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Personaggi decisivi nella trama principale
M di Metamorfo
creato il 19 novembre 2013

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Metamorfo
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Inviato il 19 novembre 2013 0:10 Autore

Una discussione su quali nuovi personaggi è necessario inserire nella serie tv, mi ha stimolato questa domanda:

 

Tra le centinaia di personaggi creati da Martin, quali saranno quelli che avranno un ruolo fondamentale nelle due vicende principali (che probabilmente convergeranno), del Trono e degli Estranei?

 

Secondo me, soltanto pochi personaggi avranno importanza, quelli pensati fin dall’inizio da Martin e che sono legati a doppio filo alla trama principale. Tutti gli altri sono personaggi creati come contorno, con funzione di raccordo, per alimentare qualche sottotrama, o per allungare il brodo.

 

Provo a fare una mia lista di 20 personaggi che secondo me saranno rilevanti ai fini della storia che Martin sta raccontando: 9 fondamentali, 2 incognite e 9 significativi.

 

Fondamentali/decisivi:

 

Jon – Bran - Daenerys = Sono quelli con i superpoteri, i predestinati, i profetizzati. Finiranno coinvolti nella risoluzione della trama Estranei.

 

Arya - Tyrion = Sono gli altri protagonisti indiscussi (e lo saranno fino alla fine). Nel campo dei superpoteri/profezie potrebbero avere più frecce al loro arco di quanto paia ora (metamorfismo, targaryenitudine, possibilità di rientrare in profezie…).

 

Sansa - Jaime - = Anche loro troppo protagonisti per non avere una parte importante, almeno nel gioco del Trono.

 

Ditocorto - Varys = Sono le menti, coloro che indirizzano gli avvenimenti. Hanno avuto una parte importante finora, e probabilmente l’avranno fino alla fine.

 

 

Incognite:

 

Theon – Melisandre = Non sono sicuro su quanto sarà rilevante la loro parte.

 

 

Significativi ma non decisivi:

 

Stannis - Cersei – Bolton = Possono avere una parte considerevole nelle vicende politiche (anche se probabilmente la loro influenza cesserà prima del finale).

 

Brienne - Davos – Sam = Li definirei “aiutanti”: potrebbero avere la loro piccola parte nel sostenere a vario modo qualcuno dei personaggi fondamentali, o nell’indirizzare leggermente la trama, ma nulla più.

 

Sandor - Cat - Rickon = Potrebbero non avere neppure un ruolo minore, come potrebbero averne uno leggermente superiore a quanto al momento immaginabile.

 

 

Credo che tutti gli altri personaggi sparsi di varie Casate e varia natura si mostreranno bluff, la cui funzione sarà al limite dell'inutile: quando il gioco si farà duro, scopriremo che il loro cammino finiva in una strada senza uscita.

 

 

Voi come la vedete?


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Albert Stark
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Albert Stark
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Inviato il 19 novembre 2013 1:54

Più o meno sono daccordo, ma aggiungerei sicuramente tra i significativi un Greyjoy (Euron?), Arianne, Aegon.


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StarkTargaryen
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Inviato il 19 novembre 2013 9:13

Concordo con Metamorfo e Albert Stark, ma ci metterei anche qualcuna delle serpi delle sabbie, forse Sarella/Alleras (come molti pensano)


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Inviato il 19 novembre 2013 9:20

Concordo con Metamorfo e non credo si debba aggiungere altri personaggi altrimenti viene meno il presupposto sui fondamentali..... Secondo me tutti gli altri son di contorno.


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Lyra Stark
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Inviato il 19 novembre 2013 10:16

Sinceramente da uno scrittore come Martin non so proprio cosa aspettarmi. Dopo Ned nel primo volume, ha ampiamente dimostrato che nessuno è fondamentale a fini della trama. Per questo non sarei così convinta nemmeno della presunta "utilità" di Jon o Daenerys. A Martin piace stupire il pubblico, anche se ormai sta diventando molto prevedibile in questa sua accezione, quale sorpresa maggiore che vedere i 2 principali protagonisti defilarsi sempre più, un po' come è successo negli ultimi libri e magari rivelarsi 2 fluffe pazzesche? In fondo ho sempre pensato che quello che Martin vuole dare sia "un affresco" dell'umanità coi suoi vizi e virtù, motivo per cui sta incasinando la trama oltremaniera, senza risolvere uno solo degli interrogativi che ha aperto, ma anzi creandone di più. I singoli personaggi sono in realtà niente più che voci in un coro. In quest'ottica nessuno è decisivo .


