E' vero, uomini e donne sono diversi, la società ha funzionato per millenni in chiave maschilista, e di solito le donne - almeno quelle che conosco io - sono più intelligenti di noi maschietti..E quindi sono riuscite a conquistare il diritto di voto, il diritto alla stessa retribuzione degli uomini, quando svolgono la stessa mansione. Quindi parità di diritti e di doveri, per fortuna la storia non torna indietro.
Qualche ora fa ho assistito ad un episodio che mi fa riconsiderare la parità di diritti. Va bene il voto, va bene lo stipendio, ma la patente?
Oggi pomeriggio ero in macchina con tre mie amiche, stavo sul sedile posteriore. Le tre si sono messe a chiacchierare, ed ho notato una cosa inquietante. Quando una donna parla con una o più donne, non si acontenta di valutare il tono della voce per capire cosa c'è al di là delle parole. No, lei deve guardare negli occhi l'interlocutrice, e per questo una macchina con più donne a bordo è un pericolo.. Va bene truccarsi, farsi le sigarette o inviare msg quando si guida - le ultime due cose le ho fatte anch'io- ma la multiconversazione...... " />
le donne - almeno quelle che conosco io - sono più intelligenti di noi maschietti..E
Molto fortunato con le donne o molto sfortunato con gli uomini? " />
le donne - almeno quelle che conosco io - sono più intelligenti di noi maschietti..E
Molto fortunato con le donne o molto sfortunato con gli uomini? " />
Politically correct.... e poi di solito è vero. E l'intelligenza è sopravvalutata " />
le donne - almeno quelle che conosco io - sono più intelligenti di noi maschietti..E
Molto fortunato con le donne o molto sfortunato con gli uomini? " />
Questo l'ho notato anche io, per alcuni tipi di intelligenza. Ad esempio, sono in genere molto piú disciplinate e questo consente loro di ottenere, mediamente, risultati scolastici migliori (ne conosco una valangata cosí).
Ho notato peró, che in genere sono molto meno 'curiose' (non, non nel senso del gossip). Non si meravigliano di fronte alla 'stranezza', al mistero, alla bellezza 'inteso in senso piú ampio che quella maschile.
Anche tra quelle piú in gamba che conosco, sono poche quelle che seguirebbero serie tv fantasy o di fantascienza, o che andrebbero di propria iniziativa ad uno spettacolo di illusionismo o che, di fronte ad una inchiesta sull'apparizione degli ufo, si fermerebbero a pensare 'ehi, ma se fosse vero?'.
Ma é giusto cosí: é stato ricordato piú sopra che sono decisamente, e per volontá della natura, non culturale, migliori degli uomini a gestire i bimbi. E siccome i maschietti spesso e volentieri si rifiutano di maturare... " />
Ho notato peró, che in genere sono molto meno 'curiose' (non, non nel senso del gossip). Non si meravigliano di fronte alla 'stranezza', al mistero, alla bellezza 'inteso in senso piú ampio che quella maschile.
Anche tra quelle piú in gamba che conosco, sono poche quelle che seguirebbero serie tv fantasy o di fantascienza, o che andrebbero di propria iniziativa ad uno spettacolo di illusionismo o che, di fronte ad una inchiesta sull'apparizione degli ufo, si fermerebbero a pensare 'ehi, ma se fosse vero?'.
Ma é giusto cosí: é stato ricordato piú sopra che sono decisamente, e per volontá della natura, non culturale, migliori degli uomini a gestire i bimbi. E siccome i maschietti spesso e volentieri si rifiutano di maturare... ">
Bhe, potrei smentire ogni tua singola affermazione di cui sopra, giacché conosco molte fanciulle (tra cui anche un paio di amiche che però non annovero in questo computo per ovvi motivi) che guardano serie fantasy, leggono fantascienza, credono agli ufo etc etc etc.....In questi casi, a mio avviso, non è tanto una questione di essere "uomini" o "donne" è proprio una questione di gusti e di inclinazioni.
Tant'è vero che di solito sono gli uomini ad avere una mente organizzata in modo prettamente "scientifico"; mentre le donne, parlando sempre in senso lato, invece sono più portate allo studio di materie umanistiche proprio per la non "scientificità" delle stesse.
Tuttavia, essendo questi solo luoghi comuni, tra due minuti potrebbe arrivare qualcun'altro e smentire anche me.....
Ma ha senso dire "gli uomini sono portati per..." e "le donne sono portate per..."?
MI spiego: qualcuno è in grado di dire con certezza se le differenze che avete elencato (gli uomini sono più curiosi, le donne sono più portate per le materie umanistiche) sono di origine culturale o meno? Se sono scritte nel DNA o se sono frutto dell'educazione?
Faccio un esempio: il fatto che le donne abbiano una forza fisica mediamente inferiore a quella degli uomini non dipende dal fatto che le donne culturalmente sono state tenute lontane dalle palestre e dai lavori pesanti. C'è una differente struttura ossea e muscolare. Né tale differenza di struttura ossea e muscolare potrebbe essere spiegata da ragioni culturali, in quanto i tempi dell'evoluzione sono molto differenti dai tempi dell'educazione, quindi l'idea che generazioni e generazioni di segregazione nel gineceo hanno modificato il corpo femminile in tal senso non può reggere.
L'idea che le donne abbiano una mente meno analitica ha fondamenti neurologici oppure è il frutto di un substrato culturale educativo? Fino ad una o due generazioni fa sapere troppo per una donna era considerato disdicevole, e fin da bambine le donne venivano spinte verso la non-educazione o al meglio verso l'educazione per le nicche lavorative di competenza (insegnamento, spesso limitato a scuola materna - elementari - medie).
Ancora oggi l'idea che la matematica "non è roba da donne" è dominante, come mi capita di sentire e di leggere anche spesso.
Ma non ho mai trovato niente che mi dicesse che la zona del cervello deputata alle facoltà matematiche abbia uno sviluppo differente nell'uomo e nella donna, ed in particolare che quella maschile sia più efficiente di quella femminile.
La differenza pare accademica ma non lo è: nel primo caso, laddove vi siano differenze a livello di DNA, ci sono motivazioni ragionevoli per trattare diversamente uomini e donne. Nel secondo caso no.
Per questo parlavo di "luoghi comuni".....ovvero, veridicità presunta, non certo comprovata......
Bhe, potrei smentire ogni tua singola affermazione di cui sopra, giacché conosco molte fanciulle (tra cui anche un paio di amiche che però non annovero in questo computo per ovvi motivi) che guardano serie fantasy, leggono fantascienza, credono agli ufo etc etc etc....
Beh, gli esempi di per sé non indicano una tendenza, questo lo sai anche tu. Per anni ho giocato di ruolo. N maschi, solo una ragazza (ma sfegatata e, se non ricordo male, lesbica, cosa forse, ma forse no, collegabile a gusti diversi anche in fatto di intrattenimento). In compenso quando con amici si deve scegliere se guardare un film, é sempre un campo di battaglia in cui dobbiamo versare il sangue per evitare la solita commediola irritante con ben stiller & co. Ma rischiamo l'ammutinamento se proponiamo un horror.
Tant'è vero che di solito sono gli uomini ad avere una mente organizzata in modo prettamente "scientifico"; mentre le donne, parlando sempre in senso lato, invece sono più portate allo studio di materie umanistiche proprio per la non "scientificità" delle stesse.
Ma come, questa affermazione sembra dare ragione alla mia tesi... scienza->fantascienza->ufo->fantasy->misteri->etc.. Poi, sia chiaro che non voglio mica far passare il segnale che credo in una perfetta suddivisione bianchi vs. neri. Credo peró che ci siano differenze nelle sensibilitá e quindi nei gusti (e tu stessa hai appena affermato di credere in queste differenze).
Tuttavia, essendo questi solo luoghi comuni, tra due minuti potrebbe arrivare qualcun'altro e smentire anche me.....
Mah, luoghi comuni fino ad un certo punto. Si potrebbe ottenere qualche informazione indicativa dalla rete. Rapporto maschi/femmine nei film al cinema (quali percentuali per quali film). Stessa cosa nei forum: cucina, narrativa, cinema, scienza etc ect e vedere se ci sono delle differenze che possano confermare o smentire le inclinazioni di cui parliamo. Persino su questo stesso sito si potrebbe fare una slelect sul database e vedere, tra i cento utenti piú attivi (ora o in passato), quanti sono M e quanti F.
Poi c'é il marketing. Visto come riescono a vendere l'IPhone o i libri di Dan Brown, il marketing o é scienza o magia. In ogni caso sanno il fatto loro. Sarebbe interessante chiedere agli esperti del settore, che, ricordiamolo, sviluppano le campagne in base ai target, se ci sono differenze significative tra le campagne dirette verso gli uomini e quelle dirette verso le donne.
Anche il cinema fa questo tipo di valutazione: con film che costano 150 milioni di $ e oltre, vogliono il maggio pubblico possibile. Per farlo, valutano attentamente cosa mettere e cosa no. No a quella scena di violenza: perderemmo il 10% di pubblico femminile. No a quella sottotrama d'amore: rischiamo il 12% degli uomini. Si a quell'attore: ci guadagna almeno 200k nuove spettatrici. Si a quel riferimento all'altro film: piacerá ai maschietti piú geek.
Onestamente, voler negare differenze su cui si basano intere industrie e quindi economie, é come quel tipo l'altro giorno che dubitava della validitá della teoria dell relativitá nonostante il GPS funziona anche grazie a lei (o meglio, per garantire la precisione richiesta deve considerare gli effetti della relativitá). " />
La differenza pare accademica ma non lo è: nel primo caso, laddove vi siano differenze a livello di DNA, ci sono motivazioni ragionevoli per trattare diversamente uomini e donne. Nel secondo caso no.
Sono assolutamente d'accordo con te: infatti bisogna distinguere i discorsi sul: ci sono differenze? da quelli sul: sono biologiche o culturali?
Io affermo che molte di quelle che si considerano culturali sono state incoraggiate dalla societá ma risiedono nella natura stessa.
Esempio.
Alle donne, in genere, non piacciono i film horror. Gusti personali, si potrebbe dire, legati alla societá e non alla natura. Peró il piacere per l'horror ha comprovate radici nelle capacitá catartiche. Forse i maschietti, che si sono evoluti in modo da poter proteggere e nutrire la compagna e i figli, sono quelli che piú di tutti, in genere, trovano nell'aggressivitá e nella violenza una prima risposta a vere o presunte minacce (e, come tu affermi, la forza fisica é caratteristica degli uomini). Se si potesse trovare un collegamento tra la funzione catartica dei film horror e la predisposizione dell'uomo alla violenza (da non confondersi mi raccomando con un legame tra visione film horror e violenza), allora si avrebbe un primo indizio su un gusto cinematografico con sede biologica.
Mi viene in mente che alcuni anni fa girava voce (non so se confermata o meno) che la predisposizione alla funzioni mentali associate alla matematica risiedono in un gene/gruppo di geni) che, oltre che nei matematici piú brillanti, si trovano anche in diversi serial killer perché a quanto pare concorrono nello sviluppo della psicopatia. Mi risulta che i serial killer, di solito, siano uomini. Sarebbe interessante sapere se questo argomento potrebbe fare da ponte per una conclusione del tipo 'gli uomini (come genere) sono piú propensi a sviluppare capacitá matematiche avanzate'.
Detto questo, negli anni di universitá non ho notato evidenti differenze qualitative. Quello che so per certo, é che praticamente tutte le ragazze che frequentavano informatica erano piú in gamba di me con la matematica. Ma questo valeva anche per i maschietti, quindi non vale come argomento a loro favore " />
Comunque, questa discussione é interessante, ma visto che tutti siamo legati a qualche tipo di pregiudizio (non importa se é 'le donne al volante sono pericolose' piuttosto di 'non c'é nessuna differenza tra le capacitá di guida, punto'), mi piacerebbe sapere quali sono le premesse da cui voi, che partecipate in questa discussione, partite, la tesi che volete sostenere.
La mia, molto semplicemente, é la seguente:
-Uomini e donne sono diversi. Differenze visibili (statura media, constituzione fisica, etc) e meno visibili (differenze emotive, intellettive, inclinazioni, etc). Io credo che solo una minoranza abbiano origine culturale. Credo che il maschilismo culturale abbia preso atto di queste differenze e le abbia esasperate anche quando non necessario, trasformandole in elementi discriminatori senza che lo fossero. Il femminismo e le correnti che ne sono seguite hanno tentato di fare credere che tutte (o 'il piú possibile') di queste differenze siano di origine culturale, fino quasi a negarne l'oggettivitá.
Credo, inoltre, che molte di queste differenze 'biologiche' vengano oggi soppresse culturalmente, esattamente il contrario di ció che avveniva in passato. Ecco che anche le donne oggi vestono i pantaloni, nonostante l'origine della differenza nell'abbigliamento risieda nelle differenti esigenze. Oppure l'uomo, non piú abituato a dover 'difendere' la propria famiglia, ha ridotto il proprio impegno in questo senso. Il modello della donna forte piace alle donne e agli uomini, che, non piú dotati della risolutezza di prima, ora cercano una sorta di protezione materna (ma se entra un ladro in casa, voglio vedere a chi tocca andare a controllare " /> )
Io, ad esempio, se vedo un ragno chiamo mia moglie. Ve lo immaginate, nell'800, un uomo che chiede alla moglie di buttar via un ragno " /> ?
La mia, molto semplicemente, é la seguente:
-Uomini e donne sono diversi. Differenze visibili (statura media, constituzione fisica, etc) e meno visibili (differenze emotive, intellettive, inclinazioni, etc). Io credo che solo una minoranza abbiano origine culturale. Credo che il maschilismo culturale abbia preso atto di queste differenze e le abbia esasperate anche quando non necessario, trasformandole in elementi discriminatori senza che lo fossero. Il femminismo e le correnti che ne sono seguite hanno tentato di fare credere che tutte (o 'il piú possibile') di queste differenze siano di origine culturale, fino quasi a negarne l'oggettivitá.
Credo, inoltre, che molte di queste differenze 'biologiche' vengano oggi soppresse culturalmente, esattamente il contrario di ció che avveniva in passato. Ecco che anche le donne oggi vestono i pantaloni, nonostante l'origine della differenza nell'abbigliamento risieda nelle differenti esigenze. Oppure l'uomo, non piú abituato a dover 'difendere' la propria famiglia, ha ridotto il proprio impegno in questo senso. Il modello della donna forte piace alle donne e agli uomini, che, non piú dotati della risolutezza di prima, ora cercano una sorta di protezione materna (ma se entra un ladro in casa, voglio vedere a chi tocca andare a controllare "> )
Io, ad esempio, se vedo un ragno chiamo mia moglie. Ve lo immaginate, nell'800, un uomo che chiede alla moglie di buttar via un ragno "> ?
Sono abbastanza d'accordo con te....tranne su un punto: la maggior parte delle donne al volante è una capra!! Ed è un dato percentualmente dimostrabile; il che, detto da una donna, è davvero emblemantico ">
Scherzi a parte; maschilismo e femminismo sono, IMHO, due diverse estremizzazioni di concetti opposti su cui trovano fondamento le teorie di entrambe tali convinzioni (chiamarle linee di pensiero mi sembra veramente troppo....)
Notoriamente il concetto di maschilismo è visto in modo pressoché negativo perché legato anche a degli atteggiamenti violenti; ma anche il femminismo non è che sia da meno, certo, magari è raro vedere/sentire di donne che picchiano i propri mariti/compagni, però esistono.
Quello che intendevo dire con il mio precedente post è che "il luogo comune" su un determinato argomento è come "gli usi ed i costumi" nell'ambito del diritto; non sono leggi scritte, non sono affatto leggi, ma vengono accettate dalla normativa in quanto ormai consolidati all'interno della società.
Uomini e donne sono diversi, è un dato di fatto, nessuno, mi pare vuole discutere su quest'affermazione. Ciò che conta invece è in che misura questa diversità ha influenzato ed influenza a tutt'oggi la società. Quanto le teorie maschiliste siano ancora arroccate e valide nel mondo di oggi e quanto le donne, nascondendosi dietro l'ipocrisia della "presunta" parità, si approfittino di alcune situazioni per il proprio tornaconto....
Direi che in percentuale siamo lì; così come ci sono ancora uomini che storgono il naso di fronte ad una donna (per quanto capace, abile e meritevole) che svolge un lavoro (definito, per tradizione o campanilismo) tipicamente maschile; ci saranno sempre donne che, per esempio, non esiterebbero a far finire l'ex-marito sotto un ponte pur di scroccargli tutti i soldi che loro riesce di scroccare......
Parlando di parità sul lavoro e di donne che si approfittano di determinate situazioni; molte donne abusano della maternità, ad esempio, e nessun datore di lavoro si sogna o si sognerebbe (almeno in determinate realtà) di licenziarle, perché altrimenti finisce nei guai. Piuttosto paga un'altro lavoratore che le sostituisca, oltre a tutto il resto che gli compete per le dipendenti incinte.....Vi ricordo che basta un certificato medico che attesti una gravidanza a rischio (fasulla o reale che sia poco importa) per permettere alla futura mamma di starsene a casa a partire già dal secondo-terzo mese....
E su questi casi si potrebbe aprire un'intera discussione dedicata perchè sono davvero, davvero molti ed articolati
Mi sembra abbastanza limitante ridurre la curiosità al fantasy e alla fantascienza. Non vedo perché curiosità debba essere solo "curiosità verso cose inesistenti". (A me ad esempio spesso il fantasy non attira non certo perché non sono curiosa, ma perché lo trovo in molti casi "infantile").Ho notato peró, che in genere sono molto meno 'curiose' (non, non nel senso del gossip). Non si meravigliano di fronte alla 'stranezza', al mistero, alla bellezza 'inteso in senso piú ampio che quella maschile.
Anche tra quelle piú in gamba che conosco, sono poche quelle che seguirebbero serie tv fantasy o di fantascienza, o che andrebbero di propria iniziativa ad uno spettacolo di illusionismo o che, di fronte ad una inchiesta sull'apparizione degli ufo, si fermerebbero a pensare 'ehi, ma se fosse vero?'
Mi sembra riduttivo anche ridurla alle sole materie scientifiche. Anche per interessarsi di materia umanistiche è curiosità.
Ammetto comunque che i discorsi su "le donne sono così" e "gli uomini sono così" mi irritano un po', perché in molti casi li trovo estremamente superficiali e fini a sè stessi (o comunque portatori di discorsi superficiali). Soprattutto, non mi piace quando sento da parte di qualcuno la volontà di inglobarmi in categorie che non mi rappresentano o non mi rappresentano appieno :-P
Per parlare invece di queste questioni da un punto di vista biologico bisogna avere le conoscenze scientifiche necessarie.
PS:
Persino su questo stesso sito si potrebbe fare una slelect sul database e vedere, tra i cento utenti piú attivi (ora o in passato), quanti sono M e quanti F.
Le classifiche che mi sono state mandate per il gioco che ho in firma per ora sono 19: nove sono di donne e dieci sono di uomini.
A proposito, c'è ancora tempo oggi e domani, Affrettatevi " />
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Mi sembra abbastanza limitante ridurre la curiosità al fantasy e alla fantascienza. Non vedo perché curiosità debba essere solo "curiosità verso cose inesistenti". (A me ad esempio spesso il fantasy non attira non certo perché non sono curiosa, ma perché lo trovo in molti casi "infantile").
Mi sembra riduttivo anche ridurla alle sole materie scientifiche. Anche per interessarsi di materia umanistiche è curiosità.
Elalá, ma qui c'é malizia " /> Apposta ho virgolettato e l'ho messo in relazione con il senso di meraviglia e stupore. Da bambina ti meravigliavi di fronte ad una astronave o ad un testo di Kafka? Ad un trucco di illusionismo o ad una dissertazione sulle migrazioni dei popoli? Ai dinosauri e ai draghi o al codice penale?
Certo che é riduttivo limitare la curiositá a questo, ma pensavo che dal mio discorso si capiva che mi riferivo ad una particolare declinazione della curiositá. Colpa mia, forse avevo giá affrontato l'argomento in altre sedi e non ho precisato meglio...
Ammetto comunque che i discorsi su "le donne sono così" e "gli uomini sono così" mi irritano un po', perché in molti casi li trovo estremamente superficiali e fini a sè stessi (o comunque portatori di discorsi superficiali). Soprattutto, non mi piace quando sento da parte di qualcuno la volontà di inglobarmi in categorie che non mi rappresentano o non mi rappresentano appieno :-P
Io abito in Alto Adige. Ho i capelli castani (da bambino rossi) e la pella chiara. Non conosco bene il tedesco, se non quello che ho imparato a scuola. Non mi piace che le mie caratteristiche somatiche mi facciano assomigliare ad un tedesco/inglese, perché non mi sento tale. Non voglio piú che capelli rossi e pelle chiara vengano associati alle popolazioni nordiche. " />" />
Le classifiche che mi sono state mandate per il gioco che ho in firma per ora sono 19: nove sono di donne e dieci sono di uomini.
Eh, ma non sono mica tanto rappresentative...
A me non frega nulla se uno a partire da mie caratteristiche fisiche innate pensa che sono tedesca o cinese o africana o marziana.Io abito in Alto Adige. Ho i capelli castani (da bambino rossi) e la pella chiara. Non conosco bene il tedesco, se non quello che ho imparato a scuola. Non mi piace che le mie caratteristiche somatiche mi facciano assomigliare ad un tedesco/inglese, perché non mi sento tale. Non voglio piú che capelli rossi e pelle chiara vengano associati alle popolazioni nordiche.
Mi dà fastidio quando lo si fa con aspetti caratteriali e intellettivi, pretendendo di conoscerli solo in base al mio colore di capelli o al mio sesso. Primo, perché ritengo questi aspetti molto più importanti (mentre non sono una grande fan dei nazionalismi vari); secondo, perché mi sembrano ancora più difficili da definire con precisione e inquadrare in precise categorie. (Tra l'altro, se proprio ci tenessi a dimostrare qual'è il mio reale paese d'origine, mi basterebbe far vedere la carta d'identità, mentre togliere a uno pregiudizi da quattro soldi sul proprio carattere/la propria intelligenza di solito non è così semplice).
PS: trovo la storia di un uomo che si trasforma in uno scarafaggio ben più fantasiosa della storia del predestinato che combatte contro il signore oscuro " />
A me non frega nulla se uno a partire da mie caratteristiche fisiche innate pensa che sono tedesca o cinese o africana o marziana.
Io abito in Alto Adige. Ho i capelli castani (da bambino rossi) e la pella chiara. Non conosco bene il tedesco, se non quello che ho imparato a scuola. Non mi piace che le mie caratteristiche somatiche mi facciano assomigliare ad un tedesco/inglese, perché non mi sento tale. Non voglio piú che capelli rossi e pelle chiara vengano associati alle popolazioni nordiche.
Mi dà fastidio quando lo si fa con aspetti caratteriali e intellettivi, pretendendo di conoscerli solo in base al mio colore di capelli o al mio sesso. Primo, perché ritengo questi aspetti molto più importanti (mentre non sono una grande fan dei nazionalismi vari); secondo, perché mi sembrano ancora più difficili da definire con precisione e inquadrare in precise categorie. (Tra l'altro, se proprio ci tenessi a dimostrare qual'è il mio reale paese d'origine, mi basterebbe far vedere la carta d'identità, mentre togliere a uno pregiudizi da quattro soldi sul proprio carattere/la propria intelligenza di solito non è così semplice).
Ma era un esempio! Cosa centrano le tue personali scale di importanza con il discorso? A parte che sicuro in me nazionalismi non ne trovi, era solo una piccola provocazione sul come non bisogna certo scomodare il sessismo per avere (legittime, perché basate sul metodo scientifico) classificazioni. Categorie che cercano di riconoscere caratteristiche comuni negli individui. Non ti ci ritrovi? Amen. Anche quando si effettua una media statistica, la maggior parte dei campioni ne sará diverso. Tutti noi apparteniamo a 'categorie' nelle quali peró non ci azzecchiamo una mazza. Mica dico che ti devi sentire rappresentata (che, tra l'altro, io mica lo so quali sono le caratteristiche di queste categorie, mica sono un genetista/antropologo " /> )
PS: trovo la storia di un uomo che si trasforma in uno scarafaggio ben più fantasiosa della storia del predestinato che combatte contro il signore oscuro " />
Probabilmente hai ragione, ma manchi ancora il mio discorso: i bambini non si circondano di scarafaggi di peluche, e non ne facevo una questione di fantasia o meno. Io parlo del senso di meraviglia. Nella mia piccola esperienza, quello che ho visto é che in generale (tu esclusa " /> ) le ragazze si lasciano meno sedurre dal fascino del mistero, dell'ignoto, del fantastico. Forse sono piú pragmatiche, o forse sono meno 'vanitose intellettualmente' e non devono ogni volta 'capire' il come e il cosa (e lo dico in senso positivo, che la vanitá é vanitá, ovunque si nasconda).
O forse non é vero niente e io conosco una parte non rappresentativa del mondo femminile. Mi limito a cercare di dedurre possibili ragioni di quello che vedo. Non bisogna necessariamente leggerci qualcosa di diverso.
L'ho capito benissimo che era solo un esempio. Io invece ho spiegato i motivi per cui non mi sembrava un paragone appropriato con quello che dicevo io, e perché a me danno fastidio alcune cose.Ma era un esempio! Cosa centrano le tue personali scale di importanza con il discorso? A parte che sicuro in me nazionalismi non ne trovi, era solo una piccola provocazione sul come non bisogna certo scomodare il sessismo per avere (legittime, perché basate sul metodo scientifico) classificazioni. Categorie che cercano di riconoscere caratteristiche comuni negli individui. Non ti ci ritrovi? Amen. Anche quando si effettua una media statistica, la maggior parte dei campioni ne sará diverso. Tutti noi apparteniamo a 'categorie' nelle quali peró non ci azzecchiamo una mazza. Mica dico che ti devi sentire rappresentata (che, tra l'altro, io mica lo so quali sono le caratteristiche di queste categorie, mica sono un genetista/antropologo " /> )
Le "categorie" non sono un male in sè finché hanno un'utilità. Ma in molti casi si finisce per abusarne in qualche modo, dando luogo nel migliore dai casi a discorsi inutilmente superficiali, nel peggiore a effetti dannosi. La divisione uomo/donna è una di quelle in cui questo abuso secondo me si sente di più e probabilmente è per questo che mi dà fastidio. (O meglio: mi dà fastidio quando l'abuso è attuato contro la volontà dei i soggetti in gioco, come ho già detto).
Guarda che la mia era una battuta :-P (e anche quella delle persone che sono iscritte al mio gioco era una battuta/scusa non troppo velata per fare pubblicità)Probabilmente hai ragione, ma manchi ancora il mio discorso: