Salve, apro questo topic per chiedere una curiosità che mi è venuta in mente leggendo TWOIAF:
ma viene mai citato nei libri un sistema di giorni, settimane e mesi nel mondo delle Cronache? Sappiamo che gli anni vengono calcolati prima e dopo la conquista di Aegon...ma per il resto? L'anno dura sempre 365 giorni? Come lo calcolano? i giorni e i mesi hanno dei nomi?
non avendo informazioni specifiche io direi di si,un anno li è circa un anno qui
E' uno dei grandi dilemmi! Non ci sono notizie o informazioni ma a livello empirico si potrebbe dire di si, che sia uguale (per cosi dire i protagonisti si "comportano" come se un anno avesse circa 300 giorni e cose del genere) ma il problema principale è che con cicli di stagione così lunga ed erratica non si capisce come dovrebbe essere in realtà; più un ciclo stagionale è lungo più il pianeta dovrebbe girare lento ergo i giorni dovrebbero essere molto più lunghi...tutto questo a livello teorico perchè non credo possa esistere un pianeta come quello descritto da Martin (che a proposito non ha un nome! Cosa stranissima nei mondi fantasy:P)
ok ewin però non è solo il moto di rivoluzione o la distanza dal sole ad influenzare clima e stagioni
ci sono molte piu variabili che se volete ne possiamo discutere,anche se mi sembra eccessivo per una saga fantasy
Se la traduzione fatta da Altieri nel punto in cui maestro Luwin comunica la fine dell'estate è corretta, l'anno delle cronache non corrisponde alla rotazione del pianeta attorno al sole.
In quel punto Luwin afferma che l'estate è durata dieci anni, 2 rivoluzioni e non ricordo quanti giorni. Ma il moto di rivoluzione è il moto di rotazione della terra attorno al sole, per cui o il pianeta di martin è il satellite di un altro che ruota attorno al sole, e le 2 rivoluzioni si riferiscono a questo moto da satellite, oppure due giri completi attorno al sole non costituiscono un anno nel calendario di Westeros.
Sempre che l'originale dica rivoluzioni.
Le stagioni probabilmente hanno una radice "magica" o comunque non hanno una spiegazione scientifica, semplicemente sono così perché così servono alla narrazione.
Invece a livello meno teorico, non ci sono nomi specifici per i giorni e per i mesi, eppure i mesi vengono usati nel calendario di Westeros (credo)
Non mi pare che Martin ci abbia fornito esempi di datazione nelle cronache, i messaggi dei corvi non sono datati, e mi pare nemmeno la lettera che Ramsey Bolton invia a Jon riporti una data. Sappiamo che in qualche modo numerano i giorni poiché tengono nota delle date di nascita e delle festività, ma non abbiamo alcun esempio di come funzioni il loro calendario: se sia diviso in mesi, quanti e di quanti giorni.(e i loro nomi)
Semplicemente Martin non ha preso in considerazione la misura del tempo, ha probabilmente usato il calendario reale per le poche informazioni temporali che ci dà. E infatti le linee temporali che si trovano in giro sono basate sul nostro calendario.
il non aver datato il tutto permette allo scrittore di non scrivere in un rigido ordine cronologico
Uh, bel topic XD Bè, che io sappia non si parla proprio di mesi, quanto piuttosto di cicli di luna, sempre che Altieri non abbia fatto una delle sue solite stupidaggini... Non ricordo se da qualche parte si faccia riferimento al termine "mese" per dire "trenta giorni", ma non mi sembra. Però sì, in effetti direi che l'ordine cronologico in senso stretto non sia fondamentale per Martin. A lui interessano gli anni e le stagioni, tutto il resto non conta, altrimenti, abile com'è, avrebbe fatto in modo di inserire un calendario ( o quantomeno un accenno) alla narrazione.
A parte che se vogliamo possiamo parlarne (o meglio puoi illuminarmi perchè non ne so molto!) ma cmq è abbastanza certo che le stagioni cosi lunghe siano un "esigenza narrativa" (e ben strana!) ma secondo voi qual'è lo scopo di stagioni cosi lunghe e imprevedibili?
Dite che la natura è magica? Lo dite solo perchè "in natura" non c'è spiegazione che tenga?
il non aver datato il tutto permette allo scrittore di non scrivere in un rigido ordine cronologico
Pienamente d'accordo, datare ogni singola nota avrebbe reso il tutto troppo rigido e noioso. Per quanto un qualche riferimento temporale sporadico avrebbe aiutato, più che altro per correlare eventi molto distanti nello spazio.
A parte che se vogliamo possiamo parlarne (o meglio puoi illuminarmi perchè non ne so molto!) ma cmq è abbastanza certo che le stagioni cosi lunghe siano un "esigenza narrativa" (e ben strana!) ma secondo voi qual'è lo scopo di stagioni cosi lunghe e imprevedibili?
Dite che la natura è magica? Lo dite solo perchè "in natura" non c'è spiegazione che tenga?
Lo stesso Martin è scettico verso la ricerca di una spiegazione scientifica alle sue stagioni.
La tesi magica può essere in qualche modo collegata agli estranei che portano il freddo, ma probabilmente l'unica spiegazione è l'esigenza narrativa.
Un punto importante della narrazione è la contrapposizione tra la nuova generazione, i cavalieri dell'estate, e la vecchia che ha già vissuto la guerra e l'inverno. La lunga durata delle stagioni serve ad enfatizzare questo concetto.
L'imprevedibilità si lega all'incertezza di quando gli eventi precipiteranno. Credo non sia un caso che il primo motto familiare che incontriamo (ed uno dei pochi direttamente riportato nella storia) sia "l'inverno sta arrivando" con questa frase Martin preannuncia tutte le tragedie e le difficoltà che si svilupperanno nella narrazione, ma i personaggi non sanno quando e cosa dovranno affrontare come non sanno quando dovranno affrontare l'inverno e le sue difficoltà.