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Personaggi decisivi nella trama principale
M di Metamorfo
creato il 19 novembre 2013

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Inviato il 20 novembre 2013 12:33 Autore

La trama principale è divisa in due linee che finiranno col convergere:

  1. La battaglia degli uomini per il potere (il Gioco del Trono)
  2. La minaccia sovrannaturale degli Estranei

 

Quindi, uno scontro tra uomini (con in mezzo qualcosa di fantastico: i Targ, i sacerdoti...) con uno sfondo fantastico che incombe (profezie) e diviene sempre più evidente e influente.

 

A partire dalle due linee, Martin voleva scrivere la sua trilogia.

Quando ha deciso di portare i libri da 3 a 7, ha potuto allargare la visuale. Intere casate (Greyjoy, Martell, Bolton) che probabilmente avrebbero dovuto essere solo accennate, sono state approfondite, così come molte parti di Esteros.

Ha avuto lo spazio per mostrarci angoli del suo mondo che avrebbero dovuto rimanere di sfondo, e l’ha fatto.

Allo stesso modo, ha aggiunto personaggi e sottotrame che non facevano parte dell’idea originaria.

Come ho mostrato con gli esempi pdel post precedente, creato un mondo abbastanza complesso, interessante e coerente, si possono aggiungere personaggi e trame senza dover cambiare le due linee principali di cui sopra.

 

Allargare la visuale e inserire nuovi personaggi e sottotrame ha però uno svantaggio: il percorso dei protagonisti (cioè la trama principale) deve ovviamente proseguire ma, per lasciar spazio ai nuovi personaggi/sottotrame, deve anche rallentare. Ecco che si finisce nel brodo allungato dei viaggi infiniti di Bran e Tyrion, dei problemi quotidiani di Jon, della Daenerys annoiata sui cuscini…


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Inviato il 20 novembre 2013 12:41

La trama principale è divisa in due linee che finiranno col convergere:

  1. La battaglia degli uomini per il potere (il Gioco del Trono)
  2. La minaccia sovrannaturale degli Estranei

 

Quindi, uno scontro tra uomini (con in mezzo qualcosa di fantastico: i Targ, i sacerdoti...) con uno sfondo fantastico che incombe (profezie) e diviene sempre più evidente e influente.

 

A partire dalle due linee, Martin voleva scrivere la sua trilogia.

Quando ha deciso di portare i libri da 3 a 7, ha potuto allargare la visuale. Intere casate (Greyjoy, Martell, Bolton) che probabilmente avrebbero dovuto essere solo accennate, sono state approfondite, così come molte parti di Esteros.

Ha avuto lo spazio per mostrarci angoli del suo mondo che avrebbero dovuto rimanere di sfondo, e l’ha fatto.

Allo stesso modo, ha aggiunto personaggi e sottotrame che non facevano parte dell’idea originaria.

Come ho mostrato con gli esempi pdel post precedente, creato un mondo abbastanza complesso, interessante e coerente, si possono aggiungere personaggi e trame senza dover cambiare le due linee principali di cui sopra.

 

Allargare la visuale e inserire nuovi personaggi e sottotrame ha però uno svantaggio: il percorso dei protagonisti (cioè la trama principale) deve ovviamente proseguire ma, per lasciar spazio ai nuovi personaggi/sottotrame, deve anche rallentare. Ecco che si finisce nel brodo allungato dei viaggi infiniti di Bran e Tyrion, dei problemi quotidiani di Jon, della Daenerys annoiata sui cuscini…

La prima la condivido, la seconda non ne sarei così sicura. Non potrebbe essere solo un mezzo per "movimentare" la storia? O almeno l'impressione dagli ultimi libri è un po' quella. Se non ci fosse il titolo "a song of ice and fire" la minaccia degli Estranei sembrerebbe proprio un elemento accessorio. L'idea originale, riprendendo anche il titolo, probabilmente era proprio quella di 2 poli narrativi ghiaccio a Nord, fuoco e draghi a Sud e nel mezzo gli intrighi di corte. Ma col tempo l'economia della storia è andata in direzioni un po' diverse e i 2 poli sono un po' diventati il contenitore di qualcosa che vive di vita propria.


E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.

 

A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.

 

When the snows fall and the white winds blow,

the lone wolf dies, but the pack survives

 

Stark è grigio e Greyjoy è nero

Ma sembra che il vento sia in entrambi

 
 
What do they say of Robb Stark in the North?
They call him The Young Wolf
They say he can't be killed...
 
A thousand years before the Conquest, a promise was made, and oaths were sworn in the Wolf's Den before the old gods and the new. When we were sore beset and friendless, hounded from our homes and in peril of our lives, the wolves took us in and nourished us and protected us against our enemies. The city is built upon the land they gave us. In return we swore that we should always be their men. Stark men!

 

 
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Inviato il 20 novembre 2013 13:07 Autore

 

La prima la condivido, la seconda non ne sarei così sicura. Non potrebbe essere solo un mezzo per "movimentare" la storia? O almeno l'impressione dagli ultimi libri è un po' quella. Se non ci fosse il titolo "a song of ice and fire" la minaccia degli Estranei sembrerebbe proprio un elemento accessorio. L'idea originale, riprendendo anche il titolo, probabilmente era proprio quella di 2 poli narrativi ghiaccio a Nord, fuoco e draghi a Sud e nel mezzo gli intrighi di corte. Ma col tempo l'economia della storia è andata in direzioni un po' diverse e i 2 poli sono un po' diventati il contenitore di qualcosa che vive di vita propria.

 

 

La minaccia sovrannaturale esiste e verrà attuata.

E' la premessa stessa dell'opera. E uno scrittore può barare su tutto, ma non sulla premessa: è una specie di tacito contratto col lettore.

Oltre questo, c'è un'altra regola valida per tutti gli scrittori, espressa da un esempio: se mostri un fucile appeso a una parete, quel fucile prima o poi DEVE sparare. Il fucile che George ci ha mostrato, addirittura nella scena iniziale, sono gli Estranei.

 

Gli Estranei sembrano un elemento accessorio per i motivi che ho espresso nel post precedente: come le storylines di Dany, Tyrion, Bran, Arya e Jon, che dovevano scorrere veloci, hanno rallentato per permettere l'esplorazione di nuovi luoghi e personaggi, così il filone di trama degli Estranei, che era già lento in partenza (in attesa di incontrare i protagonisti alla fine del loro percorso) si è praticamente arrestato.


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Lyra Stark
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Inviato il 20 novembre 2013 14:39

Nella teoria tenderei a pensarla proprio come te, ma Martin adora stupire (o far incavolare, a seconda) il lettore, quindi chi lo sa. Magari ha barato pure in quel senso. Anzi, in un romanzo come le Cronache dove niente è come sembra, chiissà quali sorprese ci riserva il futuro.


E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.

 

A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.

 

When the snows fall and the white winds blow,

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Stark è grigio e Greyjoy è nero

Ma sembra che il vento sia in entrambi

 
 
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Inviato il 20 novembre 2013 16:58 Autore

Nella teoria tenderei a pensarla proprio come te, ma Martin adora stupire (o far incavolare, a seconda) il lettore, quindi chi lo sa. Magari ha barato pure in quel senso. Anzi, in un romanzo come le Cronache dove niente è come sembra, chiissà quali sorprese ci riserva il futuro.

 

In realtà Martin segue fedelmente le regole della buona scrittura. Sorprende proprio perchè le segue meglio di altri, non adagiandosi sugli stereotipi.

Una delle regole principali dice di far sempre soffrire l'eroe, e lui non manca di farlo in continuazione. Nessuna regola vieta di far "godere" i cattivi e nessuna vieta di far morire i personaggi principali, soprattutto se ne hai in ballo decine che possono portare avanti la storia.


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Inviato il 20 novembre 2013 21:38

Lasciare in sospeso la trama degli Estranei sarebbe stupido da parte di Martin, perché non avrebbe senso insistere tanto su un elemento del genere per poi non svilupparlo: è come se Il Signore degli Anelli partisse con il ritorno di Sauron a Mordor e poi si dedicasse unicamente a parlare dell'ascesa di Aragorn al trono di Gondor o delle magagne che combinano Saruman e Grima a Rohan. Senza contare che personaggi come Bran, Jon, forse Melisandre sembrano creati appositamente per svolgere una funzione fondamentale in questa lotta, come pure Daenerys se certe sue visioni fossero corrette.

Certo, è indubbio che Martin abbia dato una battuta d'arresto alla trama degli Estranei, e questo mi ha scontentato: poteva benissimo trovare un espediente narrativo per farci scoprire qualche particolare sugli Estranei, se proprio non voleva farli apparire in azione come effettivamente è successo in AFFC e in ADWD, magari far trovare a Sam dei tomi nella biblioteca dei GdN invece di descriverci il suo viaggio fino a Vecchia Città. Quello che mi preoccupa è come riuscirà in due soli libri a gestire una trama dove ci sono la battaglia per il Nord, la lotta per il trono, l'invasione di Aegon, la battaglia a Meereen, la discesa degli Estranei, le varie profezie di Azor Ahai/principe che fu promesso, il destino di personaggi come Jaime, Cersei e Ditocorto, la vendetta degli Stark, gli intrighi dei Maestri della Cittadella... perché, che siano cose aggiunte dopo o che aveva in mente fin da subito, dovrebbe portarle a termine tutte (poi essendo lo scrittore può anche fregarsene, ma visto che punta al capolavoro come ha affermato più volte dubito lascerà qualcosa in sospeso).


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Inviato il 21 novembre 2013 9:23

Infatti, non credo che la trama sugli Estranei verrà accantonata, ma finirà nel mare magnum di tutti gli altri filoni narrativi. Considerando tutto quello che Martin deve ancora sviluppare e spiegare, temo anche io che non potrà essere trattata col respiro che merita.


E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.

 

A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.

 

When the snows fall and the white winds blow,

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Stark è grigio e Greyjoy è nero

Ma sembra che il vento sia in entrambi

 
 
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Inviato il 21 novembre 2013 10:39 Autore

Infatti, non credo che la trama sugli Estranei verrà accantonata, ma finirà nel mare magnum di tutti gli altri filoni narrativi. Considerando tutto quello che Martin deve ancora sviluppare e spiegare, temo anche io che non potrà essere trattata col respiro che merita.

 

Non credo che Martin abbia perso il controllo.

I binari morti e semi-morti, aggiunti in un secondo momento, saranno chiusi velocemente (magari con delle morti) e quelli secondari utili, finita la divagazione, torneranno a riassorbirsi nei due binari principali.

 

Nell'ultimo libro tornerà a focalizzarsi sui veri protagonisti, e il loro percorso finale ci mostrerà quale fosse la trama originariamente concepita.


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