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Cinema hollywoodiano e cinema "altro"
M di Metamorfo
creato il 16 luglio 2012

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Inviato il 16 luglio 2012 13:44 Autore

Apro una discussione su questioni aperte in altri topic.

 

Noto che il cinema italiano e quello straniero non hollywoodiano siano sottovalutati, o comunque molto meno conosciuti.

I motivi sono chiari: pubblicità e consuetudine. Anche un adattamento del gusto, forse.

 

Penso sia un peccato, perché, secondo me, la macchina del cinema statunitense, salvo rare eccezioni, produce tanti film commerciali con poco contenuto: dei prodotti per il consumo, ben confezionati, ma stereotipati e costruiti per le “papille gustative” del grosso pubblico.

Una volta era diverso, ma ora sembra che i registi, messi alle strette dai produttori e da motivazioni economiche, non possano osare, uscire da binari precostituiti. I

l rischio di non piacere alla massa non può neppure preso in considerazione.

 

Nel cinema italiano, europeo, orientale, anche nell’ambito del cinema indipendente USA, si trovano invece ancora film fuori dagli schemi, particolari, anche poetici. Film che mentre li guardi, non danno l’idea di essere stati costruiti a tavolino. E finali che veramente non ti aspetti: amari, tronchi, "inaccetabili".

 

Tanti bei film che sfuggono a molti, perché non sono supportati da una pubblicità martellante, perché non ci sono “attori f***i”, o perché c’è il pregiudizio “non sono di Hollywood, mah, sarà roba brutta o pallosa”. Certo, alcuni sfuggono anche perché in Italia neppure passano, ma volendo ci si arriva...


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Inviato il 16 luglio 2012 14:22

La mia idea sull'appiattimento del cinema di Hollywood é la seguente:

-intanto, tutto appiattisce dopo il successo. Il successo arriva da una proposta (anche sperimentale) che incontra i gusti del pubblico. Solitamente, questo si trasforma in una 'formula' e viene usata finché funziona. Chi legge Dylan Dog o Topolino da 20 anni sa bene quanto sia siano appiattiti con il tempo. Idem chi ascolta musica.

 

Il cinema di Hollywood, oggi, puó proporre spettacoli che fino a pochi anni fa erano inimmaginabili. In due ore, due ore e mezza puoi mettere solo una quantitá finita di storia, se devi riempire con spettacolo il resto. Persino film hollywoodiani ma di qualitá come Inception hanno ritmi e scene che si discostano poco da Emmerich. Ció che distingue é la storia. Ma, come nella musica degli ultimi anni (loudness war), tutto é compresso al massimo, senza quindi quella dinamica di una volta, e il tutto, alla fine, diventa artificiale.

 

Non prevedo che questo cambierá con l'attuale tecnologia cinematografica.

 

 

Per quanto riguarda cinema USA vs. resto del mondo: non ho molta esperienza con quel cinema (ahó, 'sonnato con quello americano, e quello mi piace), ma trovo molto cinema italiano indigesto: come ho anche detto nell'altro topic, la mia esperienza di cinema italiano vede polpettoni (pseudo-)intellettuali o cialtronate cinepanettoniane. In alternativa, c'é molta comicitá piú o meno riuscita (Aldo Giovanni e Giacomo e compagnia bella) o qualche 'vorrei ma non posso'.

 

Solitamente si adotta come scusa il budget che hanno a disposizione gli americani.

-The Village

-Moon

-Big Fish

-The Road

-Codice genesi

-Se mi lasci ti cancello

-Memento

 

Solo alcuni dei bei film che, come budget, erano sicuramente alla portata di produzioni o coproduzioni italiane. E invece, anche quando ci mettiamo di buzzo buono, non riusciamo a fare altro che a parlare di noi stessi, delle nostre guerre, della nostra mafia, della nostra politica (basta vedere alcuni dei film piú importanti dei nostri anni recenti, tra cui Gomorra, il Divo, quell'altro che se non ricordo male si svolge in Sicilia, o prima Moretti e co.). Persino per Malena hanno dovuto propinare la classica ambientazione cliché, e tutto questo per mostrare le virtu (meritatissime) della Bellucci rivestendole di una cornice vagamente colta (é pur sempre Tornatore, checcavolo, mica un rozzo filmmaker yankee!).

 

Sono certo che in qualche sconosciuto cinema di Abborgate sul Bronco il 27 aprile 2010, verso le 11 del mattino, hanno proposto una bellissima e innovativa pellicola di Gianluigi Rossi detto Panzane che, con l'interpretazione straordinaria di zia Carmela ha rivoluzionato l'estetica nel cinema (con soli 1500 euro!).

 

Ma questa non é industria cinematografica. Parliamo di due cose diverse. Qui, e mi sa in altri paesi con fortissima tradizione letteraria e teatrale, non si riesce a liberare la fantasia, a prendere il cinema per quello che é: un mezzo per inventare storie. Ma qui poco si inventa e tanto si (vuole) spiegare, interpretare. La nostra industria cinematografica é un mix tra i quaderni di un adolescente e un saggio universitario.

 

Mettiamola cosí: a me piace il cinema fatto per fare cinema. Qui non si vuole fare. Qui si vuole fare critica sociale, analisi politico-storiche, trasformare comici, showman e vallette in attori, guadagnare con l'ennesimo film Boldi+DeSica (e neanche piú quello, ormai), o cavalcare una moda finché dura.

Immaginare e proporre storie mai! Fare cinema come i compositori facevano musica, o i pittori realizzavano quadri, o gli scienziati gli esperiementi. Questo mai!

 

(Scusate il sarcasmo, ma oggi ho bisogno di ridere <img alt=" /> )

 

EDIT:

Voglio aggiungere un paio di annotazioni (disclaimer, piú che altro):

1) Noi in Italia le maestranze le abbiamo. Rome lo hanno girato in parte qui. E cosí pure Daylight con Stallone (e sempre con lui, anche Cliffhanger) e certo tanti altri.

2) Non sono assolutamente contrario ad usare cinema per fare critica sociale o film storici. Sono entrambi modi nobili per usare questa arte. È il basare una intera cinematografia nazionale su questi generi e lasciare l'evasione a pura porcheria che mi rode. É come se tutti i film americani fossero film sul Vietnam (fatti con budget di 10 milioni) o parlassero del Bronks. E tutto il resto fosse Porkys e la rivincita dei Nerds.


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Inviato il 16 luglio 2012 14:49 Autore

Però, Manifredde, criticare il cinema italiano, ammettendo di conoscerlo pochissimo, non è il massimo: diventa quasi pregiudizio.

 

Lascia perdere i film commerciali italiani, che sono peggio di quelli USA, ma quelli che tu chiami “polpettoni (pseudo-)intellettuali” magari sono bei film (non saprei: non so quali film racchiudi in questa definizione).

 

I film che mancano in Italia e che tu paragoni ad alcuni bei low-cost USA, sono quelli di ambito fantastico o colossal. E su questo siamo d’accordo: in Italia c’è una mancanza colpevole in questo ambito. Però dovresti limitarti a criticare questo genere: di film drammatici e commedie di ottima qualità, per esempio, ce ne sono a decine prodotte in Italia.

Per non parlare delle opere realizzate dal cinema Inglese, Argentino, Coreano, Danese, Tedesco, Spagnolo, Francese, Brasiliano e Giapponese.

 

L’esempio che hai fatto con “Inception” è azzeccatissimo. Intanto, con Nolan già si vede una differenza tra i primi due ottimi film “Following” e “Memento”, e il primo film ad alto budget e con attori di fama mondiale (Insomnia): quest’ultimo, io non l'ho all’altezza degli altri, e non penso sia un caso.

 

Inception è un film con una bella idea, che viene rovinato da una quantità di scene d’azione palesemente esagerata per il genere di film. E a loro volta, queste scene d’azione, condite di effetti speciali, sono state infilate in mezzo per compiacere i gusti di quelli che io chiamo i “mangia popcorn”: i tanti che vedono pochi film commerciali, e se non sono sollecitati da quelle scene, tornano a casa abbrutiti imprecando per il film noioso.


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Inviato il 16 luglio 2012 15:16

Però, Manifredde, criticare il cinema italiano, ammettendo di conoscerlo pochissimo, non è il massimo: diventa quasi pregiudizio.

 

Come ho scritto, non dubito che ci sia da qualche parte qualcuno che abbia fatto un bel filmetto. Ma pretendere che lo spettatore vada a cercarsi le perle in mezzo al porcile come se fosse un egittologo in una biblioteca russa alla ricerca del famoso Cartiglio Perduto é eccessivo. Gli appassionati al genere/autore/tema possono farlo. Il pubblico generico no.

Il mio non é un pregiudizio. É un giudizio basato su quanto conosco. E quel che conosco é quel che mi é giunto attraverso letture/visioni/pubblicitá. Ricorda che io sto parlando di industria cinematografica e il Marketing ne é una componente.

