Dato che mi intrigavano il genere e il contesto politico, ho iniziato a leggere il primo volume della trilogia di Michael Dobbs da cui è stata tratta la serie. A lettura finita, presa dalla curiosità ho iniziato subito a guardare la prima stagione...e l'ho già quasi finita .
Robin Wright è stata una piacevole scoperta, e non mi dispiace il fatto che la serie si svolga negli Stati Uniti e non in Inghilterra come nei libri: avrò modo di conoscere meglio anche il sistema politico americano :).
''Omnia fert aetas, animum quoque'' (Virgilio-Bucoliche)
Premesso che sia il libro che la serie originale sono molto piacevoli ed assolutamente innovativi ma con la serie netflix non ci sono paragoni. Per un mix 'mortale' di sistema politico (quello americano si presta divinamente a questo genere), la scrittura che è 'potente' rispetto agli originali e osa tantissimo a livello di trama e di composizione, gli attori che sono qualcosa di assoluto.
Vedrai che bella serie è.
Quando la finisci (tra tre giorni immagino :PPP) ne riparliamo se ti va :)
Serie ben fatta, di qualità, ottima regia, ottime scene, ottimi interpreti. I dialoghi e la recitazione dei personaggi perdono molto col doppiaggio.
Il problema è la trama.
Dopo una prima stagione coinvolgente e trascinante, secondo me la serie ha perso linearità degli sviluppi e quella tensione che ti faceva aspettare le mosse dei personaggi. Un calo lento e costante.
" Sono io la tempesta, mio lord. La prima tempesta e l'ultima "
Volevo essere il re del mare, ma all'anagrafe sbagliarono una lettera
Ultima (mutilata) stagione il 2 novembre.
Se ho capito bene Spacey non lo si dovrebbe vedere per neanche un fotogramma, essendo stato licenziato prima dell'inizio delle riprese... grande curiosità nel vedere come gestiranno la sua dipartita.
Io nn sono mai stato troppo convinto dell' ascesa di Claire nelle ultime stagioni.
Mi sembra come cersei in got un personaggio che si è deciso diventasse importante quasi di colpo, basti pensare a come l'opinione pubblica ( nello show) è passata da odiarla ad apprezzarla senza un vero e proprio motivo
Show morto dopo la S2 in pieno stile Netflix
Some people choose to see the ugliness in this world, the disarray. I choose to see the beauty. To believe there is an order to our days. A purpose.
Avendo fatto da poco l'abbonamento a Netflix mi sono fiondato sulla miniserie britannica, quella dei primi anni '90 con Ian Richardson nei panni di Francis Urquhart. Un vero gioiellino dal sapore shakesperiano, a metà tra il Macbeth e il Riccardo III, nonché uno di quei casi in cui l'adattamento televisivo è per molti versi migliore dei romanzi di partenza.