Ribadisco, a mio avviso, non sono importanti le "quantità" di quote rosa; per avere un'incompetente in più, tanto vale non avere un ministro (o CEO o quel che pare) donna. Conta la "qualità", se anche solo una donna mi va a migliorare un determinato ruolo, ben venga! E tanto di cappello; perché è l'unico modo di dimostrare di essere in grado di fare ciò per cui siamo lì in quel momento.....
Riflessione che ho trovato girando per il web
Siete d'accordo o crete che sia generalizzato ?
Credo che parliamo di un meme prodotto da una pagina fascia dal nome "Sinistra, ca**ate e libertà", gente che tra l'altro non è nemmeno capace a scrivere correttamente "stupratori".
Già questo basterebbe a chiudere la questione, imho.
12 minuti fa, joramun ha scritto:gente che tra l'altro non è nemmeno capace a scrivere correttamente "stupratori".
Credo che quella sia una censura volontaria e autoimposta, e non semplice analfabetismo. A che fine non saprei, ma non pretendo coerenza e logica dalle pagine social sovraniste, ma ammiro King Glice che se le va a cercare una per una.
Riguardo il discorso se sia più femminista la Destra o la Sinistra, alla fine allo stato attuale credo che entrambe le fazioni (almeno in Italia) siano ben distanti da questo auspicabile traguardo. La Destra in Italia al momento può contare un leader di partito (la Meloni) e vari ministri (come la Carfagna e la Gelmini), ma poi secondo l'ideologia dominante nella Destra che al momento è il sovranismo la donna deve comunque essere a un livello inferiore rispetto all'uomo, e dei gay manco a parlarne (in questo senso entra in gioco anche il conservatorismo cristiano). A Sinistra in effetti si parla tanto di femminismo e di dare ruoli di spicco alle donne, ma poi il risultato lo abbiamo visto con la formazione del Governo Draghi I in cui il PD non è stato in grado di nominare un ministro donna.
È come dico sempre: in Italia la politica reale e concreta è molto più simile sui due fronti di quanto si pensi. Sarebbe interessante vedere il discorso del femminismo secondo le due ali politiche negli altri Stati europei e negli USA.
Quante balle!
David Parenzo, La Zanzara del 19.09.2024
L'egoismo è un diritto, lo vogliamo dire o no? L'egoismo è il motore del mondo. Senza l'egoismo, quello che si manifesta nella cura per la propria famiglia, o dei propri interessi, quello che ogni giorno pratichiamo, non esisterebbero nemmeno sviluppo e progresso. È necessario sempre diffidare dei buoni samaritani, quelli che affermano di agire esclusivamente per il bene comune. Sono spesso degli impostori.
Giuseppe Cruciani, Via Crux
So di essere di media statura, ma... non vedo giganti intorno a me.
Giulio Andreotti interpretato da Toni Servillo, Il divo di Paolo Sorrentino
- Lei quindi crede? - le domanda la giornalista.
La moglie del premier scuote il capo. - Spero. È un po' diverso. Non penso sia proprio uguale.
- Non lo so, - fa la Reitner, poi aggiunge tra sé: - Nemmeno io sono una grande esperta.
Niccolò Ammaniti, La vita intima
Far away and far away
Flows the river of pure Day;
Cold and sweet the river runs
Through a thousand, thousand suns.
Fredegond Shove, The River of Life
A livello generale, di ideali, nessuna parte parla apertamente di donna in posizione inferiore rispetto all'uomo, ma storicamente la destra come forza conservatrice è stata per la donna "angelo del focolare", la donna casalinga, la divisione netta dei ruoli.
La sinistra come forza progressista è stata per l'emancipazione della donna.
In questo senso, in linea teorica la sinistra potrebbe considerarsi più femminista.
Adesso, Metamorfo ha scritto:A livello generale, di ideali, nessuna parte parla apertamente di donna in posizione inferiore rispetto all'uomo, ma storicamente la destra come forza conservatrice è stata per la donna "angelo del focolare", la donna casalinga, la divisione netta dei ruoli.
La sinistra come forza progressista è stata per l'emancipazione sociale della donna.
In questo senso, in linea teorica la sinistra potrebbe considerarsi più femminista.
56 minuti fa, Euron Gioiagrigia ha scritto:Credo che quella sia una censura volontaria e autoimposta, e non semplice analfabetismo. A che fine non saprei, ma non pretendo coerenza e logica dalle pagine social sovraniste, ma ammiro King Glice che se le va a cercare una per una
Presumo per non far scattare il sistema di sicurezza di Facebook che rileva la pubblicazione di contenuti controversi.
Vogliamo una società socialista che corrisponda alle condizioni del nostro paese, che rispetti tutte le libertà sancite dalla Costituzione, che sia fondata su una pluralità di partiti, sul concorso di diverse forze sociali. Una società che rispetti tutte le libertà, meno una: quella di sfruttare il lavoro di altri esseri umani, perché questa libertà tutte le altre distrugge e rende vane.
Enrico Berlinguer
What is honor compared to a woman's love? What is duty against the feel of a newborn son in your arms… or the memory of a brother's smile? Wind and words. Wind and words. We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
George R. R. Martin (A Game of Thrones)
The measure of a life is a measure of love and respect,
So hard to earn, so easily burned
In the fullness of time,
A garden to nurture and protect
It's a measure of a life
The treasure of a life is a measure of love and respect,
The way you live, the gifts that you give
In the fullness of time,
It's the only return that you expect
Neil Peart (The Garden)
Ernest Hemingway once wrote, ‘The world is a fine place, and worth fighting for.’ I agree with the second part.
Andrew Kevin Walker (Seven)
In this game that we’re playing, we can’t win. Some kinds of failure are better than other kinds, that’s all.
George Orwell (Nineteen Eighty-Four)
Ma posso dire che ormai sto concetto di "meritocrazia" è diventato il grosso "guardalà" quando si toccano i punti più scivolosi di determinate tematiche?
Mettere un tetto minimo mi sembra la conditio sine qua non, in un mondo del lavoro in cui una donna su due non lavora. In cui sui dieci dirigenti d'azienda, 9 sono uomini e 1 soltanto è donna. In cui il 70% di chi ha perso il lavoro nel 2020 è di sesso femminile (il 98% a dicembre). In qui le donne guadagnano in media il 20% in meno rispetto agli uomini a parità di mansione. In cui il tasso di occupazione delle madri di età compresa tra i 20 ed i 49 anni che abbiano un figlio under 6 è del 60%; per gli uomini nella stessa situazione, l'occupazione è del 91%.
Dice "ma il problema è la competenza". Eppure mediamente tra le donne ci sono più laureate rispetto agli uomini (12,2 in più).
Le quote rosa sono una misura che ha lo scopo di contingentare il numero minimo di persone di un determinato genere all'interno dei contesti lavorativi.
Punto.
Non hanno nulla a che fare con la qualità e la competenza di chi poi occupa quei posti, che resta a sacrosanto discapito di chi assume.
In un mondo ideale le quote rosa sarebbero inutili, ma questo non è il mondo ideale, quindi...
Vogliamo una società socialista che corrisponda alle condizioni del nostro paese, che rispetti tutte le libertà sancite dalla Costituzione, che sia fondata su una pluralità di partiti, sul concorso di diverse forze sociali. Una società che rispetti tutte le libertà, meno una: quella di sfruttare il lavoro di altri esseri umani, perché questa libertà tutte le altre distrugge e rende vane.
Enrico Berlinguer
What is honor compared to a woman's love? What is duty against the feel of a newborn son in your arms… or the memory of a brother's smile? Wind and words. Wind and words. We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
George R. R. Martin (A Game of Thrones)
The measure of a life is a measure of love and respect,
So hard to earn, so easily burned
In the fullness of time,
A garden to nurture and protect
It's a measure of a life
The treasure of a life is a measure of love and respect,
The way you live, the gifts that you give
In the fullness of time,
It's the only return that you expect
Neil Peart (The Garden)
Ernest Hemingway once wrote, ‘The world is a fine place, and worth fighting for.’ I agree with the second part.
