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Doppiaggio e Doppiatori
T di TheGoldfish
creato il 20 settembre 2013

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Manifredde
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Inviato il 21 settembre 2013 17:35

Io non sono un purista della lingua originale. Diaciamo che ci sono film e attori che vale la pena guardarli in originale e altri che vale la pena guardarli doppiati. Got ha un cast di tale livello che è stato molto più soddisfacente guardarlo in lingua. Under the Dome, invece, no.

Pulp Fiction ha un cast interessante, ma la resa di Ward è tanto spettacolare che lo vedrei doppiato anche se conoscessi l'inglese come conosco l'italiano: Jackson è un solido attore, ma in quel film Ward ti fa venire i brividi.

Ricordo di aver visto Braveheart in inglese. Ottima recitazione, ma devo dire che la traduzione italiana usava un linguaggio più raffinato e aulico, che preferivo vista l'ambientazione.

Fabio boccanera lo preferisco allo stesso, bravissimo Depp nel ruolo di Sparrow.

Se Got lo preferisco in lingua, Warehouse 13 lo preferisco tradotto, così come Eureka, forse perchè essendo commedie hanno potuto usare voci più adatte ai ruoli di quelle degli stessi attori. In compenso, Once Upon a Time lo preferisco in versione originale (merito anche del cast).

Questi esempi per dire che per me è una questione che va da caso a caso. Sono certo consapevole che, in ogni caso, si tratta di una modifica di un opera: alle volte è solo intrattenimento, e va bene così, altre volte è porcheria, e va anche meglio. Ma di quando in quando è arte.

Di sicuro, è spiacevole quando ci si trova costretti a ridoppiare un film per questioni tecniche o perchè la nuova edizione è più lunga. Incontri ravvicinati del terzo tipo è inascoltabile nella nuova edizione, e lo stesso vale per il Robin Hood di Reynolds, cosa che mi ha fatto anche pensare a come il doppiaggio sia un pò scaduto negli ultimi anni (cosa confermata da praticamente tutti loro nelle interviste del canale 'il mondo dei doppiatori'.

A proposito del film di cui sopra, penso che qui si possa parlare anche del martirio dei titoli italianizzati. Uno scempio. Titoli originali stupendi vengono banalizzati nei modi più assurdi. Motivo? Si pensa che lo spettatore medio italiano non sia capace di comprendere/memorizzare/introiettare un titolo che non sia da terza elementare. Purtroppo temo sia pure vero.


Sopravvaluti le intenzioni dei distributori: non vogliono venirci incontro, vogliono che siamo noi ad andare li. Carrey è un personaggio comico. Il film è un film onirico, complesso, introspettivo, psicanalitico, ... Quale descrizione avrebbe portato più spettatori al cinema? Io che dovrei dire? Stavo per perdermelo, perchè non avevo voglia di una commediola romantica... meno male che un mio amico mi ha detto di cosa si trattava veramente... <img alt=" />

Sweet Home Alabama che diventa Tutta colpa dell'amore... In un solo pessimo colpo ha perso di importanza: l'ambientazione del film, la colonna sonora (Sweet Home Alabama) che è ricorrente, e soprattutto il Titolo, che è assolutamente ingiustificato dalla trama.

Sarò violenta, ma queste sono barbarie e io le chiamo col loro nome.


Qui mi sento di spezzare una lancia in favore di queste scelte (anche se potrebbero essere fatte meglio): in USA Sweet Home Alabama ha un significato speciale, che ricorda la canzone, la lotta razziale, l'on the road etc etc. Non so di cosa parli il film, ma in generale, se i produttori americani scelgono titoli così intimamente legati alla loro storia e cultura, è naturale che si cerchi qualcosa di più 'neutrale' altrove. Fermo restando che il titolo italiano è osceno.


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Daenerys_
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Inviato il 22 settembre 2013 9:02

@Manifredde: Non sono d' accordo, a maggior ragione se viene scelto un titolo così significativo ed intimamente legato alla trama e a sentimenti tutti americani bisogna lasciare il titolo com'è; cambiarlo a che pro? Proteggere gli italiani abituati a Cento Vetrine da un ipotetico choc culturale?

Non credo proprio; davanti ad un titolo evocativo si ha il dovere di mantenerlo e se non si è all'altezza di capirlo ci si documenta.

Non capisco perchè si tenti sempre di livellare tutto ad altezza inferiore quando molte cose (in questo caso battute, riferimenti, titoli) sarebbero ottimo spunto di riflessione e documentazione.


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Inviato il 22 settembre 2013 10:38

Al contrario alcuni film doppiati e di cui avevo già visto l'originale, non mi hanno assolutamente deluso: Shining, Arancia Meccanica, Lost in Traslation, Il Silenzio degli Innocenti solo per citare alcuni che mi vengono adesso in mente.

Per dire "un'eresia", ho trovato più piacevole il doppiaggio di Giannini di Jack Torrance che la voce stessa di Nicholson.

 

Quelli erano altri tempi, purtroppo... anche il doppiaggio di Star Wars (la vecchia trilogia) è molto buono (al di là di qualche licenza "poetica" nell'adattare i nomi), addirittura molti (me compreso) ritengono che nel doppiaggio di Darth Vader Massimo Foschi sia stato superiore a James Earl Jones, ci ha messo quel pathos e quelle sfumature che nella versione americana mancano.

Giannini poi è un doppiatore che a me piace, come voce, non solo quando doppia Jack Nicholson ma anche in altri film come Barry Lyndon o Scent of Woman.

 

 

 

 

Sweet Home Alabama che diventa Tutta colpa dell'amore... In un solo pessimo colpo ha perso di importanza: l'ambientazione del film, la colonna sonora (Sweet Home Alabama) che è ricorrente, e soprattutto il Titolo, che è assolutamente ingiustificato dalla trama.

 

Sarò violenta, ma queste sono barbarie e io le chiamo col loro nome.

Qui mi sento di spezzare una lancia in favore di queste scelte (anche se potrebbero essere fatte meglio): in USA Sweet Home Alabama ha un significato speciale, che ricorda la canzone, la lotta razziale, l'on the road etc etc. Non so di cosa parli il film, ma in generale, se i produttori americani scelgono titoli così intimamente legati alla loro storia e cultura, è naturale che si cerchi qualcosa di più 'neutrale' altrove. Fermo restando che il titolo italiano è osceno.

 

Neanche io ho visto il film, ma credo che finché possibile certe "sfumature" contenute nel titolo debbano essere mantenute. Se poi la storia si ambienta in Alabama e la canzone omonima del film è ricorrente nella colonna sonora, a maggior ragione andava lasciato il titolo originale. Il problema è, appunto, come detto da altri prima, che il film è una commedia romantica e in Italia tutte le commedie romantiche devono avere titoli cretini.


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Inviato il 22 settembre 2013 11:03

@Manifredde: Non sono d' accordo, a maggior ragione se viene scelto un titolo così significativo ed intimamente legato alla trama e a sentimenti tutti americani bisogna lasciare il titolo com'è; cambiarlo a che pro? Proteggere gli italiani abituati a Cento Vetrine da un ipotetico choc culturale?

Non credo proprio; davanti ad un titolo evocativo si ha il dovere di mantenerlo e se non si è all'altezza di capirlo ci si documenta.

Non capisco perchè si tenti sempre di livellare tutto ad altezza inferiore quando molte cose (in questo caso battute, riferimenti, titoli) sarebbero ottimo spunto di riflessione e documentazione.

 

Pazza! Rischiare che poi un italiano su mille alzi il posteriore dal divano e, spinto dalla curiosità per un titolo, impari qualcosa su una poesia, sulla storia o sulla cultura di un'altra nazione? O addirittura, gli dei ci scampino, qualche parola di una lingua straniera?

 

 

 

Neanche io ho visto il film, ma credo che finché possibile certe "sfumature" contenute nel titolo debbano essere mantenute. Se poi la storia si ambienta in Alabama e la canzone omonima del film è ricorrente nella colonna sonora, a maggior ragione andava lasciato il titolo originale. Il problema è, appunto, come detto da altri prima, che il film è una commedia romantica e in Italia tutte le commedie romantiche devono avere titoli cretini.

 

 

Per titolare le commedie sentimentali, prendono il solito gruppo di 10/12 parole, le mettono in un barattolo, e ne estraggono 4. Mescolano a caso quelle 4 parole...et voilà.


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Inviato il 22 settembre 2013 12:25

@Metamorfo: Rido per non piangere!


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Albert Stark
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Inviato il 22 settembre 2013 13:09

@Manifredde: Non sono d' accordo, a maggior ragione se viene scelto un titolo così significativo ed intimamente legato alla trama e a sentimenti tutti americani bisogna lasciare il titolo com'è; cambiarlo a che pro? Proteggere gli italiani abituati a Cento Vetrine da un ipotetico choc culturale?

Non credo proprio; davanti ad un titolo evocativo si ha il dovere di mantenerlo e se non si è all'altezza di capirlo ci si DOCUMENTA.

Non capisco perchè si tenti sempre di livellare tutto ad altezza inferiore quando molte cose (in questo caso battute, riferimenti, titoli) sarebbero ottimo spunto di riflessione e documentazione.

Era quello che stavo per dire, se uno non sa, si può documentare (e magari apprendere una cosina nuova)...poi come dice Metamorfo purtroppo è un illusione che lo facciano...ma oggigiorno con internet sarebbe anche facilissimo e velocissimo farlo!!


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Inviato il 23 settembre 2013 14:10

@Manifredde: Non sono d' accordo, a maggior ragione se viene scelto un titolo così significativo ed intimamente legato alla trama e a sentimenti tutti americani bisogna lasciare il titolo com'è; cambiarlo a che pro? Proteggere gli italiani abituati a Cento Vetrine da un ipotetico choc culturale?

Non credo proprio; davanti ad un titolo evocativo si ha il dovere di mantenerlo e se non si è all'altezza di capirlo ci si documenta.

Non capisco perchè si tenti sempre di livellare tutto ad altezza inferiore quando molte cose (in questo caso battute, riferimenti, titoli) sarebbero ottimo spunto di riflessione e documentazione.

 

Ma il film, di per sé, richiede anche allo spettatore americano di fare ricerche? Perché il target di un'opera é comunque un elemento da prendere in considerazione. Se facessimo una commedia leggera in italia con un personaggio che riguardo ad una strada dice 'Mi sembrava di essere sulla Salerno-Reggio Calabria', davvero vi aspettereste dallo spettatore americano una ricerca su Internet per capire la battuta? É piú importante rispettare il riferimento culturale, o l'immediatezza della battuta? Credo che in alcuni casi sia l'uno, in altri il secondo.

Altrimenti si finisce per non rispettare l'opera comunque, visto che l'intenzione chiara era di una battuta veloce e poco impegnativa. É da quando esiste doppiaggio e traduzione che si devono affrontare queste scelte, e nessuno al mondo che lavori in questo campo ha mai potuto prendersi il lusso di partire da un atteggiamento purista...

 

Che poi spesso (molto spesso) si esageri sono assolutamente d'accordo.

 

Ad esempio noto che in Warehouse 13 le battute di Lattimer sono talvolta incomprensibili o quasi nei sottotitoli: aspettarsi che lo spettatore italiano debba documentarsi ad ogni battuta del simpatico agente mi sembra davvero stupido.


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