Altra discussione nerd che mi è venuta in mente ascoltando un'intervista su Youtube a Massimo Corvo, la voce italiana di Vin Diesel e Sean Bean per intenderci.
In pratica: siete favorevoli o no al fatto che tutti i film e serie tv in Italia passano doppiati, a differenza di molti altri paesi in cui sono sottotitolati e in lingua originale?
Dico subito la mia opinione: favorevolissimo, perché è una necessità (guardare un film/serie tv con sottotitoli è fastidioso, faccio solo un eccezione con Better Call Saul) e perché spesso le voci italiane sono migliori (alle volte anche molto) di quelle originali.
Concordo pienamente sul doppiaggio. Non essendo un inglesista che riconosce tutte le sfumature della lista certe voci originali sono terribili e pure la pronuncia a seconda dei casi fa pena. Guardando serie sottotitolate ci sono attori anglofoni comprensibili e altri per niente.
Favorevolissimo al doppiaggio, io sono anche uno che segue le serie TV ed i film in lingua originale ma non rinuncio a riguardarlo col doppiaggio Italiano, spesso ha anche migliorato la qualità di un prodotto (Stallone doppiato da Ferruccio Amendola, per esempio). Poi apprezzo le differenze con l'originale, ad esempio Nucky Thompson di Boardwalk Empire: la voce originale è molto nasale, quasi comica e l'apprezzo perchè è non si vedono molti boss mafiosi con quella voce (non è che solo chi ha il vocione può farsi strada) la voce doppiata è più profonda e ricalca più l'archetipo del boss mafioso (e mi piace perchè è più ca**uto).
Ho votato no. Ma non è un no assolutistico. Invidio quei paesi dove si può godere del film nel formato originale, così come pensato da chi l'ha scritto, senza libere interpretazioni, impossibilità di resa, ed erroracci di traduzione nella sceneggiatura.
Sarebbe bello non dover fare chilometri su chilometri per trovare quei pochi cinema di essay che danno i film in originale e che ci fosse maggiore disponibilità di questo tipo di formato. Evidentemente non ce n'è così tanta perché c'è anche poca domanda...
Detto questo, quando i doppiaggi sono fatti bene a livello linguistico e sono scelti dei doppiatori adatti comunque non mi dispiacciono.
Devo ammettere che non amo la doppiatrice di scarlett johansson, ad esempio.
"And now at last it comes. You will give me the Ring freely! In place of the Dark Lord you will set up a Queen. And I shall not be dark, but beautiful and terrible as the Morning and the Night! Fair as the Sea and the Sun and the Snow upon the Mountain! Dreadful as the Storm and the Lightning! Stronger than the foundations of the earth. All shall love me and despair!”
She lifted up her hand and from the ring that she wore there issued a great light that illuminated her alone and left all else dark. She stood before Frodo seeming now tall beyond measurement, and beautiful beyond enduring, terrible and worshipful. Then she let her hand fall, and the light faded, and suddenly she laughed again, and lo! she was shrunken: a slender elf-woman, clad in simple white, whose gentle voice was soft and sad.
“I pass the test”, she said. “I will diminish, and go into the West and remain Galadriel.”
***
"A ruler needs a good head and a true heart," she famously told the king. "A cock is not essential. If your Grace truly believes that women lack the wit to rule, plainly you have no further need of me." And thus Queen Alysanne departed King's Landing and flew to Dragonstone on her dragon Silverwing. [...] The queen died of a wasting illness in 100 AC, at the age of four-and-sixty, still insisting that her granddaughter Rhaenys and her children had been unfairly cheated of their rights. "The boy in the belly," the unborn child who had been the subject of so much debate, proved to be a girl when born in 93 AC. Her mother named her Laena. The next year, Rhaenys gave her a brother Laenor.
Sono favorevole e lo sono sempre stato, ma con una piccola riserva.
Sono favorevole perché non si puó pretendere che tutti conoscano l'inglese abbastanza bene da poter seguire con agilitá film e serie tv arbitrariamente complesse. Pensare che chiunque possa seguire un legal drama, un film di fantascienza pieno di tecnicismi o un film psicologico pieno di dialoghi senza avanzate conoscenze della lingua é impensabile. A questo si aggiungono i film/cartoni fatti per bambini e film stranieri non inglesi.
I sottotitoli possono essere un palliativo per quei paesi che non hanno la cultura del doppiaggio, ma a mio avviso il doppiaggio in sé é fondamentale e nel nostro caso italiano, é (era) pure un'arte di cui andare orgogliosi.
Oggigiorno, internet ha reso possibile per molti imparare l'inglese abbastanza bene da non avere bisogno del doppiaggio. Io ad esempio sono partito con i miei tentativi di capire l'inglese parlato solo 4 o 5 anni fa proprio per GOT, perché prima mi risultava impossibile. Ora non sono ancora a livello di guardare tutti film americani, ma la possibilitá che ho di guardare video su youtube dall'enorme bacino inglese é impagabile, rispetto a dover cercare solo quelli in italiano. E secondo me in capo ad una generazione sará cosí comune guardare i film in inglese, che forse per alcune serie e film di nicchia il doppiaggio non sará piú neppure conveniente (qualcuno ha detto Primer?)
Al momento, peró, trovo che in alcuni casi migliori addirittura l'orginale: Warehouse 13, ad esempio, che ho visto in parte in italiano e in parte in inglese, credo che in italiano ci guadagni un sacco grazie alle voci scelte. GOT, al contrario, ci perde molto (imo).
Ho tuttavia una riserva, data dal fatto che il doppiaggio é diventato oggigiorno molto meno curato: la paura dei leaks ha fatto si che ai doppiatori non venga mostrato l'intero film, ma solo la scena che li riguarda. In alcuni casi addirittura solo il loro personaggio non é mascherato. Inoltre, al contrario di qualche anno fa, oggi gli attori registrano le proprie parti singolarmente, quindi si trovano a dover recitare un dialogo senza avere la controparte con cui modulare la propria recitazione.
Infine, quando serie tv e film vengono trasmessi in contemporanea nei paesi di origine e qui, spesso non vengono dati che pochi giorni per il doppiaggio, e questo chiaramente influisce sulla qualitá.
Per non parlare della moda delle voci dei vip e della perdita di alcuni dei piú grandi doppiatori.
Pensare che il doppiaggio sia un semplice cambio di voce, è molto semplicistico.
In primo luogo, cambia l'adattamento dei dialoghi, spesso in modo drastico: quello che si ascolta in italiano, è differente dall'originale, con frasi stravolte, a volte al punto di cambiarne completamente il senso (soprattutto, dove la scrittura è di alto livello). Non solo si perdono i giochi di parole, le battute argute e le sfumature: quello che passa in italiano è un'altra cosa, un'altra storia, e non soltanto quando gli adattatori sono scarsi.
Ho fatto varie prove, rivendendo in inglese film che avevo visto in italiano, o vedendo spezzoni in italiano di serie che avevo visto in inglese. In italiano sono stravolti in negativo, sempre per motivi tecnici (tagliati per una questione di lunghezza, per l'impossibilità di riprodurre il senso esatto nella nostra lingua), a volte per incapacità (banalizzazione, mancata comprensione del senso).
In secondo luogo, si perde l'interpretazione dell'attore originario che, voce bella o brutta, è molto spesso migliore del doppiatore.
Il doppiaggio tende anche ad appiattire, a cancellare i tratti caratteristici su cui lavora l'attore per arricchire il personaggio, tende a "ripulire" il linguaggio (a far parlare in "stampatello" tutti i personaggi, in alcuni casi vengono tolte parolacce, slang...), si perdono alcuni suoni di fondo, ecc.
Quindi, non è una cosa del tipo: "i doppiatori italiani hanno una bella voce, evviva il doppiaggio!": è molto più complesso di così.
Non tutti possono conoscere altre lingue, però i sottotitoli sono un buon espediente per attenuare gli stravolgimenti dell'adattamento, e per annullare quelli della recitazione e dei suoni.
Si può vedere pure in italiano, ma secondo me è ovvio che sia un surrogato, un escamotage, per rendere accessibile qualcosa, cambiandone la forma.
Come controprova, pensate ad un Totò, un Troisi o un Sordi doppiati. Lasciando anche da parte il senso esatto delle loro parole, immaginate soltanto il modo di parlare di Troisi, ed una sua riproposizione doppiata.
Anche se sono d'accordo su molte cose, credo che il nocciolo della questione sia piú "il doppiaggio é uno strumento che vale la pena/sia necessario adottare?" che non "il doppiaggio ripropone fedelmente il contenuto, il linguaggio e la qualitá del prodotto originale?"
E se in alcuni casi i sottotitoli possono aiutare, sono anche spesso una distrazione che impedisce di seguire adeguatamente l'altrettanto importante linguaggio visivo. Inoltre, non risolve tutti i problemi, se i sottotitoli sono in italiano: giochi di parole come Grey Matter in Breaking Bad o "I know a little german" in "Top Secret" rimarranno preclusi al pubblico italiano. E Nitrogen lo continueranno a tradurre "nitrogeno" per 1000 anni
Il doppiaggio tende anche ad appiattire, a cancellare i tratti caratteristici su cui lavora l'attore per arricchire il personaggio, tende a "ripulire" il linguaggio (a far parlare in "stampatello" tutti i personaggi, in alcuni casi vengono tolte parolacce, slang...), si perdono alcuni suoni di fondo, ecc.
D'accordissimo. Ma al 90% quelle finezze risulterebbero comunque incomprensibili. Vero é che sentire Oberyn Martell con l'accento straniero é infinitamente meglio che sentirlo con l'italiano perfetto del doppiatore.
Anche le traduzioni letterarie hanno questi (grossi) rischi. Il doppiaggio inserisce vincoli di tempo di pronuncia e aggiunge la questione delle voci, ma si tratta di una declinazione particolare del "tradurre é tradire" senza peró il quale non potremmo mai leggere opere che non siano nella nostra lingua o in inglese.
Peró ti conosco Metamorfo: tu stai pensando a qualche film che solo tu conosci e il cui messaggio, se mal interpretato, puó essere fonte di profondo turbamento: per noialtri, i dialoghi e la recitazione di Indipendence Day 2 possono essere tranquillamente fruiti attraverso la versione ridoppiata senza danni
Peró ti conosco Metamorfo: tu stai pensando a qualche film che solo tu conosci e il cui messaggio, se mal interpretato, puó essere fonte di profondo turbamento: per noialtri, i dialoghi e la recitazione di Indipendence Day 2 possono essere tranquillamente fruiti attraverso la versione ridoppiata senza danni
Beh, sì, Indipendence Day e qualsiasi altro filmaccio o seriaccia, visto in originale o doppiato non cambia niente.
Però, per qualsiasi prodotto di qualità, il calo in termini di contenuto e forma sono evidenti. Non soltanto per le cose più strane e particolari: per esempio, ormai di serie tv di qualità ce ne sono tante.
Lo stesso Game of Thrones è massacrato dall'adattamento (se ne era parlato altrove).
Se qualcuno ritiene che "l'importante è capire quel che succede, e anche se perdo qualcosa non importa", ci sta. Come anche se a qualcuno trova fastidioso leggere i sottotitoli.
Vedere il doppiaggio come "male necessario" mi sembra giusto. Quello che contesto, è il pensiero di alcuni secondo cui il prodotto doppiato sia uguale (o addirittura superiore) a quello originario.
Anche solo per il fatto che un surrogato sarà quasi sempre di qualità inferiore del prodotto che sostituisce.
E non soltanto per i prodotti audiovisivi: anche la scrittura originale di Martin è migliore della traduzione di Altieri. Uno può dire: non conosco l'inglese, mi tocca leggere la versione di Altieri. Molto meno condivisibile, sarebbe sentire qualcuno dire "Martin o Altieri fa lo stesso" o addirittura "la versione di Altieri è migliore di quella di Martin".
Qualche tempo fa ho visto un video in cui Angelo Maggi (Tom Hanks, Robert Downey Jr, Gary Oldman...Commissario Winchester!) spiegava abbastanza chiaramente che la qualità del doppiaggio risente moltissimo della qualità della recitazione. Vale a dire, una telenovelas non offrirà mai grandi spunti al poveretto (e infatti si nota tantissimo la "cacofonia" , il contrasto), tutto il contrario invece con i grandi attori
Per me comunque è fondamentale che ognuno di questi abbia grosso modo la sua voce doppiata caratteristica e fissa.
Penso a Luca Ward con Samuel L. Jackson e Russel Crowe, Fabio Boccanera con Johnny Depp, Francesco Pezzulli con Leo Di Caprio, Claudio Santamaria (dimostrazione che ogni doppiatore è anche attore) con Christian Bale, Pino Insegno con Viggo Mortensen eccetera eccetera.
Fortunatamente oggi ognuno dei più famosi attori ha il suo doppiatore ufficiale (vabe, due al massimo va)
Concordo sull'originale/surrogato e su Altieri che ha massacrato ASOIAF (molto meno di quei due però..)
Vedere il doppiaggio come "male necessario" mi sembra giusto. Quello che contesto, è il pensiero di alcuni secondo cui il prodotto doppiato sia uguale (o addirittura superiore) a quello originario.
Anche solo per il fatto che un surrogato sarà quasi sempre di qualità inferiore del prodotto che sostituisce.
E non soltanto per i prodotti audiovisivi: anche la scrittura originale di Martin è migliore della traduzione di Altieri. Uno può dire: non conosco l'inglese, mi tocca leggere la versione di Altieri. Molto meno condivisibile, sarebbe sentire qualcuno dire "Martin o Altieri fa lo stesso" o addirittura "la versione di Altieri è migliore di quella di Martin".
Ma come può essere considerato un male necessario il doppiaggio in se? se si parla di doppiaggi fatti coi piedi ok, altrimenti è una normalissima operazione necessaria al prodotto che in quanto tale non ha senso considerarla un male
P.S. mi è venuta in mente l'eccezione! il grandissimo Tonino Accolla era diffusamente considerato superiore rispetto all'originale
"It may be a reflection on human nature, that such devices should be necessary to control the abuses of government. But what is government itself, but the greatest of all reflections on human nature? If men were angels, no government would be necessary. If angels were to govern men, neither external nor internal controls on government would be necessary. In framing a government which is to be administered by men over men, the great difficulty lies in this: you must first enable the government to control the governed; and in the next place oblige it to control itself".
Federalist No. 51, The Structure of the Government Must Furnish the Proper Checks and Balances Between the Different Departments, in The Federalist Papers, a collection of essays written in favour of the new Constitution as agreed upon by the Federal Convention, September 17, 1787
Alexander Hamilton, James Madison, John Jay
Il doppiaggio è un problema che esiste da quando hanno inventato il cinema.. Se fossimo puristi dovremmo leggere tutti i romanzi in lingua originale ma bisongerebbe conoscere tutte le lingue del mondo.. Secondo me alcuni attori anglofoni andrebbero doppiati per poterli comprendere.. In soldoni mi tengo il doppiaggio e i sottotitoli quando necessario.. ;)
Ho votato sì, per un semplice fatto: mi piace poter scegliere e mi piace poter godere di entrambe le versioni. Poi so perfettamente che ci sono stati film che tra doppiaggio, censura e altri cambiamenti operati dalle case di distribuzione sono stati trasformati in qualcosa di completamente differente dall'opera iniziale (ricordo il caso sfortunato de Il disprezzo di Godard). Tuttavia trovo interessanti anche queste scelte, perché sono riflesso del clima culturale. Diversa invece è l'imperizia nel tradurre.
"Vigilare non vuol dire cercare di sapere una cosa precisa. Tutto, anche l’irrilevante, può tornar buono un giorno. L’importante è sapere quello che gli altri non sanno che tu sai." U. Eco
Io ho votato sì, per i motivi che alcuni di voi hanno già aspresso.
Il doppiaggio ha avuto l'innegabile merito di contribiure alla diffusione di moltissime opere, e quindi, di cultura (più o meno alevata, ma comunque...) pressochè a tutti, indipendentemente dall'istruzione o dalla conoscenza delle lingue. E poi, col passare del tempo è diventata un'arte il doppiaggio stesso, una delle sfaccettature della recitazione, anche se il doppiaggio come dio comanda ormai lo sanno fare due o tre attori su dieci, e la maggior parte dei doppiatori si è specializzata, o quasi, nel solo doppiaggio. Sentite la Bellucci che doppia sè stessa in Matrix, e poi ditemi... e fa lo stesso mestiere di chi ha doppiato Neo, Morpheus e gli altri.
Poi, col passare degli anni, ho iniziato a vedere sempre meno film/serie doppiate, in parte perchè il materiale doppiato arriva sempre dopo quello sottotitolato, e in parte perchè col passare degli anni mi pare che la qualità dei doppiaggi sia via via andata diminuendo, anche se pare dipenda più dalle condizioni che vengono imposte alle società di doppiaggio dai clienti stranieri (in maggioranza americani) che per l'effettiva bravura o professionalità dei doppiatori.
In primo luogo, cambia l'adattamento dei dialoghi, spesso in modo drastico: quello che si ascolta in italiano, è differente dall'originale, con frasi stravolte, a volte al punto di cambiarne completamente il senso (soprattutto, dove la scrittura è di alto livello). Non solo si perdono i giochi di parole, le battute argute e le sfumature: quello che passa in italiano è un'altra cosa, un'altra storia, e non soltanto quando gli adattatori sono scarsi.
Ho fatto varie prove, rivendendo in inglese film che avevo visto in italiano, o vedendo spezzoni in italiano di serie che avevo visto in inglese. In italiano sono stravolti in negativo, sempre per motivi tecnici (tagliati per una questione di lunghezza, per l'impossibilità di riprodurre il senso esatto nella nostra lingua), a volte per incapacità (banalizzazione, mancata comprensione del senso).
Beh, questo dipende dal fatto che l'inglese e l'italiano sono due lingue diverse, come lo è l'inglese dal francese, il tedesco dallo spagnolo eccetera. Ogni lingua ha la sua struttura, la sua musicalità, i suoi modi di dire, i suoi gerghi, i suoi accenti, i suoi dialetti e così via.
Poi, il fatto che la versione italiana ti paia peggiorata è una conseguenza, spesso, delle imposizioni che le società di doppiaggio subiscono dai clienti americani. Ci sono molte interviste a doppiatori, su YT, e si capisce come ormai i produttori e i distributori trattino il doppiaggio come un banale passaggio di postproduzione. Negli ultimi anni sono arrivati ad imporre dei supervisori a chi traduce e adatta i dialoghi in italiano, per assicurarsi una fedeltà nelle versioni che però non è possibile, come non lo sarebbe all'inverso, da italiano a inglese. Ho letto di adattatori che sono arrivati a litigare con i supervisori americani, che molto spesso non conoscono l'italiano, per far capire loro che certi adattamenti di espressioni inglesi non sono nè credibili nè coerenti riportati in maniera letterale in italiano.
Favorevole.
In generale, guardo film e serie tv in lingua originale, ma adoro rivederli in italiano e analizzare le scelte di traduzione. Intendiamo il doppiaggio innanzitutto come una necessità, ma è molto, molto di più: una forma d'arte che richiede una notevole sensibilità, proprio come la traduzione. Il bello è che qui non si parla solo di traduzione del testo, ma anche di recitazione, per cui il potenziale è elevatissimo.
Poi certo, a volte capita che il doppiaggio non renda giustizia all'originale (per i miei gusti questo avviene soprattutto a livello di testi e scelta del timbro vocale), però nella maggioranza dei casi noto un risultato discreto.
Io voto a favore dei sottotitoli.
Premetto che sono nata in uno di quei paesi dove i film sono sottotitolati e mai doppiati.
Apprezzo molto il doppiaggio in Italia in quanto l'unico che ritengo degno di mantenere la qualità di un film/serie tv.
Tuttavia, col doppiaggio si perdono cose fondamentali: capire se un attore è davvero bravo a recitare, sentire le sfumature nelle inflessioni o dialetti (per chi ha una buona conoscenza dell'inglese), ascoltare dialoghi originali e non forzati dalle necessità di traduzione. Ad esempio, per restare in tema GOT, se non avete sentito Peter Baelish nella sua voce originale vi siete persi metà del personaggio.
Oppure,
nella scena in cui viene svelata l'origine di "Hold the door", quando hanno dovuto renderla nella versione doppiata è uscita fuori "trova un modo", una cosa forzatissima e un po' scema, ovviamente. Coi sottotitoli invece, l'impatto della rivelazione è stato molto più evidente ed emotivo.
Mi rendo anche conto che, per chi non sa l'inglese o non è abituato ai sottotitoli, seguire una storia non doppiata è più difficile. Però tenete conto anche del fatto che, proprio grazie all'aiuto dei film sottotitolati, nei paesi dove c'è questa usanza i bambini imparano l'inglese molto più facilmente, quindi se abituati fin da piccoli offre anche grossi vantaggi scolastici.
Questa è l'unica Odissea: gli Argonauti partono in cerca della realtà per trovare, alla fine,
colui che la sta sognando. (Il pappagallo dalle sette lingue)
Flectere si nequeo superos, Acheronta movebo. ( Virgilio - Eneide )
Tutte le fini sono il mio inizio, tutti i cammini sono il mio sentiero.
(benedettini disertori)
Favorevole perché purtroppo non sono così brava da cavarmela da sola in inglese, anche se ammetto che molte serie le guardo in lingua originale con i sottotitoli e mi è impossibile poi rivedere le stesse doppiate in italiano. Tuttavia capisco che non per tutti è agevole, ma non per questo sarebbe giusto privarsi di serie bellissime: quindi doppiaggio si, ma fatto bene. In genere comunque noi italiani siamo bravini.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi