Ho controllato e non esiste ancora un'analisi su Neddyno. Trattandosi del mio secondo personaggio preferito ho deciso di correre ai ripari.
Ned Stark è indubbiamente il protagonista di AGOT. Non solo è il personaggio con il maggior numero di POV del primo libro, ma è anche quello attorno cui ruotano le vicende di quasi tutti i personaggi principali: dal conflitto interiore di Jon Snow, alla guerra iniziata da Robb nelle Terre dei Fiumi fino ai percorsi di Sansa e Arya. Di conseguenza la sua morte risulta tanto spiazzante quanto logica: come ad ogni libro muore il POV del prologo, così è dovuto morire il protagonista del primo libro. Allo stesso tempo la sua morte segna un ricambio generazionale, uno spartiacque tra gli eventi della Ribellione e quelli della Guerra dei Cinque Re. Infatti Ned può essere anche considerato il protagonista del prequel mai scritto di ASOIAF, e attraverso il riemergere degli eventi della Ribellione emerge anche il romanzo di formazione di Ned Stark. Mi sovvengono le parole di una persona a me assai cara a proposito della serie, parole che sono applicabili a molti altri personaggi della saga:
"Ned Stark non è mai morto, perché non c'è una puntata in cui non venga ricordato".
Ned Stark è il secondogenito di Lord Richard Stark, ma ha passato gran parte della sua infanzia a Nido dell'Aquila, come protetto di Jon Arryn. È una situazione simile a quella che vivrà poi Theon Stark e anche sua figlia Sansa: diviso tra due mondi e due famiglie, spesso inconciliabili tra loro. Non a caso Ned verrà definito il "lupo mansueto", ovvero il lupo che si è ormai addomesticato e ha imparato a stare con gli uomini. Ned manterrà sempre un profondo legame con il Nord, evidente soprattutto nella sua devozione verso gli alberi-diga (assenti a Nido dell'Aquila), ma non bisogna sottovalutare l'influenza (sia positiva che negativa) che Jon Arryn ha avuto su Ned. Tutta la sua esistenza sarà volta a mediare tra l'istanza dell'onore e quella della famiglia, e a volte, come vedremo, a superarle entrambe.
La svolta nel cammino di Ned si ha con la morte brutale del padre e del fratello e con il rifiuto da parte di Jon Arryn di consegnarlo al Re Folle. Da lì parte verso le Tre Sorelle, dove Ned riesce a a convincere il Lord di Sisterton ad appoggiare la Ribellione, e poi verso il Nord dove Ned raduna i vessilli per vendicare la morte del padre e del fratello e, soprattutto, per ritrovare sua sorella. Per vincere la guerra c'è però bisogno di un accordo, un matrimonio a quattro voluto quasi sicuramente da Hoster Tully, dove Ned si unisce alla promessa sposa di suo fratello. È un unione forzata (almeno all'inizio), ulteriormente complicata dal fatto che Ned è innamorato di Ashara di Starfall. Non sappiamo se lei ricambiasse i suoi sentimenti o se invece fosse innamorata di Brandon (a me piace pensare che in realtà Ned avesse avuto una relazione sia con lei che con la pescatrice), resta il fatto che Ned rinuncia a lei e non esita a uccidere suo fratello, causando (forse) il suicidio della ragazza. In altre parole Ned antepone Lyanna al suo primo amore, così come in seguito anteporrà la promessa fatta a Lyanna a Catelyn e alla stabilità del suo matrimonio. Già durante la guerra emergono i primi contrasti con Robert: Ned accusa Jaime di aver tradito il Re Folle e i Lannister dell'omicidio dei due figli di Rhaegar, Robert si mostra assai più pragmatico e più incline al perdono. Emerge così la natura idealista e allo stesso rigida e ancorata all'onore del giovane Ned, il quale non ha ancora compiuto la sua maturazione.
