E' l'impressione mia o vi è un continuo riferimento agli occhi in tutta la saga? E può significare qualcosa o è solo un vezzo di Martin?
Alcuni esempi:
- La cosa più eclatante è che il colore degli occhi è un elemento importantissimo per definire l'appartenenza dell'individuo in una certa casata. Es., occhi violetti Targaryen, occhi verdi Lannister, occhi celesti Baratheon, occhi grigi Stark. E' quanto più vicino alla genetica ci sia a Westeros;
- L'occhio nero di Euron che "brilla con malizia", sempre coperto da una bandana. Altro riferimento molto importante, e più potenzialmente collegato a magia e sortilegi;
- La cavità orbitale vuota di Brynden Rivers, per certi aspetti simile all'occhio coperto di Euron (e paralleli tra i due personaggi se ne potrebbero fare tantissimi);
- L'occhio mancante di Mors Crowfood Umber, mangiato da un corvo;
- Quando Dany arriva a Qarth, le viene detto che Saathos il Saggio, dopo aver visto la città, si accecò perché ogni altra cosa che avesse visto dopo Qarth gli sarebbe sembrata brutta e squallida;
- Nella casa degli Eterni, gli Eterni provano ad addentare l'occhio di Dany. Il passaggio preciso è: Una bocca calò su uno dei suoi occhi, leccando, succhiando. La bocca cominciò a mordere...;
- Ancora a Qarth, viene detto che Sybassion il Cieco, il Mangiatore d'Occhi (proprio un bel soprannome), dopo la fine degli Eterni avrebbe riacquistato la vista;
- A Marillion, se non sbaglio, vengono cavati gli occhi perché accusato ingiustamente di essere l'assassino di Lysa Arryn;
e aggiungerei forse quello che salta di piu all'occhio(battutaccia che mi è venuta involontaria ci crediate o meno)...
tyrion con uno verde e uno nero, per non parlare del colore blu dei WW....
" A Grande Inverno giuriamo la fedeltà della Torre delle Acque Grigie. Cuore e focolare e raccolto a te noi doniamo, mio lord. Le nostre spade, le lance e le frecce sono al tuo comando. Da’ misericordia ai nostri deboli, aiuta i nostri inermi e fa’ giustizia per tutti. Noi mai ti volteremo le spalle. Lo giuro sulla terra e sull’acqua. Lo giuro sul bronzo e sul ferro. Lo giuriamo sul ghiaccio e sul fuoco. "
Gli occhi vengono usati in vario modo tra oriente e occidente con la predominanza del primo. A memoria visiva (non so nei libri) gli occhi al massim doventano come quelli dei rettili nei film con alieni e simili. L' occhio di sauron domina la terra di mezzo è una cosa separata. In oriente la questione è più ampia in quanto all' eroe di turno quando "ingrana la marcia" gli occhi diventano d' oro. Goku di dragonball è il personaggio che meglio rappresenta questa trasformazione. Nel manga naruto abbiamo delle caratteristiche oculari peculiari della propria genia con lo sharingan e i bakyugan. Naruto usando il chakra della volpe aumenta la sua forza e i suoi occhi diventano come quelli dei serpenti. Aumentando la sua forza in modalità eremitica i suoi occhi diventano come quelli dei rospi.
Gli occhi probabilmente sono un vezzo di george che aggiunge particolari alla sua descrizione dei personaggi di westeros ed essos. Mi pare che gli occhi di george raccontno una storia più che indicare l' appartenenza ad una famiglia.
Effettivamente i riferimenti si sprecano, e a quanto mi risulta non è una tematica affrontata con un simile dettaglio nelle altre opere martiniane, sembra essere proprio un qualcosa legato ad ASOIAF.
Famosa è anche la leggenda dell'occhio di Horus.
Io comunque credo Martin più che attribuirne dei poteri come in certe culture, li abbia solamente usati per caratterizzare i suoi personaggi. Però chissà.. quel pezzo di Dany è abbastanza ambiguo.
Dimenticate uno degli esempi più rilevanti, ossia il Corvo con Tre Occhi, quest'ultimo un riferimento piuttosto esplicito al Terzo Occhio, che nelle religioni e tradizioni orientali è associato a capacità extrasensoriali di vario tipo... molto simili a quelle che Bran sta/si accinge ad apprendere...
Se Martin è andato a cercare un significato simbolico ben preciso riguardo agli occhi, credo sia proprio questo...
Bravo Menevyn, avevo completamente dimenticato la cosa più eclatante, ossia il terzo occhio di Bloodraven.
Vero anche quanto detto da the neck a proposito di Tyrion ed Estranei
E' l'impressione mia o vi è un continuo riferimento agli occhi in tutta la saga?
Senza dubbio
può significare qualcosa
Il discorso della genetica/appartenenza è sicuramente importante, per quanto credo sia l'insieme delle caratteristiche ciò che conta:
Stark=facce lunghe, occhi grigi;
Tully=capelli e barba rossi;
Lannister=capelli dorati, occhi verdi, alti;
Baratheon=capelli neri, occhi azzuri, grosse dimensioni;
Dorniani=olivastri, più magri che robusti, capelli scuri;
Valyriani= occhi di tutte le sfumature del viola, capelli argentati/bianchi, lineamenti tanto fini da apparire innaturali
Ci sono però almeno altre due chiavi di lettura, senza arrivare a "gli occhi sono le specchio dell'anima" è senz'altro vero che spesso gli occhi possono "parlare" molto più di quanto non venga detto a voce, sono un importantissimo mezzo di comunicazione, sia tra personaggi sia tra lettori e autore.
Martin ci dice per esempio che gli occhi di Tywin sono venati di sfumature dorate (da cui la famosa battuta..), quelli di Roose Bolton sono pallidi e indecifrabili, i sorrisi di Ditocorto non raggiungono mai i suoi occhi freddi ecc. ecc.
Gli occhi/uno sguardo possono ammonire, minacciare, tradire sentimenti, implorare, sfidare e così via
Il terzo aspetto è forse il meno affascinante ma certo è il più concreto: quando si guarda una persona per la prima volta, o di sfuggita..uno dei dettagli sui quali ci si sofferma e di cui ci si ricorda più facilmente, sono proprio gli occhi.
Certo non sapremmo dire quanto è esattamente alto quel tizio, e forse non ci si ricorda un cognome, ma di sicuro si resta colpiti da occhi particolarmente espressivi (a maggior ragione nel mondo di martin dove sono molto numerosi i casi di occhi con colori diversi dal comune nero-marrone)
The Lady Ashara Dayne, tall and fair, with haunting violet eyes
Catelyn in AGOT
The crannogman saw a maid with laughing purple eyes dance with a white sword, a red snake, and the lord of griffins, and lastly with the quiet wolf . . . but only after the wild wolf spoke to her on behalf of a brother too shy to leave his bench.
Meera in ASOS
Even after all these years, Ser Barristan could still recall Ashara's smile, the sound of her laughter. He had only to close his eyes to see her, with her long dark hair tumbling about her shoulders and those haunting purple eyes. Daenerys has the same eyes. Sometimes when the queen looked at him, he felt as if he were looking at Ashara's daughter …
Barristan in ADWD
o è solo un vezzo di Martin?
più che vezzo la considero una sua peculiarità, un po come l'utilizzo di 30 pov diversi tramite i quali raccontarci la storia in terza persona
mi permetto di quotare alcuni passaggi direttamente dai libri che reputo significativi (e trovo bellissimi):
Gods, wolf, where have you been?" Jon said when Ghost stopped worrying at his forearm. "I thought you'd died on me, like Robb and Ygritte and all the rest. I've had no sense of you, not since I climbed the Wall, not even in dreams." The direwolf had no answer, but he licked Jon's face with a tongue like a wet rasp, and his eyes caught the last light and shone like two great red suns.
Red eyes, Jon realized, but not like Melisandre's. He had a weirwood's eyes.
Red eyes, red mouth, white fur. Blood and bone, like a heart tree. He belongs to the old gods, this one.
ultimo pov di Jon in ASOS
Jon let out a white breath. "He is not always so …"
"… warm? Warmth calls to warmth, Jon Snow." Her eyes were two red stars, shining in the dark. At her throat, her ruby gleamed, a third eye glowing brighter than the others. Jon had seen Ghost's eyes blazing red the same way, when they caught the light just right. "Ghost," he called. "To me."The direwolf looked at him as if he were a stranger.
Jon, Spettro e Melisandre in ADWD
"I thought the greenseers were the wizards of the children," Bran said. "The singers, I mean."
"In a sense. Those you call the children of the forest have eyes as golden as the sun, but once in a great while one is born amongst them with eyes as red as blood, or green as the moss on a tree in the heart of the forest. By these signs do the gods mark those they have chosen to receive the gift. The chosen ones are not robust, and their quick years upon the earth are few, for every song must have its balance. But once inside the wood they linger long indeed. A thousand eyes, a hundred skins, wisdom deep as the roots of ancient trees. Greenseers."Bran did not understand, so he asked the Reeds. "Do you like to read books, Bran?" Jojen asked him.
Bran in ADWD
Though the men of the Seven Kingdoms might call them the children of the forest, Leaf and her people were far from childlike. Little wise men of the forest would have been closer. They were small compared to men, as a wolf is smaller than a direwolf. That does not mean it is a pup. They had nut-brown skin, dappled like a deer's with paler spots, and large ears that could hear things that no man could hear. Their eyes were big too, great golden cat's eyes that could see down passages where a boy's eyes saw only blackness. Their hands had only three fingers and a thumb, with sharp black claws instead of nails.
sempre lo stesso capitolo
"It may be a reflection on human nature, that such devices should be necessary to control the abuses of government. But what is government itself, but the greatest of all reflections on human nature? If men were angels, no government would be necessary. If angels were to govern men, neither external nor internal controls on government would be necessary. In framing a government which is to be administered by men over men, the great difficulty lies in this: you must first enable the government to control the governed; and in the next place oblige it to control itself".
Federalist No. 51, The Structure of the Government Must Furnish the Proper Checks and Balances Between the Different Departments, in The Federalist Papers, a collection of essays written in favour of the new Constitution as agreed upon by the Federal Convention, September 17, 1787
Alexander Hamilton, James Madison, John Jay
Non c'è da stupirsi se vi siano. Credo che sia un modo di fare che ha Martin per rafforzare l'opera con significati ambivalenti. Nella fase più concreta l'occhio è il primo carattere dell'introspettiva di un personaggio. Nulla, se non meri difetti fisici, sono in grado di esprimere maggiormente ciò che un uomo ha dentro di sé. L'occhio non è altro che il primo contatto, che la prima interazione, ancor prima di un vero e proprio fenomeno di tatto. Nell'esporre un confronto o uno scontro, una scelta emotiva, un'azione privilegiata tra due personaggi.
L'altra fase è il seguito del clima oscuro che fa da sottofondo in ASOIAF, il lato puramente magico ed esoterico. L'occhio è difatti simbolo diretto di tutto ciò. E' la prima espressione della figura divina, proprio per diretta conoscenza. La conoscenza è lì racchiusa perché, banalmente, colui che vede ed osserva, di conseguenza sa. E la conoscenza è un elemento cardine nel racconto in questione. In ASOIAF è importante soprattutto giungere ad essa prima degli altri. Se poi si pensa al passaggio tra Daenerys e gli stregoni, non trovo affatto improbabile che l'importanza dell'occhio rivesta aspetti puramente esoterici.
In talune culture perfino il sole è stato spesso inteso come occhio intriso di conoscenza e sapere. Ma l'occhio in sé può essere altrettanto inteso come mero simbolo di intuizione esoterica. Nel suddetto passaggio è possibile che la credenza in questione riguardi il privarla di tutta la sua essenza proprio tramite questo meccanismo.
Come ci insegnano poi le culture Irlandesi e lo stesso Tolkien, l'occhio è anche l'estensione del potere divino tra gli uomini.
« I did what I thought was right. » Jon Snow
« There are no men like me. Only me. » - Jaime Lannister
« No one can protect me. No one can protect anyone. It's true, I am a slow learner, but I learn. Winterfell is Our Home, we have to fight for it. » - Sansa Stark
« Leave one wolf alive and the sheep will never be safe. » - Arya Stark
« A good act does not wash out the bad, nor a bad act the good. » - Stannis Baratheon
Take my Heart when You go _ Take Mine in It's Place.
Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via, dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai. Ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale. Ed io avrò cura di te.
È certo un riferimento molto presente, aldilà della mera genetica (uguale importanza, se non di più è data anche al colore dei capelli, ma si è detto tante volte che per i lignaggi le connotazioni fisiche sono fondamentali in ASOIAF) emerge anche a livello di esoterica, ma direi proprio finanche culturale, e in funzione della psicologia dei personaggi.
Credo sia una precisa scelta autoriale, legata anche a un gusto personale; ho realizzato che anche io nei miei scritti punto sempre molto sugli occhi perché li considero un elemento interessante a livello narrativo/descrittivo.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi