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The New Pope
J di JonSnow;
creato il 05 gennaio 2020


Iceandfire
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Iceandfire
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Inviato il 16 gennaio 2020 13:20

 

Hai ragione non conosciamo Brennox davvero ma sappiamo che è il teorico della via di mezzo.Che vuol dire?Che è il teorico del compromesso?Questo è il punto chiave.Perchè Lenny è l'opposto e chi lo segue secondo me gli è molto simile.Inoltre alla fine  , coloro che inizialmente erano quantomeno perplessi dal suo modo di fare e dalle sue idee, ne sono stati conquistati talmente tanto da sentirsi privi di grazia in sua assenza e lo sono tutti in primis il mitico Voiello.

 

Lenny sarà secondo me supportato da chi lo conosce e lo ama,Brennox all'inizio solo dalle gerarchie vaticane che accettano il compromesso,inoltre non ha per ovvi motivi una base adorante dato che avrà bisogno di tempo per trovare amore tra la gente comune.

In ogni caso Lenny è il papa secondo me.

Per Ratzinger ( colui che ha detto che un papa può scomunicare ma che il solo giudice vero e amorevole è Dio ) il caso è diverso.Si teme uno scisma nella chiesa tra i tradizionalisti e gli innovatori e quanto da lui affemato in un libro scritto da altri che il celibato non è in discussione ,essendo necessario , ha creato non poche fibrillazioni.Da qui un modo estremamente sgarbato per trattare Ratzinger, quello del discorso di Ratisbona , che è per la chiesa tradizionale ed opino contro il meticciato invece sollecitato da Bergoglio.Bella sfida 

 

ps Anche io ho notato il mercimonio che pratica Esther sulle azioni di Lenny,delicatissime ,nei suoi confronti.Non doveva

Modificato il 05 July 2024 17:07

Ringrazio il mio caro amico JonSnow; per aver ideato e creato le immagini dei   miei bellissimi  ed elegantissimi avatar e firma

bQ7ab7S.png;
« I am a wolf and I fear nobody. »

''They were insulting Jon and you sat there and listened.''
''Offend them and Jon loses his army.''
''Not if they lose their heads first.''

« Leave just ONE wolf alive and sheeps will NEVER be safe. »
« When the snows fall and the white winds blow, the lone wolf dies, but the pack survives. »

''I lupi sani e le donne sane hanno in comune talune caratteristiche psichiche: sensibilità acuta, spirito giocoso, e grande devozione. Lupi e donne sono affini per natura, sono curiosi di sapere e possiedono grande forza e resistenza. Sono profondamente intuitivi e si occupano intensamente dei loro piccoli, del compagno, del gruppo. Sono esperti nell'arte di adattarsi a circostanze sempre mutevoli; sono fieramente gagliardi e molto coraggiosi. Eppure le due specie sono state entrambe perseguitate''.

 

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Figlia dell' estate
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Inviato il 16 gennaio 2020 15:26
Il 12/1/2020 at 14:31, osservatore dal nord dice:

Curiosità da parte di uno che non segue la serie : ma i due papi sono credenti o no? 

Domanda interessante, soprattutto per quanto riguarda Lenny. In una scena della prima stagione SPOILER:

Lenny afferma chiaramente che non è stato Dio a renderlo papa "Lenny ti sei illuminato da solo. ca**o." Poi subito dopo si vede lui che prega in ginocchio da solo e dice: "Non é vero che mi sono illuminato da solo. Dimmi che cosa devo fare, sono sempre stato bravo a prendere appunti. Lo sai" 

Questa oscillazione continua per tutta alla stagione, e addirittura nella puntata finale fa un discorso belllissimo e poi sviene e afferma di non credere. La sua è una fede rosa dal dubbio, mutevole, ma soprattutto sofferta, carica di inquietudine e proprio per questo realistica. 

 


"Gli dei esistono" ripetè a se stessa. "E anche i veri cavalieri. Tutto questo non può essere una menzogna".

 

Comitato Pro Brandon Stark; Comitato S.P.A. Salvate il piccolo Aemon (in difesa del figlio di Mance, del figlio di Gilly e di tutti gli altri bimbi di ASOIAF); Comitato QUANDO C'ERA LUI (Meglio Tywin di quella psicopatica di sua figlia); Comitato A.T.P.A. (Aemon Targaryen pro-pro-prozio dell'anno); Comitato E.S.S.S. (Eddard Stark Santo Subito); Comitato E.T.S.T. (Eddison Tollett li seppellirà tutti); Comitato M.E.F.H. (Martin esci fuori Howland) gemellato con M.E.F.W. (Martin esci fuori Willas); Comitato T.M.G.M.S.  (Theon Mezzo Greyjoy Mezzo Stark); Comitato Y.L.J.E.M. (Ygritte levati, Jon è mio), Comitato T+S: Tyrion+Sansa (possibilmente a regnare su Castel Granito); Comitato Pro Jojen e Meera Reed; Comitato G.M.S.S. (Giù le mani da Sansa Stark); Comitato L'unico Vero Aegon (ovvero l'Egg delle novelle);

J
JonSnow;
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JonSnow;
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J

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Inviato il 19 gennaio 2020 11:47 Autore

Recensione 1x03:

 

Luci soffuse inseguono la malinconia della notte.

La saggezza del viola è abbandonata in favore dell'accattivante nero, corrotta assenza di luce, spasmodico abisso di cui l'anima insonne gode. Non vi è sonno sul viso di Sir John Brannox, solo la compromissione dell'indulgente rassegnazione, una rassegnazione che autocommiserante cola sui margini del suo viso come il residuo di un trucco invisibile. Adagiato ed elegante, l'autocritica e l'insensibilità che si seducono a vicenda, mutando in pregevole manifesto artistico. Le parole di un uomo che non si ama, e le parole di un uomo che per riflesso assolve (Gutierrez). Quanto è disarmato l'uomo penitente di fronte a coloro che vogliono rallegrare il suo spirito. E la pioggia non è più acqua, è un ticchettio rassicurante, sottofondo dell'onnipresente colpa; pioggia troppo pura per raggiungere e sfiorare un'anima che si ritiene così torbida. Non se lo concede il tocco della pioggia, John Brannox, non si concede di ritrovare una purezza che lo irretisce. Si limita ad osservarla attraverso la sua finestra, nel suo rendere la terra così lieve, una distanza che è confortante e ipocrita armatura di ogni timore.

 

Nella notte i limiti si dilatano, il sibilo diviene ringhio, ed è possibile, per qualche istante, concedersi la miseria del rancore.

Così l'insospettabile e serafico uomo dal lessico sensuale riversa la sua anima consunta e carica di dolore nella flottiglia di terribili e vere parole. La voce fuoriesce perennemente istigata dalla sua lingua tagliente; ogni frase è raccolta ed elaborata come fosse una delizia che muore e rinasce mille volte nella sua gola, solo al fine di divenire rigurgito in grado di penetrare coloro che sono indifferenti alla sua pena, le due entità a cui il suo trauma è trasparente. Il volto pallido e distante si accende di vividi e burbere tonalità, raffigurazione di uno scorcio di strazio e tormento sedimentati nel suo Io. Eppure quel viso rigonfio non è che la sbrigativa firma di un risentimento che cela invece l'inesauribile, ennesima e dardeggiante questua per un amore mai ricevuto. Tu non piaci a Dio, ma John Brannox non piace nemmeno a sé stesso. E' solo, John Brannox ed è senza Dio. Nella cortina della notte egli può celarsi ancor di più a sé stesso, ansante nel riscoprire peccati stipati che incrementano solo il suo senso di nudità, senso di nudità sconcertante e fatale dinanzi alla lapide che lo conduce alle lacrime. Ogni cessione alla sofferenza è il pertugio attraverso il quale si insinua la falce che pedissequamente lo mutila, avvalendosi di ogni colpa, perfino quelle che non dipendono da lui ma che la sua natura, inesorabilmente, avverte esser proprie. Immutata è la pietra del suo dolore, indistinta la sua sagoma che si liquefà nell'oscurità, come a ricercare una cortina di ermetismo che lo estraniasse per pochi secondi dal peso del giudizio universale, un qualcosa di cui egli stesso è vittima e carnefice. Bisogna conquistarlo l'amore di Dio, come ogni forma d'amore nell'esistenza di un individuo che ha dignità di riconoscersi ed essere riconosciuto tale.

 

E' uomo contrito, Sir John Brannox, ma è altrettanto antinomico, è raffinato seduttore che pretende desiderio e seduzione.

La risolutezza del Cardinale Voiello sfiora l'ineffabile nel sollecitare un ego che, nonostante riversi nell'autoafflizione, è consapevole di poter schiudere il proprio dono. L'uomo che diviene Papa non si esime dal profondere la vacuità dell'esistenza ove priva d'amore. Le sue sono impaurite e vorticanti parole, lo stridio degli artigli rapaci della passione che tutto domina e incupisce. Ma l'essere umano è terribilmente fragile, reo, avido di quella stessa potente istanza dinanzi alla quale è creatura rachitica e indifesa, inaspettatamente alterata nella sua volontà. L'amore è un fruscio di foglie che mormorano, è radura sterminata, è l'onirico confine che egli non può inficiare. Il monito di Brannox è la folta e ossequiosa foresta che non è in grado di reprimere la sua prole, né la quercia più saggia, né l'albero più imberbe. Ogni cosa in natura è gracile dinanzi alle profondità della passione, di quello stesso amore che tutto dona e tutto esige, L'amore di Dio è il complotto che non ha mai esito, è il mistero che non ha soluzione, è vertiginoso strapiombo su cui librarsi. E quella tenerezza così evocativa fende, è l'armonioso e struggente balsamo da cui ogni sentimento defluisce. L'esortazione all'amore di Brannox è così poderosa da essere un ruggito sottrattivo, infiammata esclamazione in cui egli stesso deforma il proprio autocontrollo. Ma non è mai abbastanza, non è mai abbastanza per un animo che reclama carezze, non è mai abbastanza per un corpo che brama ancor più calore, per una mente divorata dall'afflizione dell'esistere, per un essenza che si sente e in fondo è conscia di esserlo, colpevole. Giovanni Paolo III esordisce nella solennità della composizione e nello stridore del suo spirito irrisolto, inaudito nel suo percepirsi affabile e inammissibilmente oscuro.

 

E' nel volto di Don Cavallo che sorgono le ombre più oscure del Vaticano: la misoginia non solo dell'uomo, ma quella del clero. La leziosità di un ipocrisia melliflua, la pia emissione di una santità in vero farisaica e duplice. Nel volto e nelle parole di Don Cavallo abitano secoli di chiusura e bigottismo dinanzi alla figura della donna e delle sue istanze. Abitano tutti i timori e le mistificazioni più inaccettabili dinanzi ad un essere di cui temono la diversità.

 

Ogni uomo è apparentemente smarrito, senza Dio. E così ogni donna.

Perfino l'esile Esther è dunque alla deriva, un flebile raggio che si concede al buio dell'incontrovertibile solitudine nella conoscenza di un'altra anima che, come lei, si avvia allo stesso percorso. Eppure ella a tutto è disposta pur di sopravvivere e garantire la sopravvivenza della propria prole. Intenso e tormentoso è l'epilogo; ella attraversa bellissimi corridoi, straripanti e ricolmi di un'arte immaginifica e di raffinata bellezza, sino alla porta in cui si celano le pulsioni più oscure.

 

Non è forse questo il tragitto che conduce al peccato? Quella strada che non è mai realmente nefasta e inguardabile, paurosa e orripilante, o altrimenti sarebbe facile evitarla. Il tragitto che porta al peccato è invece sempre meraviglioso ed estatico.

 

 

 

Recensione 1x04:

 

il mondo non ha bisogno della poesia. Ma io non sono il mondo.

Incalzante e sibilline affermazioni sostengono una convinzione quasi argentea, possente e individualista di un uomo che, quasi con la leggerezza del più memorabile dei capricci, rivendica una sua necessità profonda, più profonda di quanto possano essere le sofferenze e gli squarci che dimorano e incedono nei recessi del suo Io controverso e lacerato, ciononostante mai realmente vuoto, ma sempre concupito dalle artistiche esortazioni che incombono su di lui come angeli impossibili da distinguere nella trasparenza di un cielo che ha smesso di piovere. Il mondo è un ovulo ignaro di quanto feconda possa essere la delicatezza d'animo, di quanto essa possa acquietare il lamento dell'esistenza. Il sussurro della corruzione è sempre più piacente, densamente lussuoso nella sua furtiva offerta e nella vacuità rappresentata dal vizio, arduo, ma mai terrificante, perennemente in grado di ammaliare e insinuarsi nei cuori come il più sfacciato e affascinante degli amanti. Giovanni Paolo III è colui su cui incalza la beffa di un odio di sé senza eguali che deve essere seppellito sotto la cortina di una pari vanità che non ammette indifferenze, nemmeno da soggetti stravaganti ed eccentrici quali Marylin Manson.

 

E' nella stanza con l'iconica croce rossa che si configura il secolare incontro.

I due Papi intrecciano le proprie mani, fondendosi nell'essenza di singolo dolore, nello strazio dell'inesorabile confondersi e divenire. E quel tocco è carico di amore e afflizione, carico di domande mai esaudite e di risposte mai esaustive. Vige l'osservanza del simbolico silenzio. Eppure laddove l'uno è disteso e incosciente, è l'altro a sentirsi e ad essere realmente indifeso, totalmente vulnerabile e plagiato dalla sofferenza e dalla bellezza di quel tocco. E' irrimediabilmente sereno, Lenny Belardo, abbandonato alla sua sospensione, abbandonato al limbo nel quale la sua natura si riscopre ineditamente matura. Quanto è tormentato, invece, l'uomo in bianco, completamente in balìa della propria fragilità e incapacità di autoassoluzione, eccezionalmente compromesso dai tempestosi vortici che scuotono la sua anima sino a irretirla e ad arricciarla sempre di più, esigendo una chiusura che non è in grado di conformarsi. I suoi occhi si chiudono, penitenti, sconcertati dinanzi alla tranquillità di cotanta bellezza, sensitiva riprova di gracile calma. Quanto è invidioso l'uomo, quanto invidioso è Sir John Brannox nell'assistere ad una quiete che egli non è in grado di avere, e quanto cederebbe, sia pur per un istante, alla possibilità di essere lui colui che è disteso in così rassicurante giaciglio. Ma egli non può e non potrà mai; il suo Dio non lo ama ed egli stesso non si ama. Merita dunque il tormento, merita dunque l'afflizione della consapevolezze e dell'infliggersi continuamente a sé stesso in tutto ciò che egli è, in quel sottofondo così indelebile costituito dall'assenza di amore. Ed è quel rifiuto, quell'ennesimo respingimento che egli avverte in coloro che strenuamente a propria volta rifiutano, rifiutano la sua figura perché rifiutano di dimenticare Lenny Belardo. E questo è dannatamente angosciante, eppure tremendamente evocativo nella padronanza di significati che tutto ciò, inesorabilmente, trasmette. Ancora non è il Papa a percepire il rifiuto. E' l'Uomo, l'uomo su cui tutto grava, l'uomo che non perdona perché non si perdona.

 

Dilagano i complotti.

Ogni purezza è pervertita dalla depravazione dell'amoralità, ogni istante di reticenza è ossequiato dalla spudoratezza del potere materiale. Spalletta e Voiello sono due essenze che immancabilmente sopraggiungono nella coscienza di Giovanni Paolo III, spronandolo ineluttabilmente a divenire parte del gioco, sino a incoraggiarlo e a tesserne le trame, sino a sporcare un candore così bianco che egli ha già vissuto la contezza d'aver lordato. Non importano i vessilli e le armature di cui ci si possa rivestire: la miseria è insita nell'uomo, e l'uomo, perfino il più elevato, il più irreprensibile, ne avvertirà sempre il fascino e la necessità, lo spietato richiamo che tutto rende più empio e inaccettabile. La putrefazione dell'animo come esaltazione nociva del bisogno di potere. E così l'uomo è molesto e molestato, mutile e monco di quella stessa luce che ipocritamente ed indipendentemente ricerca, solo per rifiutarla sempre più. In tutto ciò la misoginia Vaticana, ancora una volta espressa mediante lo spregiudicato Cardinal Voiello, è solo un aspetto meno spaventoso della diaboliticità di fondo nella chiesa, laddove ogni coscienza è pericolosamente dormiente.

 

Ogni uomo cade e fallisce.

Perfino un essere imperfetto ma profondamente buono quale sua eminenza Gutierrez. Il peccato non piega l'uomo, il peccato è l'uomo. Eppure Giovanni Paolo III, desto e serrato nel suo solenne scranno, aveva avvisato con il suo tonante monito: nella passione c'è solo perdizione ed assenza d'umiltà. E quell'atto di passione è solo un godimento estemporaneo, è il veleno che si insinua nel Cardinal Gutierrez sino a farlo sentire non solo più empio, ma finanche più svuotato di quanto lo sia mai stato. Un atto che non nobilita, ma mortifica. Ma mortificato non è solo colui che confessa, ma colui che ascoltando si confessa a propria volta, riscoprendosi terribilmente uomo, più fragile e carnale di quanto egli stesso avesse mai professato o mostrato di essere, parimenti imperfetto e soggiogato dagli impulsi e dall'assenza di amore che vige nell'essere umano.

 

Il peccato è una catena che rende ogni uomo un anello, ed in quel cristallizzato istante, sia Gutierrez che Sir John Brannox divengono coscienziosamente parte di quella medesima catena che amabilmente li unisce e li imprigiona.

 

Due bellissimi episodi.

 

Modificato il 05 July 2024 17:07

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« I did what I thought was right. » Jon Snow

« There are no men like me. Only me. » - Jaime Lannister

« No one can protect me. No one can protect anyone. It's true, I am a slow learner, but I learnWinterfell is Our Home, we have to fight for it.  » - Sansa Stark 

« Leave one wolf alive and the sheep will never be safe. » - Arya Stark

« good act does not wash out the bad, norbad act the good. » - Stannis Baratheon

Take my Heart when You go _ Take Mine in It's Place.

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Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via, dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai. Ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale. Ed io avrò cura di te.

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Inviato il 19 gennaio 2020 15:09

Viste anch'io le puntate. SPOILER PUNTATE 3 E 4:

La puntata 3 ruota intorno alla scelta di John Brannox. Conosciamo anche il suo principale difetto: la vanitá. Infatti proprio per la sua vanitá cede e alla fine accetta di diventare pontefice. La scena del colloquio con i genitori l'ho trovata bellissima. Si nota il contrasto tra l'ampollosità dei suoi discorsi pubblici e invece l'autenticità del suo discorso ai genitori, che lascia trasparire tutto il dolore, la rabbia, ma anche il desiderio di essere una vera guida per gli altri cattolici. E mentre fa questo discorso vede nei suoi genitori il fantasma del fratello, subito si rivolge dinnanzi alla sua tomba e lascia trasporire altri sentimenti, di insicurezza, di bisogno d'amore. Sicuramente il punto più alto della serie finora. 

La puntata 4 si concentra invece maggiormente sui complotti in Vaticano. Ho apprezzato moltissimo la storyline della suore e in particolare il personaggio di Liseth, quella che nelle prime puntate si auto-definiva "debole e remissiva" e invece si ritrova a essere leader di un movimento rivoluzionario. Significativo il suo discorso a Voiello: "Noi pretendiamo rispetto". Difatti i rapporti tra preti e suore sono spesso caratterizzati dalla mancanza totale di rispetto umano, che spesso sfocia nell'abuso sessuale. Questa nonostante il 97% del lavoro nella Chiesa (dall'evangelizzazione al catechismo, dalla caritá alla pulizia delle chiese) sia svolto da donne, sia monache che laiche. Onore a Sorrentino per aver trattato un tema così delicato. 

Viceversa non mi é assolutamente chiaro l'intrigo di Spalletta&Company. Perchè Brannox l'ha fatto Segretario Personale se non sembrava per nulla spaventato dai suoi ricatti? Mi é sembrato come se mancasse un pezzo.

Voiello si riconferma uno dei villain più riusciti della televisione: non solo ha tratti umani, ma é anche divertente. La sua ossessione per il Napoli mi strappa sempre un sorriso, bellissima la frase che gli dice Brannox:

"Lei ha il talento di informarmi su cose che non mi interesserebbero nemmeno se fossi lei."

:excl2:

O anche la battuta di Voiello a Spalletta:

"Stai andando benissimo, Spalletta"

:excl2:

Una domanda: secondo voi chi ha votato per Lenny? Io punto su Gutierrez o sullo stesso Brannox.

 

Modificato il 05 July 2024 17:07

"Gli dei esistono" ripetè a se stessa. "E anche i veri cavalieri. Tutto questo non può essere una menzogna".

 

Comitato Pro Brandon Stark; Comitato S.P.A. Salvate il piccolo Aemon (in difesa del figlio di Mance, del figlio di Gilly e di tutti gli altri bimbi di ASOIAF); Comitato QUANDO C'ERA LUI (Meglio Tywin di quella psicopatica di sua figlia); Comitato A.T.P.A. (Aemon Targaryen pro-pro-prozio dell'anno); Comitato E.S.S.S. (Eddard Stark Santo Subito); Comitato E.T.S.T. (Eddison Tollett li seppellirà tutti); Comitato M.E.F.H. (Martin esci fuori Howland) gemellato con M.E.F.W. (Martin esci fuori Willas); Comitato T.M.G.M.S.  (Theon Mezzo Greyjoy Mezzo Stark); Comitato Y.L.J.E.M. (Ygritte levati, Jon è mio), Comitato T+S: Tyrion+Sansa (possibilmente a regnare su Castel Granito); Comitato Pro Jojen e Meera Reed; Comitato G.M.S.S. (Giù le mani da Sansa Stark); Comitato L'unico Vero Aegon (ovvero l'Egg delle novelle);


Iceandfire
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Iceandfire
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Inviato il 22 gennaio 2020 19:41

Note a margine sulle puntate 3 e 4 di The New pope

Sorrentino in esse espone tematiche importanti e sentite direi

In primis affronta il problema del ruolo delle donne nella chiesa.Esse tuttora sono considerate soggetti con pochi diritti il cui ruolo è servire Dio, ma soprattutto i preti che peraltro hanno costumi che definire disinvolti è poco ma che ritengono la servitù delle monache come un atto dovuto.Uno sciopero con occupazione della cappella sistina farà toccare con mano  la realtà a personaggi che si credono potenti in quanto sgravano Voiello delle istanze quotidiane che essi ritengono trascurabili e costringono Voiello stesso a mostrare il suo lato oscuro,ricattatorio per risolvere certi problemi affatto sentiti.Mettere delle telecamere nel convento delle suore ribelli anche perché non rispettate da chi impone loro un ruolo di serve senza potere decisionale, porterà alla luce tutto quello che si combina in certe segrete stanze da personaggi  che predicano purezza ma che razzolano malissimo anche se Voiello è perfettamente conscio di cosa accade.

A ben vedere il tema dominante di questa stagione è la sensualità che si avverte ovunque accentuata dalla fotografia di corpi femminili flessuosi, di grande fisicità  magari scolpiti da un gioco di luci ed ombre.In realtà Sorrentino ci sembra dire che non è la sensualità che fa parte della vita umana  a scatenare il peccato e a far vivere male ma la mancanza di amore che c'è nel mondo  ed i compromessi che tale mancanza di amore determina.

E veniamo al nostro nuovo Papa Brennox che certo non brilla per assenza di vanità.Cominciamo a capire qualcosa di lui .Egli è il teorico della via di mezzo perché per sopravvivere al dolore di non essere amato dai suoi genitori si è costruito una corazza  anche di vanità che tale dolore che gli arde dentro cerca di sminuire in una sorta di falsa atarassia ,di uomo raffinato e dialettico che si nutre di dubbi in un mondo non di bianco e nero ma di colori magari pastello da ben coordinare e facilmente abbinabili come il giallo Dior di una improbabile influencer come la stordita e rapace Meghan.E' un uomo vanitoso Brennox e sarà la vanità, il peccato dei fiori a convincerlo a trasfigurarsi in The New Pope, per merito preciso del Cardinal Voiello , che con un escamotage persuade la fragile porcellana chiamata Sir John ad accettare l’incarico.Brennox accetta di essere papa ed in uno dei suoi primi discorsi  che fa ai cardinali. afferma "Come dobbiamo amare? Con tenerezza, non con passione. La passione è l'eterna nemica dell'umiltà" . Ma perché fa queste affermazioni ,lui che sapendo di poter essere papa va  dai suoi genitori a comunicare la sua scelta gridando loro tutta la rabbia e la passione che ha in corpo per il loro ingiusto atteggiamento di negazione del loro amore?A ben vedere Brennox non pronuncia queste parole a caso.Ci viene infatti mostrata una sequenza memorabile nel quarto episodio di the New Pope in cui il Cardinal Gutierrez  chiede al Papa di poter confessare i propri peccati relativi al suo rapporto con un giovane uomo che aveva conosciuto in America. Mentre racconta, scorrono le immagini di Sofia Dubois che si spoglia ed ha un rapporto con suo marito ma esso potrebbe anche far parte delle fantasie di John Brannox, in quanto la sua mente , sulle parole di Gutierrez che vuole come suo amico perché ancora più fragile di lui, vola verso i propri desideri, mostrandoci  tutta la sua fragilità.Sorrentino ci vuole far capire che anche un Papa può essere fragile .E a proposito di fragilità,Brennox dice ancora "Non dobbiamo pensare. La Chiesa non deve pensare. Deve solo proteggere chi è fragile. Dove c'è fragilità c'è Chiesa". Ma questo pontefice fragile, anziano e con la barba ha un segreto, forse celato in quella scatoletta d’argento il cui contenuto lo aiuta a dormire. Un mistero che l’ambizioso viscido Cardinal Spalletta , compagno di seminario di Brannox, pare conoscere. La fragilità certamente è di chi soffre e non ha mezzi ma esiste  anche dentro la Chiesa fatta di uomini e donne non di santi ascetici e senza nessuna pulsione emotiva. E già qui vediamo una enorme differenza tra Brennox e Lenny  che  predicava una chiusura verso il mondo, mentre Brennox  si apre al mondo, all'attualità con i suoi dubbi e capiamo che Lenny è molto più forte del cardinale della via di mezzo,perchè non si nutre di dubbi , sa che Dio invocato risponderà alle sue preghiere.