È con la morte di Lyanna che Ned giunge a termine del suo romanzo di formazione, non solo perché così diventa padre, ma anche perché la promessa lo costringe a mettere da parte la sua reputazione, a mentire (andando così contro la sua natura) e, soprattutto, a mentire al suo migliore amico, che è stato per lui come un fratello. Ugualmente al termine della sua vita Ned tradirà la memoria di Robert per salvare sua figlia Sansa.
La morte di Lyanna deve averlo segnato più profondamente di quanto appaia in superficie. Si può infatti notare come la linea politica di Ned sia agli antipodi di quella di Lord Richard: mentre quest'ultimo aveva intessuto una fitta rete di accordi matrimoniali, Ned Stark non solo aveva espresso remore al matrimonio tra Sansa e Joffrey, ma non aveva mai pensata una consorte per il suo erede Robb, nonostante le pretendenti non mancassero di certo (come insegna il caso Alys). Nei pensieri di Ned non c'è traccia di odio verso Richard, la cui morte continua ancora a generargli sofferenza, tuttavia è possibile che una parte di lui identifichi nei complotti paterni la causa della rovina della sua famiglia. Diverso è il caso di Jon Arryn, il mentore di Ned, austero e anche un pò ingenuo. Jon Arryn infatti, pur vivendo ad Approdo del Re, non si era mai accorto dell'incesto tra i gemelli Lannister (è stato Stannis a mettergli la pulce nell'orecchio), nè della tresca tra sua moglie e Petyr Baelish (i quali poi l'hanno ucciso); Ned sin da subito si accorge del marcio della capitale, e tuttavia sceglie di restare per scoprire la verità sulla morte del padre adottivo. Si può dire che è stato questo il più grande errore di Ned, non solo a livello strategico, ma anche come padre: rimanendo ad Approdo del Re antepone la memoria di Jon Arryn alla sicurezza delle sue figlie.
Ned Stark viene trascinato in una guerra che, sebbene non ancora ufficialmente scoppiata, tuttavia era già presente dagli inizi di AGOT: Stannis si è ritirato a Roccia del Drago, meditando sulla sua successione, Renly ha intessuto accordi con Tyrell, Cersei già da tempo tenta di uccidere Robert, e sopra tutti questi complotti aleggiano le figure di Petyr e Varys: il primo intenzionato a fare scoppiare una guerra civile, il secondo a evitarla, ma solo per preparare meglio l'invasione dei Targaryen. La caduta di Ned è organizzata attraverso non un solo errore, ma una serie di sbagli: la fiducia accordata a Petyr Baelish, il rifiuto dell'aiuto di Renly e Loras, il non aver rivelato subito la verità a Robert o al Concilio. Su quest'ultimo vorrei soffermarmi un attimo. Il dialogo con Cersei, dove lui le offre la possibilità di scappare con i tre figli, può apparire come il frutto dell'ossessione di Ned per l'onore e i giuramenti, ma in realtà è un atto di alto tradimento. Non tanto perché causa la morte di Robert (Ned avrebbe potuto effettivamente impedirla recandosi immediatamente da Robert), ma perché significa rendersi complice delle azioni di Cersei. Ned infatti vuole impedire a Robert di giustiziare Cersei Lannister e figli, offrendo a questi una fuga. Ancora una volta Ned si oppone a Robert: prima con i figli di Rhaegar, poi con Daenerys, e infine con Joffrey, Tommen e Myrcella. È proprio nel dialogo con Cersei che il disprezzo di Ned verso Robert raggiunge il culmine:
"Non so chi di voi due mi fa più compassione"
Più tardi Ned penserà a Robert nella sua prigionia, all'amico che ha tradito più volte, e che in seguito tradirà davanti al Tempio di Baelor:
"Ho errato con te, Robert." pensava Ned. Non poteva dirle, quella parole. "Ti ho mentito, ti ho nascosto la verità. Ho lasciato che ti uccidessero."
