sono d'accordo con Ellaria..per fortuna donne e uomini non sono uguali nei loro rispettivi generi, però penso che spesso sia proprio la società, composta dagli stessi, a voler paradossalmente inglobare e fossilizzare i generi in determinate caratteristiche per semplificare la visione delle cose.
Per quanto riguarda il rifiuto della maggior parte delle donne di oggi di essere Lady, penso dipenda dall'errata, imho, concezione che essere una Lady sia sinonimo di donna di altri tempi, come se oggi essere donne, femminili nel senso di gentili e delicate nell'esprimere se stesse, sia qualcosa di antiquato. Sembra quasi che una donna moderna debba essere maschia, aggressiva, competitiva, orgogliosa di essere indipendente(cosa che trovo ridicola quando vedo che le stesse poi si affidano ai propri genitori per la gestione della casa e dei figli),soprattutto dagli uomini, come se essere emancipata significhi essere tutto questo. Personalmente credo ci sia il bisogno di trovare il giusto equilibrio, per come la vedo, una donna può essere emancipata anche senza snaturarsi, perdendo dolcezza e femminilità, e senza dover a sua volta denigrare il povero uomo, la cui figura come io credo, è importante quanto quella di una donna.
@ Suocero
Hai ragione , nel mio discorso io ero partita dal presupposto che con "lady" ci si riferisse a ragazze molto femminili e con " maschiacci " a ragazze che lo sono un po' meno !
"Pensavo che il mio canto fosse solo all'inizio quel giorno, invece era quasi alla fine"
@ Suocero
Hai ragione , nel mio discorso io ero partita dal presupposto che con "lady" ci si riferisse a ragazze molto femminili e con " maschiacci " a ragazze che lo sono un po' meno !
Effettivamente nelle cronache il primo concetto di "lady" che ci viene presentato è quello di Sansa ne "Il trono di spade"
forse è per questo che molte barrieriste tendono subito a specificare di non essere tanto lady, quanto più vicine ad Arya o Ygritte, certamente più indipendenti e moderne nel modo di pensare.
La mia è una situazione un pò diversa nel senso che per buona parte dell'infanzia ho desiderato essere un maschio anzichè una femmina, crescendo le cose si sono sistemate ma resto una donna priva di tanti vezzi femminili.
Premetto che non ho letto le 50 sfumature ecc., l'ho giusto sfogliato al supermercato ma mi basta (e avanza).Se invece si usa lady per indicare la nobildonna, allora credo che 50 sfumature di quellochesivuole non sia esattamente una serie di libri per ragazzine altolocate vecchio stile, mentre le storie dei cavalieri - paradossalmente - sono quanto più letteratura rivolta a pubblico femminile ci possa essere mai stato.
Da quel che ho visto è un libro melenso e romantico quant'altri mai, non importa che cosa descrive, è il modo in cui lo descrive; una specie di Harmony condito con un pizzico di peperoncino ( ma poco, poco che per carità non dia fastidio).
Essendomi sciroppata, anche in gioventù, libri molto piu tosti, veri classici del genere, questo libro a me fa ridere.
Ed è un'altra prova di quello che dicevo, tanta ostentata libertà di comportamento anticonformista, tanta pretesa disinvoltura sessuale e alla fine per che cosa?
Per un modello di donna falso e zuccheroso quanto le eroine di Liala.
Insomma socialmente noi donne ci siamo molto evolute, il problema è che lasciandoci alle spalle vecchie tradizioni collegate ad un mondo pre industriale e contadino, che ci penalizzavano ed andavano buttate via, lo concedo, per far prima abbiamo buttato via tutto quanto.
Molte di noi adesso non sanno più chi sono e la società non le aiuta: non è facile fare magari il dirigente di azienda e poi spupazzarsi il bebè e stirare le camicie.
Io vorrei che alle mie figlie e nipotine virtuali venisse offerto un mondo dove puoi essere femmina a letto e persona sul lavoro, dove avere un figlio fosse gioia e diritto, non fonte di preoccupazioni economiche e psicologiche, dove si potesse lavorare all'uncinetto mentre si guarda un incontro di pugilato, dove le scarpe carine non fossero sempre una tortura per i piedi se vuoi fare una passeggiata di un chilometro, dove l'intelligenza di una donna, che è diversa non inferiore a quella maschile, venisse riconosciuta per quello che è, intuizione geniale e sintesi e non analisi matematica.
Dove ho il diritto di battermi con l'energia dei Clegane, ma per il diritto di essere debole.
Io ci ho provato: sono stata molto felice.
Dipende cosa si intende con "lato maschile"... Certe cose possono semplicemente essere dovute al carattere e alle inclinazioni personali (penso a me che ho il romanticismo di un cucchiaino e sono iper razionale, ma non mi sento per nulla un maschiaccio), e magari sono quelle che uno mette nella presentazione... Se invece parliamo di intraprendenza, aggressività e cose di questo tipo allora è vero, c'è questa tendenza, anche se mi sembrano atteggiamenti piuttosto forzati e non dovuti a un reale desiderio di cambiamento da parte della donna in questione... Poi come dicevate anche la società ha una certa influenza...Noto che il 95% delle ragazze che si iscrivono qui sul forum, ci tengono a mettere in chiaro (nella presentazione o altrove) che non sono delle Lady. Lo fanno con un certo orgoglio, e molte ostentano il loro lato maschile, affermando di essere dei "maschiacci". Sembra la versione Martiniana del "Non sono una signora" della Bertè.
Che nelle nuove generazioni le differenze tra i sessi si stiano assottigliando, è evidente: le ragazzine si stanno mascolinizzando negli atteggiamenti e i ragazzini si femminilizzano.
Però, tra le ragazze di cui parlo sopra, ce ne sono parecchie che non sono giovanissime.
Sui possibili motivi mi trovo d'accordo con Millika:
Per quanto riguarda il rifiuto della maggior parte delle donne di oggi di essere Lady, penso dipenda dall'errata, imho, concezione che essere una Lady sia sinonimo di donna di altri tempi, come se oggi essere donne, femminili nel senso di gentili e delicate nell'esprimere se stesse, sia qualcosa di antiquato. Sembra quasi che una donna moderna debba essere maschia, aggressiva, competitiva, orgogliosa di essere indipendente(cosa che trovo ridicola quando vedo che le stesse poi si affidano ai propri genitori per la gestione della casa e dei figli),soprattutto dagli uomini, come se essere emancipata significhi essere tutto questo. Personalmente credo ci sia il bisogno di trovare il giusto equilibrio, per come la vedo, una donna può essere emancipata anche senza snaturarsi, perdendo dolcezza e femminilità, e senza dover a sua volta denigrare il povero uomo, la cui figura come io credo, è importante quanto quella di una donna.
E concordo soprattutto sul fatto che una donna può essere emancipata senza snaturarsi, essere indipendente non significa per forza essere maschile!
Come lo spiegate? Reazione all'ideale della donna debole e indifesa che avrebbe bisogno dell'uomo per ogni cosa? Alla donna che dovrebbe essere precisina e sempre "a posto"? Desiderio di emancipazione, insomma?
Non ricordo cosa scrissi nella mia presentazione (all'epoca avrò avuto 16 anni), di solito butto giù cose a caso... comunque chiunque mi conosca sa che ci tengo a specificare di non essere una shampista dedica a gossip e storie romantiche, appassionata di moda e cose così.Quindi se per Lady si intende la ragazzina che guarda i programmi di canale 5, quando facevo il liceo sì che volevo fosse chiaro di non averci nulla a che fare.
Perché?
Per anni mi son dovuta sentire risatine e sfottò da parte delle suddette "Lady", al punto che girava la voce che fossi lesbica (stralol, se mai ho avuto una certezza nella vita...), e francamente sono orgogliosa di non essere stata una tale deficiente.
Poi come mai a me piacciano cose tradizionalmente maschili come videogiochi, sci-fi e fantasy, film d'azione, sappia fare "l'uomo di casa" e non "la donna di casa", boh... in parte sarà per il fatto che praticamente mi ha cresciuta mio padre sin dalle scuole elementari, e lui mi portava a comprare attrezzi da giardinaggio, bricolage, a pagare bollette&co, parlare con geometri e falegnami, andavamo in campagna... e in generale sono stata abituata a dovermi occupare degli altri, non a essere quella "protetta".
Ma questo non è certo in contrasto con la mia presenta femminilità, sfido chiunque a dire che fisicamente o come mi vesto e parlo io sembri un uomo (okay, i rutti a comando li so fare, con papà facevamo delle belle gare, ma evito con cura di farli in pubblico " /> ).
ma sei Asha Greyjoy!!!! " />
In una delle ultime discussioni a cui ho risposto recentemente ho scritto che sono "un po' sognatrice come Sansa e un po' maschiaccio come Arya" quindi sento di dover spendere qualche parolina ^^
una parte di me vorrebbe essere una Lady, ma l'altra si rifiuta categoricamente di entrarci.
Qui mi trovo d'accordo con Lady Robyn! In realtà sono una ragazza molto tranquilla, per maschiaccio non intendo che vado in giro a fare a cazzotti XD Anzi spesso mi hanno detto che sarei una perfetta donna di casa (capirai, al giorno d'oggi sembra che qualcuno si sorprenda davvero se vede una ragazza capace di districarsi tra i fornelli). Ho la mia parte da "Lady" se così vogliamo dire, che non mi dispiace perchè dopotutto sono fatta così..non sono mai stata tanto romantica (pur amando, ad esempio, i romanzi di jane austen e spesso penso che quell'epoca non mi sarebbe dispiaciuta per viverci) e i miei gusti, ad esempio, in cinema o lettura non sono proprio da Lady intesa in senso martiniano. Qui mi trovo d'accordo con quello che ha detto Fiacca..nonostante il carattere, spesso i gusti fanno pensare un po' a un maschiaccio ma ancora mi chiedo come, nel 2012, ci possano essere certe distinzioni che sanno tanto di "il rosa è per le femminucce e il blu per i maschietti".una volta per essere donna dovevi avere un uomo. Ora per essere donna basta essere se stesse
Piuttosto rifiuto l'idea che una donna per essere tale debba aver bisogno di un uomo. Nonostante il mio lato lady questa è una cosa che non accetto. Ogni tanto mi viene da ridere pensando a mia nonna che un giorno sembrava davvero..dispiaciuta? Sbalordita? non saprei dirlo, insomma per il fatto che alla veneranda età di 21 anni fossi senza fidanzato. Insomma per sentirmi in pace con me stessa a 21 anni devo avere per forza il fidanzato? Vabbè mi sono limitata a sorridere perchè dopotutto le nonne pensano ancora con la mentalità del loro tempo..
Comitato L'Allegra Compagnia di Frittella Dolci e Affini: Paige91 Guardia della Glassa Reale
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Da un punto di vista puramente teorico mi sembra ch l'argomento più ampio sottostante alla discussione sia l'identità di genere.
Discutere dell'identità di genere pone almeno due problemi:
1) Definire cosa voglia dire essere maschio ed essere femmina.
2) Capacità di collocare la propria identità all'interno del quadro di riferimento di cui sopra.
Questo comprende sia conoscere (più o meno) profondamente sé stessi sia essere capaci di valutarsi rispetto a quei parametri.
Mi sembra che entrambi questi problemi siano estremamente difficili da risolvere.
Però credo che in realtà il tema principale sia quello di un'identità che fa soffrire perché ci si è costretti dentro.
Penso che discussioni di tipo socio-politico, psico-sociale o altro possano solo fornire un quadro di quelli che pensiamo siano i cambiamenti in atto nella società.
Secondo me il punto invece è che bisognerebbe proprio smetterla di accettare di essere chiusi in identità .
Con "chiusi in identità" intendo sia processi di accettazione( per es. mi riconosco in una Lady e sto attenta a comportarmi sempre per bene) sia processi di rifiuto e/o ribellione (non voglio essere una Lady, faccio il maschiaccio, che è il caso più evidente e banale).
A mio parere, il problema principale delle identità rigide e pre-costruite, che poi alla fine sono le etichette, è che persino chi crede di esserne completamente fuori si ritrova a dover fare i conti con esse, che gli piaccia o meno.
In questo senso credo che la soluzione sarebbe semplicemente (semplice, ma non facile) cercare di più dentro noi stessi per capire quali sono i nostri sogni, i nostri desideri; cercare di comprendere meglio chi siamo, piuttosto che preoccuparsi di aderire a modelli proposti da qualcun altro, che in questa fase storico-culturale derivano principlamente dai mass media, ma che possono comprendere anche il parere delle comari del paesino in cui si vive, della nonna, dei genitori, del gruppo di amici( criteri che valevano anche 50 o 100 anni fa) etc.
Esempio principalmente di ambito maschile: la depilazione.
è difficilissimo capire se mi depilo perché io effettivamente mi piaccio di più così o se la vivo come un'imposizione stupida, che per me non alcun senso ma va fatta perché altrimenti "non mi guarda nessuna". Se è il primo caso faccio senz'altro bene a farlo, se è il secondo depilarmi mi renderebbe infelice. Ma aggiungo anche questo: secondo me depilarsi può essere una buona idea se, pur non piacendoti, ti fa sentire più sicuro di te stesso, purché questa scelta non sia vissuta come un qualcosa di fondamentale per la mia autostima ma una semplice facilitazione.
Altro esempio:
Dal mio punto di vista , una ragazza che è una Lady può sia essere poco interessante (una "tipa" noiosa e perfettina) sia una ragazza molto attraente che ha fascino, un modo di fare elegante e delicato.
In ogni caso non è la persona che deve derivare dalla definizione, ma la definizione che si deve attagliare alla persona, e che non rappresenta niente di più che un nome.
ebbravo il metà lupo!
PS e l'altra ,metà cos'è? " />
Ecco, questo è il tipico ragionamento che potrebbe fare mia nonna (e verosimilmente fa, ma non a me per fortuna!). Trascurando il dettaglio che lei si è sposata intorno ai 30. Con questo intendo dire solamente che la nonna spesso rivende un modello di mondo fatto da principi&pricipesse che però non esisteva più nemmeno 100 anni fa, chi scriveva a metà dell'ottocento "La donna è mobile, qual piuma al vento" chissà a che (o chi) stava pensando....Piuttosto rifiuto l'idea che una donna per essere tale debba aver bisogno di un uomo. Nonostante il mio lato lady questa è una cosa che non accetto. Ogni tanto mi viene da ridere pensando a mia nonna che un giorno sembrava davvero..dispiaciuta? Sbalordita? non saprei dirlo, insomma per il fatto che alla veneranda età di 21 anni fossi senza fidanzato. Insomma per sentirmi in pace con me stessa a 21 anni devo avere per forza il fidanzato? Vabbè mi sono limitata a sorridere perchè dopotutto le nonne pensano ancora con la mentalità del loro tempo..
Tornando ai giorni nostri, essendo che maschi e femmine ricevono la stessa educazione è normale si comportino in maniera più simile. Ma questo si inserisce in un contesto più ampio. L' "ordine cosmico" di tradizione medievale, in cui ognuno aveva un determinato ruolo nel mondo non esiste più (viviamo in una cività caotica!). Quindi tutta una serie di differenze "comportamentali" che conseguivano da quello non c'è più. Altre differenze permangono.
Tra l'altro, leggendo sopra, non possono non venirmi in mente alcune tipe "faccio il maschiaccio", trasformatesi in Lady-Sansa (in via definitiva, ndr) nel giro di uno schiocco di dita, appena apparso all'orizzonte il principe azzurro (o qualcuno che si spacciava per tale). Sta cosa del "maschiaccio" mi sembra un po' un "artefatto sociale" (intendo "recito un ruolo").
ma sei Asha Greyjoy!!!! " />
io i dannati totani non li ho mai sopportati, eppure sempre in mezzo ci finisco, com'è possibile " /> ?