Apro il topic per parlare di questo, perchè ovviamente sulle solite pagine di Destra stanno imbufaliti come non mai.
E ovviamente anche i quotidiani e i politici ci marciano sopra.
Non riesco a trovare il testo completo della Convenzione, hai un link di riferimento?
35 minutes fa, Phoenix dice:Non riesco a trovare il testo completo della Convenzione, hai un link di riferimento?
Ecco qua:
L'ho letta di fretta, ma non ho trovato nessun riferimento a qualche forma di censura. Come legge quadro, credo che si ponga il fine di portare la cultura in generale come diritto imprescindibile dell'uomo. Mi sembra poi molto sensato il discorso di cercare di integrare maggiormente cultura su più livelli ed attività professionale piuttosto che relegarla a "argomento di nicchia per secchioni".
Non capisco cosa ci sia da scandalizzarsi.
2 hours fa, Phoenix dice:L'ho letta di fretta, ma non ho trovato nessun riferimento a qualche forma di censura. Come legge quadro, credo che si ponga il fine di portare la cultura in generale come diritto imprescindibile dell'uomo. Mi sembra poi molto sensato il discorso di cercare di integrare maggiormente cultura su più livelli ed attività professionale piuttosto che relegarla a "argomento di nicchia per secchioni".
Non capisco cosa ci sia da scandalizzarsi.
A quanto pare questo:
CitaCONVENZIONE DI FARO
Per rispondere a chi invita a non preoccuparsi.
Gli articoli - ben occultati - che preoccupano di più sono il 4 e il 7. Nell’art. 4 si stabilisce che l’esercizio del diritto al patrimonio culturale possa “essere soggetto soltanto a quelle limitazioni che sono necessarie in una società democratica” o per la protezione “degli altrui diritti o libertà”. La Convenzione rincara la dose nell’art. 7, dove si legge che i Paesi aderenti si devono impegnare “a stabilire procedimenti di mediazione per gestire equamente le situazioni dove valori contraddittori siano attribuiti allo stesso da comunità diverse“.
Ma quali sono i “valori contraddittori” tali da dover sottoporre il nostro patrimonio artistico a “limitazioni necessarie”. E quali sarebbero le “comunità diverse” che in Italia potrebbero sentirsi offese di fronte a un David di Michelangelo, a un De Chirico, a un Canova o Guttuso. Ci sono stati tempi in cui, su ordine di un Papa, vennero messe le mutande alle figure della Cappella Sistina. Ad oggi è lecito pensare che la ragione per cui proprio l’Italia abbia sottoscritto tale Convenzione sia quella di “tutelare” gli interessi di alcune minoranze religiose che potrebbero sentirsi offese dalla nudità di alcune statue classiche o dai valori europei che rappresentano. Accadde una cosa simile nel corso della visita del presidente iraniano Rohani del 2016: per non urtare la sua sensibilità, alcune statue con le pubenda allegramente in mostra vennero coperte. All’epoca, dopo la shitstorm, Franceschini disse che lui non era stato avvertito: “Incomprensibile la scelta di coprire le statue. C’erano molti altri modi di rispettare la sensibilità di un importante ospite straniero”.
Ma oggi, in effetti, lo stesso Franceschini ha messo nero su bianco il permesso di coprire ancora quelle statue. Probabilmente all’epoca reagì solo perché l’islamico in questione era un rappresentante del “cattivissimo” Iran. Ma la Convenzione crea da noi un pericolosissimo appiglio normativo per chi qui già vive e ha un diverso credo religioso. L’ennesimo attentato alla nostra sovranità culturale passato per “tutela” di comunità indifese. Come detto, nessuno dei Paesi fondatori l’ha ratificata: Francia, Germania, Gran Bretagna, Olanda, Grecia, Polonia, Irlanda, Danimarca, Svezia non l’hanno neppure firmata. Qui da noi invece si è corsi allegramente a fare propria una convenzione che è un suicidio culturale e artistico e che apre le porte a rivendicazioni orrende che pensavamo di aver cacciato a pedate nel deretano ormai centinaia di anni fa.
Mah
19 hours fa, King Glice dice:i Paesi aderenti si devono impegnare “a stabilire procedimenti di mediazione per gestire equamente le situazioni dove valori contraddittori siano attribuiti allo stesso patrimonio culturale da comunità diverse“.
mi sembra che lasci spazio all'interpretazione. Quindi io censure automatiche non ne vedo. Tuttavia trovo che episodi come quello del 2016 siano imbarazzanti. Comportarsi da zerbini non è rispetto per le minoranze, è mancanza di rispetto verso sé stessi.
Penso che attivarsi per conciliare e spiegarsi sia un valore indispensabile per rendere l'opera fruibile a tutti. Ma da questo dialogo deve risultare chiaro che un patrimonio culturale va interpretato secondo i valori della comunità che lo ha creato, e, in questo modo, capito (non necessariamente condiviso).
Per riassumere comunque non credo che cambi nulla questo trattato (almeno con quei 2 articoli). Dipende da come verrà gestito quel "equamente" e interpretati i "valori contraddittori" (che come ho scritto per me non lo sono).
