Prarire è una ragazza cieca di origini russe che dopo la morte del padre viene adottata da una famiglia americana.
Da adolescente scompare e dopo 7 anni viene ritrovata in stato confusionale su un ponte. Ritrovata la famiglia, i genitori restano sconvolti dalle cicatrici strane che porta sul corpo e dal fatto che le è ritornata la vista. Praire rifiuta di raccontare cosa le è successo in questi 7 anni e nè l'insistenza dei genitori nè la pressione dello psicologo dell'FBI la convincerà a cedere. La ragazza sceglie invece 5 persone del suo liceo (4 studenti e 1 professoressa) per confessare cosa le è capitato.
Nella prima puntata sembra quasi una specie di giallo o classica storia di una sopravvissuta di un rapimento ma a metà puntata questa piccola perla di serie tv svela il suo lato metafisico e simbolista e si apre come un ventaglio onirico. Prarire, come in un gioco del racconto dentro al racconto, ad ogni incontro con le 5 persone racconterà un pezzo della sua storia, sia della sua infanzia che la prigionia, per svelare pian piano l'identità del rapitore e le motivazioni del rapimento.
Se cercate recensioni su OA vedrete che le opinioni si dividono tra quelli che lo ritengono un capolavoro e quelli che...beh semplicemente non l'hanno capito.
Dire che è una serie per pochi può suonare arrogante ma è realmente così e non per una supposta superiorità di chi capisce "dove vuole andare a parare", ma perché questa serie non va solo guardata, va vissuta e interiorizzata.
The OA è come un enorme quadro simbolista che smuoverà delle cose dentro di voi, nel bene e nel male. E' poesia, è studiato nei dettagli, ogni scena, ogni dialogo, ogni cosa che vedrete ha un perché.
La protagonista e regista è Brit Marling, che già aveva stupito per i film "Sound of my voice" e "Another Earth", che consiglio entrambi.
Io sono in fremente attesa delle seconda stagione, vi consiglio davvero di vedere intanto la prima.
Questa è l'unica Odissea: gli Argonauti partono in cerca della realtà per trovare, alla fine,
colui che la sta sognando. (Il pappagallo dalle sette lingue)
Flectere si nequeo superos, Acheronta movebo. ( Virgilio - Eneide )
Tutte le fini sono il mio inizio, tutti i cammini sono il mio sentiero.
(benedettini disertori)