Entra Registrati
Pubblicità a corso di scrittura Fantasy, si può?
M di Metapollo
creato il 20 gennaio 2004

Questa discussione è stata archiviata, non è più possibile rispondere.
M
Metapollo
Confratello
Utente
149 messaggi
Metapollo
Confratello

M

Utente
149 messaggi
Inviato il 29 gennaio 2004 19:55 Autore

Ma te pensa!

Credevo di essere in totale disaccordo con te e invece ora che ho capito meglio devo dire che concordo.

Sì, un corso non insegna a scrivere, nel caso del fantasy ti insegna diciamo "dove" vai a scrivere: se poi hai o meno qualcosa da dire -schemi o non schemi- questo è tuttaltra questione, e attiene alla vita.

 

E' chiaro poi che la questione fantasy-favole è più spinosa che mai qui sulla Barriera, perché Martin col fantasy un po' strettino ci sta. Mi ha sempre stupito quella dedichina "APhyllis, che mi ha fatto inserire i Draghi"; ma come, nella prima idea manco c'erano?

E qui è attualissimo quello che dici tu: Martin non si diventa, man che meno con un corso.

In effetti il mio obiettivo è più modestamente di essere Matapollo...


M
Metapollo
Confratello
Utente
149 messaggi
Metapollo
Confratello

M

Utente
149 messaggi
Inviato il 25 maggio 2004 16:55 Autore

Ok, il corso è finito, e a chi ha seguito questo topic volevo raccomandarlo.

Come aveva in qualche modo presagito Damien, di come scrivere non si è parlato affatto.

Si è parlato invece dell'eroe che compie il viaggio iniziatico, delle tappe che può attraversare e degli elementi che rendono tutto questo fantasy.

 

Sicuramente interessante, e in futuro vi dirò anche se utile. Nel senso che se le nozioni apprese miglioreranno il mio modo di impostare le storie ancora non lo so dire.

 

Ho capito poi qualche retroscena della narrazione dello Zio, e in generale confermato l'idea che sia un genio: ho finalmente visto I DIVERSI viaggi intrecciati nella narrazione, e come il focus sia spostato su alcuni personaggi scelti i cui cammini si incontrano e scontrano.

Non è un viaggio, sono più viaggi. "Una esemplare recitazione corale", scrivono di certi film ben riusciti.

 

Esperienza positiva, cari confratelli in nero.

 

Direchicken


D
Damien Amfar
Confratello
Utente
2812 messaggi
Damien Amfar
Confratello

D

Utente
2812 messaggi
Inviato il 25 maggio 2004 19:48

Sono contento che sia stata interessante, mi chiedevo dove fossi finito.

Giustissimo il discorso per quanto riguarda l'interpretazione "corale" delle cronache, anche se sono ancora convinto che sia sbagliato ingabbiarle in un ottica interpretativa di quel tipo.

In realtà infatti quelli che vengono descritti sono sì percorsi (i più esemplari ed effettivamente aderenti al modello sono quelli di Jon e Bran ad esempio, anche se ancora in itinere direi che ricalcano l'esempio dell'eroe fantasy classico, da fiaba. Soprattutto Bran), ma non così "guidati" come quelli della fantasy classica.

In particolare credo che ormai con Martin si sia passati ad una visione in cui il cambiamento è presente nella maniera più "umana", come è presente nella vita di noi tutti (per capirci non esiste nelle cronache qualcuno che nel giro di un libro da fabbro diventa re di Salca**o. I pg crescono, come ognuno di noi fa, continuamente. Non ci vedo il vecchio viaggio che portava all'entrata nel mondo degli adulti).

 

Mi mancava 'sta discussione.

 

Bentornato :ehmmm::stralol: :stralol:

 

 

 

Ciauz :lol:


M
Metapollo
Confratello
Utente
149 messaggi
Metapollo
Confratello

M

Utente
149 messaggi
Inviato il 26 maggio 2004 17:08 Autore
In particolare credo che ormai con Martin si sia passati ad una visione in cui il cambiamento è presente nella maniera più "umana", come è presente nella vita di noi tutti

Parole sante, Damien (benritrovato).

Aggiungo che anche il destino in Martin si comporta in maniera più aderente alla realtà: ti indica strade che prendono forma, danno una direzione e appena inizi a marciarci sopra si disfano e ti lasciano a cercare nuove direzioni: prendi, tanto per citarne una eclatante

 

 

 

*

*

*

SPOILERAZZI

*

*

*

*

 

 

prendiamo Lo Stallone Che Monta Il Mondo, il Khalashar che si muove come un'onda, la sua ombra si estende sui sette regni e... puf! Una ferita infetta, una stregona fetente e tutto si smonta come maionese impazzita.

Ma non va proprio così la vita?

Sarò anche fatalista: ma "la vita capita" è per me filosofia.

 

Altra cosa che si nota: buoni e cattivi fanno imprese e ca**ate clamorose come le facciamo tutti, forse un po' più clamorose. Vincono e perdono allo stesso modo, perché il destino è cieco, così cieco che li dota tutti più o meno della stessa umanissima capacità di rovinarsi da soli: Eddard Stark come Lord Tywin come -ne sono convinto- primo o poi Lord Petyr che a furia di girarsi e rigirarsi si auto-sapete-cosa-rà.

 

Detto questo, allora cosa ho scoperto dopo il corso?

Che lo zio sfugge agli schemi classici, e va bene, ma dove va? Verso un nuovo genere? Il racconto fantasy realistico? O il racconto epico della vita?

 

Voi che ne pensate?


D
Damien Amfar
Confratello
Utente
2812 messaggi
Damien Amfar
Confratello

D

Utente
2812 messaggi
Inviato il 26 maggio 2004 17:22

SuperConcordo :huh: (anche se su Petyr la vedo lontanaaaaa)

 

Personalmente vedo in Martin una realizzazione (in parte) di quella che per me è la fantasy, del mio modo di intenderla e (spero) di scriverla.

Lo Zio infatti perde le caratteristiche per cui gli elementi salienti della fantasy erano la magia ed eventi e situazioni "assurde", o mitologiche.

Si entra finalmente in una fantasy che sviluppa i suoi personaggi con coerenza, con realismo e, anche, romanticismo (inteso nel senso letterario del termine). I personaggi e la loro reazione alle vicende (da un punto di vista emotivo e psicologico) sono, nelle cronache, fulcro assoluto dell'attenzione più profonda (quella insomma che fa riflettere) del lettore, deviata dalla, seppure fondamentale, ambientazione.

A questo fa da contraltare la volontà di Martin di creare delle "cronache" nel senso più letterale del termine. Quest'approccio quindi, più attento a uno sviluppo meno superficiale (su passatemi il termine) dei personaggi tipico di Tolkien, è mediato da quest'altra intenzione letteraria, se vogliamo, più "classica".

 

 

Spero di essermi spiegato :wub:

 

 

Ciauz ;)


Messaggi
20
Creato
20 anni fa
Ultima Risposta
20 anni fa

MIGLIOR CONTRIBUTO IN QUESTA DISCUSSIONE