Affrontando la lettura di un articolo di antropologia mi sono venute in mente delle considerazioni interessanti sul personaggio di Daenerys, tanto più valide anche alla luce del suo arco narrativo nella serie, tuttavia trattandosi di riflessioni a tutto tondo che coinvolgono anche il materiale cartaceo e i tratti più generali del personaggio posto qua, mettendo poi la parte sensibile sotto spoiler.
L’articolo che leggevo riguarda il concetto di classe sociale, dal punto di vista antropologico, negli Stati Uniti, dove appunto questo concetto è sentito in modo differente rispetto a noi Europei, che nel corso della storia siamo sempre stati a contatto con la costruzione culturale della classe sociale e quindi ne abbiamo non solo confidenza, ma rappresenta per noi una realtà naturale.
Negli Stati Uniti invece non è così, quello di classe sociale è un concetto molto più vago e legato soprattutto al reddito, anche perchè uno dei principali fondamenti della società americana rimane quello per cui qualunque individuo possa aspirare a diventare chiunque voglia, indipendentemente dalla situazione di nascita/partenza: gli Stati Uniti terra di grandi opportunità per tutti, insomma… un concetto molto in voga al tempo delle colonizzazioni. Tutto ciò ovviamente in linea teorica, naturalmente ci sono grandi contraddizioni, solo pensando alla barriera del colore (difatti proprio questo era il tema centrale dell’articolo).
Tuttavia che gli Stati Uniti siano una terra di grandi contraddizioni l’ho sempre pensato anche io: oltre alle grandi opportunità, gli Stati Uniti si sono sempre posti come promotori della libertà, salvaguardia della democrazia e della pace e per far questo molto coerentemente sono il paese con il più grande arsenale militare del mondo, nonché l’unico ad aver avuto il coraggio di utilizzare uno strumento odioso e terribile come la bomba nucleare, non una ma due volte.
Alla faccia della contraddizione.
Aldilà degli ovvi vantaggi e interessi, le loro guerre sono sempre state presentate come guerre di liberazione o di aiuto, quasi “a fine umanitario” e proprio qui mi è scattata la riflessione.
Anche nelle cronache c’è un personaggio che si pone proprio in questo modo: promotore di grandi ideali come libertà, pace, benessere generalizzato che però sono sempre imposti secondo la sua visione e con il dispiego di mezzi militari. E questo personaggio è Daenerys.
Personalmente, dato anche il citato pacifismo di Martin, ho cominciato a pensare che Daenerys possa essere un simbolo per porre in realtà una critica alla politica estera degli USA. Non a caso lei è sempre presentata come una liberatrice/salvatrice, fondamentalmente come un’esportatrice di libertà (non direi democrazia come gli Usa solo perché il concetto non rientra nell’ottica medioevale, ma il paragone è proprio quello) che però gira con un arsenale militare da paura che è anche ciò che a conti fatti le permette di piegare gli avversari, spesso solo col farne sfoggio senza utilizzarlo.
Questo discorso è tanto più vero alla luce degli avvenimenti dell’ultima stagione di GoT, che io penso siano una linea narrativa suggerita dallo stesso Martin.
SPOILER GoT episodi 8x5 – 8x6
SPOILER GoT episodi 8x5 – 8x6
Alla luce di queste considerazioni, e di questo simbolismo, ecco quindi che il plot twist di una Daenerys che al momento topico non si fa remore ad utilizzare la sua arma nucleare sui civili per demolire il vecchio mondo per ricostruirne uno nuovo, secondo il disegno che lei si prefigge, e che ai suoi occhi è l’unico buono, secondo me appare molto sensato e martiniano. Non solo perché legato a certi topoi narrativi e letterari o anche a questioni logiche (Daenerys ha un arsenale talmente potente che l’unico vero modo per determinarne la caduta doveva essere lei stessa), ma proprio perché in questo modo si esterna e raggiunge il suo apice la critica del pacifista Martin a quella certa politica estera USA. Esportatori di democrazia, di una serie di valori e di uno stile di vita che sono validi in quanto loro, che però hanno distrutto e annientato, spesso lasciando pure casini peggiori di quelli che avevano trovato. Idem il discorso finale di arringa alle truppe che fa Daenerys: esporteremo la libertà dappertutto e lo faremo, laddove la gente non si piega, con la forza militare. Lo faremo per la pace e la libertà, ma decideremo noi che cosa è giusto per le persone. Concetto che con la libertà ha davvero poco a che fare, ma che rappresenta bene il tipo di pensiero anche dietro la politica estera USA.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Il parallelismo Daenerys-USA se non sbaglio è stato fatto anche nelle discussioni su GOT da @Stella di Valyria ed altri, e ci sta tutto. La campagna militare di Dany nelle città schiaviste è un'anticipazione delle guerre americane in Irak e Afghanistan (ASOS è stato pubblicato nel 1999, le guerre sono venute dopo).
Più che altro, però, parlando di simbolismo, Dany mi parte l'incarnazione della hybris, citata altrove da @Ser Balon Swann mi pare.
SPOILER GOT 8X05 E 8X06
La distruzione di Approdo del Re e lo sterminio dei suoi abitanti senza pietà e il suo successivo delirante discorso davanti le truppe schierate sulla conquista/liberazione del mondo danno molto l'idea della tracotanza, di un personaggio che ha perso il contatto con la realtà e vuole salire sempre più alto. E più si sale in alto, più rovinosamente si cade in basso.
Certamente è hybris allo stato puro. Mi ricorda infatti molti semidei, e non lo è forse anche lei semidivina per le origini valyriane superumane?
Un altro accostamento che mi è venuto in mente è con lightbringer, la spada (strumento) di AA.
E la traduzione letterale di lightbringer è Lucifero. L'Angelo più splendente che per hybris finì per rivoltarsi contro il suo creatore e diventare una minaccia. La stessa identica parabola di Morgoth in ISDA.
Sempre alla luce della stagione finale
SPOILER 8x5 e 8x6
Anche Daenerys rappresenterebbe lo stesso tipo di arco narrativo: da figura splendente e teoricamente benefica a minaccia e fonte di distruzione accecata dalla hybris
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Per book Dany Io trovo più convincenti la teoria per cui le città ghiscari e il tentativo di abolire la schiavitù siano basate sul sud degli states negli anni post guerra di secessione. Per citare un'argomentazione :la cultura ghiscari che l'imperialista dany vorrebbe abolire è guardacaso quella dei padroni. Le migliaia di schiavi non abitano forse anche loro in quella regione e non hanno forse idee radicalmente diverse da quelle di hizdar e Co.?
Nello show mi sembra SPOILER FINALE GOT
che d&d puntino più a presentare la danana come degna figlia del padre e come vittima di una superbia che, se inizialmente ci stava anche, è infine degenerata.
Per gli usa farei più un paragone coi bruti :
Se sei una ygritte (laureata ad Harvard o una persona più in gamba della media) fare discorsi su come la tua società sia meritocratica e migliore delle altre è comprensibile, ma se sei una gylli rischi di trovarti indifesa davanti alle degenerazioni della prima categoria
E' un parallellismo interessante (e anche abbastanza "facile"), quello tra Dany e gli USA. Anche se, al momento, si presta più alla Dana televisiva, e più nel dettaglio a quella vista nelle ultime due stagioni.
Quello che nella serie manca, e che nei libri viene tratteggiato con più calma, sono le conseguenze della liberazione delle città schiaviste. Non c'è solo l'ovvia resistenza del Padroni, c'è anche il totale senso di spaesamento di molti schiavi liberati, che essendo sempre stati schiavi non sono sono in grado di adattarsi ad una vita "libera", col risultato che molti cercano di tornare alla loro vecchia vita, tanto che Dany è costretta ad acconsentire che chiunque voglia tornare schiavo sia libero di farlo, un'implicazione della vita libera che di certo non si aspettava. Senza contare il fatto che l'intera economia della regione della Baia degli Schiavisti (e molto oltre, per la verità) viene sconvolta.
Buone intenzioni, anzi, ottime intenzioni, che provocano caos, morte, miseria e infine guerra. E' anche questa una critica, o un certo tipo di critica, ad una possibile lettura della politica estera USA.
