Ieri si è spento a 84 anni dopo una lunga malattia, come certamente avrete sentito, Don Andrea Gallo il cosiddetto "prete della strada". Ho avuto la fortuna anni fa di conoscerlo brevemente quando venne a Torino nella Chiesa di Don Bosco, lui d'altronde aveva iniziato tra i Salesiani il suo percorso spirituale e non poteva che essere così vista poi la via che ha seguito per tutta la sua vita. Apro questo post per onorare la sua figura che ha visto in Genova il cuore della sua opera ma anche altrove ha lasciato un solco profondo. Penso che poche persone come lui abbiano davvero incarnato quello che un sacerdote dovrebbe essere per la comunità, ovvero un pellegrino tra gli ultimi, tra i poveri e i bisognosi i derelitti, tra i malati e le persone come tossicodipendenti o prostitute che pur imboccando una strada sbagliata nella vita hanno trovato in lui un'ancora di salvezza. Lascio da parte il fatto che venisse da alcuni soprannominato il prete rosso o comunista, se stare in mezzo agli ultimi come diceva Cristo è comunista allora Gesù "lo era". Aveva delle posizioni sul divorzio, le droghe leggere e i gay che erano naturalmente in contrasto con le gerarchie vaticane ma è stato avverso dalle alte sfere del clero non solo per questo ma proprio per l'essenza della sua opera credo. Probabilmente a molti nella curia dava fastidio. La sua scomparsa oggi ad esempio sul giornale dei Vescovi italiani Avvenire viene messa in secondo piano a dimostrazione che non era amato nelle alte sfere, eppure quanti come lui hanno davvero seguito la lettera del Vangelo? Una persona straordinaria genuina a volte sopra le righe e spero ardentemente, come credente ma non come praticante, che la "nuova" Chiesa di Papa Francesco sappia almeno dopo la morte valorizzare Don Gallo magari proclamandolo quantomeno beato.

CI MANCHERAI DON!!

Mi piaceva molto e penso che sarà una voce di cui si sentirà molto la mancanza.

Piaceva moltissimo anche a me, e mi mancherà: uno dei pochi preti che rispettavo ed a cui avrei voluto stringere la mano.

E che aveva uno splendido senso dell'umorismo....come quando disse che "l'Italia è uno spledido paese bagnato da tre mari, e prosciugato da Tremonti"...

Persona per bene, fuori dal coro.

In Vaticano staranno brindando.

Premetto che non sono credente e nutro ormai da tantissimo tempo un sentimento di forte ostilità per la Chiesa.

Eppure, Don Gallo era una di quelle persone capace di rendere parole come "Chiesa", "cristiano", "sacerdote", delle parole belle da sentire, da vedere, da pronunciare (persino per uno come me). Un uomo dotato di una straordinaria carica di umanità, capace di mettere d'accordo credenti e non, in nome di quei valori che lui e pochissimi altri hanno avuto il coraggio di mettere in pratica come il Gesù in cui credono. Un Gesù al quale più di tutti lui è stato vicino, nell'esempio portato dalla sua vita, prima ancora che dalle sue parole (come dovrebbero fare tutti gli uomini e le donne di Chiesa).

Mi mancherai, Don Gallo. Non posso pregare per te, non ne sono capace, ma spero con tutto il cuore che, se il Dio in cui tu credevi esiste veramente, tu ora sia lassù con lui, a fumare il tuo solito sigaro, a tifare il tuo Genoa e a lanciare qualcuna delle tue famose battute, magari in compagnia del tuo amico Fabrizio De Andrè .

magari proclamandolo quantomeno beato

E perchè scusa?

 

magari proclamandolo quantomeno beato

 

E perchè scusa?

 

Come perchè... per il classico motivo per cui la Chiesa proclama i beati: avere un ritorno in popolarità e consenso, è ovvio.

 

 

magari proclamandolo quantomeno beato

 

E perchè scusa?

 

 

Come perchè... per il classico motivo per cui la Chiesa proclama i beati: avere un ritorno in popolarità e consenso, è ovvio.

 

Almeno proclamandolo beato gli daranno il riconoscimento per una vita dedicata agli ultimi mentre in vita lo hanno sempre o contrastato o ghettizzato come sacerdote. Sarebbe un risarcimento postumo quantomeno.

Vedere come fosse un esempio per tanti non credenti è dire tutto.Sinceramente non ho avuto voglia di parlarne per questi giorni, è stato un colpo proprio duro ed è difficile articolare i pensieri.E' stato una guida e un ideale per tante persone, spero che la sua bandiera non rimanga in terra.

Più che la beatificazione, servirebbe un riconoscimento per tutto quello che ha fatto per aiutare indiscriminatamente ogni persona, qualcuno che dica "aveva ragione lui, avevamo torto noi". Non penso che accadrà.Hasta siempre Don.

Vedere come fosse un esempio per tanti non credenti è dire tutto.Sinceramente non ho avuto voglia di parlarne per questi giorni, è stato un colpo proprio duro ed è difficile articolare i pensieri.E' stato una guida e un ideale per tante persone, spero che la sua bandiera non rimanga in terra.

 

Più che la beatificazione, servirebbe un riconoscimento per tutto quello che ha fatto per aiutare indiscriminatamente ogni persona, qualcuno che dica "aveva ragione lui, avevamo torto noi". Non penso che accadrà.Hasta siempre Don.

 

Ma con Papa Francesco magari potrebbero beatificarlo, sempre che la curia non faccia una strenua opposizione altrimenti anche se il Papa fosse d'accordo la vedrei dura. Quello che mi ha sempre fatto male è proprio questa avversità che le alte gerarchie hanno sempre avuto contro Don Gallo. Come già detto alcune sue posizioni chiaramente erano in rotta di collisione con il pensiero dominate ed ortodosso della Chiesa Cattolica, tuttavia la sua opera ha seguito la lettera del Vangelo come pochi porporati potrebbero dire di aver fatto e probabilmente per questo dava grande fastidio ai vertici. Vedevano in lui una manifestazione di come la Chiesa dovrebbe essere davvero e che loro non sarebbero mai stati in grado di emulare nelle loro vesti pregiate e nei loro palazzi lussuosi e quindi era una presenza ingombrante ai loro occhi.

Come perchè... per il classico motivo per cui la Chiesa proclama i beati: avere un ritorno in popolarità e consenso, è ovvio.

 

Per Don Gallo non c'è pericolo: l'unico quotidiano a non mettere la notizia della sua morte in prima pagina è stato Avvenire, che l'ha schiaffato in 13 pagina.

 

Come perchè... per il classico motivo per cui la Chiesa proclama i beati: avere un ritorno in popolarità e consenso, è ovvio.

 

 

Per Don Gallo non c'è pericolo: l'unico quotidiano a non mettere la notizia della sua morte in prima pagina è stato Avvenire, che l'ha schiaffato in 13 pagina.

 

Si l'avevo già visto. Una autentica vergogna. Il quotidiano cattolico più importante d'Italia che non mette in prima pagina la scomparsa di un sacerdote come Don Gallo! Ma non è una sorpresa, anche le pietre sanno che la CEI non lo sopportava. Poi si domandano come mai moltissimi credenti hanno perso fiducia nella Chiesa. Quando uno come Don Gallo che nella sua vita era la manifestazione lampante di come il sacerdozio andrebbe vissuto non viene portato dalla Chiesa come un esempio ma piuttosto come un reietto da allontanare allora come si può avere fiducia? La cosa che mi dispiace e che i vescovi italiani sono in larga parte l'ala più oscurantista della Chiesa, quelli che più di altri fanno politica senza dirlo ma sottobanco e che con i politici hanno un rapporto molto stretto a livello di quasi tutti i partiti. Don Gallo almeno le sue idee le esprimeva liberamente e se cantava Bella Ciao questo era una cosa che andava a suo onore visto che fu partigiano e non certo se ne doveva vergognare, magari invece si dovrebbero domandare molti cardinali del bel paese se hanno la coscienza pulita e se conducono una vita irreprensibile.

Quindi per essere un buon prete bisogna essere comunisti?