E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.

 

A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.

 

When the snows fall and the white winds blow,

the lone wolf dies, but the pack survives

 

Stark è grigio e Greyjoy è nero

Ma sembra che il vento sia in entrambi

 
 
What do they say of Robb Stark in the North?
They call him The Young Wolf
They say he can't be killed...
 
A thousand years before the Conquest, a promise was made, and oaths were sworn in the Wolf's Den before the old gods and the new. When we were sore beset and friendless, hounded from our homes and in peril of our lives, the wolves took us in and nourished us and protected us against our enemies. The city is built upon the land they gave us. In return we swore that we should always be their men. Stark men!

 

 
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Metamorfo
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Inviato il 19 novembre 2013 12:03 Autore

 

 

Più o meno sono daccordo, ma aggiungerei sicuramente tra i significativi un Greyjoy (Euron?), Arianne, Aegon.

 

Concordo con Metamorfo e Albert Stark, ma ci metterei anche qualcuna delle serpi delle sabbie, forse Sarella/Alleras (come molti pensano)

 

 

Aegon potrebbe essere stato concepito fin dall'inizio. Secondo me, gli altri sono personaggi chiaramente inventati in un secondo momento, dunque non essenziali ai fini della trama. Tra l'altro, far svolgere ruoli importanti a personaggi molto minori come Sarella, Euron ed Arianne sarebbe un non sense letterario (sa maggior ragione se hai decine di personaggi più importanti a cui assegnare un ruolo significativo nella vicenda centrale).

 

La cosa importante da ricordare è che George voleva scrivere una trilogia, quindi qualcosa di molto più breve di quello che stiamo leggendo. Il nucleo centrale della trama è dunque molto più concentrato di quello che Martin ci sta, con una "illusione letteraria" mostrando. Allo stesso modo, i personaggi davvero attinenti alla trama che conta, sono pochi.

Tanti personaggi, tante sottotrame, si riveleranno binari morti, perchè affiancati in un secondo momento all'unico binario che va dall'inizio della storia alla sua conclusione.

 

Tante idee successive e il successo della saga lo hanno portato ad espandere il tutto, e c’è riuscito abbastanza bene perché è bravo e perché ha creato un mondo che gli permette di allargare la visuale senza annacquare troppo le vicende.

Il quarto e quinto libro sono chiaramente dei riempitivi o delle parti di trama essenziale ma allungate a dismisura: Martell, Greyjoy, Manderly, alcuni personaggi dell’Est, Quentyn, Compagnie mercenarie, vagabondaggi di Brienne, Reek, viaggio infinito di Tyrion, Dany sui cuscini, Jon alle prese coi problemi quotidiani della Barriera, ecc.

 

Molti personaggi sono stati creati ex novo per queste aggiunte, che ha anche un valore positivo perché con essa Martin può completare l’affresco del mondo che ha inventato.

 

Per la trama importante però, bisogna pensare a cosa aveva in mente Martin fin dall’inizio, perchè la trama di un romanzo è legata alle vicende dei (pochi) veri protagonisti.

Avrà avuto l’idea della Barriera e dei Guardiani, degli Estranei, dei Targ e dello scontro tra casate. Sono venuti gli Stark (i ragazzi, che sono i veri protagonisti), i Lannister e Daenerys.

Avrà aggiunto, inizialmente in maniera non dettagliata, le altre Casate + Varys e Ditocorto per complicare e dirigere le vicende.

 

Avrà immaginato la storia passata del mondo. Poi sarà passato a creare le linee fondamentali della trama fino al finale (per come conosciamo fino ad ora queste linee: il percorso di Dany all’Est da sorellina maltrattata a regina dei draghi, quello di Bran fino al suo destino oltre la Barriera, quello di Arya di sofferenza e vendetta fino a diventare un’assassina, il percorso di formazione/maturazione di Jon e le vicende di Tyrion).

Sarà arrivato ad immaginare la risoluzione della storia degli Estranei a partire da questi personaggi.

Poi si sarà occupato di far convergere questa vicenda con quella del Trono, trovando spazio a Sansa, Jaime, Theon (anche se quest’ultimo potrebbe aver avuto come scopo solo il tradimento e destinato a morire, e potrebbe essere stato resuscitato solo per allungare) e di un’altra manciata di personaggi che nel frattempo ha creato (Stannis, Mel, Sam...).

