare:
la vittoria del progetto Tenet significa sì che l'umanità passata è salva, ma al contempo che l'umanità futura è spacciata.
È un po' come per Oppenheimer (non a caso citato nel film precedente):
il processo che porterà alla fine del mondo è ormai avviato e non si può fermare.
Vogliamo una società socialista che corrisponda alle condizioni del nostro paese, che rispetti tutte le libertà sancite dalla Costituzione, che sia fondata su una pluralità di partiti, sul concorso di diverse forze sociali. Una società che rispetti tutte le libertà, meno una: quella di sfruttare il lavoro di altri esseri umani, perché questa libertà tutte le altre distrugge e rende vane.
Enrico Berlinguer
What is honor compared to a woman's love? What is duty against the feel of a newborn son in your arms… or the memory of a brother's smile? Wind and words. Wind and words. We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
George R. R. Martin (A Game of Thrones)
The measure of a life is a measure of love and respect,
So hard to earn, so easily burned
In the fullness of time,
A garden to nurture and protect
It's a measure of a life
The treasure of a life is a measure of love and respect,
The way you live, the gifts that you give
In the fullness of time,
It's the only return that you expect
Neil Peart (The Garden)
Ernest Hemingway once wrote, ‘The world is a fine place, and worth fighting for.’ I agree with the second part.
Andrew Kevin Walker (Seven)
In this game that we’re playing, we can’t win. Some kinds of failure are better than other kinds, that’s all.
George Orwell (Nineteen Eighty-Four)
Il 22/9/2023 at 21:25, Euron Gioiagrigia ha scritto:uno dei miei registi preferiti
Anche per me vale lo stesso.
Il 22/9/2023 at 21:25, Euron Gioiagrigia ha scritto:nonché uno degli artisti della settima arte più innovativi degli ultimi due decenni.
Concordo.
Il 22/9/2023 at 21:25, Euron Gioiagrigia ha scritto:
- Following
- Memento
- Insomnia
- Batman Begins
- The Prestige
- The Dark Knight
- Inception
- The Dark Knight Rises
- Interstellar
- Dunkirk
- Tenet
- Oppenheimer
Non ho visto i primi due, ma ho visto tutti gli altri (Insomnia compreso, che mi é piaciuto molto peraltro).
Condivido la predilezione di @Euron Gioiagrigia, The Prestige é il
mio preferito (ed uno dei miei film preferiti in assoluto)
Il 22/9/2023 at 21:25, Euron Gioiagrigia ha scritto:Finora il mio film preferito è The Prestige, come @Hero of Sky e @Daenys The Dreamer sanno bene.
Segue da molto vicino Inception.
Successivamente, nell’ordine:
- la trilogia su Batman
- Oppenheimer
- Dunkirk e Interstellar (che più o meno metto sullo stesso piano).
Non sono riuscita ad apprezzare Tenet, per me un grande « mah! », che non solo mi ha lasciata indifferente, ma mi ha pure annoiata.
La lettura è un rapporto con noi stessi e non solo col libro, col nostro mondo interiore attraverso il mondo che il libro ci apre.
Italo Calvino
It’s gonna be legend… wait for it… dary!
Challenge accepted!
Barney Stinson
The person, be it gentleman or lady, who has not pleasure in a good novel, must be intolerably stupid.
Jane Austen
Le piccole cose hanno la loro importanza: é sempre per le piccole cose che ci si perde.
Fëdor Michajlovič Dostoevskij
Bien sûr je te ferai mal. Bien sûr tu me feras mal. Bien sûr nous aurons mal. Mais ça c’est la condition de l’existence. Se faire printemps, c’est prendre le risque de l’hiver. Se faire présent, c’est prendre le risque de l’absence.
Antoine de Saint-Exupéry
C’é una vergogna positiva, che prima di aprire bocca ti fa chiedere se hai veramente titolo per dire quello che stai per dire. É la grande assente di questo secolo.
Zerocalcare
Ogni persona che passa nella nostra vita è unica. Sempre lascia un po’ di sé e si porta via un po’ di noi. Ci sarà chi si é portato via molto, ma non ci sarà mai chi non avrà lasciato nulla. Questa é la più grande responsabilità della nostra vita e la prova evidente che due anime non si incontrano per caso.
Jorge Luis Borges
Nel discorso autoriale Insomnia non va considerato, è un film su commissione, come Spartacus per Kubrick @Daenys The Dreamer
@Hero of Sky Vero. Infatti è l'unico film della lista di cui Nolan non è sceneggiatore.
lo so bene; infatti, ho scritto che mi é piaciuto molto « peraltro » e non l’ho inserito nella mia personale classifica.
3 ore fa, Daenys The Dreamer ha scritto:(Insomnia compreso, che mi é piaciuto molto peraltro).
Mi sembra di non usare così spesso parole a caso
La lettura è un rapporto con noi stessi e non solo col libro, col nostro mondo interiore attraverso il mondo che il libro ci apre.
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Jorge Luis Borges
Ripensando ad Oppenheimer, mi sono ricordato di alcuni particolari che Nolan sembra "buttare" lì senza troppe spiegazioni e che potrebbero avere un significato, che ora non colgo:
- Nel loro primo incontro, Oppenheimer dice a Strauss una cosa del tipo "ah, lei era un umile venditore di scarpe", e il presidente dell'AEC risponde con freddezza "no, solo venditore di scarpe". Diversi anni dopo, durante l'udienza al Senato, Strauss dice se non erro ad un suo collaboratore una frase del tipo "tornerò ad essere un umile venditore di scarpe";
- Perché mettere mostri sacri del cinema come Kenneth Branagh e Gary Oldman nei panni di personaggi storicamente importantissimi come Niels Bohr e Harry Truman per delle apparizioni molto brevi? Non che me ne lamenti, anzi. La scena tra Oldman/Truman e Murphy/Oppenheimer è di altissimo livello, dall'inizio alla fine;
- Quando Oppenheimer va a trovare Einstein a Princeton, con loro c'è Kurt Gödel. Mentre i primi due se ne vanno, lo scienziato tedesco parla al protagonista delle paranoie del matematico ungherese sull'essere spiato dai comunisti, concetto rafforzato dall'immagine di Gödel che si guarda attorno ansioso in mezzo al bosco vicino l'università;
- La scena finale in cui Oppenheimer sembra riflettere pensieroso sulle parole di Einstein ammonenti l'aver dato all'umanità un'arma capace di "bruciare" tutto il mondo, finendo per avvalorare in modo indiretto le iniziali paure di Teller concernenti gli effetti sull'atmosfera del Trinity Test, può essere considerata il senso del film? Oppure rappresenta uno di quei tanti "pezzi" messi qua e là senza che ciò si traduca in un messaggio univoco?
Preciso: non trovo difettoso il fatto che Nolan non sembri essersi soffermato troppo su alcuni momenti. Al contario, ritengo che il connubio tra narrazione fluviale, caratterizzazione democratica dei personaggi e delle vicende storiche e padronanza tecnica renda questo film uno dei migliori del regista inglese.
52 minuti fa, Euron Gioiagrigia ha scritto:Nel loro primo incontro, Oppenheimer dice a Strauss una cosa del tipo "ah, lei era un umile venditore di scarpe", e il presidente dell'AEC risponde con freddezza "no, solo venditore di scarpe". Diversi anni dopo, durante l'udienza al Senato, Strauss dice se non erro ad un suo collaboratore una frase del tipo "tornerò ad essere un umile venditore di scarpe";
Alla fine Strauss ha dato ragione a Oppenheimer, giustizia poetica.
52 minuti fa, Euron Gioiagrigia ha scritto:Perché mettere mostri sacri del cinema come Kenneth Branagh e Gary Oldman nei panni di personaggi storicamente importantissimi come Niels Bohr e Harry Truman per delle apparizioni molto brevi? Non che me ne lamenti, anzi. La scena tra Oldman/Truman e Murphy/Oppenheimer è di altissimo livello, dall'inizio alla fine;
Nolan è uno dei pochi registi che si può permettere tante guest star di alto livello. Direi che i personaggi in questione meritavano attori di spicco sia per la loro importanza storica sia per valorizzare al massimo la loro breve apparizione.
52 minuti fa, Euron Gioiagrigia ha scritto:Quando Oppenheimer va a trovare Einstein a Princeton, con loro c'è Kurt Gödel. Mentre i primi due se ne vanno, lo scienziato tedesco parla al protagonista delle paranoie del matematico ungherese sull'essere spiato dai comunisti, concetto rafforzato dall'immagine di Gödel che si guarda attorno ansioso in mezzo al bosco vicino l'università;
In realtà dice "nazisti", il che ha più senso considerato che Gödel era un transfuga del Reich. È una rappresentazione un po' macchiettistica dell'instabilità mentale di cui soffriva il matematico, nonché forse un'anticipazione della paranoia anticomunista americana che danneggerà Oppie.
52 minuti fa, Euron Gioiagrigia ha scritto:La scena finale in cui Oppenheimer sembra riflettere pensieroso sulle parole di Einstein ammonenti l'aver dato all'umanità un'arma capace di "bruciare" tutto il mondo, finendo per avvalorare in modo indiretto le iniziali paure di Teller concernenti gli effetti sull'atmosfera del Trinity Test, può essere considerata il senso del film? Oppure rappresenta uno di quei tanti "pezzi" messi qua e là senza che ciò si traduca in un messaggio univoco?
O: We were worried that we'd start a
chain reaction that would destroy
the entire world...
E: I remember it well. What of it?
O: I believe we did
La reazione a catena che si temeva potesse distruggere il mondo durante il Trinity Test è effettivamente cominciata, ma in maniera diversa da come si ipotizzava. La bomba non ha incendiato l'atmosfera istantaneamente, ma è una spada di Damocle che dal 1945 oscilla sopra l'umanità, pronta a cadere non appena il filo che la regge verrà spezzato. Credo che il messaggio finale sia questo.
Vogliamo una società socialista che corrisponda alle condizioni del nostro paese, che rispetti tutte le libertà sancite dalla Costituzione, che sia fondata su una pluralità di partiti, sul concorso di diverse forze sociali. Una società che rispetti tutte le libertà, meno una: quella di sfruttare il lavoro di altri esseri umani, perché questa libertà tutte le altre distrugge e rende vane.
Enrico Berlinguer
What is honor compared to a woman's love? What is duty against the feel of a newborn son in your arms… or the memory of a brother's smile? Wind and words. Wind and words. We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
George R. R. Martin (A Game of Thrones)
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Neil Peart (The Garden)
Ernest Hemingway once wrote, ‘The world is a fine place, and worth fighting for.’ I agree with the second part.
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George Orwell (Nineteen Eighty-Four)
16 ore fa, Euron Gioiagrigia ha scritto:La scena finale in cui Oppenheimer sembra riflettere pensieroso sulle parole di Einstein ammonenti l'aver dato all'umanità un'arma capace di "bruciare" tutto il mondo, finendo per avvalorare in modo indiretto le iniziali paure di Teller concernenti gli effetti sull'atmosfera del Trinity Test, può essere considerata il senso del film?
Piú che "il senso", l'ho visto come un modo poetico e cinematograficamente conveniente di riassumere uno dei principali temi prima di lasciare lo spettatore alle sue elucubrazioni.
Nolan é certamente, e di gran lunga, il regista che attualmente preferisco, nel senso che se mi dicono "tra 2 anni esce un suo nuovo film" me lo appunto sicuramente nel mio calendario mentale.
Non faró una vera e propria classifica: me ecco un paio di punti.
-Non sono tra quelli che hanno stravisto per The Prestige. Tra l'altro, e se non ricordo male, molti trucchi nel film sono stati resi tramite effetti speciali. Di tante occasioni per rinunciare agli sfx, l'illusionismo é certamente tra le migliori. Giá solo per questo, direi che non é il film piú Nolaniano A parte questo, non mi aveva convintissimo, ma l'ho visto tanti anni fa...
Non sono neppure tra gli estimatori della trilogia di Batman, ma questo solo perché non nutro un eccessivo interesse per il personaggio. Il terzo non mi é molto piaciuto, il primo l'ho considerato un pó sottotono. Il secondo invece mi é piaciuto molto.
Il singolo film di Nolan che probabilmente ho amato di piú é Inception. É grande, ricco, audace, tecnicamente impeccabile, strabordante di idee ben collegate tra di loro, ingegnoso.
Tra le prime posizioni metterei anche Interstellar, perché é uno dei pochi film che mi abbia genuinamente commosso, perché se riesci a farlo usando la relativitá generale hai la mia stima, perché immagine e audio sono una esperienza cinematografica etc. Certo, ci ha voluto mettere la forza dell'Amore che, o mamma, poteva evitare. Ma per il resto gran gran film.
Tenet: che posso farci? A me i film che ampliano il linguaggio cinematografico piacciono quasi a prescindere. Quando vedo qualcosa che non ho mai visto prima, allora torno a credere che il cinema non é piú solo racconto, ma anche invenzione, e che la meraviglia puó ancora farne parte.
Oppenheimer: 3 ore che passano (si sentono ma passano, e senza annoiare). A me é piaciuto, molto.
Memento é un piccolo gioiello. Uno di quegli esempi che si puó fare roba buona anche con budget minimi.
Dunkirk mi é piaciuto, ma a parte il giochetto con il montaggio e le caratteristiche tecniche di Nolan, non l'ho trovato particolarmente originale.
Following non l'ho visto
A mio parere Memento è tra i lavori migliori di Nolan. La pellicola ha delle analogie con The Prestige, in quanto entrambe le opere sono incentrate sui temi dell'identità e dell'illusione nonché orientate a ingannare gli spettatori, ma il risultato finale di Memento è a mio giudizio migliore di The Prestige poiché nel primo film non sono riscontrabili particolari svarioni di trama rispetto al secondo.
Il "problema" di Memento è che il "funzionamento" del film dipende dalla sua peculiare struttura narrativa, mentre The Prestige è più lineare, però è proprio la suddetta struttura a costituire parte del fascino della pellicola, non è un mero espediente. La cosa buffa è che l'inizio del film può essere visto come un'anticipazione di Tenet, mentre la conclusione ha delle analogie con quella di Oppenheimer (non dico di più per non fare spoiler).
Aggiungo una domanda ucronica, che magari stimolerà la fantasia di @Hero of Sky: a Nolan era stato proposto di dirigere Troy, ma egli rifiutò in favore della trilogia del Cavaliere Oscuro. Secondo voi come sarebbe stato un Troy nolaniano, ipotizzando una sceneggiatura scritta da Nolan assieme a David Benioff, e non solo da quest'ultimo?
(Magari GOT sarebbe stato realizzato dalla coppia C&D! )
Vogliamo una società socialista che corrisponda alle condizioni del nostro paese, che rispetti tutte le libertà sancite dalla Costituzione, che sia fondata su una pluralità di partiti, sul concorso di diverse forze sociali. Una società che rispetti tutte le libertà, meno una: quella di sfruttare il lavoro di altri esseri umani, perché questa libertà tutte le altre distrugge e rende vane.
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What is honor compared to a woman's love? What is duty against the feel of a newborn son in your arms… or the memory of a brother's smile? Wind and words. Wind and words. We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
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The treasure of a life is a measure of love and respect,
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In the fullness of time,
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Neil Peart (The Garden)
Ernest Hemingway once wrote, ‘The world is a fine place, and worth fighting for.’ I agree with the second part.
Andrew Kevin Walker (Seven)
In this game that we’re playing, we can’t win. Some kinds of failure are better than other kinds, that’s all.
George Orwell (Nineteen Eighty-Four)
44 minuti fa, Jacaerys Velaryon ha scritto:A mio parere Memento è tra i lavori migliori di Nolan. La pellicola ha delle analogie con The Prestige, in quanto entrambe le opere sono incentrate sui temi dell'identità e dell'illusione nonché orientate a ingannare gli spettatori, ma il risultato finale di Memento è a mio giudizio migliore di The Prestige poiché nel primo film non sono riscontrabili particolari svarioni di trama rispetto al secondo.
Il "problema" di Memento è che il "funzionamento" del film dipende dalla sua peculiare struttura narrativa, mentre The Prestige è più lineare, però è proprio la suddetta struttura a costituire parte del fascino della pellicola, non è un mero espediente. La cosa buffa è che l'inizio del film può essere visto come un'anticipazione di Tenet, mentre la conclusione ha delle analogie con quella di Oppenheimer (non dico di più per non fare spoiler)
Grazie Jace per l'input su Memento, che a questo punto devo assolutamente guardare.
44 minuti fa, Jacaerys Velaryon ha scritto:
Aggiungo una domanda ucronica, che magari stimolerà la fantasia di @Hero of Sky: a Nolan era stato proposto di dirigere Troy, ma egli rifiutò in favore della trilogia del Cavaliere Oscuro. Secondo voi come sarebbe stato un Troy nolaniano, ipotizzando una sceneggiatura scritta da Nolan assieme a David Benioff, e non solo da quest'ultimo?
Considerato anche l'indegno scempio che è stato fatto dell'Iliade da D.B. (ho sofferto le pene dell'inferno praticamente ad ogni scena), Nolan avrebbe fatto di molto meglio, ne sono certa.
Una delle poche cose che salvo del film è un Brad Pitt all'apice della sua bellezza.
Mi scuserete se non mi cimento nell'ucronia, ma qui bisogna rimanere chini sul fatturato e, peraltro, questa operazione riuscirebbe meglio ai maggiori conoscitori dell'opera nolaniana.
La lettura è un rapporto con noi stessi e non solo col libro, col nostro mondo interiore attraverso il mondo che il libro ci apre.
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Jorge Luis Borges
4 ore fa, Jacaerys Velaryon ha scritto:Aggiungo una domanda ucronica, che magari stimolerà la fantasia di @Hero of Sky: a Nolan era stato proposto di dirigere Troy, ma egli rifiutò in favore della trilogia del Cavaliere Oscuro. Secondo voi come sarebbe stato un Troy nolaniano, ipotizzando una sceneggiatura scritta da Nolan assieme a David Benioff, e non solo da quest'ultimo?
Ritmo più dilatato, atmosfere più dense, protagonisti caratterizzati con profondità. Questo però se Nolan avesse percepito il progetto come suo, altrimenti sarebbe stato un semplice prodotto su commissione e avremmo avuto solo il virtuosismo tecnico senza l'introspezione emotiva.