Andrew Kevin Walker (Seven)
In this game that we’re playing, we can’t win. Some kinds of failure are better than other kinds, that’s all.
George Orwell (Nineteen Eighty-Four)
17 minuti fa, joramun ha scritto:Ma posso dire che ormai sto concetto di "meritocrazia" è diventato il grosso "guardalà" quando si toccano i punti più scivolosi di determinate tematiche?
Mettere un tetto minimo mi sembra la conditio sine qua non, in un mondo del lavoro in cui una donna su due non lavora. In cui sui dieci dirigenti d'azienda, 9 sono uomini e 1 soltanto è donna. In cui il 70% di chi ha perso il lavoro nel 2020 è di sesso femminile (il 98% a dicembre). In qui le donne guadagnano in media il 20% in meno rispetto agli uomini a parità di mansione. In cui il tasso di occupazione delle madri di età compresa tra i 20 ed i 49 anni che abbiano un figlio under 6 è del 60%; per gli uomini nella stessa situazione, l'occupazione è del 91%.
Dice "ma il problema è la competenza". Eppure mediamente tra le donne ci sono più laureate rispetto agli uomini (12,2 in più).
Le quote rosa sono una misura che ha lo scopo di contingentare il numero minimo di persone di un determinato genere all'interno dei contesti lavorativi.
Punto.
Non hanno nulla a che fare con la qualità e la competenza di chi poi occupa quei posti, che resta a sacrosanto discapito di chi assume.
Esatto!
Come dicevo in un io precedente intervento: il concetto di "meritocrazia" ha valore quando la partita non è truccata. E la partita è truccata. Nella stragrande maggioranza dei casi il gioco è stato pensato per essere giocato solo da un certo tipo di giocatori. Tutti gli altri possono partecipare a due condizioni: optando per un compromesso che "soffoca" la propria identità e/o mettendo in conto che le probabilità di accedere ai livelli più alti sono infinitamente minori di quelle del "giocatore tipo" (il famoso "tetto di cristallo")
Ieri leggevo da qualche parte: "invece delle quote rosa, puntiamo sulle competenze in una prospettiva di cambiamento graduale". Ok. Il World Economic Forum ha fatto una stima in questo senso (Global Gender Gap report 2020): con il ritmo attuale arriveremo alla parità tra 257 anni. Io non ho tutto questo tempo. Le nostre figlie e nipoti non hanno tutto questo tempo. Inoltre, abbiamo già aspettato abbastanza.
Mah... non mi pare molto progressista dire la partita è truccata e allora dobbiamo imbrogliare anche noi.
Tra l'altro pure detto da un moderatore che è un tutore dell'ordine pare ancora più brutto.
In generale è proprio un concetto che non approvo mai.
Significa perpetrare un sistema che non va, non cambiarlo. Anzi, peggio perché significa anche ammettere di capire che quel sistema non funziona.
Se tu usassi questo ragionamento su chi paga e non paga le tasse che risultato avresti?
E infatti finora non è che abbiamo avuto chissà che grandiosi risultati.
Secondo me invece bisogna puntare sulle capacità e sul merito. E non è che per competenza significa "avere una laurea". Uno può laurearsi ma non significa che automaticamente possa fare carriera. Credo che questo sia uno di quei punti che ormai nel 2021 bisognerebbe sfatare.
Ed è un discorso che vale anche per i maschi. La laurea è solo un punto di partenza ma tutto il resto viene dopo.
Tra l'altro io penso proprio che il problema non siano tanto i posti limitati o le capacità che impediscono alle donne di arrivare ai piani alti, ma il fatto che spesso si ritrovano a fare 2 attività al posto di una.
Nel caso delle donne magari in molte hanno la laurea ma non riescono a usarla e farla fruttare perché bloccate a fare altro, magari a gestire una famiglia e più politiche di aiuto in questo senso sono sicuramente necessarie. Paradossalmente le quote rosa non aiutano affatto su questo punto, anzi permettono di andare avanti a chi magari non ha le competenze ma ha meno remore o più soldi per pagarsi tate e colf.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Parlando di politica, è chiaro che non sia una questione di meritocrazia: se in 75 anni non c'è stato un Primo Ministro nè un Presidente della Repubblica donna, ci deve essere un blocco socio-culturale, perchè l'alternativa è che le donne siano nettamente meno capaci degli uomini.
Nella mente degli italiani, secondo me non c'è nemmeno l'idea astratta di un Presidente della Repubblica donna.
7 minuti fa, Lyra Stark ha scritto:Anzi, peggio perché significa anche ammettere di capire che quel sistema non funziona.
Infatti il sistema non funziona!
Non si tratta di truccare la partita, si tratta di adottare un correttivo a una competizione da cui altrimenti metà della popolazione resta il più delle volte esclusa. Possiamo usare le quote rosa oppure dotarci di tanta pazienza e sperare che, come sostengono quelli del WEF, in due secoli e mezzo la società faccia quello scatto culturale che evidentemente non è riuscita a fare in diversi millenni.
Purtroppo lo scenario che vedo è questo: non è necessario avere una laurea o aver studiato fino alle lacrime per potersi definire delle "vere donne", ma paradossalmente avere una laurea, un master più tutte le competenze e i meriti possibili il più delle volte non basta per accedere ai livelli più alti. Neppure per entrare nella rosa dei finalisti! E' il "paradosso di Ginger Rogers" che per condividere il palco con Fred Astaire doveva fare quello che faceva lui, ma sui tacchi a spillo.
36 minuti fa, Lyra Stark ha scritto:Nel caso delle donne magari in molte hanno la laurea ma non riescono a usarla e farla fruttare perché bloccate a fare altro, magari a gestire una famiglia e più politiche di aiuto in questo senso sono sicuramente necessarie.
Magari mettendo sotto gli uomini, col congedo obbligatorio paritario: il padre resta a casa cinque/sei mesi, come la madre. Stimolerebbe il lavoro femminile, sotto il piano economico, e magari aiuterebbe a superare la mentalità per la quale i figli "appartengono" esclusivamente alle madri, sotto quello culturale, che è una delle voci più urgenti quando si parla di parità di genere. Conosco padri (e non 60/70enni, per i quali si attacca sempre col discorso, giusto fino ad un certo punto, che "i loro erano altri tempi") che quasi si vantano di non saper come si cambia un pannolino.
20 minuti fa, Metamorfo ha scritto:Parlando di politica, è chiaro che non sia una questione di meritocrazia: se in 75 anni non c'è stato un Primo Ministro nè un Presidente della Repubblica donna, ci deve essere un blocco socio-culturale, perchè l'alternativa è che le donne siano nettamente meno capaci degli uomini.
Nella mente degli italiani, secondo me non c'è nemmeno l'idea astratta di un Presidente della Repubblica donna.
La fortuna, coi blocchi socio-culturali, è che sono sormontabilissimi, e in molto, ma molto meno di 257 anni, e senza che servano leggi ad hoc. Ovvio che non basta dire "si cambia" e aspettarsi che in cinque anni la società sia trasformata, ogni cambiamento sociale ha bisogno dei suoi tempi per attuarsi (e per funzionare). Però forse in politica subentra anche il come la politica stessa è concepita e vissuta non tanto dalle donne, ma dai cittadini in generale. Non per dire, ma mi ricordo di aver letto che alle ultime elezioni europee Salvini abbia raccolto più del 35% del voto femminile. Salvini, che tante cose mi sembra meno che un progressista attento ai diritti e alle possibilità delle donne e delle minoranze in generale.
Per far capire quanto è indietro l'Italia, in India Indira Ghandi è stata Primo Ministro già negli anni '60, la Thatcher in UK negli anni '70. Negli ultimi anni, nelle Repubbliche Baltiche e nelle nazioni scandinave è praticamente la norma (così come in altre nazioni europee e dell'Oceania).
Perfino nella (politicamente) conservatrice america, c'è stata una candidata presidente donna, ed ora una vicepresidente.