E' la prima discussione che apro sul forum e spero di non sbagliare nulla.
Parlando di Davos con amici lettori di Martin, ho notato che una delle reazioni più comuni alla sua strenua lealtà è "Ma chi glielo fa fare?" , e Davos stesso sembrerebbe talvolta chiedersi la stessa cosa (specialmente quando si ricorda della moglie e dei due figli piccoli rimasti con lei. Sembrerebbe che il Davos televisivo (tra l'altro rimasto solo come un cactus nel deserto peruviano dopo la morte di Mathos) , almeno da quanto recentemente detto dall'interprete in un'intervista, sia spinto soprattutto da un irrefrenabile istinto gregario che lo porta a seguire il leader più credibile in giro, ma questo è assolutamente da escludere , almeno per il personaggio letterario, che anzi si presenta sempre con una certa indipendenza di giudizio e di azione. Riflettendoci su, ho isolato 3 tipi di motivazioni per Davos :
1. Ambizione-Riscatto sociale: se Stannis perdesse la guerra, Davos perderebbe tutto o gran parte di quello che ha guadagnato mettendosi al suo servizio (feudo, titoli e via dicendo); in caso contrario, e anche nel caso il nostro ex-contrabbandiere ci rimettesse la pelle, almeno i suoi figli manterrebbero il proprio status sociale. Secondo me, anche la scelta di correre in aiuto degli assediati di Capo Tempesta è stata dettata da questa motivazione.
2. Dignità-Riscatto personale: in tutti i suoi POV Davos appare sempre assai consapevole della propria condizione umile e molto impegnato a dimostrare di essere all'altezza dei suoi nuovi ruoli. Sono in questo senso molto significativi il suo sforzo di imparare a leggere e a scrivere, l'impegno a dimostrare ben riposta la fiducia che Stannis ripone in lui (è molto toccante per me l'episodio in cui ricorda amaramente di esser stato paragonato alla scimmia da compagnia di un principe Targaryen da ser Axell Florent al Forte Orientale e decide di andare avanti con la sua missione presso Wyman Manderly per provare di essere migliore di chi lo deride)
3. Riconoscenza-ammirazione/affetto nei confronti di Stannis: è evidente in vari passaggi dei suoi POV che Davos ammira e prova forti sentimenti di gratitudine nei confronti del suo re, accompagnati da un affetto quasi paterno (Davos nei romanzi dovrebbe avere 10-15 anni più di Stannis), quest'ultimo evidente nei suoi sforzi di impedirgli azioni irreparabili come SPOILER ASOS
il progettato rogo di Edric Storm
.
Queste tre motivazioni, molto forti anche prese singolarmente, sono con tutta probabilità inscindibili per Davos, ma la sua lealtà reggerebbe se una o due venissero meno (ad esempio, se Stannis compisse una o più azioni efferate, se Davos dovesse essere costretto a sacrificare consapevolmente la sua etica e dignità personale per servire il suo re, o se Stannis e la sue erede dovessero morire )?
La sua lealtà verso Stannis secondo me è figlia di una grande riconoscenza per aver tolto lui e sopratutto i suoi figli da una vita che non è un granchè, quella del contrabbando. Questa riconoscenza è poi amplificata dal fatto che Stannis non lo tratti come inferiore solo perchè nato non nobile.
Per il futuro, se morto Stannis trovasse un altro leader da seguire in cui vedrebbe ancora rispetto per lui e un futuro per i figli non si tirerebbe indietro dal seguirlo.
Concordo. Davos è mosso sopratutto dalla riconoscenza e dalla stima che prova verso Dtannis e viceversa 8anche se non lo da a vedere).
Poi come Brienne cerca sempre di fare la cosa giusta, ma non calibra bene ei rischi s pesso si caccia nei guai per questo, ma credo sia uno dei poci personaggi non grigi della saga.
Sul fatto che Davos possa mettersi al servizio di un altro "uomo forte" dubito, anche perché , in un periodo di guerra civile come quello dell'attuale scenario di Westeros , è probabile che lui e la sua famiglia verrebbero additati come traditori e Davos stesso ne è consapevole spoiler ADWD
tanto che, quando è prigioniero nelle segrete di White Harbour scrive a Marya di scappare con i figli nel caso Stannis dovesse morire
. La vita da uomo di mare e da contrabbandiere poi, come dicevo in una discussione sulla serie, credo abbia fatto crescere in Davos un istinto da "cane sciolto" più che da gregario: se segue Stannis è per libera scelta, non perché sia stato cresciuto nel mito della "fedeltà fino alla morte al proprio signore" (come fa per esempio Brienne, visto che è stata citata). Se Davos dovesse proprio mettersi al servizio di qualcuno che non sia Stannis (e sicuramente lo farebbe solo dopo una sua eventuale sconfitta e morte) sceglierebbe Edric Storm, ma solo per il legame di sangue che lo lega al suo precedente signore e perché sarebbe forse l'unico ad accettarne i servizi. Credo comunque che in Davos sia presente un forte complesso di inferiorità e il desiderio di mostrarsi migliore di quanto il suo passato e la sua stessa persona (apparenza fisica comune, background non proprio limpido, mancanza di cultura e istruzione) fanno credere. Questo volere dimostrare qualcosa a se stesso e agli altri credo sia una motivazione quasi pari a quella dell'affetto per Stannis (la gratitudine è un sentimento che umanamente si esaurisce prima o poi, perlomeno quando ci sia stato un rapporto di scambio quasi alla pari e credo che Davos stesso, dopo aver perso 4 figli a Blackwater, avrebbe sentito di aver ripagato ampiamente Stannis se solo di gratitudine si fosse trattato).
@King Glice: secondo me invece la stima e l'affetto di Stannis per Davos sono evidenti eccome: praticamente l'unica volta in cui Martin gli concede un sorriso è quando Davos gli ricompare davanti dopo Blackwater e il soggiorno nelle segrete. Pensiamo poi a tutti gli sfoghi che si permette con lui, e volendo, anche allo sguardo cupo con cui fissa la zuppa di cipolle durante la marcia verso Grande Inverno (alzi la mano chi non ha pensato: ecco che sta pensando a Davos)...mi sembra evidente che sia l'unico personaggio, salvo forse e in misura molto diversa Shireen, verso cui Stannis dimostra di provare qualcosa.
Ho aggiunto il livello di spoiler, che per il Castello Nero è ADWD.
Buon proseguimento :)
"Pensavo che il mio canto fosse solo all'inizio quel giorno, invece era quasi alla fine"
Davos è mosso da stima e affetto. E' un Eddard Stark più estremista. Se Stannis dovesse compiere azioni alla Tywin o passare definitivamente al lato oscuro, come bruciare Sheeren e quant'altro, Davos farebbe la cosa giusta, seguendo appunto giustizia e onore.
Davos è l'unico personaggio onesto e sincero in un mondo corrotto; nonostante sia un ex contrabbandiere è un uomo che sceglierebbe la morte non per i suoi scopi ma per gli scopi che lui ritiene giusti. Davos è la personaggio più leale che ci sia ed è un grande uomo, sfigato ma coraggioso come pochi.
Davos è mosso da stima e affetto. E' un Eddard Stark più estremista. Se Stannis dovesse compiere azioni alla Tywin o passare definitivamente al lato oscuro, come bruciare Sheeren e quant'altro, Davos farebbe la cosa giusta, seguendo appunto giustizia e onore.
Tra Ned e Davos la differenza fondamentale non credo stia nell'estremismo, ma del tipo di rapporto che hanno rispettivamente con Robert e Stannis. Ned e Robert sono praticamente coetanei, il rapporto è paritario, profondo, ma non c'è una dipendenza affettiva (e se c'è forse è presente più in Robert), tant'è che Ned, quando Robert passa il segno ordinando l'omicidio di Dany, si prepara senza problemi a piantarlo in asso e a tornarsene a Grande Inverno. Davos, nonostante la tentazione ci sia e abbia anche lui una famiglia da cui tornare, non arriva mai a qual punto, nemmeno quando Stannis sta per commettere l'irreparabile (il rogo di Edric Storm): anziché scappare, come sarebbe logico, rimane e cerca comunque di reindirizzarlo sui binari giusti. Forse la serie ci ha un po' tutti condizionati con un casting in cui Davos e Stannis hanno grosso modo la stessa età, ma secondo me la chiave di tutto è proprio la differenza d'età che c'è nei romanzi: Davos, insieme all'ammirazione e alla riconoscenza, sicuramente prova dei sentimenti paterni nei confronti di Stannis ed è per questo che credo che in nessun caso arriverebbe ad abbandonarlo: anche quando un figlio arriva o sta per arrivare al punto di non ritorno non lo abbandoni, ma gli rimani accanto. E tutto sommato probabilmente è questo che lega anche Stannis a Davos: la "middle child syndrome" e la carenza affettiva seguita alla morte dei genitori probabilmente gli fanno sentire necessaria emotivamente prima che politicamente la presenza del cipollotto.