ma gli oscar non sono una competizione sportiva. Non è che ogni singola "stagione" viene valutata autonomamente, come se si ripartisse da zero e tutto quello che si è fatto prima non conta.
gli oscar fanno dell'attenzione alla storia e al "bilanciamento" di interessi uno dei loro punti di forza (o debolezza, per qualcuno).
non si vedrà mai lo stesso regista o attore premiato in continuazione (se non rare eccezioni nell'arco di pochi anni,,, tipo il Tom Hanks anni '90), né lo stesso genere di film costantemente preferito a un altro. Non che il tutto si riduca a un premio alla carriera, l'annata conta, ma non sono state le poche le volte per cui Tizio ha vinto su Caio perché, oltre ad aver fatto un bel film, gli sono stati riconosciuti anche meriti pregressi.
in questo senso, Di Caprio pur non essendo stato defraudato merita comunque un oscar, ha fatto dei grandi film, delle grandi interpretazioni, rarissime cadute, è uno dei migliori della sua generazione.
c'è tempo e arriverà sicuramente il giusto riconoscimento, però non è un caso che tutto si chiedano "e quando"?
comunque non escludo che ci sia una specie di "fazione" con simpatie anti-scorsese all'interno dell'academy, il buon vecchio martino meritava un oscar da ben prima di the departed... e il suo pupillo ne risente indirettamente.
A me sembra un po' esagerato il recriminare sui non-Oscar di DiCaprio. E' stato candidato 4 volte e in queste 4 volte hanno vinto: Tommy Lee Jones (Il fuggitivo contro Buon compleanno Mr. Grape), Jamie Foxx (Ray contro The Aviator), Forest Whitaker (L'ultimo re di Scozia contro Blood Diamond), Matthew McConaughey (Dallas Buyers Club contro The Wolf of Wall Street). In nessuno dei casi mi sembra di capire che DiCaprio si possa dire defraudato del premio; insomma mi sembra che lo si consideri sempre un po' a sè, come se i rivali non contassero.
Poi ha sempre 41 anni, il tempo per vincere c'è sempre e non è affatto detto che verrà premiato per un film mediocre come ricompensa. Le vittorie dipendono anche molto dal tipo di film proposto (indipendentemente dal valore intrinseco), dal ruolo e dai concorrenti. Non è nemmeno una questione di buonismo, di premi a "cattivi" ce ne sono stati.
Aggiungo che Leonardo DiCaprio è senz'altro un ottimo attore, ma che in buona parte dei suoi film post-Titanic interpreta spesso e volentieri lo stesso personaggio.
Sì è vero, infatti anche l'aver avuto "solo" 4 nomination è parte dello "scandalo".
Comunque quest'anno meritava nettamente più lui, ha creato un personaggio con un'interpretazione molto difficile da ripetere qualitativamente. Purtroppo agli Oscar sembra cronica la sindrome Mulino Bianco.
Sol da poco son giunto in queste terre, da una estrema ultima Thule. Un paese selvaggio che giace, sublime, fuori dal Tempo, fuori dallo Spazio.
All fled, all done, so lift me on the pyre. The feast is over and the lamps expire.
"I walked this land when the Tlan Imass were but children. I have commanded armies a hundred thousand strong.
I have spread the fire of my wrath across entire continents, and sat alone upon tall thrones. Do you grasp the meaning of this?"
"Yes" said Caladan Brood "you never learn."
Mi sono visto la notte degli oscar senza sapere niente di nessun film, tra quelli candidati alle categorie più ambite.
Boh... a vederla così, pare che tutti abbiano meritato " />
Tra tutti di sicuro mi vedrei Gravity, perché rientra nel genere di film che amo guardare, per pura evasione e niente altro(ovvio che faccio tante eccezioni, ma sempre meno ormai...)
Di Caprio... è un grande attore, ma forse quest'anno l'accoppiata "trasformista" era troppo favorita.
Senza aver visto il film, dico solo che il ruolo dell'attore nasce proprio dalla figura della maschera di teatro e la capacità di fingersi e ingannare lo spettatore con la sua arte, per cui, ben vengano premi a coloro che trasfigurano se stessi fino al punto di diventare irriconoscibili. Questo è il vero attore.
Quando lo faceva De Niro dicevano tutti che era un grande...
Eppure aveva sempre la stessa faccia... (difficile togliergli quell'espressione " />, a me piace eh, sia chiaro).
Non ho visto il film Dallas eccetera eccetera, per cui, il mio è un commento generico.
Tanto i miei attori preferiti saranno sempre Bud Spencer e Terence Hill " /> (soprattutto quello più bello, il primo!)
ma gli oscar non sono una competizione sportiva. Non è che ogni singola "stagione" viene valutata autonomamente, come se si ripartisse da zero e tutto quello che si è fatto prima non conta.
gli oscar fanno dell'attenzione alla storia e al "bilanciamento" di interessi uno dei loro punti di forza (o debolezza, per qualcuno).
non si vedrà mai lo stesso regista o attore premiato in continuazione (se non rare eccezioni nell'arco di pochi anni,,, tipo il Tom Hanks anni '90), né lo stesso genere di film costantemente preferito a un altro. Non che il tutto si riduca a un premio alla carriera, l'annata conta, ma non sono state le poche le volte per cui Tizio ha vinto su Caio perché, oltre ad aver fatto un bel film, gli sono stati riconosciuti anche meriti pregressi.
in questo senso, Di Caprio pur non essendo stato defraudato merita comunque un oscar, ha fatto dei grandi film, delle grandi interpretazioni, rarissime cadute, è uno dei migliori della sua generazione.
c'è tempo e arriverà sicuramente il giusto riconoscimento, però non è un caso che tutto si chiedano "e quando"?
Un po' di compensazione la si fa sicuramente, però c'è anche chi vince senza avere una particolare storia, chi continua a vincere pur avendo già vinto e c'è anche chi non vince mai. Di DiCaprio se ne parla perchè è uno di quelli con più "star system" ma non è di certo l'unico ad aver avuto nomination senza premi.
Comunque stiamo parlando di un tizio di 41 anni ha tutto il tempo e il talento per vincere l'Oscar
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
Ahahahahaha! OMG, questa gif è tanto spietata quanto geniale! " />
Ad ogni modo, proprio ieri sera ho visto Dallas Buyers Club (per farmi un'idea migliore me lo sono guardato in lingua, sottotitolato). Non ho tenuto d'occhio con la dovuta attenzione la competizione tra attori non protagonisti, ma mi sento di dire che Jared Leto indubbiamente è stato molto bravo (tra l'altro - considerazione puramente estetica - ha degli occhi così belli e dei tratti così gentili, che anche travestito da donna è uno schianto).
Per quanto riguarda McConaughey, non ha deluso le mie aspettative...ma continuo a pensare che l'interpretazione di DiCaprio sia stata superiore. Insomma, a questo giro IMHO meritava di più Leo. Probabilmente, anche stavolta, ha pesato un po' la tematica affrontata in Dallas Buyers Club... (rispetto a The wolf of Wall Street che, diciamocelo, ha affrontato una tematica che ha fatto imbestialire non poche persone per ragioni che non ritengo neanche sbagliate...)
Concordo sul fatto che Di Caprio si ritrovi spesso ad interpretare ruoli molto simili tra loro...ma è una "pecca" che principalmente attribuisco alle scelte di Martin Scorsese, che con certe tipologie di personaggi è un po' fissato.
Aggiungo un'ultima personale considerazione: credo che alla fine dei conti, la persona che si crea meno aspettative di tutti, sia proprio Di Caprio. L'Oscar è il premio per antonomasia, una soddisfazione personale senza pari per un professionista, e sicuramente l'idea di essere arrivato così tante volte (che poi se guardiamo altri miti del cinema come Al Pacino, non sono neanche "così tante") ad un passo dalla vittoria per poi vederla sfumare tra le mani, può essere deludente. Ma non dimentichiamo che Di Caprio riceve continue offerte di lavoro, è uno degli attori hollywoodiani più pagati (se non il più pagato al momento? Fino a qualche tempo fa, era così), il pupillo di Martin Scorsese, che non è proprio l'ultimo arrivato...
Insomma, Di Caprio sa benissimo di essere quel che è, e sa di essere giovane, sa che il tempo per vincere c'è e che le occasioni non mancheranno. Credo che intorno a lui sia stata costruita un'impalcatura di aspettative esasperate che sono più degli altri che sue. Con questo non voglio dire che lui non abbia aspettative, naturalmente... ma che tutta questa ansia di vederlo vincere "hic et nunc" sia una cosa generata in primis dai suoi fan (e in generale, da chi lo considera un grandissimo attore).
Spero che l'attesa, prima o poi, venga premiata a dovere " />
La "stalker" ufficiale di Leonardo Di Caprio su twitter Flavia Vento gliel'ha tirata alla grandissima " />
Daenerys Armada
La "stalker" ufficiale di Leonardo Di Caprio su twitter Flavia Vento gliel'ha tirata alla grandissima " />
se lui l'avesse sposata oggi avrebbe il suo premio!! " />
Vince La Grande Bellezza: Sorrentino è ripagato per aver calcato il suolo USA con This must be the place e per la sua scelta felliniana. Due film che sono visti come miglioramenti di stile, ma che secondo me sono una deriva verso l'estetismo fine a se stesso e allo scimmiottare qualcosa. Si è perso lo stile unico degli ottimi Le conseguenze dell'amore e de L'amico di famiglia (ma anche de L'uomo in più e de Il divo).
Il sospetto meritava di più.
Prevedibili i tanti premi tecnici a Gravity. Per me è un film molto sopravvalutato, ma nella tecnica merita. Immaginavo che Nebraska sarebbe rimasto a bocca asciutta: troppo poco commerciale.
McConaughey e Leto hanno fatto una buona performance, ma niente di epocale come ho letto da qualche parte.
In generale, come sempre, le vittorie rappresentano un misto tra merito, moda del momento e commercialità.
In generale, come sempre, le vittorie rappresentano un misto tra merito, moda del momento e commercialità.
Questo è il criterio degli Oscar...io direi più (che è poi molto simile a quello che hai detto te): merito, pubblicità fatta al prodotto negli ambienti che contano, tema trattato dal film.
Sulla Grande Bellezza, per quanto mi sia piaciuta molto più che a te, concordo in linea di massima...ma come avevo già detto da qualche parte nel forum, mentre in This Must Be The Place (il Sorrentino che mi piace meno) non trovo il senso dell'estetismo fine a se stesso, qui invece per me ha molto senso considerando il tema stesso del film!!
La trama di base è molto semplice e ridotta all'osso, come semplice è la vita che ha davvero reso felice il protagonista (le sue radici)...invece alla massima potenza sono l'estetismo e le tecniche di regia (che Sorrentino padroneggia alla grande), come allo stesso modo lo è la vita frivola del protagonista!!
PS: mi sono reso conto che in giro (non dico qui ma in generale) non mi pare sia passato molto il messaggio del film, e la critica che vuole fare
Vince La Grande Bellezza: Sorrentino è ripagato per aver calcato il suolo USA con This must be the place e per la sua scelta felliniana. Due film che sono visti come miglioramenti di stile, ma che secondo me sono una deriva verso l'estetismo fine a se stesso e allo scimmiottare qualcosa. Si è perso lo stile unico degli ottimi Le conseguenze dell'amore e de L'amico di famiglia (ma anche de L'uomo in più e de Il divo).
Il sospetto meritava di più.
Prevedibili i tanti premi tecnici a Gravity. Per me è un film molto sopravvalutato, ma nella tecnica merita. Immaginavo che Nebraska sarebbe rimasto a bocca asciutta: troppo poco commerciale.
McConaughey e Leto hanno fatto una buona performance, ma niente di epocale come ho letto da qualche parte.
In generale, come sempre, le vittorie rappresentano un misto tra merito, moda del momento e commercialità.
Non sono d'accordo su La Grande Bellezza, nel senso che è ovvio che Sorrentino ha pesantemente calcato la mano sull'estetismo (che poi è simbolico e autocritico) e sulle "eccessività" di una nostra certa società, e posso capire che a molti questo non sia piaciuto affatto proprio a livello di stile (anche a me molte parti del film sono risultate pesantucce, per quanto sostenibili nell'insieme), però secondo me non va neanche bene calcare la mano su queste critiche e tralasciare del tutto l'altrettanto pesante introspezione dei personaggi e soprattutto di Gambardella.
E soprattutto, l'orsotto. Quello vince, punto.
Sol da poco son giunto in queste terre, da una estrema ultima Thule. Un paese selvaggio che giace, sublime, fuori dal Tempo, fuori dallo Spazio.
All fled, all done, so lift me on the pyre. The feast is over and the lamps expire.
"I walked this land when the Tlan Imass were but children. I have commanded armies a hundred thousand strong.
I have spread the fire of my wrath across entire continents, and sat alone upon tall thrones. Do you grasp the meaning of this?"
"Yes" said Caladan Brood "you never learn."
Prevedibili i tanti premi tecnici a Gravity. Per me è un film molto sopravvalutato, ma nella tecnica merita. Immaginavo che Nebraska sarebbe rimasto a bocca asciutta: troppo poco commerciale.
La penso all'opposto. Gravity è un film con il quale, d'ora in avanti, chiunque voglia girare un certo tipo di film sarà costretto a confrontarsi. Nebraska è il classico film da Sundance, e tra l'altro nemmeno troppo originale: nulla che non avesse già trattato (IMHO molto meglio) David Lynch con "Una Storia Vera".
In generale, come sempre, le vittorie rappresentano un misto tra merito, moda del momento e commercialità.
Che mi pare un ottimo equilibrio, sinceramente. Altre rassegne non ci riescono, e premiano sistematicamente dei mattoni inverecondi. Tanto per dirne una...La vie d'Adele. seppure girato bene, è un film semplicemente ridicolo.
Prevedibili i tanti premi tecnici a Gravity. Per me è un film molto sopravvalutato, ma nella tecnica merita. Immaginavo che Nebraska sarebbe rimasto a bocca asciutta: troppo poco commerciale.
La penso all'opposto. Gravity è un film con il quale, d'ora in avanti, chiunque voglia girare un certo tipo di film sarà costretto a confrontarsi. Nebraska è il classico film da Sundance, e tra l'altro nemmeno troppo originale: nulla che non avesse già trattato (IMHO molto meglio) David Lynch con "Una Storia Vera".
In generale, come sempre, le vittorie rappresentano un misto tra merito, moda del momento e commercialità.
Che mi pare un ottimo equilibrio, sinceramente. Altre rassegne non ci riescono, e premiano sistematicamente dei mattoni inverecondi. Tanto per dirne una...La vie d'Adele. seppure girato bene, è un film semplicemente ridicolo.
Sono anche io su questa linea di pensiero. Se l'oscar pecca a volte per la troppa 'commercialitá' nelle proprie scelte (ma d'altronde é il premio di Hollywood),
["commento da bar e senza riferimenti" on]
ho la sensazione che spesso i concorsi piú intellettualoidi si fermino su pellicole pretenziose ma senza particolari meriti tecnici o artistici (ma solo qualche pseudo critica sociale). Ogni tanto ci si dimentica che il padre del cinema moderno é un illusionista, e che il cinema é in concorrenza con il circo, oltre che con il teatro. " />
EDIT: si, conosco Metropolis e faccio notare che oltre alla critica sociale c'é anche una realizzazione tecnica al livello dell'Avatar dell'epoca. Ergo, Lang faceva cinema, non saggistica economica su pellicola.
Troppa commercialità poi fino a un certo punto. In genere i film vincitori sono opere di incasso medio, talvolta medio-basso, talvolta medio-alto, ma molto raramente dei super-blockbuster. 12 anni schiavo stesso non credo possa essere definito come "commerciale", nè Crash, nè Million Dollar Baby, nè The Artist, nè The Hurt Locker, etc.... in tempi recenti, l'unica vera hit ad aver beccato il premio più grosso è ISDA3 (meritatamente).
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
Prevedibili i tanti premi tecnici a Gravity. Per me è un film molto sopravvalutato, ma nella tecnica merita. Immaginavo che Nebraska sarebbe rimasto a bocca asciutta: troppo poco commerciale.
La penso all'opposto. Gravity è un film con il quale, d'ora in avanti, chiunque voglia girare un certo tipo di film sarà costretto a confrontarsi. Nebraska è il classico film da Sundance, e tra l'altro nemmeno troppo originale: nulla che non avesse già trattato (IMHO molto meglio) David Lynch con "Una Storia Vera".
In generale, come sempre, le vittorie rappresentano un misto tra merito, moda del momento e commercialità.
Che mi pare un ottimo equilibrio, sinceramente. Altre rassegne non ci riescono, e premiano sistematicamente dei mattoni inverecondi. Tanto per dirne una...La vie d'Adele. seppure girato bene, è un film semplicemente ridicolo.
E' un discorso che abbiamo già affrontato una volta. Una divergenza senza possibilità di soluzione, perchè si basa su visioni diverse delle cose, basata sui gusti (diciamo così).
Tu e quelli come te, definiscono mattoni e film "intellettualoidi" quelli che altri (e anche io), potrebbero definire film profondi, artistici e di qualità.
Allo stesso modo, io e quelli come me, definiscono Gravity un film con buona regia e fotografia, ma per il resto, un film vuoto: un classico prodotto hollywoodiano, con la sua spruzzatina di inutile sentimentalismo da blockbuster a mascherare la mancanza di spessore della protagonista e del film. Perfino il finale è adattattato ai gusti della grande massa, unico scopo del film.
Tu, ovviamente, non sarai d'accordo e pensi che sia un capolavoro con cui tutti dovranno confrontarsi.
La vita di Adele l'ho apprezzato in parte. Tu lo definisci film "ridicolo", invece per me è meglio di Gravity, ha una profondità mille volte superiore, suscita emozioni, ha la sua artisticità e non si basa solamente sugli ingredienti e gli schemi fissi dei filmoni amerrecani. Tra l'altro, la giovanissima protagonista, alla Bullock "je magna in testa".
Insomma, sono posizioni inconciliabili. La maggioranza la penserà come te. Io mi tengo la mia minoranza morettiana (Moretti che non sopporto e trovo "intellettualoide". Per dire che anch'io non mi accollo qualsiasi cosa sia "diversa" solo perchè "fa figo").
La vita di Adele l'ho apprezzato in parte. Tu lo definisci film "ridicolo", invece per me è meglio di Gravity, ha una profondità mille volte superiore, suscita emozioni, ha la sua artisticità e non si basa solamente sugli ingredienti e gli schemi fissi dei filmoni amerrecani. Tra l'altro, la giovanissima protagonista, alla Bullock "je magna in testa".
Proprio questo è il punto: capisci che un film è un grande film quando nemmeno la presenza fissa di Sandra Bullock per un ora è mezza riesce a rovinarlo " />" />" />
Tanto per rimanere sul faceto....posto una recensione che sintetizza un po'quel che penso di La viè d'Adele, e un altra che sintetizza quel che penso di Gravity