Per curiosità volevo sapere quanto è conosciuto Pasolini tra gli utenti di questo forum e in quale veste.
Questa è una discussione a tutto tondo su Pasolini come poeta, scrittore, sceneggiatore, regista, editorialista.
Voglio sapere se lo apprezzate o meno, quanti suoi film avete visto e cosa ne pensate.
Io lo conosco molto poco e sto cercando perlomeno di recuperare i suoi film più noti, ho come l'impressione che Pasolini venga un pò snobbato per una ragione piuttosto che per un'altra.
Tanto per fare un esempio sciocco durante la vita mi è stato consigliato di guardare film come "Ladri di biciclette", "Sciuscià", "Roma città aperta", "Umberto D", "La strada" ma non di guardare "Mamma Roma" per esempio che non ha niente di meno dei film precedenti secondo me.
Capisco che Pasolini non possa essere considerato un regista del Neorealismo italiano ma credo ci sia una certa "avversione" nei confronti suoi e delle sue opere in cui non c'è speranza di riscatto per le classi più povere. "Avversione" dovuta a diversi motivi.
P.S.
M'è capitato per caso di leggere questa vecchia intervista che è del 30 ottobre 1975 a Stoccolma ma pare sia stata ritrovata solo nel 2011:
Partendo dal presupposto che Pasolini all'estero sarebbe tenuto in altissima considerazione per la sua attività e la sua vita poliedrica devo confessare che per quanto ci siano alcuni scritti e alcuni film suoi che mi piacciono non apprezzo in toto la sua carriera.
Questo non toglie che andrebbe conosciuto e apprezzato di più in generale, troppo spesso viene lasciato agli studiosi di nicchia (e alle volte disprezzato anche da loro).
Devo anche dire che proprio per questo io ho avuto la fortuna di conoscere una ragazza che, innamorata di Pasolini lo ha portato come tesi magistrale (e triennale :P) dunque diciamo che il primo incontro con lui è stato indiretto.
La lucidità e l'esposizione di Pasolini secondo me "balzano fuori" da questa intervista; ecco, forse apprezzo di più Pasolini scrittore e filosofo rispetto al cineasta.. :)
Ho sempre guardato con sospetto al cinema 'intellettuale': per me il cinema é una delle piú alte forme di intrattenimento (é nato cosí il cinema, e mi piace vederlo in questo modo) che puó diventare arte o analisi sociale. Ma in questi due casi, troppo spesso lo diventa a scapito dello stesso linguaggio cinematografico (vebbé, é una premessa, ma il discorso sarebbe molto piú lungo).
Questo per dire che ho visto pochissimo di Pasolini, e quel poco che ho visto non mi é piaciuto. Ad esempio, vedo di cattivissimo occhio l'uso di attori non professionisti. Checché se ne dica, un carpentiere é piú bravo di Al Pacino a fare il carpentiere, ma non necessariamente piú bravo a rappresentarne uno sullo schermo. Il cinema richiede sintesi, entrano in gioco le relazioni con altri personaggi e con la cinepresa, la trama, le battute che per forza di cose vanno recitate. E non vedo come sia possibile andare oltre a questo in qualsiasi cosa non sia un documentario.
Ho notato anche che spesso si passa sopra all'aspetto tecnico (ma il mio é un discorso generale): effetti speciali? Chissene, faccio roba colta, non giocattoloni hollywodiani, scenografie/luci? Idem. Movimenti di camera approssimativi ed essenziali, montaggio poco attento alla consistenza dell'illuminazione etc.
Ripeto, non parlo di Pasolini espressamente, ma in generale di certo cinema di cui finora mi sfugge quella chiave interpretativa che evidentemente non mi permette di apprezzarlo.