Peraltro secondo me sarebbe interessante avere qualche POV alternativo rispetto a quello danycentrico sulla situazione di Essos.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
@Euron Gioiagrigia, ricordavi esattamente: avevo scritto un post in proposito, tempo fa (complimenti per la memoria!). Nel seguito della discussione, altri utenti avevano notato che certi riferimenti non erano cronologicamente possibili (libri scritti prima di certi fatti), ma altri ci potevano stare (penso, se ricordo bene le date, guerra del Golfo, deposizione di Saddam e simili).
Voi, adesso, notate che questa lettura (ipotetica, non certa, eh) è sottolineata soprattutto nella serie: be', con la serie come tempi ci saremmo già molto di più, anche con riferimenti a fatti e guerre abbastanza recenti. Condivido appieno ciò che ha scritto @Menevyn. Aggiungo anche -senza volermi addentrare in un giudizio politico: questo non è il luogo nè il momento- che, nella mia totale ignoranza di politica e strategia, ho spesso avuto l'impressione che certi interventi USA venissero fatti un po' come intervenendo a gamba tesa in una rissa, e senza guardare lontano: sovvertendo una situazione che, pur con mille difetti (tirannia, per esempio) era, a modo suo, un equilibrio che reggeva da tempo; e senza porsi troppo il problema, in realtà enorme, di cosa sarebbe avvenuto dopo. Con una sorta di fiducia ottimistica (a mio parere, purtroppo infantile e semplicistica) che "le cose sarebbero andate a posto da sole": sarebbero nati governi democratici, al potere sarebbero salite le persone giuste, eccetera. Sto pensando, per esempio, alla Libia: in un'intervista che è impressionante leggere ad anni di distanza, Gheddafi aveva previsto esattamente gran parte dei cataclismi sociali che sarebbero avvenuti se lui e la sua dittatura fossero stati abbattuti, terrorismo compreso. Questo mi ricorda moltissimo Daenerys che libera gli schiavi, semplicemente perchè "è giusto farlo"; ma non si rende conto che è necessario dare loro anche dei mezzi di sussistenza, perchè chi ha sempre vissuto da schiavo non può inventarsi e trovarsi un lavoro da un giorno all'altro. E che una nuova forma di governo non si improvvisa, arrivandosene da chissà dove, da un mondo sconosciuto, diverso e che sarò sempre percepito come irrimediabilmente "altro, semplicemente con la buona volontà. E si ritrova con schiavi che, in segreto, per non morire di fame supplicano i loro ex padroni di riprenderli con sè; i Figli dell'Arpia, ossia una forma di guerriglia che colpisce non solo il nemico (gli Immacolati di pattuglia nelle vie) ma, per colpire lei indirettamente, uccide molti cittadini innocenti (e questo come definirlo, se non terrorismo?); mille problemi inaspettati e altrettante ostilità dove non se le sarebbe mai attese.
La politica -quella fatta bene, non quella degli ambiziosi a caccia di una posizione personale - è un'arte difficilissima; quella estera, soprattutto se riguarda Paesi o città che si conoscono appena per sentito dire, da parte di qualche consigliere (e Daenerys è esattamente in questa situazione) lo è cento volte di più. E quella estera condotta con lo strumento della guerra lo è mille volte di più.
Bella anche l'altra vostra lettura: Daenerys ex angelo caduto per peccato di superbia. Ma a me, per i motivi scritti sopra (il suo modo così ingenuo e semplicistico di intervenire a gamba tesa per "raddrizzare" ciò che è storto in civiltà di antica tradizione che conosce appena per sentito dire, e di cui qualche anno prima, quando era una ragazzina-oggetto proprietà del fratello, probabilmente conosceva soltanto il nome), non è mai parsa molto angelica, quanto, piuttosto, superficiale ed inesperta della complessità non solo di governo e dell'immensa delicatezza degli equilibri politici, ma della vita e dei rapporti umani su larghissima scala. Quindi, se dovessi darle un'interpretazione simbolica, alla fine propenderei ancora per quella meno suggestiva, ossia una critica alla politica USA. Anche se
SPOILER GOT 8 puntate 5 e 6
la perdita di contatto con la realtà del finale combacia meglio con la vostra interpretazione. A meno di... tenetevi forte, perchè butto lì un'affermazione "forte", in cui non credo veramente neanch'io, ma la scrivo come spunto di riflessione: attacco dall'alto, non con un bersaglio militare "chirurgico" ma in modo indiscriminato, sulla popolazione tutta; calore e distruzione, in un orrore atroce mai visto prima, nè immaginato... Solo a me, improvvisamente, sono venute in mente Hiroshima e Nagasaki?
