L'altra sera mi è venuto questo dubbio, chiedo auito a wikers e rilettori: Martin descrive mai un gioco di carte, un gioco d'azzardo, o perlomeno gente che gioca a carte o d'azzardo?
Io non me ne ricordo uno: non nei bordelli, non tra I gdn, tra I soldati di qualunque schieramento, nella Fratellanza, tra I Dothraki...
Forse, ma dico forse, c'è un accenno a Daemon Targaryen che gioca (a cosa?) con le cappe dorate, e via.
Tutto il resto è Cyvasse, unicamente cyvasse, che però è un gioco colto e snob che lo zione introduce più per mostrare quanto è intelligente questo o quel personaggio.
Ed è veramente strano no? Che gli umani di Planetos non sentano il richiamo di questo particolare vizio. In tutti I fantasy pseudo realistici ce l'hanno...
Quesito interessante.
La variante del gioco d'azzardo farebbe narrativamente parte del complesso di tasselli votati al realismo che Martin si è da sempre predisposto, pertanto tenderebbe a raffigurare in modo ancor più idoneo un'ideale di società nella struttura narrata. La società è composta di fatto da uomini, e l'essere umano è un ricettacolo di debolezze, delle quali l'autore è un fine intenditore.
Tra l'altro in determinate culture si tende anche ad associare il gioco al divino, disobbligandosi da una funzione in cui l'individuo tende ad assumere forma e responsabilità nel suo approcciarsi ad esso. Nel mondo di Martin sono invece quasi tutti perlopiù irridenti verso un tale processo e almeno parzialmente consci dei propri amati veleni.
Credo tuttavia che egli abbia avuto la tendenza a porre maggiormente l'accento sull'alcolismo quale meccanica di autodistruzione e alienazione, e sulla carnalità come principale crepa nell'intimità delle varie personalità coinvolte. La lussuria tende quindi ad essere predominante, così come lo è una venalità pratica e mai aleatoria. Nel mondo martiniano la componente di perdizione è dunque maggiormente un misto tra un edonismo passionale ed un edonismo economico. La sessualità e il denaro divengono pertanto una sovrapposizione dei principali vizi umani, con la ricerca di piacere soddisfatta nel peccato dell'una e dell'altro, e con il mero gioco che vira così invece verso il sollazzo marginale, ove il vero svago è raggiunto e ricercato solo nelle succitate evenienze, che hanno una sorta di precedenza lineare nelle pulsioni dei singoli.
Nel caso specifico non sono menzionati giochi di carte, che io ricordi. La sfera del gioco d'azzardo è invece sorretta da mere scommesse su eventi in corso o da determinarsi, e sul banale tiro ai dadi, preferito solitamente nella situazione da guardie e soggetti di ceto sociale basso, di cui vi sono molteplici accenni nei capitoli dei PoV inerenti ad Approdo del Re, soprattutto nei primi tomi.
« I did what I thought was right. » Jon Snow
« There are no men like me. Only me. » - Jaime Lannister
« No one can protect me. No one can protect anyone. It's true, I am a slow learner, but I learn. Winterfell is Our Home, we have to fight for it. » - Sansa Stark
« Leave one wolf alive and the sheep will never be safe. » - Arya Stark
« A good act does not wash out the bad, nor a bad act the good. » - Stannis Baratheon
Take my Heart when You go _ Take Mine in It's Place.
Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via, dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai. Ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale. Ed io avrò cura di te.
Vero, non ci avevo pensato: non solo manca il poker, mancano anche I tarocchi.
Ma questo forse ha senso in un mondo in cui la divinazione è un'arte che - praticata con altri mezzi - effettivamente funziona.
Quindi una scelta narrativa, che si sposa bene con la scrittura a pov (narratore coinvolto -> personaggio cosciente di sè). E anche con il fatto che abbiamo quasi solo protagonisti nobili, e che si possano permettere altri vizi più utili alla trama?
Mi continua a mancare il divino nelle culture più primitive tipo appunto Dothraki bruti e anche Ironborn, e la parte ludica in quelle più antiche e decadenti tipo gli schiavisti. C"era nulla anche in twoiaf?
Beh, per quanto riguarda i Dothraki e il Divino è anche comprensibile non vi sia nessun chiaro riferimento ad un simile concetto. Essi sono soggetti che più che la divinazione inseguono una matrice puramente supertiziosa. L'arte della Divinazione significa approcciarsi al futuro, pertanto comporta il superamento di suddetta superstizione, cosa verso cui invece i Dothraki sono fin troppo succubi, tanto da distanziarsi da ogni forma di magia o atto legato a forze esterne, e lo vediamo chiaramente da come essi si rivolgano a Mirri Maz Duur.
Riguardo agli Iron Born la situazione è invece più complessa perché difatti essi si basano sulla cultura dell'antico nord, in cui la divinazione rivestiva un aspetto particolarmente importante. Da non dimenticare la figura del Corvo come trasmigratore e anche le figure dei Druidi, in tal senso. Ciononostante la componente divinatoria è anche qui parzialmente assente, almeno per ciò che ricordo. Più probabile sia dovuto al fatto che Martin invece di attingere dagli assetti di conoscenza e precognizione (Odino) abbia preferito convergere tale struttura di società al mito norreno di Ràn, su cui ha infine ricostruito i dettami e le credenze inerenti al Dio Abissale, riprova ne è l'accesso al banchetto nelle acque post-mortem.
Gli unici approcci alla precognizione li vediamo appunto nelle fiamme del culto del Dio Rosso, in questo senso una variante come quella dei tarocchi avrebbe avuto poco senso in quanto esse sono già un potente filtro verso gli accadimenti futuri. Vero è che comunque come nei tarocchi anche le fiamme si prestano a molteplici interpretazioni e più di dare adito ad una vera conoscenza consentano solo l'accesso a criptici segnali che vanno rielaborati e soppesati mediante ragionamento.
La mancanza di gioco d'azzardo negli Schiavisti è forse la mancanza più grave, come giustamente osservi. Perché se nel caso occidentale vale il discorso di prima, ossia che ci sia una predilezione all'edonismo sessuale ed economico (dove per economico si intende la ricerca e l'accesso più facile ad una fonte di denaro, cosa che l'azzardo non garantisce stabilmente, essendo per l'appunto un azzardo, mentre una compravendita di informazioni o un bordello sono fonte certa di reddito), in un assetto come quello degli Schiavisti, che è invece retto da un agio e da una ricchezza ancor più elevati e sfrenati, e da una sorta di stasi da altre attività, risulta un'assenza ancor più lampante. L'ozio porta alla noia e la noia porta alla ricerca di svago più basico, in tal senso il gioco delle carte avrebbe avuto un'elevata componente logica.
Comunque ho letto in completo TWOIAF quasi tre anni fa, quindi potrebbero esserci altri riferimenti che mi sfuggono. In ASOIAF in sé sono sicuro che non ve ne siano. Tutti i riferimenti a giochi che non siano Cyvasse sono ricondotti al semplice tiro ai dadi, nello specifico ricordavo bene perché se ne fa menzione proprio in ACOK, nei capitoli di Tyrion.
« I did what I thought was right. » Jon Snow
« There are no men like me. Only me. » - Jaime Lannister
« No one can protect me. No one can protect anyone. It's true, I am a slow learner, but I learn. Winterfell is Our Home, we have to fight for it. » - Sansa Stark
« Leave one wolf alive and the sheep will never be safe. » - Arya Stark
« A good act does not wash out the bad, nor a bad act the good. » - Stannis Baratheon
Take my Heart when You go _ Take Mine in It's Place.
Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via, dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai. Ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale. Ed io avrò cura di te.
Una forma di divinazione tra i Dothraki puó essere quella del Dosh Khaleen. Infatti c'é la scena in cui Dany mangia il cuore del cavallo, che fa parte di un complesso rito Dothraki, dove le donne gravide devono compiere alcune prove che preannunciano la vita del nascituro. Ugualmente tra gli Ironborn predire il futuro é tra i compiti dei profeti del Dio Abbissale, e infatti esiste la profezia secondo cui Aegon sarebbe stato sconfitto dal Dio Abbissale. Anche i bruti hanno le loro profetesse, tra cui spicca Madre Talpa.
@JonSnow;Non conoscevo il mito norreno di Ran, grazie per l'informazione.
"Gli dei esistono" ripetè a se stessa. "E anche i veri cavalieri. Tutto questo non può essere una menzogna".
Comitato Pro Brandon Stark; Comitato S.P.A. Salvate il piccolo Aemon (in difesa del figlio di Mance, del figlio di Gilly e di tutti gli altri bimbi di ASOIAF); Comitato QUANDO C'ERA LUI (Meglio Tywin di quella psicopatica di sua figlia); Comitato A.T.P.A. (Aemon Targaryen pro-pro-prozio dell'anno); Comitato E.S.S.S. (Eddard Stark Santo Subito); Comitato E.T.S.T. (Eddison Tollett li seppellirà tutti); Comitato M.E.F.H. (Martin esci fuori Howland) gemellato con M.E.F.W. (Martin esci fuori Willas); Comitato T.M.G.M.S. (Theon Mezzo Greyjoy Mezzo Stark); Comitato Y.L.J.E.M. (Ygritte levati, Jon è mio), Comitato T+S: Tyrion+Sansa (possibilmente a regnare su Castel Granito); Comitato Pro Jojen e Meera Reed; Comitato G.M.S.S. (Giù le mani da Sansa Stark); Comitato L'unico Vero Aegon (ovvero l'Egg delle novelle);
Il 24/11/2019 at 06:01, Neshira dice:E anche con il fatto che abbiamo quasi solo protagonisti nobili, e che si possano permettere altri vizi più utili alla trama?
Può essere. Anche se di eserciti e gente comune ne abbiamo vista e un veloce riferimento a possibili giochi d'azzardo non avrebbe occupato chissà quanto tempo e spazio... Probabilmente nel corso dei libri si è dimenticato le partite a dadi per strada...
L'unica cosa che posso aggiungere alla discussione (e l'unica cosa che viene in mente) è il Gioco delle Dita degli Uomini di Ferro. Non so se si può parlare di azzardo, sicuramente c'è una componente di rischio. Non ricordo se si facevano scommesse su chi perdesse una falange o no
Nel Prologo de A Feast for Crows (Pate il Novizio e l'Alchimista), fra le varie frequentazioni malfamate di Marwyn si fa riferimento alle fosse dei ratti (rat pits), per cui si usa lo stesso termine delle fosse da combattimento di Meereen (fighting pits).
Potrebbero essere luoghi dove si fanno combattere topi e magari altri animali (cani, galli), e quindi dove fare scommesse.
"Egg? Egg, stavo sognando di essere vecchio."
- tronodiferro su Tumblr - @SerPunk_thetall su Twitter
"Ho sognato di te e di un drago morto, sai. Una grande bestia, enorme, con ali così ampie che potevano coprire questo campo.
Ti era caduto addosso, ma tu eri vivo e il drago era morto."
"Braavos è bella, ma non ci vivrei."
Mentre si trova nella Valle, Tyrion vince una pelliccia di pantera ombra giocandosela a dadi. È piuttosto comune scommettere sulle giostre di cavalieri. Tra i beni perduti scommettendo contro il Cavaliere dei fiori c’è una particolare daga con l’impugnatura in osso di drago.