 

Quelli inseriti successivamente servono ad “accompagnare” la storia nella direzione scelta fin dall’inizio, a disegnare il mondo, a tenere le fila di sottotrame.



Maya
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Inviato il 19 novembre 2013 14:46

Sinceramente da uno scrittore come Martin non so proprio cosa aspettarmi. Dopo Ned nel primo volume, ha ampiamente dimostrato che nessuno è fondamentale a fini della trama. Per questo non sarei così convinta nemmeno della presunta "utilità" di Jon o Daenerys. A Martin piace stupire il pubblico, anche se ormai sta diventando molto prevedibile in questa sua accezione, quale sorpresa maggiore che vedere i 2 principali protagonisti defilarsi sempre più, un po' come è successo negli ultimi libri e magari rivelarsi 2 fluffe pazzesche? In fondo ho sempre pensato che quello che Martin vuole dare sia "un affresco" dell'umanità coi suoi vizi e virtù, motivo per cui sta incasinando la trama oltremaniera, senza risolvere uno solo degli interrogativi che ha aperto, ma anzi creandone di più. I singoli personaggi sono in realtà niente più che voci in un coro. In quest'ottica nessuno è decisivo .

 

 

Molto, molto d'accordo. Io immagino un finale senza né vincitori né vinti, ma soprattutto senza trono di spade... Non sono certa che tutto debba portare ad un "mega" sovrano su quella sedia di ferro.

 

Comunque, apro una parentesi, il più grande potere di Dany negli ultimi libri è stato farmi morire di sonno... non riesco mai a leggere un capitolo della sua storyline o anche solo ad esso collegato tutto in una volta!!!


"Il peccato più sciocco del diavolo è la vanità" (La ragazza nella nebbia - Donato Carrisi)

 

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Inviato il 19 novembre 2013 14:59

Io ho trovato gli ultimi due capitoli di Dany tra i più belli e interessanti degli ultimi due libri invece!!

fine OT

 

Io comunque non dico che un Euron o una Arianne saranno decisivi, ma significativi si...faranno qualcosa di importante (poi magari sono Victorian e Nymeria, ma penso più quelli che ho detto)

Comunque in generale sono d'accordissimo con te Metamorfo!!

 

Avrà immaginato la storia passata del mondo. Poi sarà passato a creare le linee fondamentali della trama fino al finale (per come conosciamo fino ad ora queste linee: il percorso di Dany all’Est da sorellina maltrattata a regina dei draghi, quello di Bran fino al suo destino oltre la Barriera, quello di Arya di sofferenza e vendetta fino a diventare un’assassina, il percorso di formazione/maturazione di Jon e le vicende di Tyrion).

Sarà arrivato ad immaginare la risoluzione della storia degli Estranei a partire da questi personaggi.

 

 

 


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Inviato il 19 novembre 2013 16:36

Personaggi come Ned Stark o Jeyne Westerling hanno dimostrato che non serve arrivare fino alla fine o durare a lungo per avere un ruolo importante, se non addirittura decisivo, nella trama. Nessuno si sognerebbe di dire che Jeyne è un personaggio protagonista e c'erano comunque tanti altri modi per far cadere Robb, ma per ciò che Martin aveva in mente il personaggio è stato importante. Quanto alle new entry degli ultimi due libri, Victarion potrebbe avere un ruolo decisivo per Daenerys e non limitarsi semplicemente a fornirle la flotta, l'ingresso di Euron nella lotta per il trono potrebbe avere conseguenze importanti, non parliamo poi dei Maestri della Cittadella che potrebbero collegarsi a tutto il discorso sulla magia e sui draghi e così via... e anche Quentyn potrebbe essere servito a qualcosa, con la sua morte potrebbe spingere Doran a non appoggiare Daenerys.


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Inviato il 19 novembre 2013 17:25 Autore

Feanor, se la metti giù così, diventano decisivi tutti, per esempio, anche Hodor che porta Bran, permettendogli il viaggio.

In realtà, il viaggio di Bran nasce nella mente di Martin, perchè Bran è fondamentale per quello che farà/diventerà. Hodor è uno strumento creato dopo per far sì che il viaggio del Bran "spezzato" sia possibile.

C'è da distinguere tra protagonisti e strumenti. I primi sono necessari alla storia, i secondi sono creati successivamente, e possono non esistere o essere intercambiabili.

Tra l'altro, Hodor è davvero fondamentale nella storia principale, perchè permette il viaggio (ma poteva essere sostituito da un carretto trainato) mentre Euron o Victarion o tanti altri, potrebbero rivelarsi falsi strumenti, rami morti.

 

Bisogna vedere le cose dal punto di vista dello scrittore. Secondo me, Ned, Cat e Robb non erano protagonisti nei primi pensieri di Martin, e magari l'ultimo neppure esisteva.


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Inviato il 19 novembre 2013 17:37

Tra l'altro, Hodor è davvero fondamentale nella storia principale, perchè permette il viaggio (ma poteva essere sostituito da un carretto trainato) mentre Euron o Victarion o tanti altri, potrebbero rivelarsi falsi strumenti, rami morti.

 

Potrebbero, hai detto bene. Ma potrebbero anche essere decisivi, è una cosa che si capirà solo nei prossimi libri.

Il fatto poi che certi personaggi magari all'inizio non erano nemmeno presenti nella mente di Martin (il che però può confermarlo solo Martin stesso) non significa niente, tu lettore leggi il prodotto finale, non le bozze dell'autore o i pensieri iniziali o lo scheletro della trama su cui ha iniziato a lavorare; quindi per me Martin può anche aver deciso di rendere Ned uno dei protagonisti del primo libro all'ultimo momento, un attimo prima di mettersi a scrivere, ma leggendo il libro si capisce che lui ha un ruolo fondamentale.

Tornando ai Greyjoy, visto che è nato tutto da lì: chi ci dice che non avesse in mente di inserirli fin da subito e che abbia rimandato al quarto libro perché intanto c'erano già altri filoni su cui concentrarsi e personaggi piuttosto importanti da eliminare, così da creare dei vuoti da colmare?


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Inviato il 19 novembre 2013 19:34 Autore

Provo a spiegarmi meglio con degli esempi (molto molto stupidi, lo premetto: solo per rendere l’idea).

 

Sono Martin, ho concepito lo scheletro della trama principale e i personaggi protagonisti (che la creano).

 

Ne prendo uno: Jon. Ho immaginato il suo percorso, e il suo finale: essendo mezzo Targ e mezzo Stark, è l’unico che può usare la spada Portaluce. Con essa colpirà al cuore il capo degli Estranei e tutti gli altri si scioglieranno come ghiaccioli al sole.

Decisiva è la presenza degli Estranei, di Jon, del suo essere speciale, e della spada.

Nella storyline di Jon avevo inizialmente pensato che la spada la trovasse Sam e gliela portasse.

 

CASO 1: BINARIO GIUSTO

A un certo punto, decido che ho voglia o necessità di creare una nuova sottotrama, nuovi personaggi. Allungare il racconto. O forse voglio dar vita a personaggi già abbozzati: non voglio tenerli sullo sfondo, voglio utilizzarli.

Che faccio? Tiro fuori tutta la faccenda dei fratelli Greyjoy (che non esistevano nel nucleo originario perché non necessari nella vicenda principale che voglio raccontare) e faccio in modo che Victarion rubi la spada a Sam e compia varie avventure, incontri altri personaggi, scali monti e navighi mari, fino a far arrivare, con le sua mani, la spada a Jon.

AH! Puoi dire tu. Vedi? Victarion è decisivo perché grazie a lui Jon ha avuto la spada con cui ha debellato gli Estranei!

Ma lo è veramente? La sua presenza nella storia era stata concepita fin dell'inizio? No.

 

CASO 2: BINARIO SEMI-MORTO

In realtà, avevo ideato fin dall’inizio che Jon uccide il Capo Estraneo metamorfizzandosi in esso (sempre in virtù del suo essere speciale) e uccidendosi. A un certo punto, voglio creare tutta la storyline dei fratelli Greyjoy. Preparo un punto di contatto fasullo: leggende su una fantomatica spada magica ammazzaEstranei. La faccio trovare a Victarion e gli faccio fare millemila avventure, con i lettori convinti che Vic sarà decisivo perché porterà la spada a Jon.

Alla fine, faccio arrivare la spada, effettivamente magica, a Sandor. Con essa, il Mastino può ammazzare l'altrimenti imbattibile Zombie-Montagna. Ho usato un espediente per dare un (finto) senso di decisività a Victarion, e per concludere invece la sottotrama dei fratelli Clegane.

Il lettore è deluso? No. Perché Victarion è un bel personaggio e le sue avventure sono state godibili. Inoltre, la vicenda di Jon si conclude lo stesso e in un modo inaspettato.

Victarion è un personaggio decisivo? No. La sua presenza nella storia era stata concepita fin dell'inizio? No.

 

CASO 3: BINARIO MORTO

Come il caso 2. Ma stavolta senza neppure intersecare una sottotrama. Alla fine, si scopre che la spada non era neppure magica. Il lettore pensava che sarebbe arrivata a Jon, invece Victarion la usa per attirare Euron, Aeron e Asha in una trappola e ucciderli tutti.

La spada finge un raccordo con la storia principale, ma in realtà serve soltanto per chiudere la sottotrama dei fratelli Greyjoy, che avrei potuto anche non creare mai, perché non ha influenza sulla mia storia principale.

Sto fregando il lettore? In un certo senso sì. Ma gli ho presentato una storia parallela interessante, personaggi vivi, una parte del mondo che arricchisce l’ambientazione. Non si lamenterà nessuno.

Ma Victarion è un personaggio decisivo? No. La sua presenza nella storia era stata concepita fin dell'inizio? No.

 

 

Se Victarion (ho usato lui come esempio, perchè lo hai citato) è in una delle tre situazioni di cui sopra, lo scopriremo.

Tutto ciò per dire che Martin ha creato centinaia di personaggi e tante sottotrame, e questo fa pensare che molti personaggi e sottotrame siano stati aggiunti in un secondo momento, con pochi o nulli punti di contatto con la vicenda principale. Ovviamente, non ci lascia capire che sono binari morti (sempre rispetto alla trama che ha concepito in origine e che coinvolge pochi personaggi).



Lord Beric
Custode dei Corvi Messaggeri
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Lord Beric
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Inviato il 20 novembre 2013 9:17

Se Martin si allarga ancora un po' secondo me inizieremo a chiederci se esiste ancora una "trama principale"... <img alt=" />

E non lo dico necessariamente in accezione negativa.


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Lord dei Pan di Stelle - Lord Comandante dei Peluche

The best fantasy is written in the language of dreams. It is alive as dreams are alive, more real than real... for a moment at least... that long magic moment before we wake.
Fantasy is silver and scarlet, indigo and azure, obsidian veined with gold and lapis lazuli. Reality is plywood and plastic, done up in mud brown and olive drab.
Fantasy tastes of habaneros and honey, cinnamon and cloves, rare red meat and wines as sweet as summer. Reality is beans and tofu, and ashes at the end.
Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
Why do our dreams become so much smaller when they finally come true?
We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
They can keep their heaven. When I die, I'd sooner go to Middle-earth.

 

[George R. R. Martin]

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Lyra Stark
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Inviato il 20 novembre 2013 12:01

Un po' lo stesso discorso che facevo io. L'impressione è quella di un racconto corale, immagine di un'epoca, di un modo di vivere e pensare filtrato attraverso vari punti di vista. L'intreccio principale - che poi apro la parentesi, c'è da chiedersi quale sarebbe - credo sia stato solo un mezzo per portare avanti questo quadro. Non a caso l'impressione generale è che Martin stia un po' cercando di allungare il brodo e stia cercando di destreggiarsi in qualcosa che forse è diventato difficile da gestire, soprattutto considerate le dietrologie e le aspettative dei lettori.


E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.

 

A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.

 

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A thousand years before the Conquest, a promise was made, and oaths were sworn in the Wolf's Den before the old gods and the new. When we were sore beset and friendless, hounded from our homes and in peril of our lives, the wolves took us in and nourished us and protected us against our enemies. The city is built upon the land they gave us. In return we swore that we should always be their men. Stark men!

 

 
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Feanor_Turambar
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Feanor_Turambar
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Inviato il 20 novembre 2013 12:17

Un po' lo stesso discorso che facevo io. L'impressione è quella di un racconto corale, immagine di un'epoca, di un modo di vivere e pensare filtrato attraverso vari punti di vista. L'intreccio principale - che poi apro la parentesi, c'è da chiedersi quale sarebbe - credo sia stato solo un mezzo per portare avanti questo quadro. Non a caso l'impressione generale è che Martin stia un po' cercando di allungare il brodo e stia cercando di destreggiarsi in qualcosa che forse è diventato difficile da gestire, soprattutto considerate le dietrologie e le aspettative dei lettori.

 

Anche io penso che il problema di Martin sia di essersi lasciato sfuggire di mano la storia, quando paragonano la saga a una soap opera non hanno certo tutti i torti...


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