E vediamo come vacilla il nuovo papa quando incontra Marilyn Manson , che però non lo conosce, si dice ammiratore di Belardo e di aver apprezzato il famoso discorso di Lenny sul sorriso con il quale Belardo ,che per la prima volta si mostrava al mondo , cattura la gente e si crea un vero e proprio esercito di seguaci ammaliati  da lui .Brennox si decide ad andare a far visita a Belardo ,constata che è caldo e che ha un seguito adorante e credo meritato.La porcellana comincia a incrinarsi... 

Un cenno ad Ester  madre single, senza lavoro e a breve senza fissa dimora. Le ospitate in televisione non bastano più per tirare avanti. Dopo la gravidanza inaspettata, urge un altro miracolo, e questa volta l’insperato prodigio si manifesta attraverso la figura di Fabiano , l’angelo dal petto villoso, caricaturale, , repellente come un serpente tentatore  .Egli suggerisce a Esther di concedere le proprie grazie al figlio deforme di una facoltosa avvocatessa in cambio di una cospicua somma. Un atto di carità cristiana o di prostituzione, a seconda dei punti di vista.Con un notevole  montaggio parallelo scandito dall’Ave Maria , si alternano le scene dell'incontro tra Esther e il disabile da un lato,e dall’altro  l'approccio tra la novizia Caterina e il migrante di nome Faisal che vive nascosto all’interno del Vaticano : Sorrentino mette in scena il desiderio e le sue leggi. Ma non sempre Eros ha la meglio sul senso di colpa o sulla vergogna. Una lacrima riga il viso di Lenny.Insomma poesia e prosa allo stato puro.

Bellissimo il balletto del prete sulle note di una canzone famosissima di Paolo Conte

 

Modificato il 05 July 2024 17:07

Ringrazio il mio caro amico JonSnow; per aver ideato e creato le immagini dei   miei bellissimi  ed elegantissimi avatar e firma

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Inviato il 22 gennaio 2020 20:28

Io non ce l'ho fatta a lasciare una recensione degli episodi 3 e 4, sorry.. Non penso ne valga più la pena, visto che venerdì almeno io vedrò i successivi, nel caso però ci ritorno in futuro.


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My faith's in people, I guess. Individuals. And I'm happy to say that, for the most part, they haven't let me down.”

___

"Dreams don't mean anything, Dolores. They're just noise, they're not real." "What is real?" "That wich is irreplaceable."

___

"Gli umani sono strane creature, ogni loro azione è guidata dal desiderio, i loro caratteri forgiati dalla sofferenza. Per quanto essi provino, non potranno mai liberarsi dall'essere eternamente schiavi dei loro sentimenti. Finchè la tempesta li sconvolgerà dall'interno non riusciranno a trovare pace. Né da vivi, né da morti. E quindi, giorno dopo giorno, faranno ciò che è necessario.

La sofferenza sarà la loro nave.. il desiderio la loro bussola."

___

Take my Heart when You go _ Take Mine in It's Place.

 

Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza; ti salverò da ogni malinconia

perché sei un Essere speciale ed io avrò cura di te. Io sì, che avrò cura di te.

 


Iceandfire
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Inviato il 22 gennaio 2020 20:32

Eh non è facile scrivere su The New pope perché tante emozioni si affollano nella mente infatti solo da poco ho riportato le mie impressioni 

Ci aggiungo che anche 3 e 4 sono puntate anche visivamente notevoli ,forse la 4 troppo didascalica e cerebrale e meno emotiva ma il livello è molto alto :) 


Ringrazio il mio caro amico JonSnow; per aver ideato e creato le immagini dei   miei bellissimi  ed elegantissimi avatar e firma

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« I am a wolf and I fear nobody. »

''They were insulting Jon and you sat there and listened.''
''Offend them and Jon loses his army.''
''Not if they lose their heads first.''

« Leave just ONE wolf alive and sheeps will NEVER be safe. »
« When the snows fall and the white winds blow, the lone wolf dies, but the pack survives. »

''I lupi sani e le donne sane hanno in comune talune caratteristiche psichiche: sensibilità acuta, spirito giocoso, e grande devozione. Lupi e donne sono affini per natura, sono curiosi di sapere e possiedono grande forza e resistenza. Sono profondamente intuitivi e si occupano intensamente dei loro piccoli, del compagno, del gruppo. Sono esperti nell'arte di adattarsi a circostanze sempre mutevoli; sono fieramente gagliardi e molto coraggiosi. Eppure le due specie sono state entrambe perseguitate''.

 

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Inviato il 22 gennaio 2020 20:42

Assolutamente, io poi con la 4 sono stata sinceramente male, difatti non riesco a rivederla, perché guardare su schermo determinate situazioni molto delicate e personali, per noi donne, non è mai semplice, anche se a farlo sono la maestria e la poesia di Sorrentino; accostare poi il tutto a personaggi caricaturali e grotteschi come il prode Fabiano, uno che nemmeno nei miei peggiori incubi vorrei incontrare, è stata una botta non da poco. Vedremo se prossimante riuscirò a ritornarci :yeah:

Modificato il 05 July 2024 17:07

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My faith's in people, I guess. Individuals. And I'm happy to say that, for the most part, they haven't let me down.”

___

"Dreams don't mean anything, Dolores. They're just noise, they're not real." "What is real?" "That wich is irreplaceable."

___

"Gli umani sono strane creature, ogni loro azione è guidata dal desiderio, i loro caratteri forgiati dalla sofferenza. Per quanto essi provino, non potranno mai liberarsi dall'essere eternamente schiavi dei loro sentimenti. Finchè la tempesta li sconvolgerà dall'interno non riusciranno a trovare pace. Né da vivi, né da morti. E quindi, giorno dopo giorno, faranno ciò che è necessario.

La sofferenza sarà la loro nave.. il desiderio la loro bussola."

___

Take my Heart when You go _ Take Mine in It's Place.

 

Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza; ti salverò da ogni malinconia

perché sei un Essere speciale ed io avrò cura di te. Io sì, che avrò cura di te.

 


Iceandfire
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Inviato il 22 gennaio 2020 20:47

Vero e per questo ho commentato solo ora 

Ho dovuto metabolizzare il tutto


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Iceandfire
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Iceandfire
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Inviato il 24 gennaio 2020 12:39

 

Peraltro la problematica del ruolo di mere serve delle religiose,specie quelle di clausura , nella chiesa attuale è molto sentita

 https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/suora-pro-nobis-ndash-aumentano-casi-abusi-sessuali-monache-224988.htm

E Sorrentino da artista sensibile quale è ne ha esposto i problemi ,che non interessano a nessuno a ben vedere ma che esistono


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J
JonSnow;
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Inviato il 26 gennaio 2020 8:24 Autore

Recensione 1x05:

 

 

La bellezza dirime in modo perpetuo la narrativa;

Ogni fotogramma è la doverosa smentita della bellezza Simonidea, laddove essa è l'entità che mai potrebbe coincidere con l'obbrobrio e che mai potrebbe confondersi al turpe. Eppure ogni immagine è invece il coincidere dell'indegnità dell'uomo che si mescola al potere dell'istante estetico, dando vita ad una componente artistica magistralmente efficiente nel suo essere contrita e pertanto contrariamente ossequiosa. Le parole di Brannox dinanzi alla sua adorata Sharon Stone sono il riflesso divelto di un uomo assecondato dalla vanità, che egli stesso trasmuta in debolezza illusoria. Il progressismo dell'attrice è così spregiudicato dall'essere percepito con sconcerto, e dunque colui che è avvolto nell'essere ieratico non può che irrigidirsi e celarsi dietro la ferrea e consunta moralità clericale, rassicurante nella sua leziosa ipocrisia, manchevole di quella medesima lucidità di cui l'assenza è percepita in posizioni più avveniristiche. Perfino il sacrificio è inteso come una volontà di potenza, la squisita cinghia che lega l'uomo all'ascesa verso Dio, disperdendo la propria vacuità come il sopirsi di antiche proiezioni, annullando il piacere nella distruzione di sé per quella stessa eterna forma d'amore.

 

La Chiesa è la dimora dell'eterno pensatore, la contrapposizione dell'esercizio passivo al dinamismo della mente.