Ad esempio, stavo per lamentarmi del fatto che un libro carino, italiano, come L'eterna notte del coniglio non fosse stato trasposto. Cerco su internet e: sorpresa! Prodotto nel 2004. Chi lo ha mai sentito?

Mi riprometto di vederlo.

 

 

Lascia perdere i film commerciali italiani, che sono peggio di quelli USA, ma quelli che tu chiami “polpettoni (pseudo-)intellettuali” magari sono bei film (non saprei: non so quali film racchiudi in questa definizione

 

Moretti, e i vari film tipo il Divo, Gomorra, tutti quelli sulla mafia. Io non li ho visti, ma almeno in parte li conosco. Parlo del tema e della ragione per cui sono stati girati. Non per fare cinema, questo é certo. Poi qualcuno é fatto tecnicamente bene, qualcun'altro (i piú) anche male, perché appunto il film non é lo scopo (Moretti) o perché mancano i soldi (Vajont) etc...

 

Per non parlare delle opere realizzate dal cinema Inglese, Argentino, Coreano, Danese, Tedesco, Spagnolo, Francese, Brasiliano e Giapponese.

 

Eh, mi piacerebbe, ma con un lavoro a tempo pieno, moglie, due bimbe e un gruppo musicale la vedo dura spendere ore a cercare le summenzionata perla <img alt=" /> Persino Kurosawa, di cui mio padre mi aveva parlato bene (il film con Gere é una schifezza totale), non riesco a vederlo, pur avendo un paio di suoio film li pronti (Rashomon e I sette samurai).

 

 

L’esempio che hai fatto con “Inception” è azzeccatissimo. Intanto, con Nolan già si vede una differenza tra i primi due ottimi film “Following” e “Memento”, e il primo film ad alto budget e con attori di fama mondiale (Insomnia): quest’ultimo, io non l'ho all’altezza degli altri, e non penso sia un caso.

 

 

Inception é un bellissimo film se lo si valuta nel genere a cui appartiene. Cambiando genere avrebbe potuto essere migliore, ma non avrebbe potuto espiare un pó le colpe di un certo cinema Hollywoodiano.

 

Inception è un film con una bella idea, che viene rovinato da una quantità di scene d’azione palesemente esagerata per il genere di film. E a loro volta, queste scene d’azione, condite di effetti speciali, sono state infilate in mezzo per compiacere i gusti di quelli che io chiamo i “mangia popcorn”: i tanti che vedono pochi film commerciali, e se non sono sollecitati da quelle scene, tornano a casa abbrutiti imprecando per il film noioso.

 

Ok, lo ammetto: nel 1997 ho comprato ben 2 volte la videocassetta di Indipendence Day (la prima si era rovinata), ho visto almeno 15 volte Terminator 2 e posseggo il Blu Ray 3D di Transformers 3 <img alt=" /> :ehmmm: <img alt=" />

 

Ma Nolan non ha messo quelle scene per noi: le ha messe perché le voleva. In tutti i suoi film recenti, quelli con un budget decente, c'é abbondanza di queste cose. Anche The Prestige concede molto agli occhi.

 

Ricordo per l'ennesima volta, che tra i primissimi capolavori della storia abbiamo Metropolis (magistrale), Viaggio sulla luna, King Kong et vari. Tutti i film dove lo spettacolo é predominante.

Che poi Hollywood sia diventata davvero stupida, che Micheal Bay ha fatto 3 film sui robottoni praticamente identici tra loro e che sono strastufo marcio di alieni che attaccano New York sono completamente d'accordo. E infatti, anche se mi attizzava, ho snobbato Battleship (ma aspetta che arrivi in BD 3D <img alt=" /> )


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Inviato il 16 luglio 2012 16:13

Penso sia un peccato, perché, secondo me, la macchina del cinema statunitense, salvo rare eccezioni, produce tanti film commerciali con poco contenuto: dei prodotti per il consumo, ben confezionati, ma stereotipati e costruiti per le “papille gustative” del grosso pubblico.

Una volta era diverso, ma ora sembra che i registi, messi alle strette dai produttori e da motivazioni economiche, non possano osare, uscire da binari precostituiti. I

l rischio di non piacere alla massa non può neppure preso in considerazione.

 

Il cinema è sempre stato un'industria, questo non può essere dimenticato. E' nato da subito per impressionare e stupire più che per far riflettere. Diciamo che è sempre stato un medium più vicino all'artigianato che all'arte. Questo non significa che nel corso del tempo non sia potuto diventare anche qualcosa d'altro, ma l'ambito spettacolistico non è mai venuto meno e tutti, anche i registi più naif ed originali hanno dovuto fare i conti con budget, committenti e produttori. D'altro canto anche la cultura "alta" (pittura, scultura, letteratura, musica, etc...) non ha mancato di essere sottoposta a questi limiti.

 

Detto questo mi pare che il tuo giudizio sia comunque un po' troppo estremo.

 

Nel cinema italiano, europeo, orientale, anche nell’ambito del cinema indipendente USA, si trovano invece ancora film fuori dagli schemi, particolari, anche poetici. Film che mentre li guardi, non danno l’idea di essere stati costruiti a tavolino. E finali che veramente non ti aspetti: amari, tronchi, "inaccetabili".

Io vedo anche film non-USA e devo dire che raramente ho trovato questo. Anche le cinematografie hanno le loro ripetizioni, i loro clichè e una precisa volontà commerciale. Basterebbe citare i film wuxia cinesi o i moderni horror giapponesi prodotti in serie e con degli schemi che si ripetono in continuazione film dopo film.

 

I film che mancano in Italia e che tu paragoni ad alcuni bei low-cost USA, sono quelli di ambito fantastico o colossal. E su questo siamo d’accordo: in Italia c’è una mancanza colpevole in questo ambito. Però dovresti limitarti a criticare questo genere: di film drammatici e commedie di ottima qualità, per esempio, ce ne sono a decine prodotte in Italia.

Il problema è che in Italia ci sono solo film drammatici e commedie. E le situazioni e i temi sono anche abbastanza ricorrenti. Quando il cinema italiano era davvero grande non c'erano solo Fellini, De Sica, Antognoni, etc... ma c'era anche la commedia brillante, un horror di livello, lo spaghetti-western che ha rivoluzionato il genere, il poliziesco, etc.... mi sembra che il reale problema del cinema italiano moderno sia l'arroccamento su se stesso, molto più del cinema a stelle e strisce.

 

E invece, anche quando ci mettiamo di buzzo buono, non riusciamo a fare altro che a parlare di noi stessi, delle nostre guerre, della nostra mafia, della nostra politica (basta vedere alcuni dei film piú importanti dei nostri anni recenti, tra cui Gomorra, il Divo, quell'altro che se non ricordo male si svolge in Sicilia, o prima Moretti e co.).

Moretti, Garrone e Sorrentino sono forse i registi italiani con più successo internazionale. Raccontare la propria storia non mi sembra sbagliato, anzi è forse il genere dove il cinema italiano ha mantenuto un livello buono. Il problema secondo me è quando si passa al dramma o commedia intimistico dove noto il vizio di raccontare un mondo poco vicino a quello della quotidianità. Prevalgono figure della borghesia media medio-alta, che raccontano di problematiche in cui difficilmente ci si può riconoscere; mi sembra cioè che sia un cinema in cui i registi parlano essenzialmente del proprio mondo di riferimento, come se tutto il resto sia a loro sconosciuto o poco interessante.

 

I

nception è un film con una bella idea, che viene rovinato da una quantità di scene d’azione palesemente esagerata per il genere di film. E a loro volta, queste scene d’azione, condite di effetti speciali, sono state infilate in mezzo per compiacere i gusti di quelli che io chiamo i “mangia popcorn”: i tanti che vedono pochi film commerciali, e se non sono sollecitati da quelle scene, tornano a casa abbrutiti imprecando per il film noioso.

 

 

Non sono d'accordo, gli effetti speciali dei film di Nolan (Inception compreso) mi sembrano molto funzionali alla storia e non viceversa. Penso che un film del genere non si sarebbe potuto fare diversamente e che i film per quel target di pubblico siano altri (Transformers).


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 

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Inviato il 16 luglio 2012 16:44

 

 

E invece, anche quando ci mettiamo di buzzo buono, non riusciamo a fare altro che a parlare di noi stessi, delle nostre guerre, della nostra mafia, della nostra politica (basta vedere alcuni dei film piú importanti dei nostri anni recenti, tra cui Gomorra, il Divo, quell'altro che se non ricordo male si svolge in Sicilia, o prima Moretti e co.).

Moretti, Garrone e Sorrentino sono forse i registi italiani con più successo internazionale. Raccontare la propria storia non mi sembra sbagliato, anzi è forse il genere dove il cinema italiano ha mantenuto un livello buono.

 

 

E sono certo che gli stranieri che li guardano lo apprezzano anche, mentre si mangiano la pizza e ascoltano una tarantella. Ovvio che a parlare della nostra mafia siamo i piú bravi. E ovvio che, alla pari della nostra curiositá per il folklore mediorentale, guardino con interesse ai nostri film <img alt=" />


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Inviato il 16 luglio 2012 17:07

 

E invece, anche quando ci mettiamo di buzzo buono, non riusciamo a fare altro che a parlare di noi stessi, delle nostre guerre, della nostra mafia, della nostra politica (basta vedere alcuni dei film piú importanti dei nostri anni recenti, tra cui Gomorra, il Divo, quell'altro che se non ricordo male si svolge in Sicilia, o prima Moretti e co.).

Moretti, Garrone e Sorrentino sono forse i registi italiani con più successo internazionale. Raccontare la propria storia non mi sembra sbagliato, anzi è forse il genere dove il cinema italiano ha mantenuto un livello buono.

 

 

E sono certo che gli stranieri che li guardano lo apprezzano anche, mentre si mangiano la pizza e ascoltano una tarantella. Ovvio che a parlare della nostra mafia siamo i piú bravi. E ovvio che, alla pari della nostra curiositá per il folklore mediorentale, guardino con interesse ai nostri film <img alt=">

 

Questo tipo di film è fatto dagli americano, non certo in Italia. Quello che veniva lodato di Gomorra era proprio il fatto di uscire dal clichè della mafia caricaturale e di impostare un discorso molto più realisitico e crudo. Non c'era affatto un tipo di cuoriosità folkloristica.


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 

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Donal Noye
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Donal Noye
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Inviato il 16 luglio 2012 17:59

Questo è vero, però ultimamente vedo nascere un atteggiamento da intellettuale della domenica che spinge esattamente a fare il contrario: ad un film "commerciale" di tutto rispetto preferisce un film denuncia pallosissimo e noiosissimo o ad un film americano ne preferisce magari uno straniero.

Un esempio di questo atteggiamento l'ho trovato negli oscar di due anni fa, ad un filmone come Avatar (non so cosa ne pensiate voi ma a me è piaciuto e molto, non è sicuramente nella top 10 o 100 dei film migliori mai girati, ma a mio parere era il migliore dell'anno, al punto che fece il record assoluto di incassi) commerciale quanto volete ma non ai livelli della saga di Twilight tanto per intenderci, hanno preferito The Hurt Locker, che personalmente considero nettamente inferiore e veramente palloso.

Probabilmente adesso qualcuno di voi potrebbe additarmi come privo di gusto o robe simili e forse avrebbe anche ragione, ma non è tutto. The Hurt Locker prima di vincere ben 6 premi oscar dalla nostro pubblico e critica è stato sostanzialmente ignorato, al punto che dopo 3/4 mesi dall'uscita eccolo comparire su sky cinema (normalmente per i film di una certa importanza passa quasi un anno, e per quelli che fanno diciamo un flop pochi mesi) e subito scomparire, ma dopo la cerimonia degli oscar ecco fioccare articoloni di giornale che lo esaltano e che denigrano Avatar, ed eccolo ricomparire con tutti gli onori sulla televisione via cavo.

Questo fatto mi aveva colpito particolarmente, ma anche nel 2008 dare 8 premi oscar a Slumdog Millionaire mi aveva colpito in modo simile, non riuscendo a trovarci praticamente nulla di buono se non il mostrare le condizioni di vita nelle baraccopoli indiane.

L'atteggiamento è questo, io nella mia infinita ignoranza trovo molto più avvincente un film come Avatar perchè non ho nessun pregiudizi dall'alto, ma come avete già scritto voi preferisco un film italiano con un minimo di originalità e basso budget ad un The Avengers (che pure ho visto) con un budget immenso in soli effetti speciali e senza un minimo di trama!


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Metamorfo
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Inviato il 16 luglio 2012 20:02 Autore

E’ troppo facile fare la solita critica: quelli che fanno gli snob, “gli intellettuali della domenica” sputano sui film “commerciali” perchè sono snob. Io guardo i film “di qualità” e pure i commerciali (mi esimo solo da pochi). Non molti possono dire lo stesso. Bisogna conoscere entrambi i lati per poter dare un giudizio più preciso.

 

Mi fa schifo Indipendence Day, ma anche Moretti (questo per dire che non è snobismo). E Avatar è un film che forse fa passare un paio d’ore divertenti (anche se, a me a metà film stava prendendo male), ma niente di più. Forse perché ho una certa età, o perché ho visto tanti di quei film che come contenuto non può non sembrarmi la copia di una copia di uno stereotipo. Non certo perché ho un “pregiudizio dall’alto”, anche perché altri film di fantascienza o azione mi sono piaciuti, e tanto.