La scelta di dire la verità a Cersei nasce dall' aver tenuto nascoste le origini di Jon Snow, eppure, mentre la promessa fatta a Lyanna fondeva insieme l'istanza dell'onore e della famiglia, il dialogo con Cersei le supera entrambe. Ciò che conta adesso è la misericordia, la coscienza morale, quella stessa coscienza che ha spinto Jaime a uccidere il Re Folle. Ned si pone come creatura autenticamente morale, lontano dal legalismo di un Cregan Stark o di un Gerold Hightower, eppure non è esente da colpe anche gravi, come l'indifferenza e la noncuranza verso il protetto Theon Greyjoy, che pure viveva lo stessa situazione che Ned aveva sperimentato da ragazzo.
"Gli dei esistono" ripetè a se stessa. "E anche i veri cavalieri. Tutto questo non può essere una menzogna".
Comitato Pro Brandon Stark; Comitato S.P.A. Salvate il piccolo Aemon (in difesa del figlio di Mance, del figlio di Gilly e di tutti gli altri bimbi di ASOIAF); Comitato QUANDO C'ERA LUI (Meglio Tywin di quella psicopatica di sua figlia); Comitato A.T.P.A. (Aemon Targaryen pro-pro-prozio dell'anno); Comitato E.S.S.S. (Eddard Stark Santo Subito); Comitato E.T.S.T. (Eddison Tollett li seppellirà tutti); Comitato M.E.F.H. (Martin esci fuori Howland) gemellato con M.E.F.W. (Martin esci fuori Willas); Comitato T.M.G.M.S. (Theon Mezzo Greyjoy Mezzo Stark); Comitato Y.L.J.E.M. (Ygritte levati, Jon è mio), Comitato T+S: Tyrion+Sansa (possibilmente a regnare su Castel Granito); Comitato Pro Jojen e Meera Reed; Comitato G.M.S.S. (Giù le mani da Sansa Stark); Comitato L'unico Vero Aegon (ovvero l'Egg delle novelle);
Hai ragione Ned è il personaggio chiave della saga di Martin quello che si credeva fosse il protagonista della storia fino alla fine ed invece come attore chiave in prima persona lo perdiamo fisicamente alla fine del primo libro, ma certamente poi aleggia se non altro come pietra di paragone etica ,ma non solo, in ogni libro successivo .Del resto si può dire che tutta la storia raccontata nasca da una sua scelta precisa che è stata una scelta di amore per la sorella morta in circostanze tragiche che poi si è trasformata in una scelta di dovere ,il dovere di proteggere Jon cui peraltro voleva molto bene e che ha cresciuto come un lord, ove possibile, il che ha innescato il rancore di Cat non contro Ned che a conti fatti l'avrebbe tradita ma contro Jon che non aveva colpa per quanto accaduto. E che Ned amasse Jon lo si capisce in occasione del ritrovamento della metalupa morta e dei suoi cuccioli.Ned ascolta Jon e acconsente che ogni figlio adotti un metalupo perchè lui glielo aveva chiesto
Del resto l'affetto che Ned a suo modo mostrava per Jon ,che aveva tenuto a GI proprio per seguirlo meglio , era proprio il vero motivo che imbestialiva Cat perchè di fatto rendeva evidente quanto lui amasse la donna con la quale secondo Cat egli l'aveva tradita.E forse per cercare una mediazione Ned non aveva legittimato Jon: Cat non lo avrebbe sopportato.
Ned era appunto il lupo tranquillo ,l'opposto del fratello che avrebbe ereditato GI, il quale mai avrebbe disonorato la moglie appena sposata per dovere anche se amava un'altra .Ned aveva immaginato un suo futuro da cavaliere onorevole ben distante dalle beghe del potere ,dalle trame,dagli intrighi che esso comportava ed infatti da questi intrighi mortali è stato travolto.In ogni caso ha protetto Jon nel modo migliore fino alla fine e gli ha dato un fondamentale imprinting Stark ben diverso dall'imprinting di altre casate che solo il potere cercavano disposte a tutto per esse .Ergo ci credo che lo spirito di Ned aleggia ed aleggierà su tutta la saga
Ringrazio il mio caro amico JonSnow; per aver ideato e creato le immagini dei miei bellissimi ed elegantissimi avatar e firma
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« I am a wolf and I fear nobody. »
''They were insulting Jon and you sat there and listened.''
''Offend them and Jon loses his army.''
''Not if they lose their heads first.''
« Leave just ONE wolf alive and sheeps will NEVER be safe. »
« When the snows fall and the white winds blow, the lone wolf dies, but the pack survives. »
''I lupi sani e le donne sane hanno in comune talune caratteristiche psichiche: sensibilità acuta, spirito giocoso, e grande devozione. Lupi e donne sono affini per natura, sono curiosi di sapere e possiedono grande forza e resistenza. Sono profondamente intuitivi e si occupano intensamente dei loro piccoli, del compagno, del gruppo. Sono esperti nell'arte di adattarsi a circostanze sempre mutevoli; sono fieramente gagliardi e molto coraggiosi. Eppure le due specie sono state entrambe perseguitate''.
Per quanto riguarda Catelyn é lei stessa che dice che avrebbe preferito mille bastardi lontani piuttosto che un solo bastardo, perché nell'affetto di Ned verso Jon vedeva un riflesso dell'amore di Ned per un'altra donna. Il ché é vero, perché l'affetto verso il nipote nasce dall'affetto di Ned verso la sorella. Tutto la saga é caratterizzata dalla figura degli zii (Oberyn, Brynden, Benjen, Kevan, Rodrik Harlaw).
Un famoso verso dell'Antigone dice: "Non l'avrei fatto per un marito o un figlio, ma per un fratello, sí" e rappresenta la mentalitá tradizionale, legata alla famiglia d'origine.
Nel caso di Ned sappiamo che lui ha compiuto grandi sacrifici non solo per sua sorella, ma anche per per i suoi figli, soprattutto Sansa. La sua vicenda personale si apre e si chiude con queste due donne, entrambe due giovani ragazze innamorate dell'uomo "sbagliato".
D'altra parte proprio l'amore verso i figli spinge Ned a comprendere il punto di vista di Cersei. Il dialogo con lei é fantastico: Ned si trova davanti alla donna che ha contribuito a rendere storpio suo figlio, la disprezza, ma allo stesso prova empatia verso di lei.
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Ned ha dato a Jon un fortissimo imprinting Stark che neanche i suoi figli hanno ricevuto
Non solo senso dell'onore o meglio senso dell'onore ma congiunto a pietas per i più deboli, ragazzini e ragazzine indifesi in particolare
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13 hours fa, Iceandfire dice:Ned ha dato a Jon un fortissimo imprinting Stark che neanche i suoi figli hanno ricevuto
Credo sia successo non perché Ned privilegiasse Jon, ma perché i figli veri di Ned davano tutto per scontato, mentre il "bastardo" sentiva di doversi guadagnare tutto, compreso l'amore del "padre", per cui voleva a tutti i costi essere degno di lui.
Questa è l'unica Odissea: gli Argonauti partono in cerca della realtà per trovare, alla fine,
colui che la sta sognando. (Il pappagallo dalle sette lingue)
Flectere si nequeo superos, Acheronta movebo. ( Virgilio - Eneide )
Tutte le fini sono il mio inizio, tutti i cammini sono il mio sentiero.
(benedettini disertori)
Certamente
Sai pensando proprio a questo faccio mente locale al film Il Gigante che spesso tuttora passano in TV.
Il figlio che più conserva con sé i dettami del padre ricco petroliere texano è proprio il figlio bastardo di lui che per farsi accettare da lui va anche volontario in guerra e muore da eroe,mentre il figlio legittimo rifiuta l'eredità paterna in senso lato ,diventa medico e sposa una bella ragazza credo portoricana il che crea non pochi problemi anche al padre che questo matrimonio non aveva accettato ,all'inizio , per il razzismo ben presente nel Texas di quegli anni
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Quando si pensa a Ned Stark, la mente non può non pensare a propria volta ad Emanuel Lévinas, che ha basato la sua ideologia sul reputare etica e morale enti inscindibili dal concetto di responsabilità verso terzi. Tutto ciò si racchiude proprio nel capofamiglia degli Stark, stoico quanto complesso organismo morale, perennemente dilaniato dal dover esercitare quegli stessi dettami in modo rigido e pedissequo e al contempo preservare ogni forma d'amore in sé stesso.
Il suo cammino è costellato di privazioni e rimodulazioni. Sin da subito profondamente introverso, il suo Io riscopre varianti di disagio sociale e tende a formarsi solo nell'alienazione, ora causata, ora auto-indotta, da sempre l'accenno di un chiarore che lo preserva e lo riconcilia con il suo Sé. Creatura distante dalla prevaricazione, perennemente assoggettata ad una diade di pietà e morale, in cui egli stesso si configura l'estensione carnale di una coscienza attiva e totalizzante. Rigido e distaccato all'esterno, profondamente passionale e conflittuale all'interno. Eppure uomo aperto, disteso, incautamente e piacevolmente accogliente. Capace di cogliere i riferimenti migliori, di assorbire ideali che da prima si limiterà ad ammirare e poi plasmerà in un qualcosa che fosse totalmente suo. Egli ha forgiato sé stesso nell'inedita maturazione scaturita dai tanti inverni personali che lo hanno investito.
Ogni sua azione, ogni suo comportamento è rivestito dall'inseguimento del Tò agathòn. Come Socrate egli si interroga tanto sulla ricerca del bene quanto sulla sua conoscenza, cercando di distinguerlo in ogni forma umana e ambivalente, cercando di dirimerne e coglierne l'essenza sino ad essere in grado di promulgarlo e divulgarlo agli altri, esercitandolo da una posizione naturale e compassionevole. I suoi occhi di ghiaccio diventano il manufatto all'interno del quale la sua morale e il suo amore sono preservati. Occhi inaccessibili, occhi trasparenti quanto la sua anima, occhi il cui giudizio irrimediabilmente pesa, occhi rassicuranti e controversi.
Ogni gesto si configura quindi come un esercizio di morale e amore, il sacrificio e la rinuncia a qualcosa che inevitabilmente l'ha segnato e sempre lo segnerà. Ciononostante egli non è in grado di rinnegarsi, né tantomeno di conformarsi ad un'ideale di società che non lo rispecchia e in cui egli è e rappresenta un unicum. La sua statura etica e il suo apparente idealismo vengono derisi e presi a nefasto esempio ad ogni caduta che egli può compiere, in quanto se perfino un uomo come Ned Stark è in grado di sbagliare, allora ci si sente meno colpevoli, meno sbagliati, più giustificati a continuare a commettere il male in maniera consapevole, e i complessi di inferiorità sul piano dell'integrità cessano.
Nonostante l'applicazione della morale e l'abnegazione con cui essa si è resa centrale nel suo Io, egli non è mai stato capace di sopprimere una potente inclinazione alla pura piètas. Contraddittorio, custodisce gelosamente le proprie ideologia e quella stessa morale, salvo poi essere il primo a brutalizzarla e a frammentarla in virtù dell'amore. Eppure anche in questo egli riesce a non tradire mai sé stesso e a prosperare in un'alternativa forma di coerenza. La sua etica e il bene superiore finiscono con lo scontrarsi ripetutamente, ma lui, stoico, permane al suo posto e attua. Come ci insegna Emerson, talvolta non può esserci morale se priva non vi è un profondo rispetto della vita stessa, compassione e salvaguardia della medesima, sino a oltrepassare le ambiguità insite nel profondo di sé. Nella distruzione e nella sospensione di quella morale, Ned infonde nella fattispecie la soddisfazione del bisogno costituito dalla preservazione di quella stessa vita.
La sua esistenza traumatica è imprescindibile da una dimensione paterna, in cui egli è riferimento ed educatore. Un simulacro di perfezione e bellezza, questo è l'interfacciarsi tra caregiver e infant che egli è in grado di generare. L'assonanza tra una condotta retta ed una sincera come educatore lo rende in grado di essere lontano dal fallimento come padre, totalmente aperto e perspicace nel cogliere la natura della sua prole e nell'aiutare la stessa ad accettarla e plasmarla. Egli ispira l sua morale in loro, ma al contempo non la forza, come non forza la loro indole. Idealmente lungimirante, lascia che i figli si connaturino all'ambiente e al contempo ne intravede le proiezioni potenziali, non intaccando la loro capacità di avvicinarsi ad esse sino a diventarle.
Il senso dell'onore si conforma ad una coscienza fin troppo in grado di amare, sino a renderlo straordinariamente duplice, ove la duplicità non è sinonimo di ipocrita doppiezza. Tutto l'onore che lo riveste è preservato quanto demolito dalla coltre d'amore che egli spontaneamente indossa e sotto cui accoglie anche altri. Il suo amore è una possente lacrima di gioia e dolore che solca la superficie della sua anima, sino a battezzarla.
E dunque quella che è conosciuta come la sua vittoria più onorevole (Arthur Dayne) è in realtà la sua sconfitta più grande, mentre quella che è universalmente riconosciuta come il suo più grande atto di disonore e la sua sconfitta in quanto uomo (Jon Snow) è invece la vittoria umana più potente e incontrovertibile, testimonianza di tutto ciò che egli è.
« I did what I thought was right. » Jon Snow
« There are no men like me. Only me. » - Jaime Lannister
« No one can protect me. No one can protect anyone. It's true, I am a slow learner, but I learn. Winterfell is Our Home, we have to fight for it. » - Sansa Stark
« Leave one wolf alive and the sheep will never be safe. » - Arya Stark
« A good act does not wash out the bad, nor a bad act the good. » - Stannis Baratheon
Take my Heart when You go _ Take Mine in It's Place.
Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via, dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai. Ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale. Ed io avrò cura di te.
Quoto ogni singola parola. In paricolare mi é piaciuta quest'espressione:
"Rigido e distaccato all'esterno, profondamente passionale e conflittuale all'interno"
Che poi é quasi il motto non ufficiale della Casata Stark.
"Gli dei esistono" ripetè a se stessa. "E anche i veri cavalieri. Tutto questo non può essere una menzogna".
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Vulcani sotto la neve? Si adatta, si.
Il 25/11/2019 at 20:47, Figlia dell' estate dice:Ned si pone come creatura autenticamente morale, lontano dal legalismo di un Cregan Stark o di un Gerold Hightower, eppure non è esente da colpe anche gravi, come l'indifferenza e la noncuranza verso il protetto Theon Greyjoy, che pure viveva lo stessa situazione che Ned aveva sperimentato da ragazzo.
Ok, non ci credo di essere proprio io a farlo ma mi tocca difendere lo Stark qui: la situazione non è la stessa, lui e Robert erano protetti nel senso più benevolo del termine (scambi all'interno di un'alleanza), Theon è di fatto un ostaggio. E' perfettamente umano, anche se vigliacco, che Ned se ne voglia distaccare emotivamente, visto che un giorno potrebbe anche doverlo uccidere.
Verso la terza rilettura ero anche arrivata a pensare che forse la tendenza così spiccata a difendere tutti gli altri bambini gli derivasse anche da questo particolare conflitto interno - è interessante il rapporto tra i due, che forse si sono influenzati più di quanto sembri dal primo libro ^^'.
Ovviamente se anche questa influenza c'è è minima, e avviene senza che lui (Ned) se ne accorga: non sono tanto d'accordo con la definizione di @JonSnow; di un uomo che ragioni tanto su sè stesso e per la conoscenza in sè stessa; è un 'lupo riflessivo' nel senso che si ferma mezzo secondo prima di agire e soprattutto di agire fisicamente, diversamente dai fratelli e dai figli, ma il suo è un 'riflettere' sempre molto pratico e di buon senso - mi ricorda Torrhen e il suo inginocchiarsi più di ogni altro antenato. Stannis è già un pensatore più astratto e per questo più rigido, come dice @Euron Gioiagrigia
%d/%m/%Y %i:%s, Neshira dice:Stannis è già un pensatore più astratto e per questo più rigido, come dice @Euron Gioiagrigia
Sono onorato della citazione, ma dove l'ho detto?
Ho fatto il sunto di vari post sul tuo amato pg, sparsi per il forum . Se ho riassunto male rivendico l'originalità della definizione: senza fare troppo OT su Stannis, direi che ha difficoltà a calarsi nella reale natura delle persone (mentre è molto pratico per esempio sulle difficoltà militari e gestionali in genere, gioè sulle cose) perchè lui ragiona su concetti astratti (principalmente ciò che è giusto, e giusto per tutti sempre).
Ned riesce a vedere una situazione da più angolazioni diverse, quelle che sperimentano davvero in quel momento, in quel luogo, le reali persone coinvolte in quella particolare situazione, senza fissarsi su quello che 'dovrebbe' o 'potrebbe'.
Non è esattamente un immedesimarsi, o empatia, è più un vedere la realtà come è.
O forse a ripensarci è davvero immedesimarsi: magari è un po' metamorfo anche lui e lo vive solo in questo senso ?
Non mi ero accorta di questa interessante discussione, d'altronde ormai non entro quasi mai in Castello.
Al netto di tutto Ned Stark è anche il mio personaggio preferito delle Cronache, ovvero quello che mi interessa di più.
E’ infatti quello che da subito viene presentato quasi a sembrare il protagonista, onorevole, buon padre di famiglia, amato dal suo popolo e rispettato da tutti, eppure gravato da un peso che lo affligge, fortemente ancorato al passato e si intuisce parecchio schiacciato da sensi di colpa. L’ho sempre trovato affascinante, anche per questo suo dualismo tra passato e presente, che sarà così essenziale per il futuro della saga.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Infatti Ned é schiacciato dal suo passato, come anche molti altri personaggi, e questo si traduce a volte in una incapacità di leggere il presente. Lui ha sempre diffidato dei Lannister, sin da quando Tywin è intervenuto all'ultimo momento nella Ribellione e di conseguenza ha sottovalutato il pericolo Ditocorto.
Per quanto riguarda la questione Theon: é vero che la situazione di Ned nella Valle era diversa rispetto a quella di Theon, tuttavia ho sempre pensato che Ned abbia trattato Theon con eccessiva indifferenza (cosa che peró lo rende anche più umano).
"Gli dei esistono" ripetè a se stessa. "E anche i veri cavalieri. Tutto questo non può essere una menzogna".
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Io penso che lo abbia trattato in modo distaccato perché temeva, conoscendo anche la testa calda di suo padre e del resto dei Greyjoy, che prima o poi avrebbe dovuto obbedire a un ordine sgradito. È anche vero che Ned pare farsi 2000 problemi per bambini e ragazzini con gli adulti è già più pratico e Theon ormai è adulto.
Vero anche che a Martin era funzionale che Ned, che si preoccupa persino per Cersei o per Daenerys, paresse fregate un ciufolo di un ragazzetto che in pratica aveva adottato.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
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Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi