Nuovo mese e nuovo capitolo della rubrica.
Prendendo spunto da un film consigliato da Menevyn, e da grande appassionata di Conan Doyle, non potevo che capitare su questo nuovo tema. Elementare, Watson!
Storicamente le vicende di Holmes e Watson sono abbastanza praticate tra cinema e TV, per cui esistono vari film e serie anche piuttosto vecchiotti (cito tra tutti la serie di film con Basil Rathbone, protagonista di ben 14 pellicole), che non so dire quanto siano passati qui in Italia.
Personalmente sono certa di aver visto solo uno dei più famosi ovvero:
- Vita privata di Sherlock Holmes di Billy Wilder: di cui peraltro conservo ricordi molto vaghi, ma mi aveva colpito perché il nostro detective e Watson si ritrovano a indagare in Scozia e hanno a che fare niente meno che col mostro di Loch Ness!
In tempi più recenti e a me più confacenti invece abbiamo:
- Sherlock Holmes e Sherlock Holmes 2, gioco di ombre: di Guy Ritchie con rispettivamente Robert Downey Jr. nella parte di Holmes e Jude Law nella parte di Watson. Ho visto solo il primo e non mi è piaciuto affatto. Una cosa a metà tra la 007, la spy story e la baracconata. Qui, pur mantenendo l’ambientazione vittoriana, si è esagerato con Holmes che pratica il ju jitsu, o qualche altra arte marziale, i gingilli alla 007 e la storia risulta inutilmente astrusa e banale. In una parola, non si respira neanche per un secondo quell’atmosfera a metà tra il confortevole salotto vittoriano e le fumose nebbie di Londra o della campagna inglese che nascondono chissà quali delitti e misteri. Che poi a ben vedere è il problema di tutte le grandi produzioni su Sherlock Holmes degli ultimi anni, in particolare di quelle ultimissime che si sono concentrate proprio sulla trasposizione in chiave moderna, probabilmente giudicando che lo sfondo su cui si muovono Holmes e Watson fosse solo accessorio, mentre ritengo sia essenziale a far funzionare la storia quanto i due personaggi stessi. Infatti, aldilà della mia visione prettamente romantica, una delle peculiarità che fanno risaltare l’Holmes cartaceo è proprio il contesto in cui la sua figura viene collocata: sullo sfondo della rivoluzione industriale, in un momento in cui si ha il passaggio alla scienza e alla medicina moderna. Ridurre Sherlock Holmes al solito tizio che risolve tutti gli enigmi solo con l’uso del cervello specie nell’ipertecnologico e scientifico mondo di oggi credo sia banalizzarlo non poco.
- Il mastino dei Baskerville: film passato varie volte in TV che racconta l’omonimo romanzo, il mio preferito tra tutte le avventure del duo. Aggiunge un tocco di spiritismo e di occulto anche in omaggio alla grande passione di Conan Doyle che comunque non guasta il tutto. Certo leggerlo è un’altra cosa, anche perché l’impatto visivo forse sminuisce tutto il senso di mistero che aleggia nelle pagine, ma si cerca di riproporlo in modo abbastanza fedele. Senza infamia e senza lode.
- Piramide di Paura: aka le avventure del giovane Sherlock Holmes. Filmetto passato varie volte su Cielo, in cui viene narrata un’immaginaria prima avventura di Sherlock e Watson che sono al college insieme e si ritrovano a indagare su strani fenomeni occulti in cui c'entrano pure gli antichi Egizi. Tentativo, magari non riuscitissimo, ma originale.
- Mr. Holmes, il mistero del caso irrisolto: film che appunto ha recensito ottimamente Menevyn in altra sede e che riporto qui:
Tra le serie invece
Anche qui abbiamo moltissime riproposizioni, sempre fedeli alle atmosfere originali dei libri, tra cui cito
- Le avventure di Sherlock Holmes: la storica, ormai antica, serie in cui i racconti di Conan Doyle vengono trasposti fedelmente e che da noi è stata proposta pure come raccolta di videocassette in edicola.
- Le avventure di Shirley Holmes: ricordo di aver visto questa serie passata su Raiuno, in cui la protagonista era appunto la giovane nipote di Sherlock. Idea innovativa e originale, anche se sono passati troppi anni perché possa darne un giudizio con cognizione di causa.
- Sherlock: tentativo di riproporre i casi di Holmes e Watson in salsa moderna. Molto apprezzata, ma non da me. Ho provato a guardare più di un episodio finendo sempre inevitabilmente per addormentarmi. Le scelte registiche comunque sono innovative, anche se finiscono per darmi il mal di mare con tutti quei virati ed effetti sovraimpressione. Per il resto cfr. quanto detto sopra per le riproposizioni moderne.
- Elementary: anche qui tentativo di trasposizione delle avventure dei nostri in salsa moderna, con Watson che cambia sesso e viene interpretato da Lucy Liu, così come l’arcinemico Moriarty che è nientepopo’ di meno che Natalie Dormer, chi si rivede!
Nella sezione cartoon:
- Il fiuto di Sherlock Holmes: ricordo benissimo questo cartone di quando ero piccola in cui tutti i personaggi erano interpretati da cani, con Watson adorabile terrier. Oggi però non saprei dire molto di più.
E ora, come sempre, a voi la parola!
PS: avete qualche suggerimento per il tema delle prossime rubriche? Inviate tramite MP e vedrò di fare in modo di accontentarvi!
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Piramide di paura era carino. Mi è sempre piaciuta la scena al tempio con i carmina burana come sottofondo.
Piramide di Paura é ben piú di un filmetto, anche se dalla confezione potrebbe sembrarlo. Se si guardano gli autori (produttori, sceneggiatori, regista) si trovano nomi decisamente noti, e questa pellicola é costantemente citata in ogni cronologia degli effetti speciali moderni, sia per l'uso della go-motion che per la prima creatura digitale mai apparsa in un film. E poi secondo me é ben fatto, l'atmosfera é riuscita e la storia piú che decente.
Non sono un conoscitore di Doyle,quindi a me i film di Ritchie e lo show della BBC sono piaciuti molto. Chiaramente, li guardo dal punto di vista cinematografico, non potendo valutare quanto bene abbiano rappresentato il materiale originale...
Ci sono tantissimi film su Sherlock Holmes ,ma inizio a segnalare questo
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Mr._Holmes_-_Il_mistero_del_caso_irrisolto
perche' l'ho visto alcuni mesi fa su Sky e perché è interpretato da Ian Mc Kellen il mitico Gandalf e perché e' un film particolare che tratta di un Holmes molto avanti negli anni che tende a perdere la memoria e che cerca rimedi per rallentare il decadimento cerebrale
E un film spiazzante (con un Holmes che ha una la mente non più iperefficiente ed estremamente analitica ),che ho trovato molto interessante e godibile anche per la bella rappresentazione della campagna inglese
e perché ci mostra un Holmes umano,con debolezze fisiche e mentali legate all'età avanzata ma alla fine pur sempre lucido ed empatico ,un personaggio che non si arrende ,neanche agli acciacchi dell'età
Ringrazio il mio caro amico JonSnow; per aver ideato e creato le immagini dei miei bellissimi ed elegantissimi avatar e firma
;
« I am a wolf and I fear nobody. »
''They were insulting Jon and you sat there and listened.''
''Offend them and Jon loses his army.''
''Not if they lose their heads first.''
« Leave just ONE wolf alive and sheeps will NEVER be safe. »
« When the snows fall and the white winds blow, the lone wolf dies, but the pack survives. »
''I lupi sani e le donne sane hanno in comune talune caratteristiche psichiche: sensibilità acuta, spirito giocoso, e grande devozione. Lupi e donne sono affini per natura, sono curiosi di sapere e possiedono grande forza e resistenza. Sono profondamente intuitivi e si occupano intensamente dei loro piccoli, del compagno, del gruppo. Sono esperti nell'arte di adattarsi a circostanze sempre mutevoli; sono fieramente gagliardi e molto coraggiosi. Eppure le due specie sono state entrambe perseguitate''.
Lasciando perdere un attimo il solito discorso che vale anche in questo caso, ossia che la controparte cartacea non sarà mai raggiunta come qualità da quella televisiva e tralasciando per un momento anche l'eccessiva dose di humor e di modernità della serie, il miglior Sherlock che mi è capitato di vedere, proprio a livello interpretativo e visivo, è quello di Benedict.
Lo dico da estimatore semi-patologico dei romanzi di Sherlock Holmes.
« I did what I thought was right. » Jon Snow
« There are no men like me. Only me. » - Jaime Lannister
« No one can protect me. No one can protect anyone. It's true, I am a slow learner, but I learn. Winterfell is Our Home, we have to fight for it. » - Sansa Stark
« Leave one wolf alive and the sheep will never be safe. » - Arya Stark
« A good act does not wash out the bad, nor a bad act the good. » - Stannis Baratheon
Take my Heart when You go _ Take Mine in It's Place.
Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via, dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai. Ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale. Ed io avrò cura di te.
Sul fronte comico (che potrebbe far storcere il naso ai puristi holmesiani ma che tuttavia è un film piacevolissimo) segnalo Senza indizio, di fine anni '80 in cui si scopre che Holmes/Michael Caine è in realtà un'attore da quattro soldi e che il vero genio della coppia è il dottor Watson/Ben Kingsley, che è stufo che tutta la fama ricada sul socio ma che deve per l'ennesima volta far buon viso a cattivo gioco quando Moriarty minaccia l'economia inglese coi suoi traffici e la Regina Vittoria stessa chiede aiuto a Holmes. Lo consiglio.
Poi c'è Assassinio su commissione, in cui Holmes e Watson si mettono sulle tracce di Jack lo Squartatore e arrivano a cercare il colpevole tra i membri della famiglia reale, credo si basasse su alcune delle innumerevoli teorie sulle identità e movente del serial killer (come From Hell si Alan Moore ad esempio)... non un film straordinario ma comunque da vedere. Uno degli Sherlock "di celluloide" che rivedo sempre volentieri è L'artiglio scarlatto, classe '44 della mitica coppia Rathbone/Bruce. Piramide di paura non sarebbe stato malaccio, ma ho sempre detestato il filone de "Le avventure del giovane [inserire personaggio]", anche se non me ne spiego il motivo...
Sulle serie non mi esprimo, le uniche due di un certo peso sono Sherlock, che tutto sommato ho apprezzato fino alla seconda stagione (poi con la moglie/spia/sicario di Watson... mah!) ed Elementary che invece mi è piaciuta molto di meno da subito.
Sul fronte animato, oltre a lodare Lyra per aver citato Il fiuto di Sherlock Holmes, che adoro, e che era una coproduzione italo-giapponese, tra l'altro, segnalo il film della Disney Basil l'Investigatopo, che sarà anche stato un filmetto di serie B della Disney ma che ho sempre trovato fatto da dio.
E dopo questo non posso far altro che togliermi il cappello, con paraorecchie d'ordinanza, e riconoscere a Menevyn il titolo di cultore della materia.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Condivido pienamente ciò (compresa la parte sul semi-patologico XD):
21 hours fa, JonSnow; dice:Lasciando perdere un attimo il solito discorso che vale anche in questo caso, ossia che la controparte cartacea non sarà mai raggiunta come qualità da quella televisiva e tralasciando per un momento anche l'eccessiva dose di humor e di modernità della serie, il miglior Sherlock che mi è capitato di vedere, proprio a livello interpretativo e visivo, è quello di Benedict.
Lo dico da estimatore semi-patologico dei romanzi di Sherlock Holmes.
Aggiungo che uno dei punti di forza di Sherlock è dato a mio parere proprio dall'ambientazione contemporanea, che paradossalmente assicura una maggiore fedeltà a Doyle, mettendo ben in risalto quanto nei romanzi è "scritto tra le righe" e probabilmente all'insaputa dell'Autore stesso. Mi riferisco a cose come la dipendenza di Holmes da sostanze stupefacenti, la sua asessualità, i seri disturbi comportamentali clinicamente accertati e quant'altro: concetti con cui Doyle non ebbe modo di confrontarsi e che, SBAM!, noi lettori moderni cogliamo quasi al volo nei suoi scritti.
Inoltre, la profonda amicizia che lega Watson a Holmes, che nei libri è per ovvi motivi più "pacata" (ma, si badi, non mancano segni molto forti di questa vera e propria bromance, con Holmes che per poco non va nel panico in un episodio in cui Watson rischia la propria incolumità, e Watson che si rivela in grado di osservare l'amico, nei suoi piccoli gesti quotidiani, con gli stessi occhi di un fratello o un amante o addirittura un genitore, arrivando a differenziare tutti i piccoli movimenti delle mani di Holmes e notare il pulsare della vena del suo collo mentre questi è accasciato in poltrona a pensare, etc.), in Sherlock emerge con forza, divulgando così una delle più belle e famose letture critiche dell'opera di Doyle: quella secondo cui l'Autore, immedisimatosi in Sherlock Holmes, avrebbe creato John Watson per avere qualcuno che si prendesse cura di lui.
Punto debole della serie, come già detto, è l'eccesso di humour.
18 hours fa, Lyra Stark dice:E dopo questo non posso far altro che togliermi il cappello, con paraorecchie d'ordinanza, e riconoscere a Menevyn il titolo di cultore della materia.
Suvvia, non dite così, mia lady...
@Ellyn Reyne Sono sostanzialmente d'accordo, ma a conferire maggior "aderenza" alle opere originali non credo sia tanto l'ambientazione moderna, quanto, in modo più banale ma non meno importante, la conoscenza e oserei dire l'amore degli sceneggiatori per Conan Doyle e i suoi personaggi. Hanno deciso di prendere Holmes e Watson e portarli nel 21mo secolo, ma anzichè realizzare una verisone "moderna" per come l'hanno intesa, per dire, gli americani con Elementary, Moffat e Gatiss sono stati molto attenti a conservare intatti quei particolari della relazione tra Sherlock e Watson. Tu li vedi in modo così esplicito perchè una serie tv o un film lasciano meno lavoro all'immaginazione dello spettatore di quanta ne richieda quella del lettore, ma le dinamiche tra i personaggi sono rimaste meticolosamente le stesse che c'erano nei libri. Certo, l'idea del cameratismo e dell'amicizia fraterna sono notevolmente cambiate dalla fine dell'800, ed è chiaro che nell'adattamento ne hanno dovuto tener conto.
23 hours fa, JonSnow; dice:Lasciando perdere un attimo il solito discorso che vale anche in questo caso, ossia che la controparte cartacea non sarà mai raggiunta come qualità da quella televisiva e tralasciando per un momento anche l'eccessiva dose di humor e di modernità della serie, il miglior Sherlock che mi è capitato di vedere, proprio a livello interpretativo e visivo, è quello di Benedict.
Lo dico da estimatore semi-patologico dei romanzi di Sherlock Holmes.
Eccone anche un'altra!
Li rileggo una volta l'anno...
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
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Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
1 hour fa, Ellyn Reyne dice:Condivido pienamente ciò (compresa la parte sul semi-patologico XD):
Aggiungo che uno dei punti di forza di Sherlock è dato a mio parere proprio dall'ambientazione contemporanea, che paradossalmente assicura una maggiore fedeltà a Doyle, mettendo ben in risalto quanto nei romanzi è "scritto tra le righe" e probabilmente all'insaputa dell'Autore stesso. Mi riferisco a cose come la dipendenza di Holmes da sostanze stupefacenti, la sua asessualità, i seri disturbi comportamentali clinicamente accertati e quant'altro: concetti con cui Doyle non ebbe modo di confrontarsi e che, SBAM!, noi lettori moderni cogliamo quasi al volo nei suoi scritti.
Inoltre, la profonda amicizia che lega Watson a Holmes, che nei libri è per ovvi motivi più "pacata" (ma, si badi, non mancano segni molto forti di questa vera e propria bromance, con Holmes che per poco non va nel panico in un episodio in cui Watson rischia la propria incolumità, e Watson che si rivela in grado di osservare l'amico, nei suoi piccoli gesti quotidiani, con gli stessi occhi di un fratello o un amante o addirittura un genitore, arrivando a differenziare tutti i piccoli movimenti delle mani di Holmes e notare il pulsare della vena del suo collo mentre questi è accasciato in poltrona a pensare, etc.), in Sherlock emerge con forza, divulgando così una delle più belle e famose letture critiche dell'opera di Doyle: quella secondo cui l'Autore, immedisimatosi in Sherlock Holmes, avrebbe creato John Watson per avere qualcuno che si prendesse cura di lui.
Punto debole della serie, come già detto, è l'eccesso di humour.
Sì concordo, a livello emotivo, causa anche un'interpretazione di livello assoluto abbinata a soundtrack meravigliose, è d'impatto assoluto. Il filo narrativo di Sherlock infatti non sta nella dimostrazione pedissequa e continua delle proprie abilità, nello scardinare eventi irrisolti o ricollegare tasselli. Sta invece in un percorso di crescita umana ed emotiva, volto a completare una mente brillante e unica nel suo genere. L'amicizia è qui trattata in modo tutt'altro che svenevole, pur essendo gestita in modo diretto e meno con la tecnica del ''non detto''.
Aggiungo poi che per quanto sia molto modernizzato, ciò non implica una mancanza di fedeltà all'opera originale. Sono tanti i riferimenti ai romanzi, anche nei dettagli più piccoli, che strizzano l'occhio agli appassionati. E non è di certo fanservice. Come dicevi giustamente tu, la dipendenza di Holmes in primis, eliminata in molte opere, è perfettamente narrata, senza pudore.
In più Benedict rende al massimo i comportamenti dell'Holmes originale. E' in grado di passare dall'apparire come un pazzo incontrollabile, iperattivo, buffo ad una lastra di ghiaccio fredda, cinica e impenetrabile. Lo stesso Holmes, nella sua figura complessa ed enigmatica, non disdegnava entrambi gli atteggiamenti. E sono da lui resi benissimo.
Non posso farci nulla, credo che in Sherlock abbia trovato la rappresentazione migliore a livello televisivo. Non mi è scattata la scintilla con Elementary, forse perché ricordo anche quel Jordan Chase di Dexter. In ogni caso se dobbiamo trovargli dei difetti, oltre che nel troppo Humor, vi si trovano anche nella trama della moglie di Watson, che è eccessiva nella sua originalità e a tratti scadente.
Comunque il cast è stato di qualità assoluta nelle sue performance.
« I did what I thought was right. » Jon Snow
« There are no men like me. Only me. » - Jaime Lannister
« No one can protect me. No one can protect anyone. It's true, I am a slow learner, but I learn. Winterfell is Our Home, we have to fight for it. » - Sansa Stark
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Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via, dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai. Ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale. Ed io avrò cura di te.
7 minutes fa, Lyra Stark dice:Eccone anche un'altra!
Li rileggo una volta l'anno...
E ci mancherebbe pure. Si tratta forse della migliore creazione del genere. Io ricordo benissimo l'ultima rilettura svolta. E' stata quella degli Omini Danzanti. Una delle migliori trame, per me.
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Visto che, pare, mi trovo tra "colleghi holmesiani", avete mai letto uno dei libri di Enrico Solito?
Sì mi è capitato di leggiucchiare qualcosa, non rimanendone per niente coinvolto o affascinato. Non perché ci si ritrovi di fronte ad un autore mediocre, sia chiaro, ma per un mio limite verso gli apocrifi quando si tratta di Sherlock Holmes. Lascio campo libero a qualunque riadattamento stupro televisivo, ma non ho la capacità di farmi coinvolgere o di rifarmi a testi non canonici.
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Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via, dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai. Ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale. Ed io avrò cura di te.
Io sono ancora più purista di JonSnow perché nonostante le ottime critiche non riesco a farmi piacere Sherlock ^^" forse anche perché lo trovo noioso da morire. Ci ho provato giuro a guardare degli episodi ma proprio mi cala la palpebra a metà ^^"
Comunque grazie della segnalazione Menevyn, non ero mai intoppata in questo autore. Non so se potrebbe piacermi ma di sicuro hai ampliato i miei orizzonti!
E ora tocca a me il sondaggio su quale sia la vostra avventura preferita.
La mia è Il mastino dei Baskerville!
Ho un amore incondizionato per questo libro che, pur non essendo chissà che miliare della letteratura, è proprio uno dei miei libri preferitissimi.
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