Adesso, Stella di Valyria dice:E si ritrova con schiavi che, in segreto, per non morire di fame supplicano i loro ex padroni di riprenderli con sè; i Figli dell'Arpia, ossia una forma di guerriglia che colpisce non solo il nemico (gli Immacolati di pattuglia nelle vie) ma, per colpire lei indirettamente, uccide molti cittadini innocenti (e questo come definirlo, se non terrorismo?);
ADWD in effetti è stato scritto tra li 2005 e il 2011, ossia nel periodo in cui il terrorismo dilaniava l'Irak e l'Afghanistan (li dilania anche adesso, ma lasciamo stare...). Facile che tutta la faccenda dei Figli dell'Arpia sia un riferimento al terrorismo jihadista.
7 minutes fa, Euron Gioiagrigia dice:Facile che tutta la faccenda dei Figli dell'Arpia sia un riferimento al terrorismo jihadista.
O una convincente trasposizione di un movimento contro l'occupazione militare straniera, senza voler dargli una controparte reale. Alla fin fine, se anche non ci fosse il paragone con la politica estera USA, l'intera avventura orientale di Daenerys sarebbe in ogni casi rappresentata in modo realistico e coerente, come dice anche Stella.
E comunque, gli USA agiscono come agiscono da ben prima dell'11/9.
Comunque, è interessante notare che Daenerys, arrivata a Meereen e con tutte le risorse che le servono per puntare dritta ad Occidente, si rende conto di quanto il governare sia complicato e sceglie di restare ed imparare a farlo. E scende a compromessi più di quanto forse non le piacerebbe (sposa Hizdar, riapre le fosse di combattimento, permette il ritorno alla schiavitù dei liberti che lo vogliono), il che denota almeno una maturazione di Dany, che forse si rende conto di quanto l'ingenuità messa al comando di un'esercito possa far danno. Vediamo se nei libri ci sarà un seguito, su questo aspetto, o se Martin ci darà direttamente la mega-khaleesi come nella serie.
Il 6/6/2019 at 22:08, Euron Gioiagrigia dice:
SPOILER GOT 8X05 E 8X06
La distruzione di Approdo del Re e lo sterminio dei suoi abitanti senza pietà e il suo successivo delirante discorso davanti le truppe schierate sulla conquista/liberazione del mondo danno molto l'idea della tracotanza, di un personaggio che ha perso il contatto con la realtà e vuole salire sempre più alto. E più si sale in alto, più rovinosamente si cade in basso.
Anch'io SPOLIER GOT 8 PUNTATA 6
(ma scusate: non si potrebbe cambiare il livello di spoiler? Parlare di Daenerys mettendo sotto spoiler le ultime puntate di GOT è un'agonia Per forza, se parli di lei parli di GOT 8!)
A me quel discorso ha fatto pensare quasi (sottolineo "quasi) ad un Hitler. Ho controllato ora: i suoi discorsi più famosi non sono simili a quello, alla lettera, anzi sono, purtroppo, cento volte più deliranti; ma ci sono idee del tipo (copincollo):
"Oggi quindi credo di stare agendo conformemente alla volontà di Dio Onnipotente: difendendo me stesso dall'ebreo, combatto per l'opera del Signore.“ (idea di una predestinazione, nonchè Hybris allo stato puro)
E
"Dobbiamo essere crudeli, dobbiamo esserlo con la coscienza pulita, dobbiamo distruggere in maniera tecnico-scientifica.“
E Daenerys più volte afferma che portare il bene giustifica la distruzione di quantità indefinite di vite.
Origine: https://le-citazioni.it/autori/adolf-hitler/
@Menevyn: sai che non pensavo all'apprendistato politico di Daenerys, e a quanto questo sia un punto a suo favore? Così come la capacità, rara in tutti ma particolarmente notevole in un carattere come il suo, impetuoso ed imperioso per DNA , di ascoltare i consigli di chi ha più esperienza di vita di lei (Jorah, Barristan).
Fino ad allora commette comunque, come dicevamo, molti errori; ma cerca anche di porvi rimedio, seppure spesso goffamente o insufficientemente, e alcuni, trattenuta da quei consigli, li evita proprio.
SPOLIE GOT 8 (TUTTO)
Il disastro totale avviene quando, ad un certo punto, si trova a dover decidere ed agire da sola; o pensa sia arrivato il momento di essere in grado di farlo; o, ultima possibilità, lo fa per disorientamento (lontana sia dalle terre che le sono familiari, sia dallo scenario che aveva immaginato, folle che gridano "Misha!" e la portano in trionfo) e per dolore (perdita di due draghi, di Jorah e Missandei: la guerra non è più fatta sugli altri, ma -e lei lo sta scoprendo solo ora- colpisce bilateralmente, anche vicinissimo a lei ed ai suoi affetti).
Se è un cadere nell'Hybris, ha comunque delle motivazioni psicologiche, pur innestandosi su una personalità già pericolosamente borderline in quanto impetuosa e portata alla crudeltà come molti Targ.
11 hours fa, Stella di Valyria dice:(ma scusate: non si potrebbe cambiare il livello di spoiler? Parlare di Daenerys mettendo sotto spoiler le ultime puntate di GOT è un'agonia
No, non si può. Nel Castello Nero non esiste più il livello di spoiler 'serie'. Se è intenzione di @Lyra Stark discutere di questo tema confrontando estensivamente libri e serie può chiederci in ogni momento di spostare tutto il topic direttamente in Forte della Notte. L'argomento in sé si presta sia ad un'analisi solo libri che comparata, la scelta sta solo all'OP ^^
Ciao a tutti!
Sono molto d'accordo con la teoria espressa da Lyra.
Io sono sempre stato piuttosto convinto che il personaggio di Daenerys nasconda molte critiche sociali all'occidente.
Quello che a me è sempre venuto in mente è la mentalità imperialista che ha caratterizzato molti paesi europei, gli Stati Uniti ed anche il Giappone a cavallo tra la fine dell'800 fino ad oltre la metà del 900.
Daenerys si sposta di luogo in luogo da prevaricatrice. Non si cura mai delle culture alle quali si approccia ma impone la sua visione senza preoccuparsi delle conseguenze che ricadono sulle popolazioni.
La scusa è che i popoli che "civilizza" abbiano usanza barbare e sbagliate, cosa senz'altro in parte vera.
Tuttavia queste usanze non vengono rimpiazzate con alternative funzionali. Il popolo viene lasciato spesso allo sbaraglio, privo di sostentamento, indifeso.
Quello che succede nelle città schiaviste sicuramente ricalca concettualmente la guerra civile americana ma secondo me, ancora più profondamente, ricalca l'effetto dell'invasione dell'Africa e dell'Asia da parte degli europei.
CUT
E in nessun modo, la nostra "eroina" si interroga sulla sicurezza dei popoli che ha "liberato" (o ne ha solo sterminati un po' in guerre infinite per poi lasciare che i padroni riprendessero il controllo?).
Riassumendo:
- il popolo che invado o che opprimo è cattivo, ha usanze terribili.
Tipica argomentazione degli inglesi imperialisti che descrivevano le popolazioni africane come cannibali, mostri, stupratori, per giustificare la depredazione delle loro risorse e l'uccisione di quelli che si opponevano loro, ma anche ad esempio del Nazismo nei confronti di tutti quei popoli che mettevano a rischio la "purezza genetica" della "razza" ariana.
E qui entrerebbe in gioco anche il darwinismo sociale, l'orrenda storpiatura della teoria dell'evoluzione applicata ai popoli, per la quale gli europei erano superiori alle altre "razze"
- terminati i miei scopi, me ne vado da quelle terre, disinteressandomi delle conseguenze
Esattamente quello che hanno fatto Inglesi, francesi e compagnia bella alla fine del periodo imperialista, mettendo in moto eventi disastrosi che in alcuni casi non sono ancora terminati.
Certo è che Martin (a differenza della serie) ci mostra da vicino gli effetti dannosi del passaggio di Daenerys ma si sofferma anche sui lati effettivamente decadenti e negativi di questi popoli, regalandoci un panorama a 360 gradi, che ci lascia ampia possibilità di riflessione e interpretazione, dunque di opinione.
Scusate per il delirio, se c'è qualcosa che andava messo sotto spoiler vi prego di segnalarmelo. Grazie
Il 6/6/2019 at 23:16, Menevyn dice:E' un parallellismo interessante (e anche abbastanza "facile"), quello tra Dany e gli USA. Anche se, al momento, si presta più alla Dana televisiva, e più nel dettaglio a quella vista nelle ultime due stagioni.
Quello che nella serie manca, e che nei libri viene tratteggiato con più calma, sono le conseguenze della liberazione delle città schiaviste. Non c'è solo l'ovvia resistenza del Padroni, c'è anche il totale senso di spaesamento di molti schiavi liberati, che essendo sempre stati schiavi non sono sono in grado di adattarsi ad una vita "libera", col risultato che molti cercano di tornare alla loro vecchia vita, tanto che Dany è costretta ad acconsentire che chiunque voglia tornare schiavo sia libero di farlo, un'implicazione della vita libera che di certo non si aspettava. Senza contare il fatto che l'intera economia della regione della Baia degli Schiavisti (e molto oltre, per la verità) viene sconvolta.
Buone intenzioni, anzi, ottime intenzioni, che provocano caos, morte, miseria e infine guerra. E' anche questa una critica, o un certo tipo di critica, ad una possibile lettura della politica estera USA.
Sono molto d'accordo con te.
In generale, se come riportava anche Stella ci sono delle datazioni che sembrano non perorare pienamente il parallelismo (mi riservo di rifletterci perché le date di uscita libri di Martin non mi restano proprio in mente, avendoli letti tutti insieme post ADWD). Sicuramente si tratta di un discorso tematicamente in linea con la filosofia burkiana, in cui si rileva la minor efficacia del cambiamento rivoluzionario che non ha alcuna base nella tradizione politica del popolo/paese, contro il cambiamento riformista graduale (vedasi Gloriosa Rivoluzione Vs. Rivoluzione Francese).
"And now at last it comes. You will give me the Ring freely! In place of the Dark Lord you will set up a Queen. And I shall not be dark, but beautiful and terrible as the Morning and the Night! Fair as the Sea and the Sun and the Snow upon the Mountain! Dreadful as the Storm and the Lightning! Stronger than the foundations of the earth. All shall love me and despair!”
She lifted up her hand and from the ring that she wore there issued a great light that illuminated her alone and left all else dark. She stood before Frodo seeming now tall beyond measurement, and beautiful beyond enduring, terrible and worshipful. Then she let her hand fall, and the light faded, and suddenly she laughed again, and lo! she was shrunken: a slender elf-woman, clad in simple white, whose gentle voice was soft and sad.
“I pass the test”, she said. “I will diminish, and go into the West and remain Galadriel.”
***
"A ruler needs a good head and a true heart," she famously told the king. "A cock is not essential. If your Grace truly believes that women lack the wit to rule, plainly you have no further need of me." And thus Queen Alysanne departed King's Landing and flew to Dragonstone on her dragon Silverwing. [...] The queen died of a wasting illness in 100 AC, at the age of four-and-sixty, still insisting that her granddaughter Rhaenys and her children had been unfairly cheated of their rights. "The boy in the belly," the unborn child who had been the subject of so much debate, proved to be a girl when born in 93 AC. Her mother named her Laena. The next year, Rhaenys gave her a brother Laenor.
Riprendo velocemente
@ilprocionehasempreragione hai colto perfettamente il senso del mio ragionamento. Soprattutto io non intendevo concentrarmi su un periodo specifico della politica estera USA (sebbene gli esempi di @Euron Gioiagrigia ci stanno tutti), ma proprio sul trinomio ingenuità buone intenzioni/potere militare devastante/esportazione di democrazia (o civiltà). Come dice @Menevyn alla fine le situazioni riportate nei libri sono simboliche e funzionali a panorami ideali, che però si prestano anche a confronti con il nostro mondo.
@Stella di Valyria non è solo una tua impressione anche io nel mio primo post ho citato le 2 bombe nucleari americane proprio come esempio di contraddizione massima e tanto più stringente rispetto a quanto accade nella serie SPOILER GOT 8x05 e 8x06
Quello che accade ad Approdo ricorda molto ciò che fanno gli USA in Giappone per fermare la guerra, così come il discorso quasi hitleriano anche solo per messa in scena della puntata successiva
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi