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Riassunto AGOT70
di AryaSnow
creato il 06 novembre 2013


AryaSnow
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AryaSnow
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Guardiani della Notte

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Inviato il 06 novembre 2013 23:07 Autore

 

Nel cuore della notte, Jon sella il suo cavallo nella stalla, determinato a disertare dopo aver saputo della morte di Eddard Stark. Sam gli si para davanti per fermarlo, ma Jon parte lo stesso al galoppo, costringendo l’amico a spostarsi per non essere investito.

 

Allontanandosi dal Castello Nero insieme a Spettro, Jon pensa di procedere per la Strada del Re di notte e di allontanarsene all’alba per depistare gli inseguitori. Sa infatti che al risveglio gli altri Guardiani della Notte si accorgeranno della diserzione e partiranno per dargli la caccia. Si sente in colpa per aver dovuto deludere Jeor Mormont, ma questo non basta a dissuaderlo. Quando il Castello Nero sparisce dalla sua vista, Jon pensa al suo bisogno di vestiti nuovi, dato che i suoi abiti neri da Guardiano della Notte denunceranno a chiunque il suo stato di disertore. Sente nostalgia di Grande Inverno, ma sa anche di non poter sperare di trovarvi rifugio, essendo ormai diventato un fuorilegge. La scelta di fuggire è stata molto dolorosa, e Jon ha ben in mente la condanna a morte prevista per chi diserta, ma si sente in dovere di raggiungere il fratellastro Robb in guerra e combattere al suo fianco, in modo da essere ricordato come un vero Stark.

 

Preso tutti questi pensieri, Jon raggiunge Città della Talpa. Molti altri Guardiani della Notte ci si recano per far visita al bordello, senza però venir puniti per questo genere di trasgressione. Dopo essersela lasciata alle spalle, si ferma per far riposare il cavallo, mangiare e aspettare Spettro, che nel frattempo è rimasto indietro. Ad un tratto, sente uomini a cavallo avvicinarsi e si nasconde in un boschetto a lato della strada. Dalle voci, riconosce che si tratta dai suoi amici, venuti a cercarlo probabilmente grazie alla segnalazione di Sam. All’improvviso spunta Spettro, spaventando il cavallo di Jon e rivelandone così la presenza. Quando Jon esce dal nascondiglio, i ragazzi lo rimproverano per il suo gesto folle e gli ricordano il suo giuramento recitandoglielo tutti insieme. Poi lo circondano, impedendogli si scappare e costringendolo così a tornare al Castello Nero. Tuttavia Jon si ripromette di ritentare l’impresa in un secondo momento.

 

La mattina seguente, quando Jon sale nella stanza del comandante Jeor Mormont per portargli la colazione, quello gli rivela di essere a conoscenza della sua fuga notturna, avendolo fatto tenere sotto sorveglianza di nascosto. Gli assicura però che non ci sarà punizione, poiché Jon non ha ancora fatto in tempo ad allontanarsi molto e quindi può ancora non essere considerato un disertore. Per dissuaderlo dal riprovarci, gli fa un lungo discorso in cui spiega che la difesa del reame dai nemici oltre la Barriera è più importante delle guerre per il Trono di Spade. Gli rivela infine l’intenzione di avventurarsi in quelle terre con un gran numero di uomini della confraternita, tra cui sarà incluso anche Jon. E’ determinato a scoprire i pericoli che vi si nascondono e i motivi per cui molti ranger non hanno più fatto ritorno. Persuaso, Jon assicura al comandante di essere pronto a comportarsi de uomo dei Guardiani della Notte e promette non provare a disertare mai più.

 

 

 

la puntata ovviamente è la 10



Lord Beric
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Lord Beric
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Inviato il 07 novembre 2013 12:08

Lo trovo ottimo, solo un paio di correzioni minori:

 

 

 

Nel cuore della notte, Jon sella il suo cavallo nella stalla, determinato a disertare dai Guardiani della Notte dopo aver saputo della morte di Eddard Stark. Sam gli si para davanti per fermarlo, ma Jon parte lo stesso al galoppo, costringendo l'amico a spostarsi per non essere investito.

Allontanandosi dal Castello Nero insieme a Spettro, Jon pensa di procedere per la Strada del Re di notte e di allontanarsene all'alba per depistare gli inseguitori. Sa infatti che al risveglio gli altri Guardiani della Notte si accorgeranno della diserzione e partiranno per dargli la caccia. Si sente in colpa per aver dovuto deludere Jeor la delusione che sta infliggendo a Lord Mormont con il suo gesto, ma questo non basta a dissuaderlo. Quando il Castello Nero sparisce dalla sua vista, Jon pensa al suo bisogno di vestiti nuovi, dato che i suoi abiti neri da Guardiano della Notte denunceranno a chiunque il suo stato di disertore. Sente nostalgia di Grande Inverno, ma sa anche di non poter sperare di trovarvi rifugio, essendo ormai diventato un fuorilegge. La scelta di fuggire è stata molto dolorosa, e Jon ha ben in mente la condanna a morte prevista per chi diserta, ma si sente in dovere di raggiungere il fratellastro Robb in guerra e combattere al suo fianco, in modo da essere ricordato come un vero Stark.

Preso tutti questi pensieri, Jon raggiunge Città della Talpa. Molti altri Guardiani della Notte ci vi si recano per far visita al bordello, senza però venir puniti per questo genere di trasgressione. Dopo essersela lasciata alle spalle, si ferma per far riposare il cavallo, mangiare e aspettare Spettro, che nel frattempo è rimasto indietro. Ad un tratto, sente uomini a cavallo avvicinarsi e si nasconde in un boschetto a lato della strada. Dalle voci, riconosce che si tratta dai suoi amici, venuti a cercarlo probabilmente grazie alla segnalazione di Sam. All'improvviso spunta Spettro, spaventando il cavallo di Jon e rivelandone così la presenza. Quando Jon esce dal nascondiglio, i ragazzi lo rimproverano per il suo gesto folle e gli ricordano il suo giuramento recitandoglielo tutti insieme. Poi lo circondano, impedendogli si scappare e costringendolo così a tornare al Castello Nero. Tuttavia Jon si ripromette di ritentare l'impresa in un secondo momento.

La mattina seguente, quando Jon sale nella stanza del comandante Jeor Mormont per portargli la colazione, quello gli rivela di essere a conoscenza della sua fuga notturna, avendolo fatto tenere sotto sorveglianza di nascosto. Gli assicura però che non ci sarà punizione, poiché Jon non ha ancora fatto in tempo ad allontanarsi molto e quindi può ancora non essere considerato un disertore. Per dissuaderlo dal riprovarci, gli fa un lungo discorso in cui spiega che la difesa del reame dai nemici oltre la Barriera è più importante delle guerre per il Trono di Spade. Gli rivela infine l'intenzione di avventurarsi in quelle terre con un gran numero di uomini della confraternita, tra cui sarà incluso anche Jon. È determinato a scoprire i pericoli che vi si nascondono e i motivi per cui molti ranger non hanno più fatto ritorno. Persuaso, Jon assicura al comandante di essere pronto a comportarsi da uomo dei Guardiani della Notte e promette non provare a disertare mai più tentare mai più di disertare.

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Lord dei Pan di Stelle - Lord Comandante dei Peluche

The best fantasy is written in the language of dreams. It is alive as dreams are alive, more real than real... for a moment at least... that long magic moment before we wake.
Fantasy is silver and scarlet, indigo and azure, obsidian veined with gold and lapis lazuli. Reality is plywood and plastic, done up in mud brown and olive drab.
Fantasy tastes of habaneros and honey, cinnamon and cloves, rare red meat and wines as sweet as summer. Reality is beans and tofu, and ashes at the end.
Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
Why do our dreams become so much smaller when they finally come true?
We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
They can keep their heaven. When I die, I'd sooner go to Middle-earth.

 

[George R. R. Martin]


AryaSnow
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AryaSnow
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Guardiani della Notte

17764 messaggi
Inviato il 07 novembre 2013 13:08 Autore

Ok le modifiche. Correggo solo una svista.

 

 

Nel cuore della notte, Jon sella il suo cavallo nella stalla, determinato a disertare dai Guardiani della Notte dopo aver saputo della morte di Eddard Stark. Sam gli si para davanti per fermarlo, ma Jon parte lo stesso al galoppo, costringendo l'amico a spostarsi per non essere investito.

Allontanandosi dal Castello Nero insieme a Spettro, Jon pensa di procedere per la Strada del Re di notte e di allontanarsene all'alba per depistare gli inseguitori. Sa infatti che al risveglio gli altri Guardiani della Notte si accorgeranno della diserzione e partiranno per dargli la caccia. Si sente in colpa per la delusione che sta infliggendo a Lord Mormont con il suo gesto, ma questo non basta a dissuaderlo. Quando il Castello Nero sparisce dalla sua vista, Jon pensa al suo bisogno di vestiti nuovi, dato che i suoi abiti neri da Guardiano della Notte denunceranno a chiunque il suo stato di disertore. Sente nostalgia di Grande Inverno, ma sa anche di non poter sperare di trovarvi rifugio, essendo ormai diventato un fuorilegge. La scelta di fuggire è stata molto dolorosa, e Jon ha ben in mente la condanna a morte prevista per chi diserta, ma si sente in dovere di raggiungere il fratellastro Robb in guerra e combattere al suo fianco, in modo da essere ricordato come un vero Stark.

Preso tutti questi pensieri, Jon raggiunge Città della Talpa. Molti altri Guardiani della Notte vi si recano per far visita al bordello, senza però venir puniti per questo genere di trasgressione. Dopo essersela lasciata alle spalle, si ferma per far riposare il cavallo, mangiare e aspettare Spettro, che nel frattempo è rimasto indietro. Ad un tratto, sente uomini a cavallo avvicinarsi e si nasconde in un boschetto a lato della strada. Dalle voci, riconosce che si tratta dai suoi amici, venuti a cercarlo probabilmente grazie alla segnalazione di Sam. All'improvviso spunta Spettro, spaventando il cavallo di Jon e rivelandone così la presenza. Quando Jon esce dal nascondiglio, i ragazzi lo rimproverano per il suo gesto folle e gli ricordano il suo giuramento recitandoglielo tutti insieme. Poi lo circondano, impedendogli si scappare e costringendolo così a tornare al Castello Nero. Tuttavia Jon si ripromette di ritentare l'impresa in un secondo momento.

La mattina seguente, quando Jon sale nella stanza del comandante Jeor Mormont per portargli la colazione, quello gli rivela di essere a conoscenza della sua fuga notturna, avendolo fatto tenere sotto sorveglianza di nascosto. Gli assicura però che non ci sarà punizione, poiché Jon non ha ancora fatto in tempo ad allontanarsi molto e quindi può ancora non essere considerato un disertore. Per dissuaderlo dal riprovarci, gli fa un lungo discorso in cui spiega che la difesa del reame dai nemici oltre la Barriera è più importante delle guerre per il Trono di Spade. Gli rivela infine l'intenzione di avventurarsi in quelle terre con un gran numero di uomini della confraternita, tra cui sarà incluso anche Jon. È determinato a scoprire i pericoli che vi si nascondono e i motivi per cui molti ranger non hanno più fatto ritorno. Persuaso, Jon assicura al comandante di essere pronto a comportarsi da uomo dei Guardiani della Notte e promette di non tentare mai più di disertare.

 

 

Modificato il 05 July 2024 17:07

L
Lady Lyanna
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Lady Lyanna
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L

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Inviato il 07 novembre 2013 13:45

Perfetto, segnalo solo altre due piccole sviste :)

 

Nel cuore della notte, Jon sella il suo cavallo nella stalla, determinato a disertare dai Guardiani della Notte dopo aver saputo della morte di Eddard Stark. Sam gli si para davanti per fermarlo, ma Jon parte lo stesso al galoppo, costringendo l'amico a spostarsi per non essere investito.

Allontanandosi dal Castello Nero insieme a Spettro, Jon pensa di procedere per la Strada del Re di notte e di allontanarsene all'alba per depistare gli inseguitori. Sa infatti che al risveglio gli altri Guardiani della Notte si accorgeranno della diserzione e partiranno per dargli la caccia. Si sente in colpa per la delusione che sta infliggendo a Lord Mormont con il suo gesto, ma questo non basta a dissuaderlo. Quando il Castello Nero sparisce dalla sua vista, Jon pensa al suo bisogno di vestiti nuovi, dato che i suoi abiti neri da Guardiano della Notte denunceranno a chiunque il suo stato di disertore. Sente nostalgia di Grande Inverno, ma sa anche di non poter sperare di trovarvi rifugio, essendo ormai diventato un fuorilegge. La scelta di fuggire è stata molto dolorosa, e Jon ha ben in mente la condanna a morte prevista per chi diserta, ma si sente in dovere di raggiungere il fratellastro Robb in guerra e combattere al suo fianco, in modo da essere ricordato come un vero Stark.

Preso da tutti questi pensieri, Jon raggiunge Città della Talpa. Molti altri Guardiani della Notte vi si recano per far visita al bordello, senza però venir puniti per questo genere di trasgressione. Dopo essersela lasciata alle spalle, si ferma per far riposare il cavallo, mangiare e aspettare Spettro, che nel frattempo è rimasto indietro. Ad un tratto, sente uomini a cavallo avvicinarsi e si nasconde in un boschetto a lato della strada. Dalle voci, riconosce che si tratta dei suoi amici, venuti a cercarlo probabilmente grazie alla segnalazione di Sam. All'improvviso spunta Spettro, spaventando il cavallo di Jon e rivelandone così la presenza. Quando Jon esce dal nascondiglio, i ragazzi lo rimproverano per il suo gesto folle e gli ricordano il suo giuramento recitandoglielo tutti insieme. Poi lo circondano, impedendogli si scappare e costringendolo così a tornare al Castello Nero. Tuttavia Jon si ripromette di ritentare l'impresa in un secondo momento.

La mattina seguente, quando Jon sale nella stanza del comandante Jeor Mormont per portargli la colazione, quello gli rivela di essere a conoscenza della sua fuga notturna, avendolo fatto tenere sotto sorveglianza di nascosto. Gli assicura però che non ci sarà punizione, poiché Jon non ha ancora fatto in tempo ad allontanarsi molto e quindi può ancora non essere considerato un disertore. Per dissuaderlo dal riprovarci, gli fa un lungo discorso in cui spiega che la difesa del reame dai nemici oltre la Barriera è più importante delle guerre per il Trono di Spade. Gli rivela infine l'intenzione di avventurarsi in quelle terre con un gran numero di uomini della confraternita, tra cui sarà incluso anche Jon. È determinato a scoprire i pericoli che vi si nascondono e i motivi per cui molti ranger non hanno più fatto ritorno. Persuaso, Jon assicura al comandante di essere pronto a comportarsi da uomo dei Guardiani della Notte e promette di non tentare mai più di disertare.


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We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.


Lord Beric
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Inviato il 08 novembre 2013 17:25

Uppato.


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The best fantasy is written in the language of dreams. It is alive as dreams are alive, more real than real... for a moment at least... that long magic moment before we wake.
Fantasy is silver and scarlet, indigo and azure, obsidian veined with gold and lapis lazuli. Reality is plywood and plastic, done up in mud brown and olive drab.
Fantasy tastes of habaneros and honey, cinnamon and cloves, rare red meat and wines as sweet as summer. Reality is beans and tofu, and ashes at the end.
Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
Why do our dreams become so much smaller when they finally come true?
We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
They can keep their heaven. When I die, I'd sooner go to Middle-earth.

 

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