Beh ora non è che Grampasso sia un losco figuro, lo pensano solo all'inizio Sam e gli altri perché non lo conoscono e ci sono delle "voci" sui raminghi.
Comunque non ci vedo tutti questi parallelismi, a parte il fatto che sono un gruppo di 4, ma per il resto hanno proprio destini e "funzioni" diverse.
Si, all' inizio Grampasso sembrava un losco figuro, intendevo quello.
Comunque la Compagnia dell' Anello ha avuto un ruolo fondamentale nella caduta di Sauron, così come Bran e il suo gruppo avrà un ruolo chiave contro gli Estranei, a me sembra ci siano i parallelismi
BOH... non mi dice più di tanto come somiglianza... sarà che Tolkien e Martin hanno cosi tante differenze!!! i personaggi grigi di martin non si accostano bene ai bianco-neri tolkieniani
BOH... non mi dice più di tanto come somiglianza... sarà che Tolkien e Martin hanno cosi tante differenze!!! i personaggi grigi di martin non si accostano bene ai bianco-neri tolkieniani
Però definire personaggi come Frodo, Smeagol, Boromir, Galadriel (e tutto il popolo elfico) come bianco-neri mi sembra un po' forzato. Anche se Martin mediamente scava di più, anche lui ha i suoi belli stereotipi
ehi ehi ehi Tolkien, lo sappiamo tutti qua, non è un amante dell'idea "il bene e il male sono in ognuno di noi"... lui la vede alla melisandre (quello che dice a davos prima di generare l'ombra a capo tempesta). lo stesso martin ha deciso di scrivere le cronache considerando questo aspetto e volendo creare qualcosa di umano e grigio...
Smeagol non è buono, secondo me non lo è mai stato e non lo sarà mai. Smeagol muore assieme all'anello ed è un uomo CORROTTO dall'anello. l'anello ti cambia? difficile dirlo, ma sappiamo che è stato forgiato dal Male(Sauron, luogotenente di Melkor)
Galadriel è l'apoteosi del bene... rinuncia all'anello pur sapendo che l'avrebbe portata al potere su uomini, elfi e nani perchè il prezzo da pagare sarebbe la propria integrità (ed è proprio l'integrità la base della distinzione bianco-nero, mentre i personaggi grigi sono "a pezzi")
Frodo... beh dobbiamo parlarne? Frodo è la purezza, l'unica arma contro il Male, che si esplica nella brama di potere e che lo salva quando anche lui pensa di poter tenere l'anello.
anche boromir fa la stessa scelta... vorrebbe salvare Gondor, vorrebbe compiere una buona azione. lasciamo stare che è uno sborone di natura, non è cattivo, non prende l'anello anche se gli si presenta l'occasione.
il desiderio non fa il cattivo, perchè si possono desiderare cose cattive per le giuste motivazioni... ciò che distingue il bianco dal grigio è il non fare il ragionamento "il fine giustifica i mezzi"... qualsiasi sia il fine. meglio vedere gondor crollare piuttosto che ottenere l'anello e tentare di salvarla con quello
ok...commento lungo
chiedo venia
ovviamente anche martin ha i suoi stereotipi, ma nessuno di noi sa come andrà a finire la storia se ci pensi... potrebbe vincere chiunque, e ancora non sappiamo se alla fine ciò che conta è il gioco del trono o la minaccia dell'inverno (e quindi gli estranei))
invece il signore degli anelli... qualcuno ha mai dubitato che il male sarebbe stato sconfitto? magari che frodo sarebbe morto, ok.. ma che sauron ne uscisse vincitore era davvero impossibile!
paragonando il trono di spade con il signore degli anelli io ho sempre visto jon come un incrocio tra frodo e aragorn.
di frodo ha la purezza d'animo, vorrebbe salvare tutti e non brama il potere anzi quando puo' averlo per vie traverse lo respinge (stannis gli offre grande inverno) ma ha di aragorn lo spirito del guerriero e forse i natali reali in piu' quando incrocia lo sguardo con il re della notte mi ha fatto pensare a quando il re di gondor alla fine del film guarda nella sfera nera (mi pare palanchir lo chiamassero) per vedere sauron e farsi riconoscere come erede al trono.
il paragone tra la compagnia dell'anello e bran, meera,hodor e jojen ci sta fino a un certo punto per me, perche' nella compagnia dell'anello c'erano pure i guerrieri (Aragorn,Boromir,Legolas e Gimli) e lo stragone grigio (Gandalf) e il loro compito era distruggere il male (l'anello) mentre bran & company hanno piu' il compito di risvegliare la magia bianca .
scusate ma granpasso se non ricordo male è aragorn come puo' essere un personaggio grigio? certo all'inizio gli hobbit hanno paura ma li salva praticamente subito
Galadriel non è l'apoteosi del bene, la sua storia è molto più profonda e complicata, se si è letto anche il Silmarillion. Comunque sicuramente Martin e Tolkien partono proprio da presupposti diversi (ma dobbiamo pensare anche alle diverse epoche in cui sono stati scritti), io non credo che tutti i personaggi di Tolkien siano o bianchi o neri, sicuramente quelli di Martin sono più grigi, ma è proprio l'impostazione che è diversa. Tolkien ha scritto high fantasy, tutto molto epico e con grandi temi e scelte da fare, la cosa bella di Martin è che invece, tolte le cose fantasy, è molto realistico ed umano, in un mondo sicuramente più corrotto. Ma lo stesso Tolkien non provava interesse per queste cose, provó a scrivere un seguito (del figlio di Aragorn), ma si accorse presto che senza gli Elfi (e quindi ciò che per lui c'era di più bello e puro in questo mondo) non gli interessava raccontare solo degli uomini e delle loro piccole scorrettezze e corruzione d'animo. Quindi credo che questi due autori non si possano nemmeno più di tanto confrontare. Sicuramente è interessante trovare dei riferimenti di Tolkien da parte di Martin, ma per il resto sono proprio due opere molto distanti secondo me.
BEH, certo che Galadriel non è l'apoteosi del bene (anche se sono sincera delle sue apparizioni nel Silmarillion ricordo solo l'episodio in cui se ne vanno con le navi e qualche descrizione sul suo essere bellissima e quant'altro) ma come hai detto anche tu gli elfi sono bellezza e purezza (nel loro contatto con la natura, nella loro conoscenza del Regno Beato etc) e nonostante personaggi come Feanor (che ancora non sono riuscita a capire a fondo onestamente) rimangono un popolo quasi "sacro" e di certo di Galadriel non si può dire che è grigia!
ovvio che martin scrive tutt'altro rispetto a tolkien, e forse è proprio questo il motivo che mi ha spinto a prendere in mano le Cronache e che mi ha lasciato delusa da Eragon e co.
martin non cerca di emulare Tolkien pur considerandolo un maestro ed ispirandosi a lui (come è normale che sia) ma si prende il suo posto nel mondo fantasy in un modo che per certi versi è innovativo
comunque, sarò fissata ma, per quanto riguarda i nomi... trovo una certa somiglianza tra Valinor e Valyria... e poi utilizzano questa parola "valar"... che significa tutti... e che mi ricorda, anzi più che mi ricorda mi rimanda, a qualcosa che credo conosciamo tutti... anche se Eru Iluvatar si incazzerebbe se sapesse che l'ho scritto con la minuscola
La penso come te! Intendevo dire che Tolkien, anche negli stessi Elfi, inserisce delle sfumature che non mi fanno pensare solo al bianco e al nero (gli stessi Orchi ok che sono cattivi e basta, ma erano Elfi un tempo), ma ovviamente non possono considerarsi grigi come quelli di Martin per tutto quello che ho scritto, anche perché seguono dei canoni ben precisi. Martin è sicuramente un innovatore del genere fantasy in tantissimi sensi e anche a me molte parole ricordano qualcosa di Tolkien, ma in fondo ci sta, essendo lui uno dei padri del fantasy. Martin secondo me ha aperto nuove interessanti prospettive in un genere che ormai è molto inflazionato (e dove è pieno di vere scopiazzature di Tolkien). Volevo cercare di capire se fa dei rimandi anche alla Ruota del Tempo, perché so che Robert Jordan fu uno dei primi che apprezzó la saga di Martin e gli diede un valido aiuto per farla conoscere.
Con il mio intervento, Nestad, volevo solo cercare di evitare un facile gioco psicologico che può scattare dopo la lettura di Martin.
Il gioco è quello della categorizzazione: i personaggi di Martin sono molto grigi, ERGO i personaggi di Tolkien erano tutti o bianchi o neri.
Questo è un ragionamento molto comune, ma a mio parere non del tutto corretto.
Innanzitutto ci impedisce di vedere come anche nell'opera martiniana ci siano dei personaggi stereotipati, soprattutto "neri": la Montagna. Walder Frey, Ramsay Bolton, Joffrey e altri. Tra i bianchi vogliamo parlare di Ned Stark? Nulla di male, sono personaggi bellissimi comunque, ma il grigio non è l'unico colore delle Cronache.
In secondo luogo ci impedisce di cogliere a posteriori la complessità di alcuni personaggi dell'opera tolkieniana:
citi Gollum come personaggio corrotto dall'anello. Vero: Gollum, per dirla con Martin, è uno spezzato. Ma Smeagol, l'hobbit pescatore, è ancora presente. Permettimi di dire che senza Smeagol/Gollum probabilmente non ci sarebbe stato nemmeno Theon/Reek.
Frodo puro? In parte sì, in parte no. Frodo cede all'anello e fallisce il suo compito: né più né meno di Isildur, né più né meno di quello che sarebbe successo a Elrond, Galadriel, allo stesso Gandalf. Nessuno è immune alla corruzione (a parte Tom Bombadill ). E anche una volta che se ne torna a casa e dovrebbe godersi finalmente la pace non ci riesce e vive il resto della sua vita sapendo di non appartenere più al mondo che ha contribuito a salvare.
Galadriel e gli Elfi: Galadriel rifiuterà anche l'anello, ma è stata la vanità degli Elfi a far sì che Sauron avesse lo spazio per la creazione dell'Unico. Il popolo elfico sarà anche ciò che di più bello esiste in Arda, ma non è immune alla corruzione, alla vanità e soprattutto all'orgoglio: molte delle più grandi disgrazie per Arda sono imputabili proprio alle cadute degli Elfi.
Non vado avanti perché allungherei oltremodo il post: cito solo altri personaggi come Turin Turambar, Feanor, Eowyn, Theoden, Saruman, Denethor, Faramir...
Ripeto: si possono giudicare più approfonditi i personaggi di Martin - ed è anche vero in moltissimi casi -, ma non si può dire che i personaggi di Tolkien siano appiattiti unicamente sul lato del bene e del male.
A mio parere la grandezza di Martin, più che nei suoi personaggi, sta proprio - come hai fatto giustamente osservare tu - nel fatto che il lettore non riesca a intuire il finale: in Tolkien sono ben chiari il punto di partenza e il punto d'arrivo e la bellezza sono le meraviglie che del sentiero che li congiunge; in Martin non è così. Ti faccio solo notare il paradosso che lo stesso Martin ha però creato: la sua grandezza è proprio l'imprevedibilità della storia, ma la serie rischia di svelarci proprio il punto di arrivo costringendo il lettore ad accontentarsi del sentiero che vi porta.
Concordo con tutto quello che ha scritto Robert Widower, è quello che cercavo di dire anche io. Molto interessante il "parallelismo" tra Smeagol/Gollum e Theon/Reek, non ci avevo pensato! Vorrei aggiungere che trovo anche io molti personaggi "stereotipati" nell'opera di Martin, oltre quelli citati. Penso a Robb, a Catelyn, agli stessi Jon e Dany con quell'aria un po' da predestinati. Sicuramente il poter leggere i loro pensieri aiuta a considerarli più grigi, ma ora non è che sono tutti come Jaime che si può considerare uno dei personaggi più complessi visto come ci viene presentato e cosa diventa poi. Una differenza importante tra le due opere è che in quella di Martin i personaggi fanno molte scelte sulla base della utilità o del potere che ne potrebbe derivare a loro, quindi tutto molto a livello concreto, non idealista (giusto Ned che infatti ci lascia le penne), mentre nelle opere di Tolkien si parla di scelte più "profonde" ad un livello dove la scelta sbagliata potrebbe portare alla disfatta del mondo intero, quindi secondo me tutto è incentrato ad un livello più "alto". Magari a scelte di questo tipo ci arriveremo anche nelle Cronache nel momento in cui arriveranno davvero gli Estranei, sarà interessante vedere come Martin gestirà la situazione.