 

Andate a leggere i commenti degli americani su film come La meglio gioventù: sono estasiati. E si rammaricano per l’incapacità delle loro produzioni di fare questi film con "un’anima". E lo stesso per Nuovo Cinema Paradiso, Le conseguenze dell’amore, I cento passi, ecc.

E anche per quei film che neppure tanti italiani arrivano a vedere: chessò, L’amico di famiglia, Pane e tulipani, Anche libero va bene, L’aria salata, Il ladro di bambini, ecc.

 

Potrei citare un’altra cinquantina di film che non sfigurerebbero di fronte ai soliti film made in USA.

Di bei film italiani ce ne stanno, e il fatto che non vengono “imboccati” al grande pubblico, non significa che non esistano.

Se parliamo poi del cinema Latino-americano, Europeo e Orientale, allora di film belli, e migliori di quelli hollywoodiani, ce ne sono parecchie decine. E anche qui, il fatto che non vengano pubblicizzati a tappeto, non li rende inesistenti.

Almeno la metà di quelli che ho inserito nel sondaggio sui film stranieri dovrebbe essere visti da chiunque si dichiari appassionato di cinema.

 

Lo so anch’io che il cinema è sempre stato un’industria, ma c’è stata un’evoluzione verso la commercializzazione. Film come 2001 Odissea nello spazio (visto che se ne parlava di là) non li fanno più, perché rischiano di essere flop, non essendo “per tutti” e nessun produttore vuole rischiare. Una volta, lasciavano un margine all'arte e all'inventiva. All'originalità (non intesa come idea alla Inception o alla Source Code).

 

Non parlo soltanto dei film di genere: anche le commedie e i film drammatici sembrano fatti con gli stessi ingredienti. Ben miscelati eh! Ma si vede che sono gli stessi. Come nei fast-food, si è testato il gusto degli spettatori, e gli si presenta sempre lo stesso panino.

Film anche buoni, ma spesso con quell’aria patinata, di già visto, di prevedibilità.

 

Del “buco” nel genere fantastico (e non solo) in Italia ne ho parlato, ed è innegabile. Ma un buco lì, non significa che sia tutto male e che siano brutti gli altri.

 

Su Inception: gli effetti speciali ci stanno bene, l’eccesso di azione no. Secondo me, si poteva fare un film molto più bello mantenendo l’idea ma modificando parte della trama. E non sono per niente convinto che l’aumento di action non sia imposto al regista.

Io preferisco Source Code (visto che prima li ho accomunati), per esempio, perchè mi sembra più coerente con se stesso.

E dico ciò, confessando anche che Nolan è un regista che mi piace, e che "ho scoperto" fin dai tempi di following, quando era sfigato, squattrinato e sconosciuto.

 

 

Ad esempio, stavo per lamentarmi del fatto che un libro carino, italiano, come L'eterna notte del coniglio non fosse stato trasposto. Cerco su internet e: sorpresa! Prodotto nel 2004. Chi lo ha mai sentito?

Mi riprometto di vederlo.

 

 

 

Sai che anch'io ho letto quel libro? E del film l'ho appena saputo da te...


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sharingan
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Inviato il 16 luglio 2012 20:36

Potrei citare un’altra cinquantina di film che non sfigurerebbero di fronte ai soliti film made in USA.

Di bei film italiani ce ne stanno, e il fatto che non vengono “imboccati” al grande pubblico, non significa che non esistano.

Se parliamo poi del cinema Latino-americano, Europeo e Orientale, allora di film belli, e migliori di quelli hollywoodiani, ce ne sono parecchie decine. E anche qui, il fatto che non vengano pubblicizzati a tappeto, non li rende inesistenti.

Almeno la metà di quelli che ho inserito nel sondaggio sui film stranieri dovrebbe essere visti da chiunque si dichiari appassionato di cinema.

 

Di film americani ne vediamo a centinaia ogni anno; di film stranieri ne vediamo qualcuno selezionato. Del cinema USA ci arriva di tutto e di più, dal capolavoro assoluto alla schifezza cosmica, dei film non-USA ci arriva solo il meglio. Questo secondo me rende un po' viziato il giudizio a favore del resto del mondo.

 

Sul cinema italiano mi sono già espresso, dagli anni 40 fino agli anni 70 era un cinema di livello assoluto, poi è andato calando pesantemente fino alla decadenza attuale. Questo non significa che anche in tempi recenti non si sia riusciti a fare qualcosa di livello, ma il grosso è davvero poca roba.

 

Lo so anch’io che il cinema è sempre stato un’industria, ma c’è stata un’evoluzione verso la commercializzazione. Film come 2001 Odissea nello spazio (visto che se ne parlava di là) non li fanno più, perché rischiano di essere flop, non essendo “per tutti” e nessun produttore vuole rischiare. Una volta, lasciavano un margine all'arte e all'inventiva. All'originalità (non intesa come idea alla Inception o alla Source Code).

"Elephant", "The New World", "The Tree of Life", "Mullholland Drive", "Vanilla Sky", "The Passion", "Apocalypto", un po' tutto Tarantino, un bel po' di fratelli Cohen, etc.... di film sperimentali e particolari made in USA se ne fanno ancora.

 

ad un filmone come Avatar (non so cosa ne pensiate voi ma a me è piaciuto e molto, non è sicuramente nella top 10 o 100 dei film migliori mai girati, ma a mio parere era il migliore dell'anno, al punto che fece il record assoluto di incassi)

 

Avatar non mi è piaciuto. Un film da sufficienza stiracchiata, nulla di più.


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 

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Ser Balon Swann
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Ser Balon Swann
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Inviato il 16 luglio 2012 21:29

il cinema italiano è malato di intimismo. Troppi talenti e idee vengono sprecati per descrivere la quotidianità interiore della famigliola/individuo borghese, la vita di provincia e roba simile.

intendiamoci, ci sono anche dei capolavori del genere (nuovo cinema paradiso su tutti) e dei film carini (pane e tulipani) ma secondo me richiede un livello di sceneggiatura e idee molto, molto alto. Insomma bisogna o essere Fellini o essere in stato di grazia.

 

quando il cinema italiano è in grado di "inserirsi" in un contesto storico-sociale di più ampio respiro, ecco che il livello (e l'apprezzamento internazionale) sale vertiginosamente. E sono permesse e perdonate anche delle piccole (o grandi) sbavature.

Basta pensare alla Vita è bella, la meglio gioventù, Mediterraneo in un certo senso, Gomorra, il Divo, l'uomo che verrà.. tutti trattano temi (più o meno sullo sfondo ma ben presenti) che vanno oltre il mero individuo e la sua insulsa vita. Guerra, olocausto, terrorismo...

 

 

Il cinema americano lo sa benissimo, e anche quando fa film intimistici ci caccia quasi sempre dentro qualcosa tipo mafia/criminalità, guerra, la grande depressione, figure storiche, insomma qualcosa di succoso e interessante a fare da contorno.

Se la tua pietanza è potenzialmente insipida, abbonda con le spezie e i condimenti, dico io.

 

 

 

detto questo, il cinema americano è per forza di cose "migliore"... è come paragonare una mitragliatrice a una pistola... il cinema americano ogni anno spara fuori almeno una cinquantina di film potenzialmente molto belli più un altra ventina di potenziali sorprese... è quasi inevitabile che 3-4 ogni anno "colpiscano" il bersaglio, e ogni decennio almeno una dozzina si rivelino straordinari capolavori.

E poi ci sono generi che solo un budget colossale può rendere...

insomma hollywood è predominante in quasi tutti i generi e ha il quasi monopolio nei rimanenti. Aggiungiamoci che c'è comunque un sacco di gente che comunque il suo lavoro lo sa fare alla grande, che attira talenti e idee da ogni parte del mondo... non può che uscirne vincente.

Le porcate sono tante, tantissime, ma la perla esce sempre. E' quasi una garanzia.

 

 

 

il livello qualitativo del cinema straniero è in alcuni casi mediamente più alto (ora come ore imho la germania non la batte nessuno) ma il bersaglio è colpito più raramente. E i tiri sballati sono più pesanti, perché non è che hai tanti proiettili e ogni errore costa.


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Manifredde
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Inviato il 17 luglio 2012 8:16

 

Mi fa schifo Indipendence Day, ma anche Moretti (questo per dire che non è snobismo). E Avatar è un film che forse fa passare un paio d’ore divertenti (anche se, a me a metà film stava prendendo male), ma niente di più.

Sono d'accordo nel dire che non sono due capolavori del pensiero umano. Ma fare cinema é anche di piú. Avatar ha una sceneggiatura banalissima e ID é farcito di 'americanate' (ma ha ben 3 linee narrative principali, cosa rara da trovare nella maggior parte di quel genere di film). Peró offrono grande spettacolo, e mettono in piazza una capacitá visionaria non indifferente (sono progetti complessissimi da portare su schermo, anche perché entrambi sono dei precursori).

Detto questo: é vero, dovrebbero impegnarsi molto di piú sulla sceneggiatura.

 

Non parlo soltanto dei film di genere: anche le commedie e i film drammatici sembrano fatti con gli stessi ingredienti. Ben miscelati eh! Ma si vede che sono gli stessi. Come nei fast-food, si è testato il gusto degli spettatori, e gli si presenta sempre lo stesso panino.

Film anche buoni, ma spesso con quell’aria patinata, di già visto, di prevedibilità.

Concordo

 

Del “buco” nel genere fantastico (e non solo) in Italia ne ho parlato, ed è innegabile. Ma un buco lì, non significa che sia tutto male e che siano brutti gli altri.

Mai detto. Ho sempre parlato del cinema italiano nel suo complesso. E, perdonami, ma un cinema che snobba quasi programmaticamente tutto ció che é 'fantastico' é un centometrista senza gambe e senza braccia, con un pó di emicrania. Ah, si, ma le gare di spelling le vince tutte.

E certo non si puó dire che abbiamo chissá quale attenzione per il livello tecnico. Se penso che per alcune riprese servono giorni interi in certo cinema americano...e non sto parlando di budget enormi: parlo, a titolo di esempio, di E venne il giorno. La sola sequenza della Jeep che si schianta contro all'albero é stata molto impegnativa. Il film puó piacere o meno (a me meno), ma certo vedere un regista che si ingegna per creare sequenze interessanti é gratificante e fornisce nuovi strumenti al cinema.


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Amberlith
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Inviato il 17 luglio 2012 9:09

Mi pare che l'analisi finale di ser Balon sia quella che ci azzecca di più.

Personalmente, come molti credo, vedo molto più spesso film americani (giusto domani vado a vederne uno, "Biancaneve e il cacciatore", e la settimana scorsa ho visto "Amazing Spiderman") che gli altri... principalmente perchè sono più pubblicizzati e rimangono fuori di più (tanto per dirne un'altro "Arietty" e "Il castello nel cielo" sono rimasti fuori pochissimo e in orari improponibili per chi lavora, perciò non sono riuscita a vedere al cinema solo il primo).

Non è facile riuscire ad andare a vedere al cinema un film non-USA: devi cercarli, spesso in sale minori, meno servite, magari scomode per i parcheggi, ecc. come mi è successo quando sono andata a vedere "Once" (che consiglio a tutti, soprattutto per la colonna sonora meravigliosa). In più molti film stranieri non-USA sono relegati a manifestazioni poco conosciute, come il Far East Film Festival di Udine, che conosco solo da un paio d'anni e a cui sono riuscita ad andare solo quest'anno (ho visto solo un paio di film... uno coreano piuttosto noioso, ma comunque bello, e una commedia giapponese spassosissima!).

 

 

Detto questo, credo che l'industria cinematografica italiana abbia bisogno di una bella scossa, perchè è un po' bloccata sempre sugli stessi temi e schemi, mentre un po' di varietà non ci starebbe male. Fortunatamente si riescono a tirar fuori anche cose belle (ho apprezzato molto "La meglio gioventù", che ho anche in DVD, "La vita è bella", "Buongiorno Notte"), ma sono d'accordo che ci siano buchi enormi che sarebbe bello se si tentasse almeno di riempire.

 

A proposito di Avatar, infine, a mio parere ha fatto quel record di incassi perchè era la novità assoluta, il film del momento, quello che andava per forza visto. Bellissimo dal punto di vista fotografia e effetti speciali e anche come regia, a mio parere. Ma la trama era stanca e obsoleta, vista mille volte in mille salse, e qui se ne andava tutta la poesia.


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Inviato il 17 luglio 2012 10:44 Autore

Comunque, va bene la pubblicità e il grande schermo, ma nell'anno 2012, se uno è intenzionato a vedere bei film, di qualsiasi periodo e di qualsiasi provenienza, ha tutti gli strumenti per venirne a conoscenza e per vederseli a casa.


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Amberlith
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Amberlith
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Inviato il 17 luglio 2012 14:32

Beh, volendo anche prima del 2012.

Ma è vero che la maggior parte delle persone, tra cui includo anche me stessa, non va a cercarseli. Vede quali proposte ci sono in giro nelle sale che ha intorno e sceglie tra quelle.


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