Mi trovo a metà tra "Almeno avremo un finale" e "mi interessa solo la storia dei libri", diciamo un po' tutti e due.
Guardo la serie con l'idea, come hanno detto altri, che sia la brutta copia dei libri, in mancanza di meglio, per ovviare all'astinenza da libri. Se ad esempio la saga cartacea fosse già stata completata e pubblicata, molto probabilmente avrei mollato la serie alla 5 stagione.
Sicuramente, vedendo la fine prima in tv, mi sciuperò un po' la lettura, ma d'altra parte almeno sono sicura di vedere ( a grandi linee) come si conclude la storia nei "fatti". La cosa che mi ha tenuta più incollata alla saga è il legame con alcuni personaggi, per vedere la degna conclusione del percorso di questi non posso che attendere i libri, visto che la serie per suoi limiti mi mostrerà soltanto la destinazione ultima. Diciamo che considero guardare GoT come farmi un grosso spoiler sul cosa con qualche lieve indizio di dubbia interpretazione sul come.
Anche se non vorrei comunque non posso evitare di pensare un po' anche di "Shame on Martin", non tanto per la lentezza o l'essersi venduto, ma per la combinazione delle due. Vendi diritti, ma fai in modo di tutelare i tuoi lettori, oppure mettici tutto il tempo che vuoi e vendi i diritti dopo. In questo modo mi sembra abbia fatto la cosa peggiore possibile, capisco fino ad un certo il perchè lo abbia fatto e le sue motivazioni, ma non le condivido.
"Pensavo che il mio canto fosse solo all'inizio quel giorno, invece era quasi alla fine"
M'interessa solo la storia dei libri, non seguirei neppure lo show se non lo considerassi un modo per parlare dei romanzi. E anzi, se dovessi trovare un pregio a GOT è che ha portato più persone a leggere i libri.
Mi va anche benissimo leggere ADoS nel silenzio mediatico. Al massimo temo che non lo scriverà.
Riguardo agli spoiler, l'ho già scritto da altre parti: D&D sapranno chi vince il Trono, sapranno chi muore, ma il percorso che faranno fare ai personaggi sarà comunque diverso rispetto a quello che farà fare loro Martin -- anche solo perché in un libro hai maggior possibilità di introspezione che in un telefilm, e di mio preferisco leggere.
Per me le prossime stagioni di GoT saranno come la sintesi sul retro della copertina di TWoW e ADoS.
You may dress an ironman in silks and velvets, teach him to read and write and give him books, instruct him in chivalry and courtesy and the mysteries of the Faith, but when you look into his eyes, the Sea will still be there, cold and grey and cruel.
Ho votato "Paradossale e anticlimatico" (a cui ho aggiunto l'opzione "Altro" per definire delle sfumature che sarebbero sfuggite alla definizione) e "Mi sta bene leggere ADOS nel silenzio mediatico", anche se quest'ultima opzione mi sa molto di auspicio.
La situazione attuale sfiora il paradosso perché sarebbe il primo caso in cui un' opera narrativa viene sviluppata da mani diverse con l'autore in vita, aggiungendo anche l'aspetto della trasposizione drammatizzata: a prescindere dalla qualità del risultato, possibile che Martin non si senta in qualche modo imprigionato da questa creazione? Vedere personaggi, situazioni, sviluppi diversi può incentivarlo a seguire la serie in quegli aspetti che sono risultati più appetibili per il grosso pubblico, o viceversa può portarlo a concentrarsi su personaggi e sviluppi minimizzati o del tutto trascurati nella trasposizione televisiva? Personalmente credo e spero in quest'ultima possibilità, anche se non credo che Martin arriverebbe a cambiare il finale dell'opera: la macchina narrativa enorme che precede i due romanzi porta inevitabilmente a una certa conclusione (significativo che Martin abbia ammesso che alcuni lettori hanno indovinato il finale), e modificare la fine comporterebbe un dispendio di tempo ed energie troppo grandi.
Se poi alla fine ADOS arriverà alla pubblicazione (non sto augurando nulla di male a Martin, beninteso, dico solo che potrebbe essergli venuto a noia il mondo di ASOIAF e abbandonare del tutto la stesura dell'ultimo romanzo), lo leggerò senza problemi, e senza senso di delusione per la mancata sorpresa finale: personalmente non ho la sindrome del romanzo giallo, e il mio eventuale apprezzamento deriverà dalla qualità dalla scrittura e dallo sviluppo, e non dal fatto che Dany o Jon finiscano sposi o che uno dei due resti sul trono.
Della stagione 7 credo vedrò soltanto qualche spezzone, e non per paura di spoiler , ma semplicemente perché non ho praticamente alcun incentivo a vederla: prove attoriali sempre peggiori, in molti casi provocate da sceneggiature fumettistiche nel senso deteriore del termine, uso poco mirato di risorse...in pratica, l'unico motivo per cui vedrò qualcosa sono effetti speciali e CGI SPOILER
ebbene sì, voglio vedere Viserion mutato in drago Estraneo
. In pratica, sto aspettando un videogioco :)
Per l'amore che nutro per la saga ciò che conta veramente è che TWOW ed ADOS escano, garantendo una conclusione all'opera. Che poi giungano con acclamazioni o con disinteresse, è relativo. Chi ha Martin e il suo ASOIAF nel cuore non si precluderà la lettura.
Sarà anche il medesimo finale, ma alla fine non è per quello che la maggior parte di noi si è incamminato nella lettura. Viaggio, maturazione lettore-personaggio, evoluzione narrativa, approfondimento psicologico, morale, ironia velata, spessore ecc. Ed è tutto ciò a rendere GoT relativo quanto carente e a non intaccare di molto i due volumi rimanenti.
GoT non è che un semplice adattamento che, giunto al successo, ha deciso di slegarsi dalle proprie origini e confezionarsi ancor di più come un prodotto mainstream, per il pubblico facile, con stereotipi, scontato sex appeal, qualche episodio da soap, distanziandosi sempre più dai contenuti e dai prodromi di ASOIAF. L'importante è giungere al pubblico medio, ed in questo hanno avuto successo perché, purtroppo, lo dicono i fatti.
Anche qualora si dovessero ritrovare nei successivi volumi, nella peggiore delle ipotesi paventate, le scelte di trama più trash, scadenti ed ovvie possibili, mi sentirei comunque al sicuro e pronto ad una rivalutazione critica. Il perché è semplice: Martin è uno scrittore presuntuoso, con un suo credo e la ferma volontà di farsi beffe di chi capiti a tiro. Motivo per il quale la sua scelta è sempre stata quella di uccidere il cliché, abbatterlo, rendersi imprevedibile e soprattutto MAI superficiale. Ecco perché sono convinto che anche l'episodio più trash non sarebbe mai trattato con inerzia e superficialità, che spesso ritroviamo invece in GoT.
Mi ritrovo pienamente in tutto quello che ha già detto @JonSnow;
Siccome riesce ad esprimerlo meglio di me, mi limito a citare.
Aggiungo però che una punta di rammarico. Avendo conosciuto la saga grazie alla serie, ho provato sia la sensazione di scoperta che si ha leggendo su carta l'origine della riduzione televisiva, sia la curiosità e l'appagamento di una lettura che non si sa dove vada a parare. Probabilmente è la ragione per cui rispetto ai lettori puri amo molto ache il quarto ed il quinto libro. Quindi so già che la lettura del sesto e del settimo libro mi precluderà parte dell'appagamento derivante dal non "conoscere la storia a grandi linee". Mi consolo però sapendo che essendo il distacco tra le 2 opere maggiore e avendo la serie eliminato ormai la maggior parte dei personaggi, quella sensazione di scoperta provata nel leggere soprattutto ACoK e ASoS potrebbe accompagnarmi in ogni pagina e dare un senso a quello che su schermo molto spesso non ce l'ha.
"And now at last it comes. You will give me the Ring freely! In place of the Dark Lord you will set up a Queen. And I shall not be dark, but beautiful and terrible as the Morning and the Night! Fair as the Sea and the Sun and the Snow upon the Mountain! Dreadful as the Storm and the Lightning! Stronger than the foundations of the earth. All shall love me and despair!”
She lifted up her hand and from the ring that she wore there issued a great light that illuminated her alone and left all else dark. She stood before Frodo seeming now tall beyond measurement, and beautiful beyond enduring, terrible and worshipful. Then she let her hand fall, and the light faded, and suddenly she laughed again, and lo! she was shrunken: a slender elf-woman, clad in simple white, whose gentle voice was soft and sad.
“I pass the test”, she said. “I will diminish, and go into the West and remain Galadriel.”
***
"A ruler needs a good head and a true heart," she famously told the king. "A cock is not essential. If your Grace truly believes that women lack the wit to rule, plainly you have no further need of me." And thus Queen Alysanne departed King's Landing and flew to Dragonstone on her dragon Silverwing. [...] The queen died of a wasting illness in 100 AC, at the age of four-and-sixty, still insisting that her granddaughter Rhaenys and her children had been unfairly cheated of their rights. "The boy in the belly," the unborn child who had been the subject of so much debate, proved to be a girl when born in 93 AC. Her mother named her Laena. The next year, Rhaenys gave her a brother Laenor.
Non saprei a chi dare la colpa onestamente, diciamo che un po tutte le parti sono da biasimare.
Concordo. Principalmente Martin venduto.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Curioso, non sapevo di aver già votato a questo sondaggio.
E la mia risposta non cambia: a me interessa solo il finale dei libri.
Quante balle!
David Parenzo, La Zanzara del 19.09.2024
L'egoismo è un diritto, lo vogliamo dire o no? L'egoismo è il motore del mondo. Senza l'egoismo, quello che si manifesta nella cura per la propria famiglia, o dei propri interessi, quello che ogni giorno pratichiamo, non esisterebbero nemmeno sviluppo e progresso. È necessario sempre diffidare dei buoni samaritani, quelli che affermano di agire esclusivamente per il bene comune. Sono spesso degli impostori.
Giuseppe Cruciani, Via Crux
So di essere di media statura, ma... non vedo giganti intorno a me.
Giulio Andreotti interpretato da Toni Servillo, Il divo di Paolo Sorrentino
- Lei quindi crede? - le domanda la giornalista.
La moglie del premier scuote il capo. - Spero. È un po' diverso. Non penso sia proprio uguale.
- Non lo so, - fa la Reitner, poi aggiunge tra sé: - Nemmeno io sono una grande esperta.
Niccolò Ammaniti, La vita intima
Far away and far away
Flows the river of pure Day;
Cold and sweet the river runs
Through a thousand, thousand suns.
Fredegond Shove, The River of Life
2 minutes fa, Lyra Stark dice:Concordo. Principalmente Martin venduto.
Beh, tu lo biasimeresti ?
No ma nemmeno lo santificherei come fanno molti. Lui è uno scrittore commerciale che guarda al guadagno soprattutto.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi