Il 30/7/2021 at 09:18, Euron Gioiagrigia ha scritto:Mi sembra piuttosto paradossale ma magari la notizia può interessare a @Manifredde.
Non ho capito se si parla di Netflix in veste di produttrice o distributrice per la parte streaming. Perché Nolan gira film da 200 milioni famosi per l'uso enorme di IMAX, non vedo proprio come questo possa conciliarsi con Netflix. Peró, una volta distribuito nelle sale, non c'é ragione per cui Nolan non possa firmare un contratto con Neflix per la distribuzione in streaming dei suoi film...
Interessanete analisi sullo stato di salute del cinema...
https://www.internazionale.it/opinione/paris-marx/2021/08/03/chi-uccide-film
Interessante articolo, che descrive e argomenta una tesi che intuitivamente é giá evidente a molti da anni. Sará da capire a cosa tutto questo porterá, perché ovviamente non potrá andare avanti per sempre (spero). Tra l'altro é una guerra tra colossi, e le munizioni hanno sopra il simbolo del dollaro: con Disney e Amazon in gioco, Netflix deve preoccuparsi seriamente perché sebbene sia stata la prima, Disney e Amazon possono investire ingentissime quantitá di denaro. D'altro canto, Disney (mi pare) é davvero mooolto sensibile alle piú minuscole variazioni di fatturato: ogni volta che cala di un punticino si scatena il finimondo.
Se amazon é capace di spendere mezzo miliardo per una serie di Lotr, scommetto 10 euro che la vincitrice di questa guerra sará lei.
A meno che...
c'é un castello qua vicino: la leggenda racconta che durante un lunghissimo assedio, esauriti i viveri, il castellano decise di bluffare e di lanciare dalle mura il loro ultimo maiale. Sconfortati all'idea che il castello avesse ancora cosí tanto cibo da poterne buttare via, gli assedianti si ritirarono.
Che amazon stia bluffando?
Non so. In ogni caso, il pubblico vuole (anche)novitá. Spero che ci sia sempre qualcuno a provarci.
34 minuti fa, Manifredde ha scritto:Non so. In ogni caso, il pubblico vuole (anche)novitá. Spero che ci sia sempre qualcuno a provarci.
Uno dei problemi dei servizi di streaming come Netflix e Prime Video è che i loro prodotti originali di solito non sono granché in termini di qualità. Tanto per fare un esempio personale, di prodotti originali Netflix ho visto tra le altre cose The Witcher, The Old Guard e Stranger Things e solo quest'ultimo era davvero accattivante, o quantomeno lo era fino alla seconda stagione: già alla terza ha subito un declino importante, almeno secondo me ovviamente (se n'è parlato anche altrove). Ci sarebbe anche Kingdom che ho visto e ho trovato molto bello e innovativo, ma quella non è la classica serie tv Netflix americana quanto un prodotto straniero curato con maggior attenzione. Personalmente ho imparato a usare Netflix e Disney+ come servizi streaming dove guardare film e serie tv usciti al cinema o in televisione nel passato e che non sono al momento reperibili altrove, a meno di non comprare i DVD ogni volta.
Non so se sia coerente con il discorso, ma se questi colossi imparassero a proporre prodotti più originali e curati e che non si affloscino dopo una-due stagioni sarebbe un grosso balzo in avanti e la concorrenza ne trarrebbe vantaggio, altrimenti società come questa avranno il predominio economico (che poi alla fine è l'unica cosa che conta), ma il predominio delle idee rimarrà in mani altrui.
Quante balle!
David Parenzo, La Zanzara del 19.09.2024
L'egoismo è un diritto, lo vogliamo dire o no? L'egoismo è il motore del mondo. Senza l'egoismo, quello che si manifesta nella cura per la propria famiglia, o dei propri interessi, quello che ogni giorno pratichiamo, non esisterebbero nemmeno sviluppo e progresso. È necessario sempre diffidare dei buoni samaritani, quelli che affermano di agire esclusivamente per il bene comune. Sono spesso degli impostori.
Giuseppe Cruciani, Via Crux
So di essere di media statura, ma... non vedo giganti intorno a me.
Giulio Andreotti interpretato da Toni Servillo, Il divo di Paolo Sorrentino
- Lei quindi crede? - le domanda la giornalista.
La moglie del premier scuote il capo. - Spero. È un po' diverso. Non penso sia proprio uguale.
- Non lo so, - fa la Reitner, poi aggiunge tra sé: - Nemmeno io sono una grande esperta.
Niccolò Ammaniti, La vita intima
Far away and far away
Flows the river of pure Day;
Cold and sweet the river runs
Through a thousand, thousand suns.
Fredegond Shove, The River of Life
Concordo, anche se nella tua analisi non hai menzionato The Crown che secondo me tocca vette molto alte a livello di produzione, nonostante si sia un po' ammosciato nelle ultime 2 stagioni, ma gli standard restano altissimi. Il fatto è che Netflix spazia molto e produce roba un po'per tutti i gusti appunto cercando di accontentare tutti spettatori e produttori. Leggevo che il nuovo film red notice con Dwayne Johnson e Gal Gadot dovrebbe essere il più costoso realizzato da loro. Spero sia decente almeno la metà di quella schifezza di The Old Guard.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Concordo, e infatti questo discorso viene menzionato anche nell'articolo, quando viene osservata la scarsa qualitá delle produzioni originali. Trovo (come giustamente dici) interessanti i portali di streaming come archivi per vecchie produzioni che ormai difficilmente si trovano in giro. Proprio ieri ho messo, ad esempio, Labyrinth ai miei figli (con risultati tutt'altro che entusiasmanti, ma questo é un altro discorso).
21 ore fa, Lyra Stark ha scritto:Concordo, anche se nella tua analisi non hai menzionato The Crown che secondo me tocca vette molto alte a livello di produzione, nonostante si sia un po' ammosciato nelle ultime 2 stagioni, ma gli standard restano altissimi.
Non l'ho menzionata perché non l'ho vista, ma non dubito sia come dici tu. Tuttavia mi viene in mente un altro esempio: Black Mirror. È una serie che non ho visto, ma più volte in Rete e anche su questo forum per bocca spesso di @MezzoUomo ho letto critiche feroci alla qualità degli episodi dopo l'acquisizione da parte di Netflix. Comunque vedo che sul discorso nel complesso concordiamo.
Quante balle!
David Parenzo, La Zanzara del 19.09.2024
L'egoismo è un diritto, lo vogliamo dire o no? L'egoismo è il motore del mondo. Senza l'egoismo, quello che si manifesta nella cura per la propria famiglia, o dei propri interessi, quello che ogni giorno pratichiamo, non esisterebbero nemmeno sviluppo e progresso. È necessario sempre diffidare dei buoni samaritani, quelli che affermano di agire esclusivamente per il bene comune. Sono spesso degli impostori.
Giuseppe Cruciani, Via Crux
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- Lei quindi crede? - le domanda la giornalista.
La moglie del premier scuote il capo. - Spero. È un po' diverso. Non penso sia proprio uguale.
- Non lo so, - fa la Reitner, poi aggiunge tra sé: - Nemmeno io sono una grande esperta.
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22 ore fa, Euron Gioiagrigia ha scritto:Personalmente ho imparato a usare Netflix e Disney+ come servizi streaming dove guardare film e serie tv usciti al cinema o in televisione nel passato e che non sono al momento reperibili altrove
Sì, col tempo ho iniziato anche io ad approfittare di questo. E da quella che è la mia esperienza personale, credo che sia ciò che attira una non indifferente fetta di pubblico.
22 ore fa, Euron Gioiagrigia ha scritto:Non so se sia coerente con il discorso, ma se questi colossi imparassero a proporre prodotti più originali e curati e che non si affloscino dopo una-due stagioni
E' sull'originalità dei prodotti che tutto il discorso va (in larga parte) a rotoli. E il fatto che, come si diceva nell'articolo che ho postato, i colossi stiano cannibalizzando studi e major per accaparrarsi diritti su film e su interi franchise credo sia una sorta di pezza da cucire su questa lacuna. La Disney, per dire, ha comprato SW, una saga con un'universo espanso costruito nell'arco di quarant'anni che è stato cestinato e che sta venendo rimpiazzato con nuove serie e film che sono nuove di zecca, su carta, ma che comunque di muovono su un terreno già battuto e ribattuto. Siamo nell'epoca di remake e reboot; non si deve inventare niente di davvero nuovo.
46 minuti fa, Euron Gioiagrigia ha scritto:ho letto critiche feroci alla qualità degli episodi dopo l'acquisizione da parte di Netflix
piú che sulla qualitá, si vede un calo tremendo sull'ambizione. La prima stagione era graffiante, un vero pugno nello stomaco. Le ultime sono una comune serie antologica come potrebbero esserlo tante altre. Si é preferito un taglio piú mainstream e al di lá del risultato in sé, é stato comunque uno spreco.
Posto un link che personalmente ho trovato pieno di sentimento. https://www.badtaste.it/cinema/editoriali/il-principale-nemico-del-cinema-non-e-il-covid-o-netflix-e-il-cinema-stesso/
Non saprei, personalmente sono fortunata: avevo 2 grandi multisala molto belli nelle vicinanze (tuttavia mi sa in via di fallimento, anzi uno credo abbia addirittura chiuso) e svariati cinema più piccolini. Concordo che un problema è legato ai prezzi, che spesso sono esagerati rispetto alla qualità della proiezione e quindi può essere disincentivante. Tuttavia essendo parsimoniosa ed amante del cinema riuscivo a passarci sopra, anche se sempre più il prezzo era "rubato" rispetto a pellicole in calando come qualità. Per quanto mi riguarda però, pur avendo tutte queste disponibilità, il problema principale era la gestione "logistica": era impensabile negli ultimi anni riuscire ad andare a vedersi un film all'ultimo minuto perchè ogni volta arrivati senza prenotazione presa almeno 5 giorni prima (mentre di solito uno non sa cosa guardare alla TV o cosa fare una sera e pensa toh vado al cinema!) non c'erano posti e quindi toccava cambiare programma. Quindi per me la latitanza è stata causata soprattutto dal sovraffollamento costante, che anche quando trovavi posto, ti garantiva una visione disturbata e sofferta.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
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Ma sembra che il vento sia in entrambi
Anche io non ho mai sofferto di quel problemi, non da quando hanno aperto i multisala (Bolzano si é attrezzata decentemente solo in tempi relativamente recenti). Non so paragonare la qualitá ad altre strutture, ma non ho mai percepito problemi qualitativi.
Negli ultimi anni i maggiori ostacoli sono stati logistici (a chi lasciare i bimbi) ed economici (andarci tutti sono oltre 50 euro orcaloca). Poi la qualitá dei film: non vado a vedere ogni cosa che passa il convento, deve intrigarmi ed essere adatta ad una sala (ad esempio, mai visto commedie al cinema: se voglio ridere lo faccio a casa con gli amici, seduto sul divano, magari con una birra in mano).
Alla fine, comunque 3 o 4 volte all'anno riuscivo ad andare. E intendo tornare a farlo (es Assassinio sul Nilo, forse Dune, ma anche Old lo avrei visto, se non fossi stato in ferie).
Certo che il cinema deve necessariamente avere a cuore la propria attrezzatura: togli quella e che rimane? Una sala buia, non sempre comoda, e che puzza di pop corn...
22 ore fa, Manifredde ha scritto:Alla fine, comunque 3 o 4 volte all'anno riuscivo ad andare
Per me un ritmo del genere è impensabile: prima della pandemia (quindi fino al 2019) andavo al cinema almeno una volta al mese. Per quanto apprezzi lo streaming stile Netflix e lo trovi molto comodo, ricco di contenuti e funzionale, per me vedere un film su grande schermo, soprattutto se fatto per essere visto con questa modalità (film di fantascienza, azione, cinecomic, fantasy), è tutta un'altra esperienza. In questo senso uno dei miei più grossi rimpianti è stato non aver visto Tenet al cinema a settembre 2020, ma in quel periodo mi fidavo poco ad uscire di casa per ragioni poco importanti.
Riguardo l'artico postato da osservatore, anche io come Lyra mi sono sempre trovato molto bene con il multisala che frequento, ma non faccio fatica a credere che esistano cinema messi peggio e che scoraggino le persone dall'andarci.
Quante balle!
David Parenzo, La Zanzara del 19.09.2024
L'egoismo è un diritto, lo vogliamo dire o no? L'egoismo è il motore del mondo. Senza l'egoismo, quello che si manifesta nella cura per la propria famiglia, o dei propri interessi, quello che ogni giorno pratichiamo, non esisterebbero nemmeno sviluppo e progresso. È necessario sempre diffidare dei buoni samaritani, quelli che affermano di agire esclusivamente per il bene comune. Sono spesso degli impostori.
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So di essere di media statura, ma... non vedo giganti intorno a me.
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- Lei quindi crede? - le domanda la giornalista.
La moglie del premier scuote il capo. - Spero. È un po' diverso. Non penso sia proprio uguale.
- Non lo so, - fa la Reitner, poi aggiunge tra sé: - Nemmeno io sono una grande esperta.
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Fredegond Shove, The River of Life
Il 10/9/2021 at 21:21, Euron Gioiagrigia ha scritto:Per me un ritmo del genere è impensabile: prima della pandemia (quindi fino al 2019) andavo al cinema almeno una volta al mese
Ecco, io non saprei proprio cosa andare a vedere con questa frequenza. Giusto Marvel/DC escono cosí spesso, ma quelli non mi interessano piú da tempo...
2 ore fa, Manifredde ha scritto:Giusto Marvel/DC escono cosí spesso
Infatti nel nel 2019 tendenzialmente ho visto quelli, ma anche Star Wars IX, Joker, Fast and Furious: Hobbs & Shaw e diversi altri. Per me il cinema è un'esperienza irrinunciabile, dà un intrattenimento che lo streaming ancora non raggiunge. Non è detto comunque che le due cose non possano procedere in parallelo, come sta dimostrando la Disney con il suo servizio di streaming in cui ha caricato e carica contenuti che poi si intrecciano con il MCU.
Quante balle!
David Parenzo, La Zanzara del 19.09.2024
L'egoismo è un diritto, lo vogliamo dire o no? L'egoismo è il motore del mondo. Senza l'egoismo, quello che si manifesta nella cura per la propria famiglia, o dei propri interessi, quello che ogni giorno pratichiamo, non esisterebbero nemmeno sviluppo e progresso. È necessario sempre diffidare dei buoni samaritani, quelli che affermano di agire esclusivamente per il bene comune. Sono spesso degli impostori.
Giuseppe Cruciani, Via Crux
So di essere di media statura, ma... non vedo giganti intorno a me.
Giulio Andreotti interpretato da Toni Servillo, Il divo di Paolo Sorrentino
- Lei quindi crede? - le domanda la giornalista.
La moglie del premier scuote il capo. - Spero. È un po' diverso. Non penso sia proprio uguale.
- Non lo so, - fa la Reitner, poi aggiunge tra sé: - Nemmeno io sono una grande esperta.
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