No, no al terrorismo, no all'espandersi dei fiumi scarlatti ingrossati e incoraggiati dall'efferatezza e dalla barbarie insita negli uomini e nel bivacco di un furore mai arrestatosi. Il sintetico risultato della negazione, lo splendore del noema che diviene gesto enfatico, l'invisibile tenda che preserva un cumulo di significati quasi sguaiati nella loro semplicità. La voce del Pontefice diviene dunque un atto di gloria, popolaresca briga di mai tramontata rivalsa, l'essenzialità di un laconico imperativo che è opposizione e aggregazione, schermo ed estensione, singolarità e pluralità. Non vi sono fragilità negli elaborati pensieri che imperterriti si diffondono e istigati prendono vita, evocati dalla vanagloria di quello stesso no così straordinariamente potente. Il simbolismo e l'ascesa al medesimo divengono il giocoforza in cui Sir John Brannox può avvalersi di una dialettica demagoga, facendo della suddetta demagogia l'inaccessibile ricovero dinanzi alla forza incontrovertibile di allarmanti e pressanti richieste. La mutazione in emblema è il raffinato esplicarsi di un Io fragile che abilmente si responsabilizza fornendo alle masse lo sbiadirsi della propria individualità con un atto di auto esaltazione e paradossale astrazione. Il Vicario di Cristo disperde sé stesso nell'immolazione verbale, facendo sì che la dialettica essenziale e il desiderio di fede caracollino sino a sprofondare in un baratro di fervente misticismo, dimostrando la sagacia di una mente in grado di efficaci programmazioni. Nulla può fermare la risolutezza di un Papa in grado di consolidare la precarietà vanesia della vita in atto eterno, come eterni solo i simbolismi sanno essere, nel fascino che essi esercitano sulla pluralità delle esistenze.

 

Ma l'essere umano è contraddizione, e lo sarà sempre, che si tratti di una contraddizione minore o di una contraddizione mastodontica.

L'antinomico Cardinal Voiello ancora una volta lascia che le sue fameliche ombre cedano il passo a inaspettati quanto squarcianti bagliori. La purezza degli Appennini fa sì che emerga un altrettanto inedita purezza nell'animo del Segretario di Stato, facendo sì che egli venga rapito dall'innocenza e dalla grazia di una delle forme di amore più incontaminate; la serenità del tocco tra Girolamo e Don Mimmo è l'annullarsi delle miserie che ghermiscono e che sono la personificazione dell'umano. Nell'estasi del sollievo e della semplicità l'Uomo si ritrova in grado di comunicare, e di farlo senza la inconsistenza del verbo, bensì solo con la trasmissione e l'ascoltazione dell'inusuale quanto trasbordante empatia.

 

E quanto è intensa Esther nella sua dolorosa ricerca d'amore, nella separazione da un pudore che si è reso dimentico di sé stesso, avvalendosi della sempre più aggraziata presenza del tormento, latore di una grossolana capacità di tendere alla luce rifugiandosi nell'ignoranza dell'essere. Il corpo diventa strumento di una sessualità che esibisce in vero un vuoto che non ha eguali e che pressante si rende molesto nel rallentato deglutire di un'esistenza incapace di percepire il proprio senso, incapacità solamente acuita dalla spregiudicatezza di una solitudine mai effimera, eppure assolutista, determinante.

 

I recessi della personalità dell'uomo che si uniscono alle ombre sinistre di luoghi spudoratamente materiali nella loro assenza di luce.

L'osare dell'elegante dialettica e la morbidezza di travolgenti espressioni si trasfigurano nel ponte che unisce Sir John Brannox all'accattivante Sofia, compimento dei suoi impulsi più carnali, paradossale risvolto di un disarmo personale dinanzi al quale il pontefice si riscopre inesorabilmente uomo, catalizzatore innestato in un tessuto di deliziose gesta di potente attrattiva. Le ombre delle cavità angustie del luogo divorano i loro volti, sino ad assorbirli in nuove maschere che permettono il silenzio nei confronti del pudore. Uomo e Donna sfuggono alla categoria, il Ruolo è un concetto superato e nella morsa di un ombroso istante di passionale confronto l'uno e l'altra assaporano l'irriverente dolcezza della libertà. Il costrutto dei dogmi muta nel passivo e improduttivo sfogo dei freni inibitori, lasciando spazio al candore del platonico che ignora essere invece straordinariamente passionale. I loro sguardi si confondono all'ammassarsi di ardimentose confessioni, intenzione e movimento si scontrano con la solennità di mura secolari rovinate dall'inclemenza del tempo. E il tempo scorre ineluttabile in ogni uomo, portandolo alla chiusura e alla perdizione della propria anima. Nell'affabilità di suadenti frasi sovrapposte, la rigidità del sacrificio si spande nella disquisizione e nella distanza di coloro che desiderano invece essere eccezionalmente vicini, come fosse l'illusione di una mai accettabile separazione. E' in quelle ombre, in delle catacombe corrose dal susseguirsi di generazioni che pedisseque sono avanzate nel loro sopraggiungere, che l'Uomo si svela, ponendosi come mancato Io narrante di una storia di cui egli è profondamente indegno, come fosse così lontano da quello stesso Dio a cui disperatamente tende e di cui brama il sapiente e caloroso tocco che tutto domina e tutto rassicura.

 

Infine, la moltitudine di signorili e incoraggianti respiri, presagio di un tumulto senza pari, sinonimo di un'esistenza che non ha accettato di cessare e che, nonostante tutto, desidera un ritorno a quella stessa miseria di cui nel suo limbo aveva imparato coraggiosamente ed efficacemente a fare a meno. Ma il respiro di Lenny Belardo è solo l'unisono dei suoni incerti di ogni anima perduta, di ogni spirito spezzato nella fame della notte fonda, sempre solerte nell'avvinghiare cuori che a nulla sentono di appartenere.

Eppure in quel respiro c'è ciò che ognuno di quei cuori cerca: Dio.

 

 

 

Recensione 1x06:

 

 

La verità che veste l'ambiguo, il significato che conferma il dogma.

Nel viscido incedere di Leopold Essence si celano i sussurri dell'orrore che tende al vero, del criterio di sacralità che con parsimonia estende sé stesso ai riscontri più brutali dell'assenza di senno. Il fallimento dell'amore è estrinsecato nella compulsione di un verbo inammissibile, seguace del ticchettare di quello stesso cucchiaino sul creme caramel, dolce risvolto in una parentesi amara, delizia di parole che velenose si schiudono con la lubrica voce di chi untuosamente prevarica. Lo scenario non può che rendersi sdrucciolevole, adibito al subdolo manifesto dell'interesse e dello schema, quasi fosse la firma di un uomo che non vive, profondamente decomposto dall'interno, involucro di una creatura morta, inesorabilmente emanatrice di fetida intenzione. E' così che sopraggiunge la verità alle orecchie femmine di Sofia Dubois, completamente avvilita da una presenza così nefasta, la cui lingua tagliente lorda la purezza di una quiete che appare di conseguenza funerea, intimo presagio di molliccia tentazione, come il riscontro di una coscienza il cui accesso è istinto alla fatalità. Non vi è spazio per la recriminazione, non vi è spazio per l'autoriflessione, solo per la propedeutica di un animoso agire, imprudente testimonianza di un Io soggiogato dalle influenze, incapace di respingere il circondario e di porre un freno alle proprie paure più ataviche e all'angosciante assenza di amore, dato e ricevuto.

 

Dilagante è l'intrepido fiume della corruzione, le cui acque così profonde e lerce si infrangono come onde sulla riva della fallibilità umana.

Persino un essere vanesio e condensato nel potere dell'intelletto come Sir John Brannox è assuefatto dalla irruenza dei meccanismi di suddetta corruzione, meccanismi che portano all'autoconservazione e all'assenza di reazioni, consuete conferme di una paralisi morale che avvolge persino gli uomini migliori dinanzi al rischio, dinanzi alla consapevolezza di dover ottemperare a delle rinunce che vengono percepite come inquinanti di quella stessa capacità di distendersi, di non risultare minimamente turbati da un così carnale contrappasso che non ammette repliche. Così il decadimento della dipendenza diviene l'infausto strumento con cui un essere parimenti decadente quale il Cardinale Spalletta riesce a soggiogare la volontà del Pontefice, eterno promemoria dell'umanità di quest'ultimo, come il lascito di un temporale che non ammette disagio, come la replica silente di una tempesta che non purifica né distrugge, ma decisamente annulla, mistifica, traghetta nell'abisso dell'amoralità, dell'omertà, della sottomissione nei confronti del poderoso vizio. La dissolutezza di ogni capacità di resistenza, la friabilità della degenerazione, l'impossibilità di una lineare inclinazione all'essere cautamente morigerati. Perfino un soggetto quale Sir John Brannox, così disperato nella sua ricerca di Dio, così afflitto dall'antipatia di quello stesso Dio che inesorabilmente si abbatte su di lui, è sporcato nei suoi principi di candore, subordinato alla preservazione di sé, di quello stesso sé stesso che quantomai egli odia e che percepisce essere odiato di riflesso anche dall'alto dei cieli, come il monito di un'essenza destinata al patimento e all'assenza di compassione, come la chiusura letale alla vera comprensione. Così colui che è ritenuto essere abietto, il Cardinal Voiello, è invece sollevato dall'incarico con inaudita dignità, preda di coloro che profondono le sue stesse dinamiche corruttive, preda di un pontefice così afflitto dal vizio dal rendersi incapace di adempiere ad una condotta salvifica, risultando invece profondamente remissivo e docile verso uno schema di potere che lo rende pedina passiva, e a cui egli sapientemente decide di concedersi. Sir John Brannox diviene dunque solo l'ennesimo, pur splendido, coperchio che cela la corruzione insita nel clero.

 

Ancora e ancora l'essere umano è simbolo di paradossale altisonanza antinomica, indeprecabile scommessa eternamente viva da chi nulla attende.

Il Cardinale Voiello contraddice sé stesso e coloro che lo annettono alla categoria del male. Assuefatto da una luce parossistica, egli è il male che punisce il male, è il male che non pretendere d'esser bene, è il compromesso coattivo, il mezzo nefasto di uno scopo nobile, la rivalsa morale di chi ha vanto di non esercitare morale alcuna. L'uomo dietro le quinte è così dimostrativo in atti potenti ed eclatanti che evocano le migliori parti di sé e che rendono la sua anima lo speculare riflesso di chi invece possedeva candore ed ha ceduto ad altri processi schematici. Voiello non copre, Voiello non tollera, Voiello attua per la prima volta un impensabile rivolta morale. Non vi è spazio per gli omertosi, non vi è spazio per coloro che incoraggiano dinamiche pedofile all'interno del clero, non vi è più spazio nemmeno per la discriminazione sessuale. Razionalità ed emotività si uniscono come linee dedite ad uno scopo univoco, tracciando i segnali positivi di una personalità ambigua che tende immancabilmente al bene e lo fa con profonda cognizione in diverse occasioni, pur ritornando all'origine di una dimensione quantomai misera. Eppure il peggiore di tutti, colui che era ritenuto il più empio, è invece colui che si rifiuta di avvalorare il peggio, di nasconderlo e di celarlo nella sudditanza di un'omertà senza fine. E' scandaloso Voiello nel suo essere irremovibilmente scandalizzato e smosso dall'orgoglio di una rivendicazione che non ammette tolleranza alcuna. La ribellione del servire il Bene pur non appropriandosi della coscienza di farlo, la ribellione del servire quello stesso bene pur non magnificando sé stesso, pur rimanendo inclementemente coerente nell'immagine che egli stesso ha di sé e che non è disposto a rendere oggetto di indulgenza e ipocrisia. Il Cardinale partenopeo è la condiscendenza di cerebrale e obiettivo.

 

E il vuoto, il vuoto che in ogni cuore si cela e che mira al compimento attraversando ogni strato di controversia, ogni peccato più spudorato.

E' dolente e intrepida, Esther, donna audacemente sospesa tra i suoi vuoti, in un'assenza d'amore che non conosce uguaglianza né lenimento, intrappolandola nella vigliacca stasi della sopravvivenza; ella si nutre dunque dei sentimentalismi d'accatto, facendo della sessualità vacua e della forma di un amore profondamente malato il riempimento del suo vuoto esistenziale. Un corpo apparentemente privo di Dio, tuttavia inesauribilmente ricolmo dello stesso e della sua passionalità, come fosse il configurarsi di una fragile e mancata Maddalena, fautrice tanto di peccato quanto dell'assoluzione di sé nella morte della propria individualità in favore della mostruosità della vita. La sua è una danza sessuale, una danza di morte e disperazione, una danza che la rende solo più prigioniera delle sue convulsioni interiori, di quel tonante senso di assenza che prorompe in ogni angolo della sua interiorità, rammentandole le invisibili lacrime di uno strazio persecutorio. Dov'è, ancora una volta, Dio? Dov'è Lenny?

 

E infine, il Pontefice che non è Pontefice, l'Uomo che è Uomo.

Delicate venature di diplomazia si affacciano sul volto elegante di Sir John Brannox, eppure egli non può sostenere il ruolo, non può avvalersi della forza di un gioco di ipocrite apparenza. Fin troppo pulsante è il trauma che vige in lui, fin troppo delicato è il suo Io che non ha contezza di irrigidimento, fin troppo evidente è la sua dipendenza. Il Papa non è che Uomo, ogni fotogramma ci rammenta, e come ogni uomo straziato dal dolore egli tende alla fuga, incapacitato nel far fronte ad una sofferenza senza fine, egoistica ma non per questo meno inaudita. In tutto ciò, il vero Papa fa da sfondo con sospiri così potenti da mistificare il concetto di assenza e ammaliare con la silente promessa di un prossimo ritorno.

 

Ancora una volta due episodi molto pregnanti.

 

 


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« I did what I thought was right. » Jon Snow

« There are no men like me. Only me. » - Jaime Lannister

« No one can protect me. No one can protect anyone. It's true, I am a slow learner, but I learnWinterfell is Our Home, we have to fight for it.  » - Sansa Stark 

« Leave one wolf alive and the sheep will never be safe. » - Arya Stark

« good act does not wash out the bad, norbad act the good. » - Stannis Baratheon

Take my Heart when You go _ Take Mine in It's Place.

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Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via, dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai. Ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale. Ed io avrò cura di te.


Iceandfire
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Iceandfire
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Inviato il 26 gennaio 2020 19:02

Mie impressioni episodio 5

 

John Brennox ,ormai lo sappiamo è l’esitazione,il dubbio ,la fragilità di chi cerca l’amore anche di Dio e che manca anche e soprattutto a se stesso.All’inizio della quinta puntata egli incontra Sharon Stone nel ruolo di se stessa ,intelligente ,ironica sempre seducente ,ella dona a Brennox le sue scarpe con tacco a spillo emblema della sua femminilità in un incontro godibilissimo in cui leggerezza ed ironia vincono

E vincono in particolare quando Giovanni  Paolo III le chiede di non accavallare le gambe e quando lei a sua volta chiede se può cambiare posizione egli fa cenno ai preti che assistono all’incontro di guardare altrove ,ma qui c’è tutta la leggerezza e il non prendere nulla sul serio di Sorrentino .La Stone,però  è anche donna molto intelligente e chiede al santo padre di celebrare i matrimoni omosessuali. La risposta di Brennox è che nel cattolicesimo l’atto sessuale esiste solo a scopo procreativo e che la forza della chiesa sta nel fatto che ha credenze millenarie fondate sulla Bibbia che non si può aggiornare come un iPhone:tutto ciò che può essere aggiornato peraltro finisce nella spazzatura per essere sostituito da un modello più costoso ergo dura pochissimo e presto viene gettato via .Tutta la scena è giocata sul filo del sacro e del profano che si confrontano e si scontrano come si confrontano ,attraendosi , la fragilità e la manchevolezza di Brennox con la forza di Sophie la donna cui egli si aggrappa per resistere ed esistere come papa. Sophie è una donna forte ,determinata , sagace ,intelligente ,molto seducente, e il suo vestire spesso in tailleur pantaloni chiari e cappello sta proprio ad indicare la luce e la seduzione non solo fisica ma anche intellettuale che porta ovunque va .In questo episodio 5 il feeling tra il Papa John Brannox e una splendida sorniona (fino ad un certo punto )Sofia Dubois  la responsabile della comunicazione del Vaticano, continua infatti lui  le dà il numero privato della sua abitazione. Peraltro un ignobile  attentato a Lourdes ha trasformato il Vaticano da carnefice in vittima con il vantaggio che nessuno parla più degli scandali sessuali in cui la chiesa è stata coinvolta. Ed ovviamente il papa deve fare i conti anche con il terrorismo
islamico, che colpisce la cristianità con questo attentato a Lourdes che ha fatto 10 vittime tra disabili per giunta ergo è vile quanti altri mai 

Arrivato in loco per commemorare le vittime, il Papa rifiuterà il mascara ergo ogni finzione o artificio per trovare una parola giusta o meglio due semplici sillabe ,semplici ma potenti NO NO NO prima sussurrate e poi gridate in ogni direzione .No alla violenza,al sangue ,al terrorismo ,all’odio e alle divisioni e alle discriminazioni tutto è condensato in quel NO che serve a dare a Brennox una immagine rispettata dai fedeli che in Piazza San Pietro gremita lo osannano ,come lo osanna adesso lo stampa .E’ un No non divisivo o negativo ma un No propositivo ,positivo ,totalmente positivo .
Molto belle le scene direi intime e intimistiche in cui  Brennox  e Sofia Dubois si chiamano la notte come due amici o due amanti, e si danno un appuntamento (" le catacombe sono l'idea più vicina a un night club che un prete può avere " dice Braddox) .Da notare che il telefono squilla più e più volte prima che ci sia risposta e questo è certamente un omaggio ai 22 squilli di C’era una volta in America una chicca tra i tanti rimandi fatti dal regista ,colti e non colti dallo spettatore .


Ma questo Papa è umano, fragile, terreno non un supereroe della Cristianita’,non è Lenny Belardo e non solo perché non ne ha il seguito adorante  ,non ne ha  la forza della scelta di una via non accomodante non di mezzo visto che Lenny cerca sempre la via diritta , quella ardua e non semplice da percorrere .
Nelle catacombe un Brennox di vetroresina a suo dire rivela che ha intenzione di dichiararsi favorevole ai matrimoni tra preti sia, gay sia etero. Una svolta epocale che il pontefice ha intenzione di fare durante l’intervista a Emory Kitsworth, il giornalista del New York Times. Una notizia bomba cui fa da contraltare il sospiro che Lenny Belardo comincia  ad emettere dalla sala di rianimazione dell’ospedale San Giovanni e Paolo di Venezia. E una radio ha deciso di trasmettere in diretta perpetua il respiro del papa che ha dato forza ed entusiasmo ai Papa Boys di Lenny che aumentano in numero .Ma ciò deprime Brennox che sa di non possedere la forza di Belardo e la sua capacita di amare e darsi ,la sua resistenza .

Forse Belardo uscirà dal coma, ma al momento la sola cosa che sappiamo è che il divino millepiedi custodito da Brannox striscia sul corpo immobile di Pio XIII come per dire ,forse , che Dio ha toccato il suo rappresentante in terra vero e lo sta riportando in vita gradualmente come in un colpo di scena meditato e programmato e sapientemente scandito da una sorta di conto alla rovescia visto che il numero di sospiri si fa via via più frequente ,coinvolgendo tutti tranne il papa in carica .

Per ora Esther fa fuori il magnaccia biondo che la usava e prende coscienza dei suoi mezzi e del suo potere sulla madre di Attanasio

Episodio intimistico direi quasi sempre e di grande impatto emotivo e visivo
Questa serie direi è entusiasmante per profondità ,grande bellezza e attualità dei temi proposti 

Riporto qui una grande battuta del cardinale Voiello che ci farà capire chi è davvero a 360 gradi

Diciamo che sono stato in minoranza per tutta la mia vita Santità, in realtà appartengo ad una minoranza così esigua da essere l'unico che ne fa parte." 

Un grande personaggio tragico ma anche ironico e sapientemente sarcastico che Brennox farà un errore a dismettere a favore di traffichini viscidi , meschini , ricattatori.

 


 

Seguono poi mie impressioni sulla sesta puntata anche essa una chicca tutta da gustare con la argutissima battuta sulla differenza tra sesso e amore 

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 27 gennaio 2020 11:12

Grazie a @JonSnow; per avermi consigliato caldamente la visione di questa serie. Io ho apprezzato pochi prodotti italiani, più che altro qualche film, serie tv mai. Pertanto ero molto scettica sulla visione, soprattutto per il tema. Pensavo che avrei assistito a uno di quei drammi politici noiosi ed ipocriti ed invece grande è stata la mia sorpresa durante la visione di quella che ormai ritengo una delle opere seriali più profonde e artistiche degli ultimi dieci anni.

 

Arrivo con un po' di ritardo a recensire finalmente la seconda stagione. Per ora ho visto solo le prime due puntate, di cui metterò la recensione sotto spoiler, ma posso già dire di essere molto curiosa su come si svilupperà la storia perché la prima stagione avrebbe potuto essere autoconclusiva e le premesse di questa nuova stagione sono interessanti.

 

Spoiler puntata 1e 2

Non sembrava possibile ma questa seconda serie si presenta ancora più barocca, più lussureggiante e sensuale, a partire dalla sigla dissaccrante con quello che pare un quadro in movimento che raffigura le suore mentre si contorcono in una sensuale danza sotto la croce e vengono rappresentate nei loro desideri nascosti di femminilità inespressa, come il truccarsi o l'indossare i tacchi. Non c'è nessun uomo da sedurre con quei rossetti rosso fuoco, la sensualità si accende e si spegne segretamente entro quelle mura.

 

Dissacrante anche il momento in cui la suora che assiste al capezzale di Lenny prima lo lava con la spugna, con l'amorevole delicatezza di una Maddalena, e poi si dona piacere accanto a quel corpo giovane e bello, inanimato testimone di questo amore idolatrato.

 

La parata dei cardinali col sottofondo folkloristico è come se fosse uno scherno a tutto quel ossequioso cerimoniale, che sotto agli abiti immacolati e ai gesti pomposi nasconde tutte le fragilità e le ipocrisie umane e ne rende ancor più forte il contrasto.

 

Divertente la scena del conclave in cui Voiello incontra il suo doppelganger e, per quanto gli altri continuino a farglielo presente, lui continua a negare questa somiglianza, rifiuta di vedere se stesso persino quando i due si incontrano nel bagno, dove il gioco dei doppi è anche simboleggiato dagli specchi sulle pareti.

Iconica la risposta che Voiello da quando l'altro lo sbeffeggia per il neo: "E' il mio secondo cervello, che si attiva solo quando si presenta un piccolo problema come questo".

 

Ho trovato significativo il momento in cui Sorrentino ci presenta i dialoghi intimi dei cardinali con Dio, e possiamo così sbirciare nei loro cuori, i loro desideri segreti e scoprire cosa li muove, se la fede o le ambizioni personali.

 

Ho notato anche io, come @Iceandfire un richiamo all'alto passero nella figura di papa Francesco II, nel suo rovesciamento di intenti nel momento in cui si rende conto che ha in pugno il Vaticano, che lo riteneva una marionetta utile e nella costituzione di una milizia di frati che fin da subito si mette in moto, approfittando degli sgomenti cardinali, che restano totalmente inermi e spiazzati davanti allo spoglio dei loro averi e privilegi.

La scena in cui Voiello e il suo doppio complottano di fronte all'altare mi ricorda Varys e Ditocorto che si punzecchiano davanti al trono di spade.

 

Non è la prima volta che Voiello subisce il karma delle proprie macchinazioni, era già successo con Lenny, ma questa volta, come ammette egli stesso, la fretta che nasce dalla paura di perdere terreno e di essere sorpassato nelle sue ambizioni gli fa compiere l'errore peggiore di tutti. Così non resta che compiere il male, per salvare ciò che più teme di perdere. troviamo qui tutta l'ipocrisia dello Stato Vaticano, che predica il Verbo di Cristo ma non ne segue i precetti, ma ci viene evidenziato anche il fatto che la struttura stessa del Vaticano si poggia su questa ipocrisia, altrimenti non potrebbe esistere.

 

Nella seconda puntata c'è un'esplosione del barocco, dell'opulenza. 

Finalmente conosciamo la figura di Brannox, un vero dandy inglese. A parte l'innegabile carisma di Malkovich, che trovo abbia lo stesso tipo di sguardo lunatico e inquietante di Jack Nicholson, è indubbio il fascino di questo personaggio, così malinconico (gli danno pure del depresso in puntata). In questo vedo somiglianza con Lenny, col quale ha in comune una personalità complessa e controversa (sono sicura che ci darà sorprese più avanti).

Ho notato anche la scelta delle pose del personaggio, l'abito viola che ricorda i paramenti che i preti indossano ai funerali, in contrasto con l'abito bianco puro che presagisce quello papale. 

Quando Voiello gli chiede per cosa piange, Brannox risponde "Per la costante imperfezione del mondo" e questo ci da già l'idea di un papa che vorrà a modo suo, come ha tentato Belardo, piegare la chiesa e il mondo alla propria disillusa visione.

Un personaggio tormentato che sicuramente nasconde segreti.

Un'altra cosa in comune con Pio è il rapporto con i genitori. Mentre Lenny è stato abbandonato e per tutta la vita ha cercato in Dio la figura di quei padre e madre che gli hanno negato l'amore, Brannox ha dovuto rassegnarsi alla mancanza d'amore di due genitori ancora in vita. Sono ormai due figure sbiadite nel dolore della perdita del figlio gemello e nel loro rancore verso Brannox mi chiedo se ci sia solo l'ingiusto colpevolizzare un figlio di essere vivo, l'idealizzare quello morto proprio perché non c'è più, o se questo rancore genitoriale possa derivare da qualche azione di Brannox che magari avrà condotto alla morte il fratello ma che non noi conosciamo ancora.

 

Mi è piaciuta anche la carrellata sulle figure dei cardinali seduti, così isolati gli uni dagli altri, mentre la voce fuori campo suggerisce che tutti loro vogliono disperatamente credere in Dio, altrimenti sarebbero perduti.

 

Ho trovato anche interessante la digressione su Esther. C'è una netta differenza tra la donna pia, vestita come una sottomessa casalinga degli anni 50, quasi santificata nella sua abnegazione al papa quando viveva tra le mura protettive del Vaticano, e la donna in jeans e maglietta che, nonostante abbia finalmente ricevuto il miracolo della nascita che tanto agognava, non riesce comunque ad essere felice e nel mercimonio che fa del suo miracolo si sente tradita e sporcata, perché è ciò che succede a tutti coloro che vivono nel mondo. Il compromesso, la consapevolezza della realtà, la frangibile certezza degli ideali che si spacca di fronte alla realizzazione che siamo sempre scontenti e infelici, per quanti doni la vita ci offra.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Modificato il 05 July 2024 17:07

Questa è l'unica Odissea:  gli Argonauti partono in cerca della realtà per trovare, alla fine,

colui che la sta sognando. (Il pappagallo dalle sette lingue)

 

Flectere si nequeo superos, Acheronta movebo. ( Virgilio - Eneide )

 

Tutte le fini sono il mio inizio, tutti i cammini sono il mio sentiero.

(benedettini disertori)

 



 


Iceandfire
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Inviato il 27 gennaio 2020 11:42

Episodio 6

Del potere anche del respiro di chi sa amare

 

 


Questa puntata è tutto il prologo alla bomba che scoppierà nella settima puntata.Più che in altre puntate essa si incentra su  lussuria e avidità. Nei sottoscala si verificano incontri in cui il sesso e la cocaina che obnubilano e anestetizzano la mente sono moneta di scambio per corrompere chi dovrebbe pensare solo al bene del suo paese visto che da esso è profumatamente pagato nel farlo.Ma l’avidità umana non ha confini e spinge l’uomo ad ogni vizio , al suo degrado.Essa porta a compromessi,a vie di mezzo non accettabili per persone dotate di etica,ma di certo il Vaticano nei posti di potere non è frequentato da persone che fanno la cosa giusta per la comunità,essi fanno la cosa giusta per i propri interessi,per coltivare le loro inclinazioni e per avere potere.Ovviamente si paga un prezzo per le miserie morali di queste persone , esse infatti  sono soggette al ricatto come lo è Brennox del resto per la sua tossicodipendenza, questo suo vizio che lo anestetizza dai sensi di colpa per la morte del fratello e per l’odio coltivato contro di lui dai genitori che lo porta  a non cogliere l’essenza di Dio presso di lui,  a cercare compromessi in primis con se stesso di cui cerca l’assenza per non soffrire più' troppo lacerante e assoluto il suo dolore di essere escluso

Ergo nei sotterranei si tengono incontri in cui il vizio è moneta di scambio ,viceversa nei piani alti  si  sente echeggiare il respiro di Lenny Belardo, il Papa in coma , assente ma presente nei momenti chiave dei personaggi che lo avevano amato e rispettato per la sua capacità di tenere la barra dritta senza debolezze o forzature.L’attesa del suo risveglio è come una lunga  sfiancante agonia , ma tutti i suoi fedeli e amici la aspettano con ansia e con il fiato sospeso direi…il momento si avvicina,sospiro dopo sospiro che si fa sempre più potente dato che è in grado di spegnere una candela.

In questa puntata ci viene presentata la figura viscida ed inquietante di  Leopold Essence che   invita Sofia Dubois a indagare su suo marito, mentre una blatta, assai schifosa, gli entra nella manica della tonaca con un simbolismo che sembra ovvio al momento anche se il prelato è il secondo uomo più intelligente del mondo. Thomas, con  Spalletta e il  ministro dell’economia Guicciardini investono e riciclano danaro in operazioni affatto lecite. Voiello informa il Papa di queste scabrose attività. Ma durante il confronto tra Giovanni Paolo III e il cardinale Spalletta, quest’ultimo riesce a convincere il pontefice a non intervenire avendo il papa sotto ricatto.Per questo Brannox decide di destituire Voiello dal ruolo di Segretario di Stato nominando al suo posto il cardinale Mario Assente. Il colpo è pesantissimo per un uomo di chiesa che ha dato tutto per essa ma serve a farci capire chi è nei fatti il cardinale Angelo Voiello,la presunta anima nera del Vaticano.Egli è un uomo profondamente capace di amare in particolare gli uiltimi.Prima di andarsene  spedisce a Kabul  il cardinale Hernadez (reo di aver protetto i preti pedofili cosa che mai Voiello ha accettato o subito) e di sistemare le annose questioni riguardanti le suore di clausura. In tutta questa fase Voiello,e non il papa si badi bene, dimostra che la Chiesa è innanzitutto misericordia per chi ha peccato che non viene scacciato o esposto al pubblico ludribio , la chiesa deve saper perdonare e aiutare con la sua presenza “affettuosa “chi ha errato.Sintomatico il desiderio di Voiello che  il figlio della ragazza monaca si chiamasse come lui Angelo,un  nome neutro come lo è un angelo e quindi adattabile ad un maschio o ad una femmina.Ci mancherà Voiello , ironia ,sarcasmo e anche bontà nascosra sotto il cinismo di chi sa di dover difendere la Chiesa a tutti i costi anche a quello di bruciare la sua reputazione,e ne soffre pure .Voiello ha un anima ,ha vera passione ( pure per il Napoli) altri no e nessuno lo vale.

Ancora Paolo Sorrentino ci prepara all’intervista  epocale di Giovanni Paolo III con il giornalista del New York Times ,ma egli  incalzato a rispondere alle domande sulla morte di suo fratello Adam,  tentenna, vacilla, diventa confuso. Il cardinale Spalletta vorrebbe stoppare la diretta perché ha capito che il Santo Padre è in crisi di astinenza, abbiamo dunque la conferma che il nuovo  Papa è un tossicodipendente che incapace di tenere la scena in diretta mondiale interrompe l’intervista e si allontana disperato e distrutto, e questo mentre Lenny sta letteralmete risorgendo

E Esther ?Grazie a suoi incontri con Attanasio e non solo ella diventa benestante ma  comicia pure ad attaccarsi al povero ragzzo e forse ad immaginare un futuro con lui di amore  e non solo di sesso Ma ad un certo punto viene licenziata dalla madre di lui: che futuro potrebbe esserci tra Esther e Attanasio?

In realtà la madre cerca di risparmiare ma è soprattutto gelosa del rapporto che si è instaurato tra Esther ed il figlio e teme che Esther ( santa o pu***na?NESSUNA DIFFERENZA ) lo possa mettere contro di lei facendone la donna importante della sua vita.Infatti neanche incontri gratis accetta la signora e Esther perde la testa e cerca di ammazzarla pregando Lenny che in quel momento le è vicino e le sorride tristemente di fermare la sua mano ,cosa che in un certo senso avviene mentre troviamo poi Esther a Venezia con il piccolo Pio a pregare con tutta se stessa per Lenny.

Puntata anche questa notevole come notevole e densa di significati  è sempre tutta la colonna sonora 

 

 

Modificato il 05 July 2024 17:07

Ringrazio il mio caro amico JonSnow; per aver ideato e creato le immagini dei   miei bellissimi  ed elegantissimi avatar e firma

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« I am a wolf and I fear nobody. »

''They were insulting Jon and you sat there and listened.''
''Offend them and Jon loses his army.''
''Not if they lose their heads first.''

« Leave just ONE wolf alive and sheeps will NEVER be safe. »
« When the snows fall and the white winds blow, the lone wolf dies, but the pack survives. »

''I lupi sani e le donne sane hanno in comune talune caratteristiche psichiche: sensibilità acuta, spirito giocoso, e grande devozione. Lupi e donne sono affini per natura, sono curiosi di sapere e possiedono grande forza e resistenza. Sono profondamente intuitivi e si occupano intensamente dei loro piccoli, del compagno, del gruppo. Sono esperti nell'arte di adattarsi a circostanze sempre mutevoli; sono fieramente gagliardi e molto coraggiosi. Eppure le due specie sono state entrambe perseguitate''.

 


Iceandfire
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Iceandfire
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Inviato il 27 gennaio 2020 17:56

@Oathkeeper

La grande bellezza di questa serie ,come la sua profondità ,i suoi richiami a altre opere d’arte cinematografiche ,la sua musica che sottolinea ogni momento della tragedia in atto cambiando di volta in volta ma con un significato preciso ,sta nel fatto che non colpisce solo gli occhi con la lussuria delle immagini amplificate da sapienti  movimenti di macchina di un vero visionario regista-autore ,ma che l’estetica ,l’apparire,gli stessi colori sfacciati in genere compresi i bianchi che fanno risaltare il rosso passione e i colori scuri che scolpiscono i corpi ma non solo, i puntuali dialoghi compresi quelli ironici, insomma tutto è sapientemente utilizzato per far passare messaggi precisi e coinvolgenti .Non c’è freddezza cerebrale in quello che ci mostra Sorrentino ma passione vera e tanta umanità ,tanto dolore dell’umanità  di cui la Chiesa dovrebbe farsi carico davvero.

Del resto nel consigliare la visione di The Young Pope ai miei amici sono andata sul sicuro perché già questa serie precedente era un capolavoro imperniato sulla ricerca di Dio ma chi ti portava per mano nel labirinto dell’animo umano ,specie di quello ferito e sofferente

Modificato il 05 July 2024 17:07

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