23 hours fa, Stella di Valyria dice:
Invece, ai GDN si chiede con forza, se non di reprimere del tutto, almeno di limitare al minimo necessario la propria individualità, intesa come ambizione e progetto personale. Cosa più propria a comunità religiose che a dei combattenti, perlomeno a Westeros: le stesse Cappe Bianche non devono avere moglie, immagino perché nessun affetto o interesse personale li distolga dall’esclusivo e totalizzante servizio al proprio Re; ma la promessa di non cercare la gloria, contenuta nel Giuramento dei GDN, si spinge molto oltre: è perlomeno singolare e quindi molto densa di significato. E' l’esatto opposto delle consuete frasi da discorso motivazionale alle truppe prima della battaglia: eppure, penso, denota una conoscenza del cuore umano molto, molto più saggia e profonda.
Mi piace molto questo punto che hai toccato.
Proprio il fatto che la parte - chiamiamola - di voto del giuramento sia l'esatto opposto di un discorso motivazionale è ciò che mi fa pensare che sia stata aggiunta dopo.
In relazione a tale aggiunta, si può parlare di conoscenza dell'animo umano saggia e profonda, cosa che sembra essere, se guardiamo alle parole di Maestro Aemon. Ma, non si può fare a meno di rilevare che, questa parte di sacrificio sia anche causa di ciò che ha portato l'ordine al declino. Se l'individualità, intesa come ambizione e progetto, ma ci aggiungo anche sentimenti e passioni, è ciò che porta gli uomini allo scontro e alla rottura delle regole, una voce fuori dal coro (Jaime, ADWD) ci ricorda che c'è qualcos'altro che, forse, ancor più velocemente, porta al declino:
Boredom and routine had taken over, the enemies of discipline.
Non dico questo per contraddirti, ma per portare in luce i due lati della medaglia e citare Jaime, una volta in più. Mi piacerebbe vederlo a capo dei GdN alla fine della storia, qualora sia l'uomo sia l'ordine siano ancora in vita.
Tornando a noi, oltre a derivare da una grande conoscenza dell'animo umano, è possibile che le parole della parte relativa al voto abbiano origine dalle esperienze millenarie dell'ordine, come, ad esempio, la vicenda stessa del Re della Notte. Dalla leggenda, sappiamo che questi si era incoronato re, ha avuto una regina, si era ritagliato per sé il Forte della Notte, effettuava sacrifici agli Estranei (si può presumere un parallelismo con Craster, quindi l'esistenza di suoi figli) e ha regnato per del tempo (il 13 può anche essere simbolico vista la ricorrenza). L'esatto contrario di:
I shall take no wife, hold no lands, father no children. I shall wear no crowns and win no glory.
La leggenda della 79 sentinelle murate nella Barriera come punizione per la loro fuga, invece, mi porta a pensare all'aggiunta di:
I shall live and die at my post.
Ma, come sottolinei bene tu, queste parole totalizzanti sembrano appartenere più a un ordine di combattenti religiosi, per cui avanzo un'ulteriore ipotesi: gli Andali. La confraternita è stata fondata ben prima che gli Andali mettessero piede a Westeros. Questi, a differenza dei Primi Uomini, erano dei ferventi religiosi, più realisticamente degli invasati che hanno preso possesso delle terre dell'ovest, combattendo coi simboli della propria fede incisi sul corpo. Il loro spostamento è dovuto all'espansione di Valirya: non volevano finire in schiavitù né rinunciare ai 7 dei; risale quindi a qualche millennio dopo gli eventi della Lunga Notte. Da collocare meglio temporalmente, mi appunto.
Gli Andali, a differenza dei Primi Uomini, mantengono il proprio credo e, anche se non arrivano mai a conquistare le Terre oltre l'Incollatura, è realistico pensare che possano aver iniziato ad unirsi all'ordine dei GdN, modificandolo secondo i propri usi e credenze. Quindi, inserendo dei voti che rendessero l'aderenza all'ordine maggiormente totalizzante, e mettendo in dubbio l'esistenza degli Estranei nel tempo - difficilmente ricollocabili nel loro indisputabile credo.
Citi anche le cappe bianche del re. Questo credo che sia stato uno dei colpi finali inflitti all'ordine. Sappiamo che le Kingsguard sono state ideate da Visenya, in seguito ad un attentato ad Aegon. Visenya aveva preso proprio a modello il giuramento dei GdN per creare quello della Guardia del Re (o come si chiama in italiano). Non disponiamo, dal testo, di questo giuramento ma solo di considerazioni sparse, almeno da parte di Jaime. Sicuramente, tra l'idea di una vita di clausura e castità in un luogo remoto come la Barriera e una vita di castità - almeno apparente - al servizio del Re, ma con tutta la gloria che ne consegue, l'animo umano è più portato a scegliere la seconda, resa ancora più élitaria dai pochi posti disponibili.
Mi piace molto anche l'ultima ipotesi che proponi, quella che chiami "poetica": i ritornati sono una massa compatta e indistinta in cui non esiste l'individuo, che
SPOILER GOT 6
Ricorda molto da vicino l'armata di Ramsey nella Battaglia dei Bastardi.
L'idea che i GdN si debbano contrapporre a loro con la stessa maniera totalizzante è molto poetica, ma tatticamente nasconde delle insidie non da poco: ad ogni caduta umana si aumenta l'esercito avversario. Motivo per cui, credo che, il pragmatismo stesso della battaglia dell'alba volesse una tattica diversa da opporre agli estranei. Cosa compresa anche da Jon nei tempi di ASOIAF: il motivo per cui vuole il popolo libero a sud della Barriera è - nobilmente - per salvarli, in quanto uomini e quindi facenti parte dei reami degli uomini che ha giurato di difendere, ma anche - cinicamente - per non rimpolpare la fila del nemico.
Tornando invece alla discussione sulla ciclicità del Re della Notte, vedo che le idee sono simili.
Innanzitutto, va rilevato che il primo a ripercorrere le orme del leggendario è Craster coi suoi sacrifici agli dei. È anche possibile che il ripetersi degli eventi si fermi a questo.
Ponendo che non sia così, mi convincono le analisi che pongono Melisandre in parallelo alla regina della notte, ma meno quelle relative a Stannis, per quanto egli si voglia insediare nel Forte della Notte e voglia fare uso della Black Gate. Il percorso di Stannis mi sembra - purtroppo - fortemente orientato verso la rovina: è il falso Azor Ahai, consumato dallo shadow-binding di Melisandre, e dal dover dimostrare la sua qualità di eletto, di uomo della profezia, nel corso della vicenda è cambiato molto, comprende che per conquistare la corona deve salvare prima il regno, e questo è ciò che probabilmente lo porterà a dei sacrifici estremi. Emblematiche in questo senso le descrizioni di Lightbringer, quella vera, che vengono sempre fatte in relazione a Stannis, prima da Salladhor Saan e poi da Maestro Aemon. Emblematico soprattutto il commento di Stannis in cui spiega a Davos perché accettasse di sacrificare Edric Storm: non è un sacrificio se rinunci a qualcosa di cui disponi in quantità, è un sacrificio se rinunci a qualcosa di cui hai un unico esemplare, come narra la vicenda di Nissa Nissa.
SPOILER GOT 5
Come confermato da Martin stesso, la storyline di Stannis porta alla morte della figlia. Che ci piaccia o no è una certezza.
Questo poco lo vedo allinearsi al re della notte, a meno che il morbo grigio non abbia particolari caratteristiche che lo rendano appetibile per gli estranei. Lecito pensarlo vista la considerazione che il popolo libero ha della malattia. Basti pensare alle affermazioni di Val.
Un altro candidato che potrebbe rivelarsi di aiuto per gli estranei è Ramsey. Mi ha colpito molto il parallelo tra il suo hobby preferito - cacciare le ragazze nella foresta coi cani, a cui poi assegna i nomi delle mal capitate - e il racconto di Old Nan - ai tempi della Lunga Notte, gli Estranei cacciavano le ragazze nella haunted forest. Ipotesi da sviluppare meglio.
Infine, Jon. L'unico Stark e l'unico GdN, come vuole la leggenda. Val, la sua possibile regina, o Melisandre stessa. Alla fine di ADWD, annuncia che, contrariamente alle regole dell'ordine, marcerà su Winterfell per difendere la sua persona dalle minacce ricevute, cosa che gli costa l'accoltellamento. È un buon inizio, come trasgressione alle promesse del giuramento.
Come ieri, proseguo prossimamente! XD
"And now at last it comes. You will give me the Ring freely! In place of the Dark Lord you will set up a Queen. And I shall not be dark, but beautiful and terrible as the Morning and the Night! Fair as the Sea and the Sun and the Snow upon the Mountain! Dreadful as the Storm and the Lightning! Stronger than the foundations of the earth. All shall love me and despair!”
She lifted up her hand and from the ring that she wore there issued a great light that illuminated her alone and left all else dark. She stood before Frodo seeming now tall beyond measurement, and beautiful beyond enduring, terrible and worshipful. Then she let her hand fall, and the light faded, and suddenly she laughed again, and lo! she was shrunken: a slender elf-woman, clad in simple white, whose gentle voice was soft and sad.
“I pass the test”, she said. “I will diminish, and go into the West and remain Galadriel.”
***
"A ruler needs a good head and a true heart," she famously told the king. "A cock is not essential. If your Grace truly believes that women lack the wit to rule, plainly you have no further need of me." And thus Queen Alysanne departed King's Landing and flew to Dragonstone on her dragon Silverwing. [...] The queen died of a wasting illness in 100 AC, at the age of four-and-sixty, still insisting that her granddaughter Rhaenys and her children had been unfairly cheated of their rights. "The boy in the belly," the unborn child who had been the subject of so much debate, proved to be a girl when born in 93 AC. Her mother named her Laena. The next year, Rhaenys gave her a brother Laenor.
Non penso che il voto di castitá sia collegato agli Andali. Innanzitutto non credo che la castitá e l'abnegazione di sè siano un'esclusiva del Credo dei Sette (il culto del Dio Cieco in questo senso é molto piú radicale) e poi io l'ho sempre collegato con la leggenda di Azor Ahai e di Nissa Nissa: come l'eroe della Lunga Notte ha dovuto sacrificare l'amore della sua vita per combattere gli Estranei, cosí i Guardiani devono rinunciare ad avere moglie e figli.
"Gli dei esistono" ripetè a se stessa. "E anche i veri cavalieri. Tutto questo non può essere una menzogna".
Comitato Pro Brandon Stark; Comitato S.P.A. Salvate il piccolo Aemon (in difesa del figlio di Mance, del figlio di Gilly e di tutti gli altri bimbi di ASOIAF); Comitato QUANDO C'ERA LUI (Meglio Tywin di quella psicopatica di sua figlia); Comitato A.T.P.A. (Aemon Targaryen pro-pro-prozio dell'anno); Comitato E.S.S.S. (Eddard Stark Santo Subito); Comitato E.T.S.T. (Eddison Tollett li seppellirà tutti); Comitato M.E.F.H. (Martin esci fuori Howland) gemellato con M.E.F.W. (Martin esci fuori Willas); Comitato T.M.G.M.S. (Theon Mezzo Greyjoy Mezzo Stark); Comitato Y.L.J.E.M. (Ygritte levati, Jon è mio), Comitato T+S: Tyrion+Sansa (possibilmente a regnare su Castel Granito); Comitato Pro Jojen e Meera Reed; Comitato G.M.S.S. (Giù le mani da Sansa Stark); Comitato L'unico Vero Aegon (ovvero l'Egg delle novelle);
Il 31/12/2018 at 13:29, Figlia dell' estate dice:Ho letto una teoria secondo cui Lightbrinder non é una spada ma l'ordine dei Guardiani della Notte.
I am the sword in the darkness
E Jon sarebbe Azor Ahai in quanto colui che "riforgia" l'ordine, riscoprendo il suo significato originario.
Questa teoria non mi dispiacerebbe per niente e possiamo dire che questa "riforgiatura" sia già in atto. Infatti mi hai fatto pensare che non solo Jon prende man mano consapevolezza del suo ruolo, ma che spesso ripete a sé stesso proprio la parte del giuramento da I am the sword in the darkness ecc.
Prendo ad esempio ADWD, di cui stavo rileggendo da poco dei brani:
"Cose morte nelle foreste. Cose morte in acqua. Sei navi superstiti, di undici che sono salpate." Jon Snow arrotolò la pergamena, con la fronte corrugata. "Cala la notte" pensò "e adesso inizia la mia guerra".
E ancora:
"Io sono la spada nelle tenebre, io sono il fuoco che arde contro il freddo, la luce che porta l'alba, il corno che risveglia i dormienti, lo scudo che veglia sui domini degli uomini". E per lui un'aggiunta nuova: "io sono la scolta che ha aperto le porte e ha lasciato entrare il nemico".
Questi sono solo due esempi, ma ce ne sono molti altri disseminati nel corso dei libri. Jon ripete di continuo a sé stesso parti del giuramento. A volte fa delle modifiche, in base alle contingenze. E così facendo si chiede se stia facendo la cosa giusta, interiorizza il significato delle parole e anche noi lettori siamo portati a rifletterci. Quindi, nei suoi capitoli, queste parole assumono una concretezza secondo me molto vivida.
Questo mi ha sempre fatto pensare che la vera sword in the darkness e quindi Lightbringer possa essere Jon e che tutto il suo percorso sia la sua forgiatura (per cui la sua forza non sarà solo data dalla capacità e dal coraggio, ma anche dal suo amore e spirito di sacrificio). Però, in effetti, ci starebbe anche se questa cosa avesse diversi livelli di significato.
Per quanto riguarda invece la parte dei voti, anche io non penso che abbia a che fare con gli Andali. La vedo più rientrante in quell'ottica di sacrificio totalizzante, che facevate notare anche voi. Quando si trova oltre la Barriera con Mormont e poi si aggrega alla spedizione di Qhorin il Monco, Jon incrocia dei confratelli (tra cui lo stesso Qhorin) di uno stoicismo, una consapevolezza e una devozione alla causa non indifferenti. Dice Qhorin:
Noi siamo qui per morire, Lord Mormont. Per quale altra ragione porteremmo questi abiti neri se non per morire dentro di essi in difesa del reame.
Quindi una vita votata al sacrificio e improntata al servizio. Di certo non una prospettiva allettante, in special modo quando viene meno la percezione del pericolo. Per la maggior parte delle reclute, quella parte del giuramento alla fine è un modo per tenerli incatenati al loro posto alla Barriera; non una prigione, ma quasi. Non saprei se però questi voti fossero presenti fin dalle origini: se così fosse, quel live and die at my post vorrebbe dire che pensavano il pericolo sarebbe rimasto concreto e si sarebbe ripresentato.
A pelle, penso che alla fine i Guardiani della Notte ci saranno ancora, magari ristrutturati in qualche modo. Anche il fatto che Jon sia il 998esimo Lord Comandante, mi fa pensare che dovremo vedere il millesimo, forse ad inaugurare un nuovo ciclo. Come papabili, io ci vedrei molto bene Jaime.
Piccola digressione, su cui dovrei indagare di più: per quanto riguarda la questione Re della Notte, nella teoria che avevo trovato mi pare si ipotizzasse una sovrapposizione tra Ultimo Eroe - Re della Notte, che veniva avvalorata dal fatto che
SPOILER GOT 4
nella scena in cui il Re della Notte trasforma uno dei figli di Craster, alle sue spalle si distinguono chiaramente dodici figure, per cui contando lui sarebbero tredici e questo ricorderebbe la leggenda dell'Ultimo Eroe, partito con dodici compagni ecc. In questo però pare si sia perso il passaggio sul tredicesimo Lord Comandante.
Non mi sono molto chiare le tempistiche di tutta questa speculazione. Ma al di là di questo, una cosa che mi ha incuriosita è una frase di ADWD, che descrive un sogno di Jon: Jon indossava un'armatura di ghiaccio nero, ma la lama che aveva in pugno era rosso fiamma. Mi sembra che ci sia più di un suggerimento, ma dal punto di vista narrativo non capisco quale sia lo scopo (magari despistarci) perché, in fondo, non so quanto sia possibile.
Il 30/12/2018 at 15:13, ***Silk*** dice:Se si ipotizza che queste vicende accadano poco dopo la Lunga Notte, Joramun può aver preso parte anche a quest'ultima.
