Ho finito da molto poco di leggere La Danza dei Draghi, e quindi tra poco andrò a dire la mia su tutti i topic che prima mi erano preclusi " /> ... ma prima, vorrei condividere un quesito che mi è venuto leggendolo, a proposito dei draghi.
Ci viene detto, ad un certo punto che nessun drago si fa cavalcare da chi non è il suo cavaliere, tant'è che nemmeno Aegon il conquistatore, per quanto fosse riuscito a domare Balerion il terrore nero, poteva cavalcare i draghi delle sue sorelle. E' quindi molto probabile, ritengo, che sia proprio il drago a scegliere qualcuno come suo cavaliere.
Abbiamo poi visto che Drogon ha cercato di bruciare Dany, e che lei è quindi riuscita, per la prima volta, a cavalcarlo; qualche capitolo dopo, abbiamo visto il tragico finale di Quentyn Martell. La domanda che mi sono posto, a quel punto, è: possibile che un drago tenti di bruciare colui che si propone come suo cavaliere, e se supera la prova incolume lo accetta come tale? Se così fosse, solo i veri Targaryen potrebbero cavalcare i draghi, e questo spiegherebbe anche un po' meglio perché, quando Viserys muore, Daenerys dice appunto qualcosa del tipo "non era un vero drago, i draghi non bruciano". Voi che ne pensate?
I Targaryen non sono ignifughi, al massimo più resistenti alle ustioni rispetto ad altri esseri umani, ma il fuoco è mortale, non a caso Aerion è morto bevendo altofuoco e Aegon V è probabilmente perito nell'incendio di Summerhall. Daenerys è l'eccezione, ma Martin ha spiegato che il fatto che non sia bruciata è una caratteristica che ha solo lei, non gli altri Targaryen.
In realtà mi pare che Martin abbia detto anche che "Daenerys non è immune al fuoco, la volta che è uscita indenne dalla pira è stato un evento eccezionale" anche se sull'argomento mi pare ci sia un po' di confusione.
Tornando alla discussione vera e propria, credo anche io che per cavalcare un drago sia necessario dimostrargli il proprio valore e da quel momento si diventa il suo cavaliere. Comunque un po' tutta la storia che un drago si fa cavalcare solo da un cavaliere che lui sceglie è un tipico clichè nei romanzi fantasy con draghi, non proprio una novità. Su questo Martin mi ha un po' delusa, ma vedremo.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Bhe Però Dany non è bruciata neanche quando Drogon cerca di bruciarla, non solo alla nella pira. Dany non sarà ignifuga, ma già due volte non è morta tra le fiamme come ogni persona normale (Qentyn docet) farebbe.
È Frittella il nostro Re
Fa i pasticci, fa i bignè
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È Frittella il nostro Re!!!
You're mine. Mine, as I'm yours. And if we die, we die. All men must die, Jon Snow. But first we'll live.
La cosa bella di essere guardiani? l'affetto con cui veniamo ripagati, ma anche il rispetto, la riconoscenza. E' un impegno che dà molto onore e tanta gloria (Cit @Maya )
Bhe Però Dany non è bruciata neanche quando Drogon cerca di bruciarla, non solo alla nella pira. Dany non sarà ignifuga, ma già due volte non è morta tra le fiamme come ogni persona normale (Qentyn docet) farebbe.
In effetti nel testo c'è scritto che Drogon le sputa del fuoco addosso (almeno così nell'edizione italiana) e lei gli corre addirittura incontro.
Per me i clichè non sono sempre cose negative e deludenti, anzi...
Se fosse il Drago a scegliere il suo cavaliere a me piacerebbe!!
In realtà mi pare che Martin abbia detto anche che "Daenerys non è immune al fuoco, la volta che è uscita indenne dalla pira è stato un evento eccezionale" anche se sull'argomento mi pare ci sia un po' di confusione.
Tornando alla discussione vera e propria, credo anche io che per cavalcare un drago sia necessario dimostrargli il proprio valore e da quel momento si diventa il suo cavaliere. Comunque un po' tutta la storia che un drago si fa cavalcare solo da un cavaliere che lui sceglie è un tipico clichè nei romanzi fantasy con draghi, non proprio una novità. Su questo Martin mi ha un po' delusa, ma vedremo.
Per lo meno ha reso i draghi rettili troppo cresciuti che sputano fuoco e non creature che sanno parlare e sono più intelligenti dell'uomo (come invece avviene in Eragon o in Terramare). Da questo punto di vista un drago non sarebbe tanto diverso da un cavallo che non si fa domare da nessuno finché non arriva la persona capace di farlo (chissà perché mi viene in mente la storia di Bucefalo). Però mi viene in mente anche il fatto che i draghi sembrano collegati alla magia (il loro ritorno nel mondo di Westeros rende più efficaci gli incantesimi, lo dicono anche gli alchimisti a proposito del procedimento per creare l'altofuoco) e la magia dell'antica Valyria è descritta da Marwyn come basata sul sangue e sul fuoco, quindi se davvero la scelta del cavaliere è legata a questioni di sangue valyriano per me va benissimo, l'importante è che appunto ci sia una norma (perché finora Martin ha gestito la questione della magia alla CdC, con la scusa che la magia è un elemento oscuro e misterioso).
Uhm... se Martin ha detto che i Targaryen non sono ignifughi, e che nemmeno Dany lo è, forse è davvero così... forse lo diventano in certe occasioni particolari, o addirittura quando sono in vicinanza dei draghi. Comunque sia, a me sembra più plausibile la mia teoria, quindi non saprei...
In realtà mi pare che Martin abbia detto anche che "Daenerys non è immune al fuoco, la volta che è uscita indenne dalla pira è stato un evento eccezionale" anche se sull'argomento mi pare ci sia un po' di confusione.
Tornando alla discussione vera e propria, credo anche io che per cavalcare un drago sia necessario dimostrargli il proprio valore e da quel momento si diventa il suo cavaliere. Comunque un po' tutta la storia che un drago si fa cavalcare solo da un cavaliere che lui sceglie è un tipico clichè nei romanzi fantasy con draghi, non proprio una novità. Su questo Martin mi ha un po' delusa, ma vedremo.
Per lo meno ha reso i draghi rettili troppo cresciuti che sputano fuoco e non creature che sanno parlare e sono più intelligenti dell'uomo (come invece avviene in Eragon o in Terramare). Da questo punto di vista un drago non sarebbe tanto diverso da un cavallo che non si fa domare da nessuno finché non arriva la persona capace di farlo (chissà perché mi viene in mente la storia di Bucefalo). Però mi viene in mente anche il fatto che i draghi sembrano collegati alla magia (il loro ritorno nel mondo di Westeros rende più efficaci gli incantesimi, lo dicono anche gli alchimisti a proposito del procedimento per creare l'altofuoco) e la magia dell'antica Valyria è descritta da Marwyn come basata sul sangue e sul fuoco, quindi se davvero la scelta del cavaliere è legata a questioni di sangue valyriano per me va benissimo, l'importante è che appunto ci sia una norma (perché finora Martin ha gestito la questione della magia alla CdC, con la scusa che la magia è un elemento oscuro e misterioso).
Infatti, i draghi di Martin, animali rarissimi, un po' collegati alla magia, ma sempre animali, sono la versione dei draghi che preferisco (non quelli parlanti o quelli pensanti). La questione dei cavalieri invece è tutta da vedere. Secondo me però è imprescindibile il legame con Valyria e con il sangue Targaryano. Tutto questo "fuoco e sangue" dovrà mirare a qualcosa...
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
In realtà mi pare che Martin abbia detto anche che "Daenerys non è immune al fuoco, la volta che è uscita indenne dalla pira è stato un evento eccezionale" anche se sull'argomento mi pare ci sia un po' di confusione.
Tornando alla discussione vera e propria, credo anche io che per cavalcare un drago sia necessario dimostrargli il proprio valore e da quel momento si diventa il suo cavaliere. Comunque un po' tutta la storia che un drago si fa cavalcare solo da un cavaliere che lui sceglie è un tipico clichè nei romanzi fantasy con draghi, non proprio una novità. Su questo Martin mi ha un po' delusa, ma vedremo.
Per lo meno ha reso i draghi rettili troppo cresciuti che sputano fuoco e non creature che sanno parlare e sono più intelligenti dell'uomo (come invece avviene in Eragon o in Terramare). Da questo punto di vista un drago non sarebbe tanto diverso da un cavallo che non si fa domare da nessuno finché non arriva la persona capace di farlo (chissà perché mi viene in mente la storia di Bucefalo). Però mi viene in mente anche il fatto che i draghi sembrano collegati alla magia (il loro ritorno nel mondo di Westeros rende più efficaci gli incantesimi, lo dicono anche gli alchimisti a proposito del procedimento per creare l'altofuoco) e la magia dell'antica Valyria è descritta da Marwyn come basata sul sangue e sul fuoco, quindi se davvero la scelta del cavaliere è legata a questioni di sangue valyriano per me va benissimo, l'importante è che appunto ci sia una norma (perché finora Martin ha gestito la questione della magia alla CdC, con la scusa che la magia è un elemento oscuro e misterioso).
Infatti, i draghi di Martin, animali rarissimi, un po' collegati alla magia, ma sempre animali, sono la versione dei draghi che preferisco (non quelli parlanti o quelli pensanti). La questione dei cavalieri invece è tutta da vedere. Secondo me però è imprescindibile il legame con Valyria e con il sangue Targaryano. Tutto questo "fuoco e sangue" dovrà mirare a qualcosa...
Bisogna vedere anche quale sarà il ruolo del corno che Victarion sta portando con sé, potrebbe essere un'inutile ciofeca così come potrebbe funzionare davvero.