E' morto uno dei grandissimi letterati italiani.
So che si è dibattuto molto sulle reali capacità di questo scrittore, ma per me Il Nome della Rosa era ed è rimasto uno dei miei libri preferiti fin da quando lo lessi alle superiori.
Voglio ricordarlo col sorriso insieme allo staff di Lercio.
È Frittella il nostro Re
Fa i pasticci, fa i bignè
Io ne mangio pure tre
È Frittella il nostro Re!!!
You're mine. Mine, as I'm yours. And if we die, we die. All men must die, Jon Snow. But first we'll live.
La cosa bella di essere guardiani? l'affetto con cui veniamo ripagati, ma anche il rispetto, la riconoscenza. E' un impegno che dà molto onore e tanta gloria (Cit @Maya )
Ieri tra Umberto Eco ed Harper Lee è stata una tristissima giornata per la letteratura
E' stato un gigante, uno dei pochi in Italia ad avere grande levatura mondiale.
Gil Galad - Stella di radianza
Un genio. Tendenzialmente superiore come pensatore/intellettuale/filosofo (ha fatto delle riflessioni talvolta davvero eccezionali) che come scrittore. Ma con il nome della rosa ha raggiunto vette altissime.
Ormai Eco era diventato l'ombra di sé stesso, purtroppo.
Ricordo le sue parole sui social e internet: secondo lui avevano dato diritto di parola a masse di imbecilli. Come se il diritto di parola ed espressione possa appartenere esclusivamente a una casta di letterati o premi Nobel.
Parole che da uno come lui non mi sarei mai aspettato.
Chissà cosa ne penserebbe dei post e degli articoli di dispiacere per la sua morte sui social e su internet...
Se ne va un grande umanista e un attento osservatore della realtà.
Forse non tutti i suoi romanzi erano riusciti dal punto di vista narrativo ma la loro struttura l'ho sempre trovata geniale.
Se ne va un grande della letteratura e del pensiero italiano, uno dei pochi capaci di competere sulla scena internazionale, lucido fino alla fine.
Ho avuto il piacere di conoscere Eco attraverso quella che è la sua opera forse più semplice e commerciale "Il nome della rosa" per poi approfondirlo con altre sue letture.
Oggi ho letto diversi commenti su Facebook di gente che gli rinfacciava quella famosa affermazione sugli "imbecilli": personalmente mi sono vista tutta l'intervista, senza decontestualizzare quell'unica affermazione, e non posso che dirmi d'accordo con la sua opinione.
Lady delle Gocciole Extra Dark
We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
Non c'è nessuna decontestualizzazione. Intendeva dire proprio quello che ha detto.
Dall'intervista:
«I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli»
Questa era la citazione precisa, giusto?
Mi sembra chiaro il pensiero da letterato snob terra-terra. Al bar si fanno solo discorsi da cretini tra cretini, mentre nelle aule universitare o nei circoli culturali no, ogni parola detta lì è oro colato. Inoltre, seguendo questo ragionamento, tutti quelli del Nord Italia sono leghisti e tutti in Sicilia mafiosi. Certo, funziona bene come ragionamento.
Il diritto di parola di un Premio Nobel è superiore al mio, al tuo, e a tutto il resto del mondo.
Inammissibile.
Puoi dirmi che posso fidarmi di più delle informazioni che mi fornisce un Premio Nobel piuttosto che un professore delle medie, ma mai che il diritto a parlare del Premio Nobel sia superiore a quello del professore.
Un pensiero che da lui non mi aspettavo per niente.
C'era anche questa:
"Eco che invita i giornali «a filtrare con un’equipe di specialisti le informazioni di internet perché nessuno è in grado di capire oggi se un sito sia attendibile o meno»."
Specialisti di cosa? Scelti da chi? In base a quali criteri? E perché?
Se apro un sito internet in cui riporto le mie esperienze e i miei studi sulla cucina indiana e uno "specialista" di cucina indiana, magari un gonzo che ha vinto un premio o due per aver leccato sederi, decide che scrivo ca***te, allora per Eco è giusto che il mio sito venga o censurato o cancellato o messo in una blacklist?
Quindi, il vero diritto di parola ce l'hanno solo gli "specialisti"?
Specialisti = casta.
Questa è censura bella e buona, altro che libertà di parola ed espressione.
«I giornali dovrebbero dedicare almeno due pagine all’analisi critica dei siti, così come i professori dovrebbero insegnare ai ragazzi a utilizzare i siti per fare i temi. Saper copiare è una virtù ma bisogna paragonare le informazioni per capire se sono attendibili o meno».
Il problema dell'utente che non capisce se il tipo di informazioni è attendibile o meno è come quello di un direttore della Rai che mandava in onda solo fiction/serie tv in cui si distingueva chiaramente chi era buono e chi cattivo perché se no il pubblico italiano non l'avrebbe capito.
Trattare i propri telespettatori come capre ignoranti è una cosa vergognosa, così come insultare gli utenti della rete, che secondo Eco non capirebbero se le informazioni su Internet siano attendibli o meno perché non c'è la "casta" a indirizzarli come il pastore fa con il gregge.
il problema non è quell'unica affermazione, ma l'intero ragionamento che sta dietro a quella frase e all'intera intervista. Eco ti sta dicendo che la Mano della Casta deve muovere i fili di Internet e indirizzare gli utenti verso quello che lei ritiene giusto.
Un discorso simile non può né ora né mai coincidere con nessun diritto di libertà di parola o espressione che è ormai alla base di Internet.
Comunque, è un discorso da fare a parte. Non mi pare il topic adatto questo.
Nell'intervista Eco parla dei problemi delle bufale che si diffondono su internet, del fatto che la gente, gli studenti in particolare, deve approcciarsi in modo critico e che quando trova una notizia dovrebbe leggerne la versione su almeno 10 siti diversi per rendersi conto se può avere un senso di verità oppure no. Non parla delle esperienze personali e del fatto che se tu parli delle tue ricette di cucina devi essere censurato perché non sei Cracco. Parla del fatto che uno storico capisce subito se un sito che riporta informazioni di storia sta postando bufale e cavolate ma che se legge qualcosa sulla teoria delle stringhe forse non se ne accorge subito se sta leggendo frottole e quindi è importante saper filtrare e avere senso critico. Ha riportato l'esempio del Corriere che pubblicò una lettera di Pasolini che poi risultò falsa perché non furono in grado di capirlo. In internet ci sono notizie false e bufale che trovano nel web una cassa di risonanza immensa proprio perché chi prima poteva dire cavolate solo nel bar sotto casa in rete trova il like facile. Le esperienze personali ancora non ho capito cosa dovrebbero c'entrare.
Non ho poi capito cosa c'entra la casta? Anzi Eco in quell'intervista ribadisce l'importanza del senso critico che ognuno di noi deve avere proprio perché alcune informazioni sono date in modo tendenzioso e sa benissimo che se legge La Repubblica troverà un tipo di informazione mentre se legge Il Giornale ne troverà una completamente diversa.
Cosa c'è di strano ed offensivo in questo ragionamento?
Scusa ma continuo a chiedermelo: l'intervista l'hai sentita?
Lady delle Gocciole Extra Dark
We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
Dolore immenso per la sua scomparsa. Mi ha regalato momenti di lettura tra i più importanti della mia vita.
@Lady Lyanna
Scusa ma mi chiedo se tu l'abbia capita l'intervista che hai sentito, visto quello che affermi. E se hai veramente letto e capito quello che ho scritto o ti sei fermata all'esperienza della cucina indiana. Tra l'altro, per fartelo notare, cito anche "studi" sulla cucina indiana, oltre che esperienze.
Se Internet fosse in mano a Eco, tu non avresti nemmeno il diritto di dirmi quello che hai detto se io fossi uno "specialista o un premio Nobel della compresione delle interviste di Umberto Eco". Tu saresti una che spara cavolate al bar e va zittita e io un galletto della "casta", insomma. Bella come cosa, no?
Non ho niente da aggiungere a quanto detto prima e ribadisco tutto.
Comunque, non ti risponderò più qui. Samo in OT palese ormai. E già per brutte esperienze simili in passato sul forum non voglio continuare una discussione che potrebbe portare al flame.
Umanamente mi dispiace come per qualunque essere umano, ma come scrittore e intellettuale non mi diceva nulla. Tutta questa grandezza ancora la devo vedere. I giganti del pensiero sono altri
Come scrittore non è tra i miei preferiti, però come intellettuale e studioso era un fuoriclasse.
Stima immensa per le ultime sue dichiarazioni, secondo me ha avuto assolutamente ragione e molte reazioni alla sua morte ne sono la controprova.
Sol da poco son giunto in queste terre, da una estrema ultima Thule. Un paese selvaggio che giace, sublime, fuori dal Tempo, fuori dallo Spazio.
All fled, all done, so lift me on the pyre. The feast is over and the lamps expire.
"I walked this land when the Tlan Imass were but children. I have commanded armies a hundred thousand strong.
I have spread the fire of my wrath across entire continents, and sat alone upon tall thrones. Do you grasp the meaning of this?"
"Yes" said Caladan Brood "you never learn."
MODERATORE MODE ON
Ricordo che questo è un topic per parlare della morte di Umberto Eco e nel caso commemorarlo. Se si vuole dibattere su quello che ha scritto, detto e pensato, si deve aprire un topic apposito. Ogni altra dichiarazione sarà considerata OT e come tale trattata.
MODERATORE MODE OFF