Ricordiamoci comunque che il Re della Notte è il tredicesimo Lord Commander, quindi altri 12 dovrebbero aver guidato i GdN prima di lui, e, prima di essere sconfitto, regna come Re della Notte per 13 anni.
Chiedo venia e mi cospargo il mio bel ramato capo di cenere, ho scritto una castroneria confondendo gli accadimenti passati alle cronache come la Battaglia dell'Alba e Lunga Notte con le vicende che vedono invece protagonisti Brandon il Distruttore, Joramun ed il Re della Notte, quello che nella saga viene identificato, se non erro, con il tredicesimo LC dei Guardiani della Notte .
E' che le notizie che ci vengono fornite da Martin sono poche e frammentarie e questa figura (quella del Re della Notte, ndr), la sua creazione/trasformazione, la sua identità, la sua funzione ed il suo scopo non mi sono mai stati pienamente chiari. D'altro canto, dando credito alle dichiarazioni dell'autore, esso è una figura semi leggendaria, similmente a quella di Brandon il Costruttore e di Lann l'Astuto; parliamo, è ovvio, solo ed esclusivamente dei libri, dove, come ben dice @Menevyn, le figure degli Others posseggono ben altra eleganza e mistero.
La serie in questo senso non ha fatto altro che aggiungere confusione a confusione (mia).
Dunque, anche per me il numero tredici non è una cifra casuale ma significativa di qualcosa di ben più specifico, anche perché ricorre, appunto, anche nella scena SPOILER GOT
in cui vediamo il NK trasformare il figlio di Craster sull'altare di ghiaccio circondato da altre dodici figure, che ipotizziamo essere i suoi luogotenenti. Se hanno deciso di inserire tale numero nella serie, credo ci sia un motivo tutt'altro che secondario.
Tornando invece all'argomento di discussione principale del topic, anche qui credo di essermi espressa male: anche io individuo nella Confraternita, o meglio in un suo esponente, il leader (parlo ovviamente di Jon), l'arma vera e propria che sarà chiamata a contrastare l'avanzata della nuova minaccia, vedo esattamente in Jon (questo lo dissi ormai mesi fa, parlando delle teorie sui possibili Azor Ahai) tutte o quasi le caratteristiche che solitamente si attribuiscono a Lightbringer e credo che il portatore di luce sia di fatto qualcuno e non qualcosa.
Mi piacerebbe e troverei particolarmente poetico se prima o poi ricomparisse Dawn, ma da tempo credo che Jon sia uno strumento vero e proprio, che egli sia l'arma e non colui che la brandirà; anche perché, come tu ricordi, nei libri la casa Dayne è non è mai particolarmente approfondita ma rimane ancora avvolta da un'aura di mistero e leggenda anche a causa delle oscure vicende che seguirono alla Torre della Gioia, e della quale sembra non sapersi nulla, mentre SPOILER GOT
in GoT la leggendaria spada ci viene mostrata unicamente nell'occasione dei sette contro tre alla ToJ, non viene mai più ripresa ne' menzionata, mi sembrerebbe dunque un po' troppo forzato se ricomparisse così, unicamente per necessità di trama.
Condivido con voi la convinzione che, come una sorta di tradizione orale, il giuramento dei GdN si perpetri di confratello in confratello costituendo una specie di vademecum più che una mera formula, un compendio di informazioni dunque anche una guida, delle istruzioni che non dovrebbero essere mai dimenticate da chi, seppur per i motivi più svariati, prende il nero.
Perché, nel corso dei secoli, il vero pericolo sia stato invece dimenticato al punto che i primi ad essere scettici sono proprio alcuni tra coloro che dovrebbero serbarne memoria, ce lo ha spiegato bene Menevyn.
Concordo poi anche con le riflessioni di @TheLoneWolf e di @Stella di Valyria sul fatto che tutta la parte del giuramento riguardante le privazioni, le rinunce a cui i nuovi confratelli si sottopongono decidendo di servire l'Ordine a vita denota, da parte di chi il giuramento ha pensato e plasmato ed infine tramandato, una grande e profonda conoscenza dell'animo umano, della sua forza ed anche delle sue debolezze, poiché come ci ricordano sia il LC Mormont che Maestro Aemon, la famiglia e l'amore, in tutte le sue forme, il cercar gloria per se stessi e per la propria casata di appartenenza, costituiscono elementi che prima o poi mettono a dura prova la tenacia di qualsiasi convinzione e proposito. Dunque, è una vera e propria consacrazione al sacrificio estremo, e non vi è nulla di più demotivante, se vogliamo, che essere pienamente consapevoli di stare per compiere una scelta dalla quale non vi è possibilità di tronare indietro. E, ciononostante, compierla. Che è poi la sintesi di ciò che SPOILER GOT
Beric ricorda a Jon nella missione oltre la Barriera.
Fino a qualche tempo fa ero convinta che fosse Jaime colui che avrebbe potuto prendere il comando dei GdN nel caso sia lui che la confraternita resistessero all'ecatombe annunciata, d'altronde quel millesimo è fin troppo evocativo per essere una carica ricoperta da uno qualsiasi (dando per scontato che dopo Jon ci sarà un altro LC, che sarebbe il novecentonovantanovesimo), tuttavia per Jaime ora penso che il finale sarà diverso e che non mi dispiacerebbe se, alla fine di tutto, fosse proprio Jon a riprenderne il comando, tuttavia il tradimento credo lascerà a lungo dei solchi profondi nel suo animo e non so con che spirito potrebbe nuovamente approcciarsi al compito di ergersi a guida di coloro che lo hanno pugnalato.
Rimane un argomento aperto a numerose variabili e che per ora non riesco a prefigurarmi meglio.
”My faith's in people, I guess. Individuals. And I'm happy to say that, for the most part, they haven't let me down.”
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"Dreams don't mean anything, Dolores. They're just noise, they're not real." "What is real?" "That wich is irreplaceable."
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"Gli umani sono strane creature, ogni loro azione è guidata dal desiderio, i loro caratteri forgiati dalla sofferenza. Per quanto essi provino, non potranno mai liberarsi dall'essere eternamente schiavi dei loro sentimenti. Finchè la tempesta li sconvolgerà dall'interno non riusciranno a trovare pace. Né da vivi, né da morti. E quindi, giorno dopo giorno, faranno ciò che è necessario.
La sofferenza sarà la loro nave.. il desiderio la loro bussola."
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Take my Heart when You go _ Take Mine in It's Place.
Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza; ti salverò da ogni malinconia
perché sei un Essere speciale ed io avrò cura di te. Io sì, che avrò cura di te.
Il 4/1/2019 at 19:59, porcelain.ivory.steel dice:Chiedo venia e mi cospargo il mio bel ramato capo di cenere
Ci mancherebbe! Solo se aumenta la bellezza della ramata chioma!
L'importante è partire da dati condivisi per passare alle ipotesi più o meno suffragate. D'altronde, come ben ricordi, le notizie sono frammentarie e, perdendosi nella leggenda, non è neanche detto siano affidabili.
@TheLoneWolf, tiri fuori un'ipotesi interessante con l'identificazione di Lightbringer e Jon. Questo si accorderebbe sia alle dichiarazioni di Martin, che invita a non prendere le profezie in maniera troppo letterale, sia ad altre ipotesi di interpretazione, anche un po' fantasiose, della leggenda di Azor Ahai e della forgiatura di Lightbringer come la nascita di Jon, identificando in Rhaegar Azor Ahai e in Lyanna Nissa Nissa. A parte questo aneddoto simpatico, l'idea che Lightbringer possa non essere una spada, o possa essere anche altro, oltre la spada si inserirebbe nella strada delle interpretazioni multilivello che abbiamo già visto anche con le tematiche del ghiaccio e del fuoco. Sarebbe quindi auspicabile e renderebbe l'architettura stessa di ASOIAF ancora più affascinante.
Sulla questione dei voti, dopo aver esposto le varie ipotesi, sono dell'idea che siano un qualcosa di seconda generazione all'interno del voto, nato dalla prassi successiva e dagli eventi che si sono verificati nella storia della confraternita (vedi il re della notte, vedi le 79 sentinelle), più che da una sorta di zelotismo - per quanto innegabile - degli Andali.
L'idea del sacrificio totalizzante è la confraternita per come la conosciamo oggi e nell'epoca dalla Conquista in poi, maggiormente dettagliata in ASOIAF e gli altri libri. Da quel poco che sappiamo delle vicende leggendarie invece, si evince che la battaglia dell'alba è stata un qualcosa di fortemente pragmatico: l'istinto primordiale dell'uomo a non estinguersi, la vita stessa che lotta perché non sia annullata, l'autoconservazione a qualsiasi costo perché di fronte all'assenza della vita tutte le altre diatribe vengono a cadere. Si potrebbe pensare che gli eroi della battaglia siano stati coloro che hanno guidato la ricostruzione dei superstiti, riorganizzando l'assetto delle terre degli uomini, riprendendo i propri insediamenti, fondandone di nuovi. È difficile pensare che ci siano state forze e braccia a sufficienza da potersi permettere di avere fin da subito una ristrutturazione dei reami e della popolazione stessa e, allo stesso tempo, dei voti tanto totalizzanti da inficiare almeno in parte questa necessità e anche la volontà di lasciarsi alle spalle gli anni di sacrificio alla battaglia stessa.
Sono più portata ad orientarmi verso un'interpretazione realistico-pragmatica, piuttosto che idealista, proprio perché la direzione che lo stesso Jon dà alla confraternita va in tale indirizzo.
È comunque altrettanto valida l'ipotesi di @TheLoneWolf:
Il 2/1/2019 at 19:58, TheLoneWolf dice:Non saprei se però questi voti fossero presenti fin dalle origini: se così fosse, quel live and die at my post vorrebbe dire che pensavano il pericolo sarebbe rimasto concreto e si sarebbe ripresentato.
Del resto, umani, figli della foresta e giganti hanno avvertito la necessità di dare inizio alla costruzione della Barriera. Quindi il pericolo si presuppone non fosse stato definitivamente sconfitto. Anche se, resta l'interrogativo relativo al popolo libero che non si rifugia a sud di essa.
Il 2/1/2019 at 19:58, TheLoneWolf dice:una cosa che mi ha incuriosita è una frase di ADWD, che descrive un sogno di Jon: Jon indossava un'armatura di ghiaccio nero, ma la lama che aveva in pugno era rosso fiamma. Mi sembra che ci sia più di un suggerimento, ma dal punto di vista narrativo non capisco quale sia lo scopo (magari despistarci) perché, in fondo, non so quanto sia possibile.
L' armatura nera l'ho sempre interpretata come retaggio delle sue origini: è una caratteristica di Rhaegar se ben ricordo, e anche Dany quando sogna sé stessa alla nuova battaglia del Tridente, si scambia inizialmente per Rhaegar proprio per questo.
La spada rossa invece ci dice, sommata alle visioni di Melisandre, e all'equivoco creato dal falso Azor Ahai Stannis e dalla papabile Azor Ahai (troppo letterale, troppo presto) che l'eroe della battaglia sarà Jon.
Il 4/1/2019 at 19:59, porcelain.ivory.steel dice:non mi dispiacerebbe se, alla fine di tutto, fosse proprio Jon a riprenderne il comando, tuttavia il tradimento credo lascerà a lungo dei solchi profondi nel suo animo e non so con che spirito potrebbe nuovamente approcciarsi al compito di ergersi a guida di coloro che lo hanno pugnalato.
Rimane un argomento aperto a numerose variabili e che per ora non riesco a prefigurarmi meglio.
È un ipotesi che non dispiacerebbe neanche a me. Jon però oltre a dover, probabilmente, guidare o, quanto meno, rendersi protagonista della battaglia dell'alba, dovrà fare i conti anche con le proprie origini, probabilmente. Le variabili, dici bene tu, sono numerose.
"And now at last it comes. You will give me the Ring freely! In place of the Dark Lord you will set up a Queen. And I shall not be dark, but beautiful and terrible as the Morning and the Night! Fair as the Sea and the Sun and the Snow upon the Mountain! Dreadful as the Storm and the Lightning! Stronger than the foundations of the earth. All shall love me and despair!”
She lifted up her hand and from the ring that she wore there issued a great light that illuminated her alone and left all else dark. She stood before Frodo seeming now tall beyond measurement, and beautiful beyond enduring, terrible and worshipful. Then she let her hand fall, and the light faded, and suddenly she laughed again, and lo! she was shrunken: a slender elf-woman, clad in simple white, whose gentle voice was soft and sad.
“I pass the test”, she said. “I will diminish, and go into the West and remain Galadriel.”
***
"A ruler needs a good head and a true heart," she famously told the king. "A cock is not essential. If your Grace truly believes that women lack the wit to rule, plainly you have no further need of me." And thus Queen Alysanne departed King's Landing and flew to Dragonstone on her dragon Silverwing. [...] The queen died of a wasting illness in 100 AC, at the age of four-and-sixty, still insisting that her granddaughter Rhaenys and her children had been unfairly cheated of their rights. "The boy in the belly," the unborn child who had been the subject of so much debate, proved to be a girl when born in 93 AC. Her mother named her Laena. The next year, Rhaenys gave her a brother Laenor.
Il 29/12/2018 at 21:17, Menevyn dice:
A Westeros, sotto la Barriera, la vita è andata avanti, lasciandosi pericolosamente gli Estranei alle spalle. La durata della vita di un uomo è appena un sospiro nello scorrere di ottomila anni di storia, e in un mondo in cui la maggior parte delle persone fatica a sopravvivere, esposta ai capricci del clima e dei nobili, è plausibile che il ricordo di demoni di ghiaccio sconfitti un secolo, due, tre, cinque, mille anni prima sia passato in secondo piano. Specialmente quando prendere il nero per molti diventa l'unico modo per avere un pasto ogni tanto o, soprattutto, evitare di conoscere troppo da vicino la Giustizia del Re.
Mi piace moltissimo questa discussione, e avrei dovuto citare un po' tutti i partecipanti, in particolare Silk e porcelain.ivory.steel (non ho ancora capito come citare gli utenti).
Fra i tanti post ho citato questo di Menevyn perché secondo me racchiude un po' tutto il tema della storia di Westeros e riguarda un po' anche l'attualità, cioè la perdita di informazioni (pensa alle difficoltà se oggi volessi sentire un'audiocassetta registrata nel 1993 o leggere i dati di un floppy disck del 1998).
Eventi di ottomila anni fa, semplicemente non possono essere ricordati nella loro interezza: le persone che hanno vissuto quegli eventi in diretta muoiono, poi muoiono anche i loro figli e nipoti. I libri di storia sono di pergamena, si deteriorano, e se non c'è un ordine monastico che li ricopia da se stessi secolo dopo secolo, alla fine vanno perduti. Biblioteche bruciano, castelli vengono saccheggiati, etc. etc.
Alla fine il giuramento dei Guardiani è il miglior modo di tramandare vere e proprie conoscenze (se non istruzioni) su cose avvenute all'alba dei tempi.
Questo tema secondo me ritorna nei ragionamenti fatti su Val e sulle conoscenze dei bruti oltre la barriera, che, per forza di cose, ricordano magari a livello di superstizione cose che i popoli del sud hanno dimenticato.
Altra cosa rilevante di questa discussione è il fatto, che mi sembra assodato, che il Re della notte dei libri non può essere sovrapponibile al "capo estraneo" della serie, perché il Re della notte, in quanto 13 comandante dei Guardiani della notte, è per forza di cose posteriore alla lunga notte e alla prima invasione dei white walkers.
5 hours fa, Meribald Blackwood dice:Altra cosa rilevante di questa discussione è il fatto, che mi sembra assodato, che il Re della notte dei libri non può essere sovrapponibile al "capo estraneo" della serie, perché il Re della notte, in quanto 13 comandante dei Guardiani della notte, è per forza di cose posteriore alla lunga notte e alla prima invasione dei white walkers.
Nella serie il Re della Notte è stato sviluppato in maniera così netta perchè serviva un villain "principale"; ed è anche stata aggiunta la
regola che se uccidi un'Estraneo uccidi anche i non-morti che ha resuscitato lui
, cose che nei libri non ci sono minimamente ma che servono a risolvere "velocemente" il problema.
Mi auguro che nei libri Martin sviluppi gli Estranei in maniera più elegante della sottospecie di "Borg ghiacciati" che si vedono nella serie...