Ciao a tutti dopo un anno eccomi nuovamente qui, sto notando una cosa che stagione dopo stagione diventa sempre più evidente, nei libri fin qui usciti sembra abbastanza evidente l'evoluzione del personaggio di Jaime dove lo porterà. Un po di meno, sempre nei libri, appare l'evoluzione del Mastino. Esattamente il contrario, invece, di quello che sta accadendo nella serie dove addirittura il Mastino sta prendendo, per se, l'evoluzione che sarebbe dovuta essere proprio di Jaime, ovvero quella dell'antieroe in cerca della redenzione dopo anni di malefatte. Mentre Jaime si è completamente bloccato dopo la perdita della mano, rimasto all'ombra della sottoveste della sorella. Quando si deciderà a scrivere quelle famose pagine bianche del diaro della guardia reale?
L'arco del Mastino è sempre stato scritto con qualità, quanto in GoT, quanto in ASOIAF. Paradossalmente è uno dei pochi personaggi minori che anche nella Serie Tv assume un prestigio di rispetto, venendo tutt'altro che snaturato. La sua evoluzione è graduale, coerente, affascinante. Si riavvicina passo dopo passo alla propria umanità, lasciando da parte la bestia. Nel farlo non si distacca dalla propria indole. Non dissimula, lascia semplicemente che la rabbia scivoli via in favore della consapevolezza, di un confronto con la propria coscienza. Quindi ne riscopre il senso di pace, che contribuisce a mitigare il suo animo inquieto. Non credo che cerchi di assurgere ad atti eroici o di redenzione. La differenza è che Sandor si sta semplicemente conoscendo per quello che è davvero e, conseguentemente, accettando, mettendo da parte ogni controversia e tormento, ora non più necessari. Potremmo dibattere sulle visioni del fuoco, ma sarebbe comunque una minuzia in un'evoluzione ben rappresentata.
Per quanto riguarda Jaime, come molti dei character principali soffre dei tagli al suo arco originario e della necessità di accostare quanto più possibile l'idea di un duopolio alle trame di GoT. Nella loro narrazione serve semplicemente una figura che faccia da spalla a Cersei, allo stesso modo di Davos per Jon e Tyrion per Daenerys. Di qui la scelta di differire nelle scelte per il suo percorso, rinunciando al distacco dalla sorella e alla riemersione della propria individualità e coscienza. In tutto ciò Jaime non sceglie neanche di permanere nelle proprie posizioni per un senso di amore autodistruttivo, lo fa semplicemente per inerzia e ciò è per il racconto ancor più scadente.
Per il resto, non ho mai visto Jaime come una figura del tutto positiva in cerca di pentimento e redenzione, ma come un essenza pienamente bilanciata tra bene e male che cerca solo il suo perfetto incastro nella società, superando le chiacchiere del popolo e trovando un proprio riscatto sociale. Quindi non una redenzione personale.
Per quanto riguarda la Serie mi aspetto l'omicidio-suicidio dei gemelli, ma che si arrivi a tale conclusione con un percorso poco coerente e colmo di sintesi eccessive.
« I did what I thought was right. » Jon Snow
« There are no men like me. Only me. » - Jaime Lannister
« No one can protect me. No one can protect anyone. It's true, I am a slow learner, but I learn. Winterfell is Our Home, we have to fight for it. » - Sansa Stark
« Leave one wolf alive and the sheep will never be safe. » - Arya Stark
« A good act does not wash out the bad, nor a bad act the good. » - Stannis Baratheon
Take my Heart when You go _ Take Mine in It's Place.
Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via, dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai. Ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale. Ed io avrò cura di te.
Grosso modo concordo con JonSnow. Il mastino tutto sommato è stato rappresentato abbastanza bene in GOT, grazie anche alla bravura dell'interprete che bene sottolinea i tormenti interiori del personaggio, la natura brutale e allo stesso tempo umana, la ricerca di una nuova vita ancorata però alla violenza del passato. Ovviamente in ASOIAF è tutto rappresentato meglio ma la serie si difende bene.
Su Jaime invece stendiamo un velo pietoso. Uno zerbino, un completo zerbino di Cersei che non accenna a nessun ripensamento, nessuna nuova consapevolezza di dare alla propria vita qualche significato. Se ci sarà redenzione, sarà tardiva
Chapeau a JonSnow (il confratello, non il personaggio di Martin) per la bellissima analisi!
Al confronto, le due cosette che scriverò qui saranno di una banalità da far cascare le braccia.
- Il Mastino ha veramente compiuto un cammino di evoluzione personale, per trovare se stesso sotto le sovrastrutture che gli erano state imposte /insegnate (la crudeltà, il clichè da malvagio, la cieca obbedienza agli ordini, per quanto ingiusti): deve lavorare di sottrazione, raschiare via uno strato dopo l'altro, per diventare la persona che realmente è. La diserzione dopo la battaglia delle Acque Nere era già, ce ne rendiamo conto solo ora, il primo passo di questo cammino. Il coronamento, il momento più intenso e di svolta, è stata la sua quasi-morte. Rileggendola con il senno di poi, non vedo solo come uno dei tanti espedienti narrativiper fare poi il colpo di scena facendotelo ritrovare vivo e vegeto: è molto di più. E' una purificazione drastica ed estrema, un rinascere anche simbolicamente libero dal te stesso di prima. E il ritorno nella casa dei contadini è quello che una mia amica chiama "un persorso a spirale": tornare in un luogo o situazione in cui ti sei già trovato in passato, ma con una consapevolezza diversa, perchè nel frattempo sei cambiato e cresciuto; e quindi è come se ti trovassi nello stesso luogo, ma un po' più in alto. E' un personaggio affascinante, reso benissimo. Il solo dubbio che ho è quanto sia fedele alle intenzioni di Martin: mi sembra stranamente ottimistico, da parte sua, raccontare una storia di redenzione ed affrancamento; ma se è così, tanto meglio.
- il personaggio di Jamie, invece, è stato completamente sacrificato. Prometteva benissimo fino al ritorno ad Approdo nella nuova veste di monco e sconfitto; ma poi è stato buttato a mare. Tanto da farlo girovagare per una stagione in una missione sull'orlo del comico, giusto per tenerlo impegnato. O da farne lo zerbino di Cersei... ma accidenti, allora perchè inserire fedelmente la scenda di lei che, quando fa il gesto di accarezzarla con la mano d'oro, si ritrae con un'espressione di ribrezzo? Se non volevano raccontare la sua presa di coscienza, come gli cada il velo dagli occhi e finalmente si renda conto di chi è, realmente, la donna che idolatrava, perchè inserire questa scena? Così lo hanno reso ancora più patetico e privo di dignità. Un sonnambulo che pare sempre sul punto di svegliarsi -ogni volta che vede o sente qualche follia della sorella, dal rogo del tempio, all'incoronazione, a quel delirante "La nostra dinastia saremo noi"- e invece, dopo un'epressione che ti fa dire "evviva, finalmente sta aprendo gli occhi", ricade nel sonno profondo. Assurdo. Doveva percorrere un cammino di evoluzione, invece da tempo immemorabile fa regolarmente un passo avanti ed uno indietro, con il risultato di trovarsi sempre allo stesso posto. E diventando ogni volta meno credibile.
Ciò che delude maggiormente è la totale apatia mista ad inerzia che il personaggio ormai emana. Jaime è fermo su sé stesso, non procede né in una direzione, né in un'altra. Non vi è neanche la scusante o, che dir si voglia movente, di un amore morboso, malato ed autodistruttivo. Lui è lì semplicemente perché è lì. E' ormai avvolto da una coltre di passività che non gli permette alcuna evoluzione, in nessun senso. Ancor peggio, ma questo è solo il mio parere, il fatto che si cerchi in ogni caso di accentuarne la positività nel più banale dei modi e cioè ponendolo come un controaltare razionale alla follia di Cersei. Jaime stesso ne perde in quanto il suo prestigio risiede nell'ambiguità morale ed intima che lo ha sempre accompagnato, sradicandolo dai concetti di bontà e benevolenza.
« I did what I thought was right. » Jon Snow
« There are no men like me. Only me. » - Jaime Lannister
« No one can protect me. No one can protect anyone. It's true, I am a slow learner, but I learn. Winterfell is Our Home, we have to fight for it. » - Sansa Stark
« Leave one wolf alive and the sheep will never be safe. » - Arya Stark
« A good act does not wash out the bad, nor a bad act the good. » - Stannis Baratheon
Take my Heart when You go _ Take Mine in It's Place.
Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via, dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai. Ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale. Ed io avrò cura di te.
La cosa che più mi dispiace per Jaime è che l'attore che lo interpreta per me è bravo: era un perfetto insopportabile Lannister pieno di sè nella prima stagione, apparentemente senza coscienza, per poi evolvere fino alla bellissima scena nella vasca con Brienne. E' la sceneggiatura che lo penalizza, non gli rende merito! qualche sussulto lo aveva avuto lo scorso anno, dopo la disastrosa quinta stagione: a Delta delle Acque si era rivisto il comandante, anche se inizialmente il Pesce Nero pareva averlo ridicolizzato pure lui: bella la scena con Edmure (sviolinata alla sorella a parte), cinica al punto giusto, bellissimi come sempre gli scambi con Brienne (lei gli fa bene, non c'è più alcun dubbio! io non sono solita "shippare" nessuno nella serie, ma loro stan bene insieme, punto e basta^^) e poi il dialogo con Frey. Poi lo sguardo finale a Cersei prometteva bene... e adesso l'ennesima ricaduta. Ma io ho ancora speranza per lui... spero anche io però che sia una cosa coerente e non una cosa buttata lì da un momento all'altro.
Il Mastino invece è perfetto! sarà l'attore bravo ad aiutare, ma il suo percorso è assolutamente coerente, graduale, e per nulla affettato o esagerato. Sta recuperando umanità e coscienza, ma rimanendo sempre se stesso, non cambiando indole all'improvviso.
Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni (E.Roosvelt)
4 hours fa, JonSnow; dice:Ciò che delude maggiormente è la totale apatia mista ad inerzia che il personaggio ormai emana.
Già! Sia nel libro che nella serie, dopo aver scoperto cosa significano paura, sconfitta, sofferenza ed umiliazione e ritrovandosi anche menomato fisicamente, Jamie perde -per forza- una serie di tratti che erano stati le caratteristiche salienti del Jamie - prima maniera: essere lo spadaccino migliore dei sette regni e il cavaliere superbello e superforte, con l'arroganza, la durezza e la crudeltà che gli derivano da una vita vissuta solo dalla parte dei vincenti.
Ma nei libri queste sue caratteristiche, quando vengono meno, vengono man mano sostituite da altre. Che per certi versi sono ancora incerte: il suo senso morale è ancora in fieri, lui stesso è ancora come sospeso tra due mondi. Appartiene ancora a quello dei Lannister, perchè è un "guscio" protettivo comodo e sicuro, ma nello stesso tempo comincia a sentirsi distaccato da esso, ad essere in grado di vederlo e valutarlo dal di fuori. Diversamente dal Mastino, o meglio, come il Mastino in Asoiaf, ha ancora molta strada da fare; ma il suo cammino è già cominciato. E questo è tanto, tantissimo. C'è un detto orientale che afferma, piò o meno, "il passo che ti porta oltre la soglia è la parte più difficile del viaggio". Ecco, penso che valga anche (o soprattutto) per i "viaggi" metaforici, interiori. Lui questo passo l'ha fatto. Si è risvegliato dalla dipendenza psicologica, morbosa, da Cersei; ha iniziato a ragionare con la propria testa e, timidamente, a coltivare dentro di sè i primi semi di una incerta, cauta umanità
Nella serie TV, invece, questo non succede. Ha perso le peculiarità salienti del Jamie-1, e con cosa le ha sostituite? Con il nulla. Non ne ha sviluppate altre al posto. Non si è evoluto: si è svuotato. Ormai è l'anello di congiunzione tra l'uomo e un budino: molle, indefinito e privo di forma propria. L'uomo-Elah, ecco.
Poi, può darsi che la grande svolta avverrà, tutta insieme, nell'ultima stagione. Perlomeno, se l'interpretazione che tutti diamo della profezia di Maggie è giusta (per inciso: io mi chiedo se il Valonquar non potrebbe essere Jon. Perchè, se è figlio di Rahegar,
e magari pure legittimo,
sarebbe anche il minore. E l'appellativo in valyriano ci starebbe pure, trattandosi di un Targaryen, no? Ma sto andando clamorosamente OT, scusate). Però, ci saremo persi tutto il suo cammino interiore. E, dopo anni in cui lo abbiamo visto catatonico e senza reazioni, ci verrà semplicemente da dire "Era ora!!"
(A dirla tutta, anche la vita del Jamie prima maniera, in realtà, non era tutto svafillii e luci senza ombre: anche lui aveva una punta di sofferenza nascosta, conficcata da qualche parte nel cuore. "Sterminatore di re" (a parte che mi fa sobbalzare ogni volta: "Sterminio" non si riferisce ad una strage di massa? Perchè non "regicida"? Mah!) è ormai un'etichetta che gli è stata appiccicata addosso. Ed è ambigua ed ambivalente: una medaglia che dal lato visibile parla di ammirazione, perchè è uno dei vincitori e la storia e la società ammirano sempre i vincitori, a prescindere; dall'altro porta con sè l'idea, taciuta ma sempre sottointesa, nitida, palpabile, di traditore. Questa sofferenza tenuta sotto controllo, rimandata giù a forza, era un aspetto affascinante del personaggio, che gli dava realismo e spessore. Ma nella serie, dopo il dialogo con Brienne nella vasca, si direbbe che gli sceneggiatori abbiano perso questo filo in mezzo ai mille altri che compongono il complesso arazzo di GoT, e non l'abbiano più ritrovato. Peccato.)
Dopo aver visto la seconda puntata della nuova stagione spero che la famosa spalla di Cersei possa diventare Euron cosa che finalmente potrebbe liberare, dal punto di vista narrativo, Jaime. Il quale secondo me alla fine guiderà l'esercito Lannister nella guerra contro il re della notte potendo, finalmente, riempire le pagine bianche. Credo che alla fine morirà accanto a Brienne
In Jaime we trust!
Credo anche io che non avrà lunga vita, ma quella che gli resta spero che la usi bene... c'è ancora speranza per lui!
Nella serie lo stanno trattando davvero male, ma mi auguro una svolta già prima della fine di questa stagione. Vero: forse Euron è la chiave per liberare Jaime dal filo che lo lega a Cersei!
Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni (E.Roosvelt)
Credo che gli showrunner con Jaime puntino all'effetto sorpresa. Insomma, allungo a dismisura il brodo, nel pubblico sale la tensione, tutti fanno il tifo per Jaime e, quando finalmente lui sbotterà, ci costruiranno sopra una scena epica. Punteranno a rendere la sua evoluzione meno intima (niente tarli che rodono dall'interno, niente gelosia per Cersei) e più etica, legandola quindi alla faccenda Estranei ed alle scelte politiche della sorella. Il Jaime della serie è più "buono" e si continuerà su questa linea.
Non penso che jamie romperà i rapporti con cersei con qualche scena epica. Sbotterà perchè durante le ultime stagioni ne ha sopportate parecchie dalla sorella. Io immagino uno scenario alla via col vento dove quando i protagonisti si separano lui dice "francamente me ne infischio" e lei dice "domani è un altro giorno". Nelle cronache una scena del genere la si vede quando jamie brucia la lettera disperata di cersei.
Lo snodo chiave di Jaime sarà più che altro Brienne, nel quale proporranno la chiave per la sua svolta e l'accettazione della sua nuova natura. Il punto è che la costruzione succube si piega ad incongruenze e un'apatia distorta che porta il character in questione ad una pigra attesa degli eventi, ribaltando ogni pensiero controverso in favore di una futura benedizione che, di fatto, diminuisce ancor di più la peculiarità del personaggio in favore di una redenzione netta che, per sua natura, non dovrebbe esserci.
« I did what I thought was right. » Jon Snow
« There are no men like me. Only me. » - Jaime Lannister
« No one can protect me. No one can protect anyone. It's true, I am a slow learner, but I learn. Winterfell is Our Home, we have to fight for it. » - Sansa Stark
« Leave one wolf alive and the sheep will never be safe. » - Arya Stark
« A good act does not wash out the bad, nor a bad act the good. » - Stannis Baratheon
Take my Heart when You go _ Take Mine in It's Place.
Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via, dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai. Ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale. Ed io avrò cura di te.
Non lo so se Jaime non avrà un redenzione netta ma anche lui e' un cavaliere nel profondo che vuole riempire una pagina bianca
Anche Tarly lo ha sbeffeggiato con la solita tiritera e lui ci e' rimasto malissimo
Ma la goccia scava la roccia...anche quella di Castelgranito
Ringrazio il mio caro amico JonSnow; per aver ideato e creato le immagini dei miei bellissimi ed elegantissimi avatar e firma
;
« I am a wolf and I fear nobody. »
''They were insulting Jon and you sat there and listened.''
''Offend them and Jon loses his army.''
''Not if they lose their heads first.''
« Leave just ONE wolf alive and sheeps will NEVER be safe. »
« When the snows fall and the white winds blow, the lone wolf dies, but the pack survives. »
''I lupi sani e le donne sane hanno in comune talune caratteristiche psichiche: sensibilità acuta, spirito giocoso, e grande devozione. Lupi e donne sono affini per natura, sono curiosi di sapere e possiedono grande forza e resistenza. Sono profondamente intuitivi e si occupano intensamente dei loro piccoli, del compagno, del gruppo. Sono esperti nell'arte di adattarsi a circostanze sempre mutevoli; sono fieramente gagliardi e molto coraggiosi. Eppure le due specie sono state entrambe perseguitate''.