Buongiorno a tutti.
Ho deciso di aprire questo topic, non trovandone una sull'argomento, in quanto ultimamente ho letto sempre più frequentemente discussioni e commenti riguardo a questa tematica ed essendo giovane, non ho (ancora) un'opinione sicura sulla leva militare obbligatoria.
Secondo voi sarebbe da reintrodurla? Obbligatoria anche per le donne? Magari chi per motivi anagrafici ha svolto servizio militare obbligatorio, potrebbe parlarne e dire la sua. Inoltre pensiate sia utile al giorno d'oggi? Potrebbe essere un errore costringere magari persone che non hanno la sensibilità adatta a svolgerlo? Queste sono solo alcune delle domande che mi pongo a riguardo e per cui mi piacerebbe sentire dei pareri.
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- Jon Snow
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Un tema interessante. Anche io l'ho sentito tirare in ballo e mi sono interrogata. Ripugnandomi la guerra sono ideologicamente contraria, perché la leva militare obbligatoria presupporrebbe, di fondo, una necessità e una volontà di utilizzo della forza militare.
Tuttavia è indubbio un certo valore "formativo" che questo tipo di esperienza potrebbe avere sul piano dell'indipendenza personale, riferendomi peró solo a questo valore formativo, un po' come accade gli scout e questo tipo di esperienze.
Magari sarebbe utile un anno formativo legato più che all'ambito militare, al piano dell'assistenza, come accade per esempio col Servizio Civile che permette da un lato di acquisire consapevolezza sul piano personale e dall'altra di offrire un servizio utile alle necessità del paese, soprattutto dei suoi cittadini più bisognosi.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Diciamo che la leva potrebbe essere utile per far conoscere ragazzi e ragazze in tutta italia ed essere parte dello stato. Il problema è cosa fargli fare visto che ai tempi a prte un' aliquota di soldati addestrati gli altri si giravano i pollici perchè non sarebbero rimasti nelle forze armate. I problema attuale è far addestrare i soldati visto che la maggior parte del budget difesa viene usato per gli stipendi. I militari sono troppi ma siccome sono dipendnti statali non vengono licenziati. negli stati uniti si può restare nelle forze armate solo se ad una certa età si è avanzati di grado. Chi non ha i requisiti viene messo fuori.
Riguardo al voler utilizzare i militari di leva per "pubblica utilità" forse è il caso di smettere di andare a cercare manodopera a basso costo così come accade per il servizio civile o accadeva con gli obbiettori di coscienza. Riguardo all' utilità dei militari di leva dal punto di vista militare molto spesso ho sentito ex militari di leva che pensavano di essere rambo perchè in grado di caricare un' arma oppure gente che non sapeva nemmeno a quale reparto apparteneva.
Un servizio di leva che viene ancora usato è quello svizzero e quindi ogni tot tempo si torna sotto le armi.
Io invece sono rimasta molto colpita da quello israeliano, che è capillare. Tuttavia viene messo in atto in un'ottica di difesa e per lo scopo primario che è quello militare.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
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Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
A me pare un'eccellente iniziativa, anche se solo sul piano della disciplina, prima ancora dell'eventuale formazione ed utilità sociale, che sono comunque aspetti importanti.
E' il residuato obsoleto di un'epoca passata, la cui obbligatorietà oltre a essere un'odiosa imposizione pone l'istituto a rischio di incostituzionalità.
In Italia siamo per metà smemorati e per metà nostalgici, ma per quale motivo dovrebbe funzionare in una società totalmente cambiata, qualcosa che già non andava prima ? Mistero.
Nel 2018 esistono tipo 999 diverse e migliori strade per, cito le imbarazzanti motivazioni classiche :
...favorire la conoscenza, soprattutto per i giovani di realtà disagiate, di aree lontane, e l'integrazione linguistica.
...conoscere realtà diverse da quelle quotidiane, con possibilità di stringere forti legami di amicizia.
...identificare alcune patologie dell'apparato riproduttivo maschile.
...costituire un momento di formazione per l'individuo e dal punto di vista caratteriale e nello spirito.
...dare una disciplina e uno spirito di cooperazione di gruppo.
Nel migliore dei casi sottraeva tempo utile alla vita civile e al completamento degli studi, impegnando forzosamente migliaia di giovani; non forniva una preparazione militare adeguata e consisteva in lavori di manovalanza per il semplice mantenimento della struttura cui il coscritto era stato assegnato. Assicurava un costante afflusso di soldati a costi poco elevati e garantiva un flusso continuo di personale giovane da impiegare per svariati compiti a seconda delle necessità che si presentavano, dall'ordine pubblico, ai disastri naturali e la lotta alla criminalità. Ovviamente forze armate non basate sulla coscrizione permette di avere personale meglio motivato, formato, addestrato e in generale più preparato ad operare in diverse situazioni e attività.
Nel peggiore e grande maggioranza dei casi si verificavano disgustosi episodi di "Nonnismo": bullismo, violenze, vessazioni e soprusi di ogni tipo, fino allo stupro.
"It may be a reflection on human nature, that such devices should be necessary to control the abuses of government. But what is government itself, but the greatest of all reflections on human nature? If men were angels, no government would be necessary. If angels were to govern men, neither external nor internal controls on government would be necessary. In framing a government which is to be administered by men over men, the great difficulty lies in this: you must first enable the government to control the governed; and in the next place oblige it to control itself".
Federalist No. 51, The Structure of the Government Must Furnish the Proper Checks and Balances Between the Different Departments, in The Federalist Papers, a collection of essays written in favour of the new Constitution as agreed upon by the Federal Convention, September 17, 1787
Alexander Hamilton, James Madison, John Jay
Ottima sintesi.
Tematica interessante e complessa.
- sul piano sociale
La leva era stata in origine introdotta per due ragioni: in primis per contribuire a costruire una identità nazionale laddove non esisteva e in un epoca in cui era più difficile viaggiare per miglioramento personale e per cultura. Trovarsi a convivere h24 con persone provenienti dai più remoti angoli del paese, avendo come unica scelta la cooperazione, stimolava cameratismo nonché amicizia. E nelle forze armate è estremamente breve il tempo necessario a far evolvere rapporti personali. Dunque costruire un senso di identità e comunità. In secundis avere manovalanza e carne fresca vuoi per adempiere i compiti meno qualificati e più umili in tempo di pace, vuoi per mandarli al macello in tempo di guerra. Inoltre le forze armate fino alla seconda guerra mondiale erano espressione speculare delle classi sociali dell'epoca. La meritocrazia non esisteva. Gente acculturata e di buona famiglia partiva da tenente, le accademie avevano lo stesso appannaggio. Ogni epoca declinava nobiltà e borghesia nelle gerarchie delle forze armate. I poveracci erano gli ultimi anche nella leva.
Ora siamo in un'altra epoca. Innanzitutto abbiamo forze armate professionali e (almeno in teoria) meritocratiche all'ingresso e nelle carriere. La domanda è sempre maggiore dell'offerta di posti disponibili, dal vfp1 alle accademie ufficiali. Quindi la leva non è necessaria alla difesa nazionale. Inoltre abbiamo mezzi maggiori di comunicazione e conoscenza ed è più abbordabile economicamente muoversi entro i confini nazionali.
- sul piano individuale
Il nostro sistema educativo attuale è profondamente diverso da quello dei nostri genitori che già era profondamente diverso da quello dei nostri nonni. La scuola dell'obbligo dovrebbe (con tutto il mio scetticismo verso i risultati prodotti) formare individui dotati di raziocinio, una base culturale e la capacità di muoversi nella realtà che li circonda come cittadini responsabili e consapevoli. Invero nel tempo, la disciplina applicata è minore. Gli insegnanti non usano percosse, non umiliano, cercano di fare anche da psicologi, sviluppando le potenzialità dell'individuo e comprendendone le fragilità. Siamo cresciuti in tempi di pace, nella parte del mondo benestante. Dai licei escono individui pensanti, del tutto liberi di fare quello che vogliono, di cercarsi una strada, anche se poi il welfare precario e le diseguaglianze attenuano queste potenzialità. Ma, con l'eccezione di chi persegue una istruzione universitaria, di chi si trasferisce per necessità di studio, la maggioranza dei ragazzi rimane nel proprio domicilio, cercando lavoro e se proprio necessario, trasferendosi. La maggioranza dei ragazzi, conseguita la maturità non studia più nulla, si trova in un mondo, quello del lavoro, completamente e radicalmente differente da quello scolastico. Si trovano soli, nel mondo di infinite possibilità. La libertà può spaventare e dare le vertigini se, oltre alle conoscenze e alla cultura, non si è stati attrezzati ad affrontare la giungla al di fuori delle aule. C'è secondo me il rischio di mandare allo sbando le personalità più fragili.
Inoltre, nella mia esperienza, l'educazione civica, al di là dell'architettura istituzionale, è assente. Un cittadino dovrebbe sapere qualcosa su quella che è la società, le criticità, gli attriti, le diversità. C'è necessità di educazione sociale, più che civica.
Inoltre a cosa serve impartire fiumi di conoscenze tecniche, che tanto poi le aziende ti dovranno formare nello specifico, se non si è capaci di vivere con le altre persone in società? A cosa servono i "cinghiali laureati in matematica" di de André? A cosa serve produrre ingranaggi per le imprese per essere più concorrenziali sul mercato del lavoro? Occorre anche sviluppare una certa sensibilità ed empatia verso i propri simili.
E sì... quello che vedo è che il sistema educativo incentrato sulla rivoluzione informatica, sul bisogno della matematica e delle scienze, sulla demolizione delle materie umanistiche e sulla demolizione della disciplina, produce individui fragili, socialmente ignoranti ed individualisti.
E qui si ritorna di nuovo sul piano sociale. Che società ci troviamo a vivere? La formazione dei nostri ragazzi è adeguata alle sfide che affronteranno? Hanno gli strumenti necessari a leggere la società e viverla da buoni cittadini? Hanno sviluppato una personalità sufficientemente attrezzata e "armata", capace di non venire annientata e demolita nell'indomani?
A queste domande dovrebbe rispondere la comunità dei sociologi e degli psicologi.
La mia opinione è la seguente.
La formazione scolastica non è sufficiente. Andrebbe integrata sotto 2 aspetti: disciplina ed "empatia".
La leva potrebbe aiutare? certo. Ma non so quanto sia necessaria alla nazione. Cosa serve all'Italia?
Se vogliamo persone che conoscano le diversità, qualcosa in più oltre il loro giardino, che vivano un contesto più di ampio respiro, che capiscano i drammi del loro tempo e che siano sensibili alle urgenze e alle necessità della loro comunità e se si vuole andare verso un rafforzamento dell'identità europea, forse sarebbe preferibile un bel servizio civile europeo obbligatorio. Ci vorrebbe di sporcarsi le mani e di infilare il naso in più contesti. Di essere certamente manovalanza, specie per chi nella vita non lo sarà più (che è lo stesso principio dei primi anni delle accademie militari) e soprattutto, usciti da scuola e per la prima volta nella vita, di apprendere cosa è la gerarchia e cosa voglia dire ricevere ordini, sottostare ad un capo per campare, perché poi a lavorare sarà proprio così per la maggior parte.
Mi piacerebbe vedere un servizio civile europeo in cui ogni ragazzo vada un anno fuori, magari 6 mesi da una parte e 6 da un'altra, magari sei mesi di formazione "umana": case famiglia, centri di disintossicazione, disabili, anziani, centri di accoglienza per profughi... e magari 6 mesi (da me per esempio li vedo spesso) nelle riserve naturali, negli istituti pubblici preposti alla tutela dell'ambiente e alla lotta ai reati ambientali, che siano anche forze dell'ordine, come civili esterni. Questa è giusto un'idea. Ciò di cui sono convinto è che questa esigenza sussista.
E cosa vuoi che sia dedicare un anno alla tua comunità quando sei libero per tutta la vita di non alzare un dito per essa e ti fa fatica pure andare a votare...
Ritardi un anno gli studi? Ritardi la vacanzuccia con gli amicicci? Beh è per il bene tuo e della tua comunità.
Ah e perché no, dare la possibilità a chi lo desidera di smarcare questo servizio civile con un anno da vfp1, aumentando magari i posti a disposizione.
Leva civile obbligatoria e su base volontaria, nel limite dei posti (ma in barba i dettagli stiamo facendo due chiacchiere) leva militare.
Vedo solo pro.
Poi mi soffermo su alcune considerazioni lette prima del mio intervento.
- L'Italia ripudia la guerra etc... ma abbiamo un esercito di difesa e di missioni di """""""""""""""pace"""""""""""""""". Tanto vale sfruttarne le strutture abbondantemente finanziate.
Mi sono espresso per non rendere la leva militare obbligatoria, ma comunque realizzare quanta potenza e violenza tu abbia in mano, usando un'arma da fuoco, è formativo. Come è formativa l'educazione all'attività fisica per la propria salute. come è formativo essere costretti alla cooperazione per sopravvivere. Come è formativo sperimentare sulla propria pelle la costrizione, lo scherno, la solidarietà, l'ingiustizia, l'obbedienza cieca, l'obbedienza critica, il capire quando mettere in discussione gli ordini. Perché poi nella vita questo accadrà. Capire e subire le regole di un gioco, che poi non sarà niente altro che la legge; capire che obbedire è rispetto non tanto per le regole quanto per tutti gli altri che le rispettano e capire quando e come qualche regola può essere forzata o proporre di migliorarla. Formativo è anche acquisire conoscenze circa un mondo di cui non si conosceva una mazza, che col tempo verrà considerato retaggio superato ma che è profondamente connesso con le proprie radici e la propria storia e perché no, qualche conoscenza in più inutile che male fa, con tutte quelle impartite a scuola. (vedi IRC).
Ovviamente potranno esserci episodi di "delinquenza" ma questi sono connotati della nostra società più che di quelle istituzioni.
11 hours fa, Mar dice:.
Nel peggiore e grande maggioranza dei casi si verificavano disgustosi episodi di "Nonnismo": bullismo, violenze, vessazioni e soprusi di ogni tipo, fino allo stupro.
Quello che può accadere per esempio uscendo di casa e andando a fare qualsiasi cosa, nel peggiore dei casi.
Sarebbe interessante avere qualche numero.
- circa le varie realtà citate:
I militari sono troppi a seconda di quanti ne vuoi. Ciò che è troppo elevato in Italia è il rapporto ufficiali/truppa.
Israele ha forze militari professionali, relativamente numerose e costose in termine di percentuali di popolazione e pil impiegato ed inoltre ha necessità che la propria popolazione abbia una cultura militare capillare, visto il particolarissimo contesto storico-geografico
La Svizzera non ha un esercito professionale bensì di milizia, con un suo particolare sistema di leva, ma è un altro argomento.
" Sono io la tempesta, mio lord. La prima tempesta e l'ultima "
Volevo essere il re del mare, ma all'anagrafe sbagliarono una lettera
I militari sono troppi per il budget difesa e la suddivisione dello stesso tra personale esercizio e acquisizione mezzi e armamenti. Su Rivista Italiana Difesa in edicola c' è l' analisi del budget difesa e ci si può diverire a leggere le varie voci. Da anni il problema è quello degli stipendi con un sovrannumero per marescialli e tenente colonnelli. Le missioni all' estero si fanno ma non si raccontano. Se l' italia vuole contare di più nel mondo deve anche uscire di più con le forze militari a difesa degli interessi nazionali. Al momento a livello internazionale contiamo poco e niente e le missioni all' estero sono fatte per compiacere altri paesi più che per il nostro interesse nazionale. Tornando all' ergomento leva o servizio civile io sono contrario a meno che non sia su base volontaria. In ogni caso se si vuole fare volontariato un ragazzo-a può farlo dove crede ma se il fine è quello di avere manodopera a basso costo e magari pagata dallo stato io sono contrario. I vfp1 sono semplicemente persone giovani che abbassano l' età media dei militari.
Non è vero che sottraeva tempo utile allo studio: la leva obbligatoria per motivi di studio era rimandabile. Addirittura, mi ricordo di ragazzi che si erano reiscritti al professionale per evitarla. Del resto siamo un paese di furbetti. Perché appunto la si poteva rimandare in quanto studenti. Se non ricordo male, la cosa proseguiva anche in sede universitaria.
Molto interessante l'excursus di Aegon. Sul piano sociale credo che ci sia ancora bisogno del miglioramento personale e culturale, purtroppo l'aspetto di interazione e cooperazione con la diversità anche oggi, nonostante le possibilità, può essere molto limitato, per via della scelta. E per molti scegliere di uscire dalla propria sicura e nota campana di vetro è un passo troppo grande che li condanna alla chiusura. Come si può anche vedere dalla realtà che ci circonda e dell'attualità. Credo che anche l'istruzione universitaria non basti. Anche questa è profondamente diversa da quella del passato e molto probabilmente meno severa. Non c'è una seria selezione all'ingresso, durante il percorso, o alla fine. E in determinati casi, non ne escono persone professionalmente competenti né culturalmente arricchite.
Inoltre, al giorno d'oggi, quindi non vissuta da me, l'idea dell'insegnante che sconfina a tratti nella prima interfaccia "professionalmente psicologica" anche con tutto il sistema di facilitazione del programma di studi, la trovo aberrante e pericolosa. Mi sembra che vada nella direzione di assegnamento già in tenera età di stigma discriminatorio e di maggiore facilitazione. Nei veri casi patologici può avere un'utilità, ma per tutta quella fascia borderline trovo che sia un vero e proprio peggioramento educativo.
Tutto questo per dire che sono d'accordo quando dici che c'è bisogno di integrazione dal punto di vista della disciplina e dell'empatia. Ad oggi non c'è un percorso per tutti in questo senso. Sono abilità sviluppate del singolo a seconda delle sue caratteristiche di base ed esperienze di vita, quindi in modo aleatorio.
Molto bella l'idea del servizio civile europeo con almeno 2 destinazioni. Obbligare le giovani menti alla gerarchia lavorativa (a scuola puoi fare stage, ma sono brevi ed anche i 6 mesi per chi intraprende la carriera universitaria sono facoltativi e non previsti per tutti i corsi di studio), a prescindere dalla posizione che un giorno occuperanno, li abitua alla disciplina, ma li rende anche umili. Obbligarle anche a trascorrere un medio periodo in almeno due paesi diversi, stimolerebbe lo spirito d'adattamento, l'apertura mentale, le flessibilità e l'apprendimento di metosi di approccio alla vita diversi, di società diverse, che nel lungo periodo potrebbero tradursi in una sintesi e miglioramento per la nostra stessa società.
Inoltre, un servizio civile obbligatorio, sarebbe non eludibile e probabilmente andrebbe meno incontro ai lati negativi di una leva (nonnismo etc, ma tanto ritrovandoli poi anche nella società fuori dal servizio di leva forse sbatterci la faccia presto fa anche bene). Anzi, visto che dovremmo equipararci almeno alle nazioni europee, ridurre a 4 gli anni delle superiori (sperimentazione già esistente da un po' di anni in alcune realtà scolastiche) e lasciare il quinto per il servizio civile, potrebbe essere un'idea.
"And now at last it comes. You will give me the Ring freely! In place of the Dark Lord you will set up a Queen. And I shall not be dark, but beautiful and terrible as the Morning and the Night! Fair as the Sea and the Sun and the Snow upon the Mountain! Dreadful as the Storm and the Lightning! Stronger than the foundations of the earth. All shall love me and despair!”
She lifted up her hand and from the ring that she wore there issued a great light that illuminated her alone and left all else dark. She stood before Frodo seeming now tall beyond measurement, and beautiful beyond enduring, terrible and worshipful. Then she let her hand fall, and the light faded, and suddenly she laughed again, and lo! she was shrunken: a slender elf-woman, clad in simple white, whose gentle voice was soft and sad.
“I pass the test”, she said. “I will diminish, and go into the West and remain Galadriel.”
***
"A ruler needs a good head and a true heart," she famously told the king. "A cock is not essential. If your Grace truly believes that women lack the wit to rule, plainly you have no further need of me." And thus Queen Alysanne departed King's Landing and flew to Dragonstone on her dragon Silverwing. [...] The queen died of a wasting illness in 100 AC, at the age of four-and-sixty, still insisting that her granddaughter Rhaenys and her children had been unfairly cheated of their rights. "The boy in the belly," the unborn child who had been the subject of so much debate, proved to be a girl when born in 93 AC. Her mother named her Laena. The next year, Rhaenys gave her a brother Laenor.
Assolutamente contrario. Non è servita a creare un sentimento nazionalista prima e non servirebbe adesso. Solo i mondiali di calcio e gli europei ci riescono, non la leva,
Vedo un sacco di luoghi dove qualche divisa in più farebbe comodo: stazioni, quartieri difficili, centri città di notte. Se vuoi dei soldati solo per fare la guardia posti dove nessuno vuole andare, allora è uno spreco di soldi.
Io me la sono scampata per un pelo proprio grazie alla nuova legge, altrimenti avrei dovuto aspettare un anno per sposarmi, dopo aver già dovuto faticare per varie ragioni a finire l'università, Per cosa? Per imparare a sparare? No, grazie. Lascio che siano i professionisti a farlo. Anche perchè non corriamo rischi di invasione, quindi un corpo piccolo ma preparato è da preferire ad una confusa folla di ragazzini.
Già dato, sarei più però per il sevizio civile obbligatorio. È più formativo. Per l'esercito ci vogliono i professionisti e un anno a marciare e fare poco altro non serve a nulla.
Gil Galad - Stella di radianza
Mi chiarite i termini del servizio civile? Sembra tutto molto bello ma mi pare che si vada dalla manodopera a basso costo al vantaggio esclusivo di associazioni che vedono personale in più che non potrebbero pagare o supportare. Alla fine mi pare che basti un tot di ore di volontariato in qualche associazione della propria zona.
ps. Forse è il caso di modificare il titolo in leva e servizio civile obbligatori o qualcosa di simile. Obbigatorietà sembra prevista per entrambi.
Io ho prima rimandato per motivi di studio (Università) e poi sono riuscito a non farlo (rientrando in una categoria che poteva chiedere il congedo). Avrei comunque scelto il Servizio Civile.
Tutti i miei amici che hanno dovuto fare la leva, hanno parlato di anno di vita buttato.
Onestamente non ho mai sentito parlare di proposte di ripristino della leva Sento parlare da anni dell'ipotesi di introdurre un servizio civile obbligatorio, quello sì.
Io sono abbastanza vecchio da essere stato sottoposto all'obbligo di leva, e me la sono cavata con il servizio civile (obiezione di coscienza), che all'epoca ho trovato un'esperienza molto importante e formativa; ma so di molti per i quali era una perdita di tempo, vuoi per il modo in cui l'affrontavano, vuoi per le concrete attività che erano chiamati a svolgere. E tutti cercavano scappatoie per sguggirne.
Per questo penso che le domande di ziowalter siano tutt'altro che peregrine: servizio militare/civile sono parole, ma il punto come in molte cose è cosa concretamente si andrebbe a fare. E poi c'è un problemino di finanziamenti: attività gratis oppure no? Residenzialita' oppure no?
In linea ideale, comunque, io penso che la leva obbligatoria c'entri con il monopolio statale dell'uso della forza: avere un esercito di leva rende più difficile il nascere di devianze da parte di un esercito professionista. Ma temo che un argomento del genere sia un po' sorpassato: più gli armamenti sono complessi, più è difficile ragionare in questi termini.
D'altro canto, servizio militare o civile c'entrano molto con l'idea di far parte di una comunità, che in tempi di individualismo imperante sarebbe un passaggio importante.
Da questo punto di vista, potrebbe anche essere sufficiente dedicare al servizio qualche ora alla settimana, anziché un anno intero. Ma resta dirimente il tipodi attività da fare: mettere uno a fare fotocopie o a potare le siepi non so quanto sarebbe formativo