Il 20/4/2017 at 17:31, ziowalter1973 dice:

La tecnica figlia della scienza ha portato ad una riduzione del lavoro manuale e dunque l' uomo qualunque si è sentito defraudato della sua funzione. 

A me questa intuizione sembra importante: da qualche decennio il progresso tecnologico sembra minacciare anche il lavoro non ripetitivo (io non credo che il problema sia il progresso ma magari qui non è posto adatto per discuterne) e quindi tutti ogni tanto soccombono all'effetto Frankenstein allargato. Scegliere di 'non credere' alla scienza ufficiale, così su argomenti a caso, mi pare un meccanismo di difesa mentale uguale al 'mi picchia perché me lo merito'...Poco intelligente sicuro ma quando mai i meccanismi di difesa lo sono? Il loro scopo é  dare un conforto di breve durata, nient'altro.

Poi c'entra anche la pigrizia: criticare dal divano i vaccini è una 'protesta' contro un allontanamento dalla vita naturale (che c'è sicuramente e anche quello viene spesso legato, sbagliando, al progresso) molto più comoda di, diciamo, andare al lavoro a piedi o piantare un albero in giardino, o altre azioni sanissime che non vanno in contrasto con lo sfruttare le ultime conquiste scientifiche.

Il bello di questo meccanismo è che l'ho ritrovato anche nei rarissimi conoscenti non -social (o addirittura anti-social nel loro rifiuto), quindi la cassa di risonanza delle idiozie via internet non pare così necessaria nel formare queste idee...

Mi sembra sia il caso di parlarne: che ne pensate dell'ondata di pensieri antiscientifici che si stanno diffondendo sui social e a volte anche nel mondo culturale in questi tempi di pandemia?

Da non dimenticare che spesso tali pensieri e atteggiamenti sono appoggiati da personaggi politici pubblici (si pensi a Trump negli USA e, da noi, a Salvini).